Month: Settembre 2023

Attraversare i secoli

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Un percorso di scoperta e concretizzazione attraverso le favole cosmiche, la fascia del tempo e la striscia dei secoli.

Concretizzare lo scorrere del tempo non è cosa semplice, così come non è semplice avere percezione di misure di tempo lunghissime: eoni, ere, millenni, secoli, epoche…

Tempi lunghissimi che vanno oltre quella che può essere la comprensione legata alla concretezza dei fatti e ai tempi vissuti: ieri, oggi, prima, dopo, l’anno passato o l’anno prossimo…

Maria Montessori racconta l’origine del mondo e la sua evoluzione attraverso le Favole Cosmiche offrendo una rappresentazione completa della storia dell’universo, della Terra e della vita sulla Terra.

Le favole, tra meraviglia e stupore, aprono scenari immaginifici e, allo stesso tempo, avvicinano alla comprensione di concetti astronomici e scientifici.

Ogni favola si presta ad essere accompagnata da esperimenti e attività concrete che rendono la storia dell’universo oggettivamente comprensibile.

Maria Montessori ha ideato e progettato le favole cosmiche in modo da fornire un quadro interdisciplinare che collega la fisica, la chimica, la geologia, la biologia e altre scienze, promuovendo una comprensione profonda e interconnessa del mondo naturale.

Ma non solo; le favole sviluppano quella che potremmo definire curiosità scientifica e il rispetto per l’universo e la Terra in cui vivono.

Solitamente, dopo la seconda favola cosmica, si presenta la fascia nera del tempo.

La presentazione della fascia, nella sua estrema semplicità, rende oggettivatile, seppur in modo scalare, la storia dell’universo dal Big bang ad oggi.

All’interno della fascia trovano posto gli eoni, i millenni e le ere.

Una striscia lunghissima che nel suo srotolarsi ripercorre le fasi evolutive con i grandi cambiamenti che le hanno caratterizzate.

Passo dopo passo si seguono i millenni fino ad arrivare alla fine della striscia: una piccolissima parte rossa. E proprio quella piccolissima parte rappresenta la comparsa degli esseri umani sulla Terra . Un piccolissimo, quasi insignificante lembo rosso rispetto ai metri e metri di striscia nera, eppure, quel piccolissimo lembo rosso rappresenta tutto il tempo che è passato da quando  i primi esseri umani sono giunti sulla Terra.

Attività in classe

Successivamente alla presentazione della fascia del tempo o comunque come attività tesa a concretizzare e rendere visibile lo scorrere del tempo, è la presentazione della striscia dei secoli .

Il materiale si compone di una striscia lunghissima che riporta il numero dei secoli partendo da oltre 10000 anni fa ad oggi.

La parte con le scritte in nero rappresenta il tempo prima di Cristo, quella in rosso i tempi dopo Cristo.

Una lunghissima parte nera per i secoli prima di Cristo ed una piccolissima parte rossa per i secoli dopo Cristo.

A destra e a sinistra della striscia, in una frenetica attività di sistematizzazione, trovano posto i cartellini con i numeri dei secoli secondo la scrittura araba e romana.

Accanto ai cartellini indicanti i secoli, troveranno collocazione immagini, date e fatti che cresceranno in modo proporzionale alle scoperte dei diversi percorsi scolastici.

Materiale scaricabile

Spunti editoriali e non solo

La linea del tempo. Montessori. Con adesivi. Ediz. a colori 

Il mio primo libro delle stagioni. Montessori un mondo di conquiste. Con adesivi.

Il mio primo libro per capire il tempo. Montessori: un mondo di conquiste. Con adesivi. 

La storia di tutte le cose. Attraverso le linee del tempo, dai mammut alle due guerre mondiali

Incontra la storia. Con Strumenti compensativi. Carte, linee del tempo, mappe. Con Laboratorio. Per la Scuola media. Con e-book. Con espansione online


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Materiale concreto e attività

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Attaccare qualche fondamento di una disciplina ai periodi sensitivi, vuol dire preparare nella personalità attitudini che predispongono a comprendere, vuol dire depositare dei germi permanenti di interesse nell’intelligenza. 

M.Montessori, Psicogeometria

Il materiale montessoriano richiede necessariamente l’attività.

E l’attività del bambino è un’attività complessa che racchiude in sé una pluralità più grande di microazioni combinate: la mano che sposta, l’occhio che riconosce, la mente che discerne e giudica.

