Month: Marzo 2025

Spirali e numeri: apprendere la matematica in natura

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La matematica è la poesia delle scienze – Albert Einstein

I bambini sono i primi e più sinceri esploratori del mondo.

La loro curiosità è alimentata dalle cose reali che li circondano; i loro tanti ‘perché’ li spingono costantemente verso nuove scoperte e nuove meraviglie.

La natura, con la sua perfezione e il suo ordine misterioso, è il luogo ideale per esplorare e comprendere i legami invisibili che uniscono tutte le cose. In questo straordinario mondo, le spirali, presenti nei fiori, nelle conchiglie, nei frutti e nelle forme più affascinanti, diventano un esempio perfetto di come la matematica si intrecci con la vita e le leggi naturali che ci circondano.

La sequenza di Fibonacci, con la sua apparente semplicità, si ripete costantemente in natura, dalla disposizione dei semi nei fiori all’architettura delle conchiglie.

Questo fenomeno diventa un ponte perfetto per collegare i concetti matematici con l’esperienza concreta del mondo naturale.

Anche per Maria Montessori, l’interconnessione l’elemento base da cui partire e la consapevolezza che tutto è interconnesso e che l’ordine cosmico si realizzi grazie a precise leggi diventa la chiave per comprendere il mondo.

E proprio da questa consapevolezza, nasce il suo approccio pedagogico e metodologico che invita i bambini ad esplorare il mondo, offrendo loro sempre nuove occasioni e opportunità di scoperta che li stimolano a osservare, scoprire e comprendere.

Guardando il mondo attraverso gli occhi dei bambini, ogni forma, ogni crescita e ogni disposizione degli elementi diventano occasioni per esplorare e cogliere le leggi che regolano l’universo; e la matematica, le scienze e la poesia stessa del cosmo, si fanno concrete e visibili dando vita ad un apprendimento autonomo, autentico, efficace e duraturo.

Attraverso il metodo Montessori, i bambini sono invitati a fare e a sperimentare in un circolo virtuoso che nasce dalla curiosità e genera sempre nuove curiosità generando una conoscenza autentica, autocostruita e duratura.


Dall’osservazione all’esplorazione, ogni attività proposta è pensata per aiutare i bambini a vivere la matematica in modo pratico e visivo, trasformando ogni scoperta in un viaggio di apprendimento autonomo.

Attività 1: Osservare la Spirale in Natura

Il primo passo per l’esplorazione è un’osservazione attenta .

Le spirali sono dappertutto: nei girasoli, nelle conchiglie, nelle pigne, e in molti altri elementi naturali. L’invito per i bambini è quello di cercare e osservare questi modelli, riconoscendo come la matematica governi l’organizzazione naturale.

Domande guida:

  • “Guarda il girasole: i semi sono disposti in modo particolare? Riesci a notare una spirale?”
  • “Come cresce la conchiglia? Vedi come la spirale si sviluppa?”
  • “Hai notato che la disposizione dei semi segue una forma precisa? Perché pensi che la natura scelga questa disposizione?”

Attività 2: Creare una Spirale con Fibonacci

Dopo aver osservato i modelli naturali, è il momento di riprodurre la spirale di Fibonacci. Con carta quadrettata e colori, i bambini disegnano quadrati sempre più grandi seguendo la sequenza (1, 1, 2, 3, 5, 8…) e uniscono i vertici per tracciare una spirale. Questo esercizio aiuta a visualizzare la crescita della spirale e a comprendere come la matematica possa essere espressa attraverso le forme.

  1. Disegnare la spirale: Sui quadrati, che seguono la sequenza di Fibonacci, unire i vertici per formare una spirale che cresce progressivamente.
  2. Colorare la spirale: Ogni quadrato può essere colorato per evidenziare i passaggi della spirale e far emergere la bellezza geometrica della crescita.

