Geometria è vedere, osservare, riconoscere e scoprire.

É vedere con gli occhi della mente percependo mutamenti e trasformazioni.

Geometria è movimento, non staticità.

Mani e mente sono ugualmente coinvolte in ogni esplorazione geometrica.

Emma Castelnuovo progettò modi concreti per rendere visibile la matematica e lo fece con materiali semplici e alla portata di tutti, ma fondamentali per intuire e scoprire.

Scoprire e autocostruire i propri saperi e le proprie conoscenze; per Emma Castelnuovo, così come per M. Montessori, l’apprendimento autentico emerge con tutta la sua forza attiva, creativa e costruttiva, mai come qualcosa di dato.

Spaghi, elastici e barrette di ferro, plastica o cartone offrono infinite possibilità per toccare con mano e comprendere anche i concetti geometrici più difficili che, solo in un secondo momento, giungono al grado della concettualizzazione e dell’astrazione. 

Insegnare a guardare e a osservare le trasformazioni che avvengono intorno a noi; questa è la vera forma della geometria.

Attività in classe

Passare dal materiale concreto ai triangoli e ai quadrati invisibili che luce e ombra disegnano nello spazio è davvero qualcosa di affascinante.

Dare un nome alle forme delle ombre riconoscendovi figure note, una scoperta.

Non basta sapere cos’è un’ombra per accorgersi della sua forma, è necessario saperla osservare.

E così con un po’ di nastri colorati abbiamo dato il via ad un divertentissimo laboratorio per la costruzione delle figure piane nell’aria.

I bambini e le bambine si sono raggruppati per tre, quattro o cinque a seconda della figura che volevano riprodurre; hanno tagliato i nastri a misura per realizzare specifiche figure ( quadrato, rettangolo, pentagono) o li hanno lasciati così come si presentavano per costruirne e sperimentarne altre.

Hanno realizzato figure nell’aria con solo i nastri o usando nastri e ombre o nastri ombre e parti del proprio corpo.

Hanno provato a muovere e ruotare le figure ed hanno sperimentato che il rettangolo si trasforma in un parallelogramma e che il triangolo non poteva essere trasformato come il quadrato e il rettangolo

Muovendone i lati, il triangolo “si rompe”.

Dopo molte prove e incredulità, hanno dedotto che il triangolo è una figura fissa e immutabile.
Può essere capovolto e ruotato, ma rimane sempre e comunque lo stesso triangolo.