In questo processo esplorativo e di scoperta gli elementi astratti diventano poco a poco il punto centrale dell’azione stessa.

Non si tratta di apprendimenti che in qualche modo entrano a far parte del bagaglio di conoscenze dei bambini, ma di esperienze che permettono lo svolgersi di un lento processo che entra a far parte della vita mentale di ogni bambino:

è un senso geometrico che si immedesima col suo organismo psichico in via di attiva creazione.

Poco a poco quel senso geometrico si insinua nello sguardo e l’ambiente circostante si presenta in tutta la sua forza geometrica con le sue forme riconosciute e riconoscibili, statiche o in movimento: il tavolo, le mattonelle esagonali o rettangolari del pavimento, i cerchi dei piatti.

Tutto, nella mente, prende forma per quella che M.Montessori chiama un’ attrazione intima che vive di vita propria dal momento delle prime manipolazioni con i materiali.

Attività in classe

Dopo le manipolazioni con il materiale, può essere presentata la nomenclatura del materiale utilizzato.

Viene presentata una serie di poligoni secondo il numero dei lati: dal triangolo al tetradecagono.

Negli abbinamenti richiesti dall’attività si associano forme concrete ai rispettivi disegni secondo il numero dei lati e la nomenclatura specifica.

Materiale stampabile

Spunti editoriali e materiali

Psicogeometria. Dattiloscritto inedito

Il libro riporta in modo maturo e sintetico i punti salienti del Metodo Montessori e mostra come l’apprendimento della geometria sia un modo molto efficace di sviluppare le potenzialità della mente matematica; propone numerose attività concrete estremamente interessanti per l’analisi e lo studio geometria.

Wumudidi L’insegnamento sensoriale Montessori Aiuta i Giocattoli educativi della Prima Infanzia in Ferro con Pannelli Geometrici

Un materiale per coltivare l’acuità visiva del bambino, imparare a distinguere forme diverse, stimolare la capacità di osservare le cose ed esercitare la coordinazione occhio-mano .

Blocchi di Legno Classico educativo Giocattoli Montessori

Il puzzle di forme geometriche è dotato di 24 tessere disegnate da riprodurre per sviluppare sia le abilità di riconoscimento delle forme che per favorire la progettazione individuale e creativa di altre.

Tutti in cerchio. La geometria diventa facile

Alla scoperta della geometria: rette, punti, angoli, figure geometriche e perimetri e la geometria si fa appassionante come il migliore dei romanzi.


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Un gioco per memorizzare: i domino delle tabelline

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Per insegnare bisogna emozionare. Molti però pensano ancora che se ti diverti non impari.

Maria Montessori

La memorizzazione delle tabelline non è mai fine a se stessa, l’obiettivo sotteso è quello di far sì che i bambini comprendano il concetto di moltiplicazione.

I materiali montessoriani per l’apprendimento delle tabelline sono progettati per promuovere la comprensione concettuale e non la semplice memorizzazione. I bambini procedono per esplorazioni successive e scoprono in modo autonomo numerose relazioni matematiche.

Perle colorate, tavole del 100, tavole forate della moltiplicazione e i più svariati materiali autocorrettivi accompagnano i bambini nei loro personali percorsi di apprendimento.

Attività in classe

Una volta acquisito il concetto di moltiplicazione attraverso il ripetuto utilizzo dei materiali concreti, i domino delle tabelline possono essere un’attività accattivante per favorire sia la riflessione che la memorizzazione.

l domino non procedono mai per successione, ma richiedono uno sforzo riflessivo che lega richiesta e risultato, le due parti che compongono ogni tessera.

Ogni tessera è suddivisa in due parti, richiesta e risultato, cui si abbinano rispettivamente un altro risultato e un’altra richiesta appartenenti a tabelline lontane tra di loro.

I domino possono essere svolti da soli o in compagnia e verificati con la tavola pitagorica.

Presentazione video dell’attività

Spunti editoriali e non solo

Tavola Delle Moltiplicazioni Montessori

Montessori-Store – Perline per damiera (20 unità ciascuno)

Album didattico Montessori. Attività per imparare la matematica (3-7 anni). La guida per l’insegnante


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Numeri naturali e numeri decimali

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La tavola gialla di Maria Montessori è sicuramente lo strumento ideale per accompagnare concretamente i bambini alla scoperta dei numeri decimali.

