“Tutto ciò che il bambino apprende nella prima infanzia, lo apprende col cuore.”
— Maria Montessori

La fiaba ha attraversato i secoli, le culture e le generazioni. E continua a farlo, ogni volta che un adulto si prende il tempo di narrare e un bambino si apre all’ascolto. Ma che valore ha oggi, in una scuola sempre più orientata alla realtà, all’efficienza e al risultato? In questo articolo vogliamo riscoprire il significato profondo della fiaba nel percorso educativo, alla luce di una visione pedagogica ispirata al pensiero montessoriano, con proposte operative per dare alla fiaba un posto vivo nella didattica.
Perché raccontare ancora fiabe?
La fiaba è un linguaggio universale. Parla con immagini semplici ma cariche di simboli, che il bambino coglie in modo intuitivo. Non ha bisogno di spiegazioni: mostra il mondo, i suoi conflitti e le sue possibilità attraverso la narrazione.
Le fiabe non raccontano la realtà, ma preparano ad affrontarla, proprio perché la trasfigurano in qualcosa di comprensibile e gestibile per il bambino.
La loro struttura narrativa – con prove, errori, aiuti, trasformazioni – riflette il processo stesso della crescita. E quando l’eroe o l’eroina della fiaba compie il proprio cammino, anche il bambino si sente rafforzato nel suo.
La fiaba nella visione montessoriana
Maria Montessori non ha introdotto l’uso della fiaba nella primissima infanzia, convinta che nei primi anni il bambino dovesse costruire una solida conoscenza della realtà. Tuttavia, nella scuola primaria, dove il bambino attraversa quella che la Montessori chiama “mente ragionante”, il racconto simbolico assume una funzione importantissima.
Le fiabe offrono una via indiretta all’educazione morale. Lontane da prediche o istruzioni, mostrano in modo vivido il valore del bene, della perseveranza, del coraggio, della giustizia. L’identificazione con i personaggi permette al bambino di interiorizzare valori attraverso l’esperienza emotiva e immaginativa.
Cosa insegna una fiaba
Ogni fiaba ben costruita mostra un conflitto, un cammino e una trasformazione. Tre elementi essenziali, tanto nella narrazione quanto nella crescita personale del bambino.
Le fiabe:
- Parlano in simboli: il lupo, la foresta, la strega, la casa… non sono solo personaggi o luoghi, ma archetipi che rappresentano sfide interiori.
- Normalizzano la paura: mostrano che la paura esiste, ma che può essere affrontata.
- Danno speranza: il lieto fine non è ingenuità, ma costruzione di fiducia nel futuro.
- Offrono modelli: l’eroe fiabesco è imperfetto ma perseverante, cade ma si rialza, sbaglia ma impara.
Fiabe e attività: come integrarle nel quotidiano didattico
Portare la fiaba nella scuola primaria non significa solo leggerla. Vuol dire viverla, trasformarla, rielaborarla con strumenti e linguaggi che parlino al bambino. Ecco alcune proposte operative:
🌿 1. L’angolo delle fiabe
Uno spazio morbido, silenzioso, dedicato alla narrazione e all’ascolto. Può contenere libri illustrati, burattini, piccoli oggetti simbolici da toccare e usare nel racconto.
✍️ 2. Il diario del piccolo eroe
Dopo aver ascoltato una fiaba, ogni bambino può scrivere o dettare una breve riflessione: “Quando mi sono sentito come il protagonista?” – oppure inventare un seguito, un prequel, un finale alternativo.
🎭 3. Drammatizzazione e burattini
Il teatro fiabesco sviluppa espressività, collaborazione, capacità di immedesimazione. Anche con materiali semplici (cucchiai, bastoncini, carta) è possibile creare scene ed emozioni.
🎨 4. Laboratori creativi e simbolici
- Creare “l’oggetto magico” della fiaba (una chiave, una mappa, un talismano).
- Costruire la mappa del viaggio dell’eroe, con tappe, ostacoli e trasformazioni.
- Illustrare la fiaba con collage o tecniche miste, stimolando l’interpretazione personale.
📖 5. Kamishibai: la fiaba illustrata dai bambini
Il kamishibai, antico teatro d’immagini giapponese, è uno strumento prezioso per la narrazione partecipata. I bambini creano una serie di tavole illustrate, ognuna dedicata a una scena della fiaba.
Sul retro, scrivono (o dettano) il testo narrato. Il racconto può poi essere presentato alla classe o ad altri bambini. Questa attività valorizza l’espressione artistica, l’organizzazione logica del racconto e la collaborazione, permettendo a ciascuno di trovare il proprio ruolo nel processo creativo.
Esempi di fiabe e percorsi didattici
📘 Pinocchio
Non solo fiaba, ma romanzo di formazione: perfetto per un lavoro sul tema delle scelte, del cambiamento e della coscienza morale.
Attività:
- Diario delle scelte di Pinocchio
- Giochi di ruolo: “Cosa faresti al suo posto?”
- Costruzione di burattini con materiali riciclati
- Kamishibai delle bugie: “Ogni scena, una trasformazione”
🧺 Cappuccetto Rosso
Percorso sul tema della fiducia, del rischio e dell’autonomia.
Attività:
- Mappa del bosco con pericoli e aiuti
- Disegno del “mio lupo” (cosa mi fa paura oggi?)
- Storia al contrario: Cappuccetto salva il lupo?
🎩 Il Gatto con gli Stivali
Stimolo per la creatività e l’immaginazione.
Attività:
- Inventa un oggetto magico e racconta come ti aiuta
- Gioco teatrale dei tre fratelli: strategie, idee, alleanze
Conclusione: educare con la fiaba
Educare con le fiabe non significa allontanarsi dalla realtà, ma entrare nella profondità dell’esperienza umana. La fiaba è un ponte tra ciò che il bambino sente e ciò che non sa ancora dire.
Nel rispetto del metodo montessoriano, possiamo proporre fiabe che aiutino a dare forma all’interiorità, sviluppare empatia, affrontare paure, nutrire speranza.
Perché in ogni “C’era una volta” c’è anche un “Ci sono adesso”.
E ogni bambino, proprio come l’eroe della fiaba, ha dentro di sé il coraggio di crescere.
Materiale scaricabile
Pinocchio, un burattino che voleva diventare bambino” – Percorso didattico in 6 tappe
Un materiale per accompagnare i Bambini alla scoperta di Pinocchio riflettendo su valori, emozioni e crescita personale.
6 tappe narrative e operative
Ogni tappa riprende un momento chiave del viaggio di Pinocchio, con spunti di riflessione, domande guida, attività manuali e simboliche per lavorare su: la trasformazione personale, le emozioni, le scelte, l’ascolto della coscienza, l’autonomia, il valore della verità