Attività 3: Creare una Spirale Naturale con elementi naturali

Raccogliendo materiali naturali, i bambini possono costruire una spirale tridimensionale. Utilizzando foglie, conchiglie, piccoli rami e pietre, possono ricreare la forma della spirale in un contesto naturale. Questa attività stimola non solo la loro creatività, ma anche il loro legame con l’ambiente, portando la matematica alla vita.

  1. Costruire la spirale: Inizia con un punto centrale e aggiungi elementi naturali (foglie, rami, fiori, sassi) seguendo una forma a spirale. Le spirali costruite possono essere fotografate e raccolte in un piccolo quaderno o cartellone per documentare il processo di scoperta e osservazione. Questo permette ai bambini di riflettere sul loro lavoro, confrontare le diverse spirali create e riconoscere come questa forma sia presente ovunque in natura. Inoltre, il quaderno può diventare uno strumento di esplorazione continua, arricchito da disegni, annotazioni e nuove osservazioni, favorendo un approccio attivo e consapevole alla matematica e alla natura.
  2. Riflessione finale: Chiedere ai bambini come la spirale cresce e si sviluppa. “Perché pensi che la natura segua questa forma?” “Come ti sembra che questa spirale possa aiutare le piante o gli animali?

Video dimostrazione di un’attività concreta da fare in classe:


Conclusione:

Attraverso il metodo Montessori, la matematica diventa un viaggio di esplorazione e scoperta nel mondo naturale. Le spirali di Fibonacci sono una delle chiavi per comprendere come la natura si organizzi con precisione, rivelando la connessione tra matematica, arte e vita. Ogni bambino, esplorando questi modelli, impara non solo a vedere la matematica, ma a vivere in armonia con essa, sperimentando il mondo che lo circonda con curiosità, autonomia e gioia

Giochiamo papà?

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Giocare è una cosa seria

Bruno Munari

Dagli antichi Egizi alla costruzione del gioco per la festa del papà

Le ricerche svolte in classe sugli Egizi hanno portato anche alla scoperta dei loro giochi più popolari.

Ne è nata l’idea di un laboratorio di costruzione dei giochi con la realizzazione dei tavolieri, delle pedine, dei libretti delle regole e di tutto quanto è necessario per accompagnare e presentare il gioco.

I GIOCO: Il Senet

Un po’ di storia

Il Senet nasce come gioco per pochi, d’élite: pare infatti che in origine (V-IV millennio a.C.), fosse un passatempo riservato ai soli faraoni

In molte tombe, anche tra le più famose, come quelle di  Tutankamon o Nefertar sono state ritrovate scacchiere e tavolieri, ma anche illustrazioni e indispensabili citazioni all’interno dei geroglifici per ricostruirne le modalità di gioco. 

La regina Nefertari gioca a Senet contro un avversario invisibile

Solo più tardi, intorno al 1500 a.C., una variante del gioco iniziò a diffondersi e a divenire popolarissima anche nel resto della popolazione, bambini compresi.

Senet letteralmente significa “passaggio” e non è difficile intuire perché alcuni studiosi abbiano potuto ipotizzare che nel complesso sistema di credenze egizie legate all’aldilà, si potesse ritenere che le sorti del defunto dopo la morte potessero essere legate anche al risultato di una partita di Senet, giocata contro un avversario invisibile.

SCOPO DEL GIOCO è portare in salvo nell’aldilà tutte le proprie pedine.

Elementi da costruire: tavoliere con 30 caselle, 10 pedine e 4 bastoncini

REGOLE: le pedine seguono un percorso bustrofedico, “a serpente” che parte dalla prima casella a sinistra e termina nell’ultima casella a destra.

Il gioco inizia con le pedine fuori dal tavoliere, il primo tiro con punteggio più alto stabilisce quale giocatore inizierà per primo il percorso.