La tavola permette la rappresentazione concreta dei numeri decimali e aggiunge un ulteriore tassello alla riflessione sul valore posizionale delle cifre: decimi, centesimi, millesimi…

Attività in classe

Dopo il ripetuto utilizzo della tavola gialla per la comprensione e la riflessione sui numeri decimali, molte possono essere le attività proposte per il successivo passaggio verso l’autonomia operativa senza il supporto del materiale concreto.

Una delle tante, è un’attività composta da una serie di tessere che presentano una serie di numeri decimali da ordinare in ordine crescente lungo una ideale linea dei numeri.

Per ordinare le tessere i numeri vanno confrontati in relazione alle unità, ai decimi e ai centesimi.

La tavola di controllo permette la verifica autonoma dell’attività svolta e l’eventuale correzione e riflessione sugli errori commessi.

Nel video successivo viene presentata una delle tante possibili modalità di costruzione della tavola gialla con materiale facilmente reperibile e una dimostrazione del suo utilizzo .

Spunti editoriali e non solo

Montessori-Store Numero per le fratture decimale

Montessori-Store – Perline per damiera (20 unità ciascuno)

Frazioni e numeri decimali in pratica. Schede e attività per la disabilità intellettiva

Le frazioni. Quaderno amico. Dal problema alla regola

traverso l’utilizzo


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Anche il viaggio più lungo inizia con un piccolo passo

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Anche una strada lunga mille miglia, inizia con un passo

proverbio giapponese

La scuola sta per iniziare e con lei i viaggi; tanti almeno quanti sono i bambini, i ragazzi, gli insegnanti e i genitori…

Milioni di viaggi che si incastrano incredibilmente uno dentro l’altro.

Non pensiamo solo alla meta, godiamoci il viaggio insieme; passo dopo passo.

Buon anno scolastico a tutti!

Per ricominciare…

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Zaini, astucci e quaderni. Trasformarsi in venditori e acquirenti.

Mettere sul banco la merce in vendita.

Prezzarla e promuoverla con un messaggio promozionale che possa attirare la clientela.

Ma quale clientela?

E come si crea un messaggio promozionale?

Imparare a riflettere sui bisogni e sui desideri di chi acquista per rendere i prodotti appetibili.

E poi vendere e fare il conto.

Pagare e fare il resto.

Un’attività concreta , divertente e stimolante ideale per riprendere dolcemente il ritmo della giornata scolastiche.

Spunti editoriali

Ti voglio bene anche quando sei arrabbiato

La perseveranza mi rende più forte

La gentilezza mi dà forza: Libro illustrato sulla magia della gentilezza, dell’empatia e del rispetto

Il gioiello dentro me


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La ruota delle emozioni; facciamola girare…

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Se riesci a tradurre in parole ciò che senti,

ti appartiene

DANIEL GOLEMAN

Emozionarsi.

Rispondere emotivamente a ciò che accade.

Definirsi emozionati, non dà però indicazioni sullo stato psico-fisico.

Da Darwin a Plutchik il percorso di ricerca e esplorazione sugli stati emotivi è stato lungo e complesso.

Darwin fu il primo a riconoscere il valore adattivo delle emozioni e il loro insostituibile ruolo nel processo evolutivo.

Grazie alle emozioni i pericoli vengono riconosciuti e, grazie al loro riconoscimento, vengono messi in atto comportamenti di protezione e di difesa utili a garantire la sopravvivenza del soggetto coinvolto.

Le emozioni, siano esse determinate da eventi piacevoli o spiacevoli, determinano una risposta fisiologica e comportamenti anche di grande complessità.

Dagli anni ’80 l’interesse e lo studio verso gli stati emotivi ha rivestito un campo di interesse sempre più ampio e molti sono stati gli forzi per crearne una sorta di mappa per lo studio, il riconoscimento e l’analisi.

Una delle mappe più note è indubbiamente la ruota delle emozioni dello psicologo americano, Robert Plutchik.

Plutchik ha individuato otto emozioni primarie- rabbia, paura, tristezza, disgusto, sorpresa, attesa, fiducia e gioia- organizzate in base allo scopo fisiologico che rivestono.

Nella ruota di Plutchik ognuna delle otto emozioni primarie è visivamente contrapposta all’emozione contraria:

Gioia-tristezza

Fiducia-disgusto

Paura-rabbia

Sorpresa- anticipazione

Ognuna delle emozioni primarie genera una risposta fisiologica importante.

Le emozioni inoltre non rimangono isolate tra di loro, ma si combinano in modi diversi a seconda dei soggetti.

