La scuola dell’obbligo è sicuramente un luogo privilegiato dove porre le basi per lo sviluppo della crescita personale e civica dei cittadini e delle cittadine di domani.
E per questo, oggi come ieri, la valorizzazione delle potenzialità e delle particolarità di ognuno, al di sopra di ogni possibile differenza- sia essa fisica che culturale, linguistica o religiosa- diventa la chiave per far riflettere bambini e bambine sulla propria identità.
L’identità è qualcosa di estremamente complesso; sinteticamente si potrebbe dire che rappresenta quella coscienza di sé che rende consapevoli delle individuali specificità in continuità tra il proprio essere nella sua diversità , gli altri e la realtà.
La riflessione sulla propria identità apre necessariamente un immenso orizzonte con cui i progetti di vita si scontrano spesso inevitabilmente: quello degli stereotipi.
“Siamo tutti diversi e per questo tutti uguali” non può e non deve essere solo uno slogan.
In un periodo in cui i bambini e le bambine strutturano in maniera più definita identità, personalità, caratteristiche e capacità individuali, la spinta educativa e formativa della scuola e dell’intera comunità educante, devono assolutamente mirare ad una riflessione collettiva sulle differenze e sugli stereotipi, non ultimi indubbiamente, quelli di genere.
Metodologie, attive, letture, giochi, attività sportive si pongono come opportunità preziose per “definirsi” e progettare i propri percorsi di vita.
Un clima scolastico fatto di libertà di espressione, interesse e ascolto reciproco, sono le basi necessarie per qualsiasi tipo di attività che voglia mirare allo scopo.
Indubbiamente il valore esperienziale del gioco ispira tante attività praticabili a scuola sul tema delle differenze e degli stereotipi di genere.
Fondamentale il coinvolgimento di bambine/i in attività di gruppo emotivamente coinvolgenti per favorire la piena espressione della diverse personalità a partire dai vissuti personali e da situazioni semplici e quotidiane.