Gli Egizi non usavano i dadi, ma dei bastoncini a due facce, una bianca e l’altra nera e, a seconda di come cadevano dopo il lancio, determinavano il punteggio:

1 bastoncino chiaro= 1 avanzamento e si ritira

2 bastoncini chiari = 2 avanzamenti

3 bastoncini chiari=3 avanzamenti

4 bastoncini chiari=4 avanzamenti e si può ritirare

4 bastoncini scuri= 5 avanzamenti e si ritira

Le pedine possono:

1) muoversi in una casella vuota avanzando;
2) muoversi in una casella vuota scavalcando le proprie pedine. Non c’è limite al numero di pedine proprie che si possono scavalcare;
3) si possono scavalcare anche le pedine avversarie, ma non più di due;
4) non si può terminare il movimento in uno spazio già occupato da una propria pedina;
5) si può terminare il movimento nello spazio occupato da una pedina avversaria se questa non è “protetta”, cioè non c’è un’altra pedina davanti a lei. In questo caso viene “attaccata” e “catturata” per mezzo di uno scambio di posto, collocandola nel punto da cui avevamo iniziato il nostro movimento;
6) Se un giocatore non può muovere avanti nessuna delle sue pedine, allora salta il turno.

Il gioco completo: tavola, carta speciali e bastoncini

MOVIMENTI SPECIALI E USCITA DAL TAVOLIERE: alcune caselle, segnate dai geroglifici corrispondenti, permettono di compiere dei movimenti speciali:

Casella 15 : Casa della Rinascita; casella in cui le pedine non possono essere attaccate ed è anche il punto in cui deve tornare chi cade nella casella 27;

Casella 26: Casa della Vita; casella in cui le pedine non possono essere attaccate e per uscire è necessario un tiro preciso da 5.

Casella 27 : Casa delle Acque; le pedine che finiscono qui cadono nelle acque e rinascono nella Casella 15. Se questa è occupata, ritornano alla I casella.

Casella 28: Casa delle 3 Verità; le pedine le pedine non possono essere attaccate, per uscire è necessario un tiro preciso da 3.

Casella 29: Casa di Iside; le pedine non possono essere attaccate, per uscire è necessario un tiro preciso da 2.

Casella 30: Casa di Horus; le pedine non possono essere attaccate, per uscire è necessario un tiro preciso da 1.

Dato che le caselle 26, 28, 29, 30 non possono essere attaccatate l’avversario non può prendere il loro posto e quindi deve passare il turno finché non si liberano.

II GIOCO: Il Mancala

Un po’ di storia:

 Il Mancala è uno dei giochi più antichi della storia, nato oltre 3.000 anni fa.

Le prime tracce sono state trovate in Africa, in Medio Oriente e in alcune zone dell’Asia. Le popolazioni antiche scavavano buche nel terreno o usavano tavole di legno con piccoli incavi per giocare, utilizzando semi, pietre o conchiglie come pedine.

I ritrovamenti fatti in tombe e palazzi reali, lasciano ipotizzare che i faraoni egizi fossero soliti giocare a Mancala sia come forma di intrattenimento che come pratica mentale per sviluppare competenze di pianificazione che abilità strategiche, competenze e abilità tanto apprezzate sia dai faraoni che dai sacerdoti o dalle classi alte.

L’abilità nel gioco veniva infatti vista come un riflesso di un’intelligenza acuta, essenziale per il buon governo e per la gestione delle risorse del regno.

 I giochi da tavolo come il Mancala, erano dunque anche strumenti educativi utili a sviluppare doti di pianificazione, pazienza e riflessione a lungo termine.

Il Mancala, con la sua semplicità e profondità strategica, potrebbe essere stato un mezzo per allenare la mente a confrontarsi con i cicli naturali e cosmici della vita.

Ogni partita rappresentava una metafora della vita: per ottenere un buon raccolto, bisognava seminare con saggezza e fare scelte ponderate.

SCOPO DEL GIOCO: Il Mancala è un gioco di strategia in cui i giocatori devono raccogliere e distribuire semi o pietre nelle buche del tavoliere per accumulare il maggior numero possibile nel proprio magazzino.