All’interno della ruota delle emozioni, le combinazioni emotive sono rappresentate negli spicchi bianchi che le separano; ad esempio la combinazione tra gioia e anticipazione genera ottimismo e l’ottimismo si trova infatti nello spicchio che separa la gioia dall’anticipazione.

Oltre alle emozioni e alle loro combinazioni, la ruota evidenzia anche l’intensità dello stato emotivo: le sfumature si accentuano gradualmente dall’interno verso l’esterno mettendo in evidenza l’intensità dell’emozione; ad esempio la fiducia trova la sua espressione massima in uno stato di ammirazione, rappresentata da un verde intenso, e minima in uno stato di pura accettazione, rappresentato invece da un verde molto tenue.

Attività in classe

Non dimentichiamo che le emozioni sono i grandi capitani della nostra vita

e che obbediamo a loro senza saperlo.

VINCENT VAN GOGH

Nella quotidianità sono infiniti i momenti in cui mettiamo in atto comportamenti automatici in risposta alle emozioni del momento, senza dare spazio alla riflessione e senza nemmeno il riconoscimento dei motivi scatenanti.

Comportamenti di difesa e attacco, di aiuto o protezione…

Anche in classe molti possono essere i momenti di “criticità” causati da una difficoltà di riconoscimento e analisi delle emozioni.

L’ emozione non riconosciuta o il suo grado di intensità genera malessere e incomprensione.

Aiutare bambini e bambine a sviluppare l’intelligenza emotiva, significa dunque porre le basi per costruire il loro ben-essere .

Partendo dalla ruota di Plutchik, l’idea di fondo è quella di portare gradualmente bambini e bambini a dare un nome alle proprie emozioni.

E dare un nome alla proprie emozioni significa anche acquisirne la consapevolezza e quindi la capacità di viverle senza temerle e senza necessità di nasconderle.

Questo processo che conduce all’alfabetizzazione emotiva porta necessariamente ad una gestione e ad un controllo autonomo delle emozioni che conduce necessariamente ad uno stato di sempre maggiore benessere psico-fisico.

La realizzazione della ruota

La realizzazione della ruota può essere proposta come un gioco o come un’attività artistica cui dedicare un po’ di tempo nei giorni dell’accoglienza per poi diventare strumento di analisi nel corso dell’anno nei momenti di forte emotività.

Indurre i bambini a ricercare sulla ruota le proprie emozioni riflettendo al contempo sul proprio stato emotivo li aiuterà non solo a comprendere il motivo sotteso alle loro risposte comportamentali, ma anche a prevedere in anticipo quelle altrui.

Riconoscere le proprie emozioni vuol dire infatti imparare a riconoscere empaticamente anche quelle altrui e quindi ad analizzare una situazione non solo dal proprio personale punto di vista, ma anche della pluralità di quelli altrui.

Se ne deduce che sviluppare una buona intelligenza emotiva non crea solo un personale stato di benessere, ma ne genera uno ben più ampio in grado di abbracciare l’insieme delle relazioni sociali.

Accoglienza: la girandola delle emozioni

Partendo dalla ruota delle emozioni di Plutchik può essere organizzata un’attività per l’accoglienza dei più piccoli da parte dei bambini più grandi.

La costruzione di una semplice girandola a quattro punte può semplificare la ruota ideata dallo psicologo americano.

In classe, durante una conversazione guidata nel cerchio, possono essere raccontate le esperienze estive e individuate le emozioni che le hanno contraddistinte; la descrizione dei diversi stati emotivi condurrà necessariamente a dare a ciascuno di essi un nome che lo definisca precisamente ed anche all’individuazione del suo opposto.

Le emozioni individuate possono essere riportate su un cartellone e successivamente scritte all’interno delle girandole costruite.

Chi sono e come mi sento

In un grande cerchio, i bambini più grandi e gli insegnanti, passandosi di mano in mano la girandola, si presentano e dicono come si sentono- felici, tristi, curiosi, annoiati…- invitando i più piccoli a fare altrettanto.

Finita la presentazione ogni bambino riceve una girandola contrassegnata con il proprio nome.

La girandola ricevuta, oltre ad essere simbolo di attesa e cura, si fa dono per diventare poi strumento di analisi e riflessione sulle emozioni che via via bambini e bambine andranno sperimentando insieme.