REGOLE BASE:

  • Il gioco si svolge su un tavoliere con due file di buche e due magazzini; sul tavoliere di carta le buche saranno sostituite da sei cerchi piccoli per le buche e due più grandi per i magazzini.
  • Ogni giocatore procede prelevando i semi da una delle sue buche a scelta e li distribuisce uno alla volta nelle buche successive.
  • Se l’ultimo seme cade in un magazzino o in una buca vuota propria, ci sono movimenti speciali che possono avvantaggiare il giocatore.
  • Il gioco termina quando tutte le buche di un lato sono vuote; vince chi ha più semi nel magazzino.

Questo gioco, proprio come il Senet, offre una combinazione di strategia e fortuna, rendendolo un’attività perfetta per il laboratorio della festa del papà.

Spunti editoriali e non solo

Egizi: 1un viaggio nel tempo alla scoperta degli Egizi: vita quotidiana, religione, arte… Le grandi civiltà del mondo antico Un grande volume illustrato per scoprire ed esplorare l’affascinante mondo delle antiche civiltà: Sumeri e Babilonesi, Egiziani, Greci, Etruschi, Romani, Maya, Aztechi e Inca, Cinesi, Anglosassoni e Vichinghi. Una panoramica sui grandi popoli che abitavano il nostro pianeta e dai quali discendiamo: cibo, indumenti, gioielli, abitazioni, mitologia, comunicazione, armi e guerra, leggi, strutture sociali, scrittura, educazione e molto altro. La grande enciclopedia della storiaViaggiare indietro nel tempo e prendere parte alla caccia al mammut, marciare insieme a un soldato romano e volare con i fratelli Wright sul primo aeroplano a motore. Scoprire come si svolgeva una tipica giornata medievale e il modo in cui l’invenzione della stampa ha cambiato il corso degli eventi. Esplorare i luoghi e gli avvenimenti del passato attraverso sorprendenti immagini ricostruite grazie a una computer grafica di ultima generazione.Vita dei bambini nell’antico Egitto. Usi, costumi e stranezze nella terra dei faraoni Un libro per scoprire le differenze tra la vita dei bambini di oggi e quella dei loro coetanei nell’antichità.L’antico Egitto. Viaggia, conosci, esplora. Ediz. a colori. Con puzzle Un piccolo libro per racconta l’antico Egitto, e un puzzle da 200 pezzi per ricercarne e ricostruirne tutti i dettagli.


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Per una alfabetizzazione ecologica

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La via conduce dal tutto, attraverso le parti, al tutto.

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La natura rappresenta il tutto e l’armonia, e dal tutto, attraverso le parti, inizia un cammino che offre sempre nuovi spunti di riflessione e infinite occasioni di esperienze, scoperte e conoscenze; un cammino che non smette di sorprendere ad ogni passo; un cammino che sa incuriosire e invitare a fare, ma anche, e soprattutto, un cammino in grado di generare empatia, amore, rispetto e cura verso ciò che ci circonda.

Connettersi con l’ambiente permette di capire non solo le interconnessioni e le interdipendenze che legano l’uomo alla natura, ma rappresenta la via maestra per dare vita ad un’alfabetizzazione ecologica.

Con la natura, attraverso azioni concrete, i bambini possono sperimentare una vasta gamma di sentimenti: l’emozione del far nascere, la gioia di nutrire, la tenerezza del curare, la pienezza del raccogliere e l’ebbrezza del trasformare…

I bambini imparano ad amare la natura vivendola giorno per giorno, scoprendone in modo spontaneo e autonomo, segreti e meraviglie.

E solo attraverso un percorso di scoperta, conoscenza e cura, il rapporto tra uomo e natura può venir ridimensionato: non più un rapporto di dominio, ma un rapporto di cura e protezione reciproca.