Spunti editoriali

Intelligenza emotiva 

Cinque lezioni leggere sull’emozione di apprendere 

Psicologia e biologia delle emozioni

I colori delle emozioni. Ediz. illustrata (pop-up) 

Il buco. Ediz. illustrata


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Ri-cominciamo con un libro

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Il viaggio è sempre un buon inizio, una scoperta, un’avventura.
Il viaggio è sempre movimento anche quando si resta fermi a leggere un libro…

Beatrice Masini

Ogni anno penso intensamente al momento dell’incontro con gli alunni dopo la lunga pausa estiva.

Istintivamente sento che quel momento rappresenta molto, per me e per loro: è il rinnovo di una promessa di fiducia e di cura reciproca; è lo sguardo d’intesa di chi comincia insieme un viaggio nella certezza che sarà un viaggio buono e bello.

Pedagogicamente so che il momento dell’accoglienza rappresenta una ri-partenza e che come per ogni partenza è necessario equipaggiarsi. Ritrovarsi, dunque, per godere della pienezza del momento dell’incontro.

Ritrovarsi per ascoltarsi, ascoltarsi per riconoscersi e conoscersi di nuovo, con quel qualcosa di più che necessariamente il tempo ci ha regalato.

Ritrovarsi leggendo un libro, arricchisce il momento dell’accoglienza di qualcosa di speciale perché un libro non è solo ciò che racconta, ma è ciò che risuona dentro ognuno di noi, grandi o piccoli che siamo.

Un libro ci accompagna sempre, in ogni viaggio.

Il libro a cui ho pensato per il momento dell’incontro è un libro che parla proprio del viaggio.

Un libro per scoprire il senso della partenza come momento di crescita e arricchimento, indipendentemente dalla strada percorsa o dalla destinazione.

“Il buon Viaggio”

di Beatrice Masini e Gianni De Conno edito da Carthusia

Vincitore del Premio Andersen 2018, Libro dell’anno; Premio speciale della Giuria.

Un libro che non parla di un viaggio, ma del viaggio inteso nel senso più ampio del termine.

Il viaggio come metafora di vita; un libro incredibilmente poetico che ci aiuta a riflettere su noi stessi e sui rapporti con gli altri, conosciuti o sconosciuti che siano; un libro, direi, del “qui ed ora” che emerge con tutta la sua forza quando capisci che ogni momento è il viaggio non solo l’arrivo…

Viaggiare è cambiamento per definizione, è incontro, novità, emozione; ma è anche distacco e attesa.

É partenza, non destinazione.

La meta non è sempre così certa o pianificata e spesso cambia proprio strada facendo.

Il viaggio però non si interrompe mai e i compagni di viaggio possono cambiare; possono essere tanti, pochi o pochissimi, ma l’importante è godere il momento e stare bene.

Il viaggio ci regala sempre qualcosa di nuovo e inaspettato: un tramonto, un fiore, una notte stellata, una silenziosa montagna o un mare impetuoso.

Un viaggio può presentare anche momenti di difficoltà e imprevisti, può richiederci scelte difficili, può risultare anche faticoso, ma rimane sempre una grande occasione per riflettere, ripianificare e cambiare rotta.

Possiamo sempre decidere di restare, di ripartire, di aggiungere tappe non calcolate, di godere di incontri che ci fanno cambiare strada e prospettiva.

“Uno ti dice Buon viaggio
quando ti vede pronto per andar via
e non sai dove vai
e nemmeno perché
ma crede che tu sappia tutto
e invece non sai niente
ma va bene così.
A volte non sai niente nemmeno alla fine,
perché non sai se quella è la fine
o se è solo una tappa.
Allora vuol dire che hai fatto davvero Buon viaggio,
perché sei già pronto per cominciarne un altro”.

Beatrici Masini

Viaggiare… può sembrare una cosa uguale per tutti, mentre in realtà è un’esperienza diversa per ognuno di noi, proprio come questo libro che sa parlare ad ognuno in un modo straordinariamente diverso.

Quanto durerà il viaggio?

Quante saranno le tappe?

Nessuno può saperlo in anticipo e non è nemmeno così necessario saperlo prima anzi, forse, non è dato saperlo nemmeno alla fine perché la fine di un viaggio può essere l’inizio per un altro…

Spunti editoriali

Il mondo ti aspetta. Ediz. a colori

Un barattolo di stelle. Ediz. a colori

Il meraviglioso viaggio di Nils Holgersson

PLATT Rilasci rapidi Bici,Sgancio Rapido MTB/Spiedini Bici Strada in Lega di Alluminio per Bicicletta Mozzo Ruota Anteriore e Posteriore


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