Attività didattica

Una passeggiata all’aria aperta permette di godere dei profumi e dei colori di ciò che ci circonda stimolando una pluralità di sensazioni e favorendo nuove esperienze e attività.

Una passeggiata all’aria aperta a primavera non è solo riempirsi gli occhi di colori, ma permette anche di dar vita, ad esempio, ad un percorso olfattivo in grado di contribuire a sua volta alla costruzione di una vera e propria memoria olfattiva.

Un’uscita di classe, insieme, in un caldo giorno di primavera non può che creare ben-essere e suscitare infinite curiosità.

Nascono domande, si fanno ipotesi.

Ci si ferma all’improvviso per qualcosa che non si era ancora visto e si corre verso qualcosa che ci sembra di vedere…

Tutto viene osservato, annusato e toccato con cura come si fa con qualcosa di estremamente prezioso…

Si raccolgono fiori, si osservano radici, muschi e germogli.

Il mazzolino di fiori raccolti, diventa l’ospite d’onore della classe e ne scaturisce la voglia di disegnarlo per imprimere anche sulla carta la bellezza della giornata.

Nasce così l’idea di farne una natura morta, ma non prima di averne osservate altre: Van Gogh, Frida Kahlo, Caravaggio, Cezanne, Arcimboldo e Segantini…

La nomenclatura dei fiori presentata successivamente ha rappresentato un momento di riconoscimento e scoperta del mondo dei fiori, conosciuti e non.

Successive ricerche ne hanno evidenziato le caratteristiche, le differenze, gli habitat.

🌿 Erbario Sensoriale

Dopo la passeggiata, ogni bambino può creare un piccolo erbario personale. Si possono raccogliere foglie e fiori caduti (senza danneggiare le piante), incollarli su un quaderno e annotare il nome, il colore, l’odore e le sensazioni provate toccandoli.

🎨 Arte con la Natura

Utilizzando elementi naturali raccolti (foglie, petali, rametti), i bambini possono comporre un mandala naturale o creare stampe su carta con la tecnica del frottage, sfregando pastelli a cera su un foglio sopra le foglie.

📷 Diario Fotografico della Natura

Se possibile, i bambini possono scattare foto di fiori, insetti e paesaggi, per poi realizzare una mostra fotografica in classe o un piccolo libro digitale con didascalie descrittive.

🔎 Giochi di Osservazione

  • Trova il tuo gemello: Ogni bambino raccoglie un elemento naturale e deve trovare qualcosa di simile tra quelli degli altri.
  • Caccia ai colori: Individuare quanti più colori possibile nella natura e dargli nomi creativi.

🧪 Esperimenti con i Fiori

  • Fiori che cambiano colore: Immergere fiori bianchi (come margherite) in acqua colorata e osservare il cambiamento nel tempo.
  • L’acqua delle foglie: Mettere foglie sotto un bicchiere capovolto al sole e osservare come rilasciano umidità.

Estate e botanica: ogni fiore una scoperta, ogni fiore un problema

Nobleza – Casetta per Insetti in Legno, Albergo Insetti Naturale per Api, Coccinelle, Crisopidi, Farfalle,Hotel per Insetti Che Aiuta la Nidificazione, Taglia M – 19,5 * 10 * 27CM

Ecologia. Il mio pianeta. Osserva, sperimenta, crea! 

Lily, piccola rana esploratrice: Leggere, fare e scoprire ( con parte operativa multidisciplinare adatta per il periodo estivo o scolare)

L’ecologia spiegata ai bambini. Ediz. a colori

Il mondo delle farfalle. Ediz. a colori Copertina rigida – Illustrato, 13 marzo 2018

Piccola guida alle farfalle. Ediz. a colori Copertina rigida – Illustrato, 3 giugno 2021

Piccola guida a insetti e altri piccoli animali

ButterflyKit, Il Kit per Allevare in Casa le farfalle di Cavolaia Maggiore – Esperimento educativo, Kit educativi scientifici Bambini


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