
Il legame antico tra uomini, divinità e api
Le api accompagnano la storia dell’umanità da millenni. Non sono solo creature operose e indispensabili per la vita sulla Terra: in passato, erano viste come messaggere divine, donatrici di tesori e simboli sacri.
Già nel mondo antico, civiltà come quella egizia e quella greca riconoscevano il valore di questi insetti. Lo dimostrano i miti, le raffigurazioni, i riti religiosi e l’uso speciale del miele, considerato un dono celeste.
🕊 Il pianto del dio Ra e la nascita delle api
Secondo una leggenda dell’antico Egitto, le api nacquero in un modo sorprendente e poetico:
Il dio del Sole, Ra, pianse. Le sue lacrime caddero a terra e si trasformarono in api.
Queste api, nate da un dio, si misero subito a volare tra i fiori, a raccogliere il nettare e a produrre miele, “la rugiada del Sole”, destinata solo a pochi eletti: le divinità, i faraoni e i sacerdoti. Il miele era usato nei rituali sacri e nelle offerte agli dèi, e veniva conservato con cura nelle tombe.
Gli Egizi ammiravano profondamente le api, ne osservavano la vita comunitaria e la perfetta organizzazione: per loro, l’alveare rappresentava un modello di società ideale, dove ogni essere lavora per il bene comune.
⚡ Il dono (e il sacrificio) di Zeus alle api
Anche i Greci erano affascinati dalle api. Un mito narra di come il miele arrivò perfino sull’Olimpo, grazie a Melissa, una ninfa amica delle api. Quando Zeus assaggiò il miele, ne fu così colpito che decise di ricompensare le api con un dono:
“Chiedetemi ciò che più desiderate”, disse.
Le api, stanche di vedere il loro miele rubato, chiesero un’arma per difendersi: un pungiglione. Zeus accettò, ma pose una condizione:
“Chi userà questo dono, perderà la vita.”
Le api accettarono. Da allora, sanno difendere il loro alveare con coraggio, pur sapendo che il prezzo è la loro stessa vita. Questo mito ci ricorda il senso del sacrificio, della responsabilità e dell’equilibrio tra dono e dovere.
🏰 Le api nel Medioevo: alleate dei monaci
Nel Medioevo, le api continuarono a occupare un ruolo centrale nella vita dell’uomo, soprattutto all’interno dei monasteri. I monaci allevavano le api con cura nei loro giardini claustrali, osservandone i comportamenti e sfruttando con rispetto i loro prodotti.
Il miele era utilizzato:
- come medicina naturale per curare ferite e malanni,
- come dolcificante (lo zucchero era raro e costoso),
- e soprattutto per produrre candele di cera d’api, essenziali per l’illuminazione in chiese, conventi e biblioteche.
Le api venivano ammirate per la loro operosità, la disciplina e l’ordine, tanto da diventare simbolo di virtù cristiane, come la laboriosità e la devozione.
🔬 Età moderna: nasce l’apicoltura scientifica
Tra il XVII e il XIX secolo, il rapporto dell’uomo con le api cambia ancora: è il tempo delle prime osservazioni scientifiche e della nascita dell’apicoltura moderna.
Grazie a studiosi e naturalisti, si comincia a capire meglio:
- come funziona l’alveare,
- il ruolo della regina,
- e la sorprendente architettura esagonale delle celle.
Vengono introdotte le arnie mobili, che permettono di prelevare il miele senza distruggere l’alveare, e si diffondono manuali per apicoltori. Le api non sono più solo creature magiche o simboliche, ma diventano oggetto di studio, rispetto e tutela.
🌍 Riflessioni per oggi: un tempo per le api
Durante la Giornata mondiale delle api, accendiamo insieme i riflettori su questi piccoli, grandi alleati dell’ambiente. Celebriamo la loro presenza instancabile e ci interroghiamo su come possiamo prendercene cura.
Il tempo, in questo contesto, diventa una parola dalle molte sfumature:
- Ieri: un tempo in cui le api erano sacre, rispettate, amate da dèi e uomini.
- Oggi: un tempo in cui ci si accorge del loro declino, della loro fatica, della nostra responsabilità.
- Domani: un tempo ancora da costruire, forse migliore, se scegliamo di prenderci cura della natura con più attenzione.
Il rispetto per le api non è nato oggi. La cura per questi insetti affonda le radici in antiche civiltà. Gli Egizi vedevano nelle api un modello di armonia e ordine sociale; i Greci raccontavano miti profondi sul loro valore, il dono e il sacrificio. Nei secoli successivi, uomini e donne ne hanno custodito i doni con cura.
👁🗨 Allora ci chiediamo:
- Perché oggi questa attenzione è così urgente?
- Che cosa possiamo imparare dalle civiltà antiche?
- Possiamo immaginare una società futura che si ispiri alla saggezza delle api?
✏️ Spunti per l’attività in classe
1. Narrazione e confronto tra miti
📚 Dopo aver ascoltato il racconto del mito egizio di Ra e quello greco di Zeus, si può proporre una conversazione guidata con domande stimolo:
- Cosa accade nei due racconti?
- Qual è l’origine delle api secondo i miti?
- Come si comportano gli dèi verso di loro?
- Che cosa ci insegnano queste storie?
🗣 Suggerimento: La narrazione può avvenire in forma orale, teatrale, animata o semplicemente come racconto ad alta voce.
2. Costruzione di una linea del tempo delle api nella storia
🎯 Obiettivo: Collocare nel tempo le fasi principali del rapporto tra uomo e api.
🧩 La linea del tempo può essere costruita su un cartellone, su strisce di carta o in forma di libro-accordion.
Spunti per le tappe da inserire:
- Antico Egitto (ca. 3000 a.C.)
Le api nascono dalle lacrime del dio Ra. Il miele è sacro, usato nei riti religiosi e nelle sepolture. - Antica Grecia (ca. 1000-300 a.C.)
Il miele è cibo degli dèi. Zeus dona il pungiglione alle api. Le api simboleggiano giustizia e dedizione. - Medioevo (ca. 500-1400 d.C.)
I monaci allevano api nei conventi, producono miele e cera. Le api diventano simbolo cristiano di virtù. - Età Moderna (1700-1800)
Nascono studi scientifici sull’alveare. Viene inventata l’arnia razionale. Si diffonde l’apicoltura moderna. - Oggi (dal 2000 in poi)
Le api sono minacciate da pesticidi e inquinamento. Cresce la consapevolezza ecologica e il desiderio di proteggerle.
📌 Variante creativa: ogni bambino o gruppo può realizzare una tappa con una mini-illustrazione, una frase chiave o un simbolo.
3. Un fiore di promesse per le api
🎯 Obiettivo: Riflettere individualmente sul proprio impegno verso la natura.
Ogni bambino può scrivere su un “petalo” (vero o simbolico):
- “Io mi impegno a…”
- “Per proteggere le api, farò…”
I petali possono comporre un fiore murale collettivo oppure diventare parte di un “giardino delle intenzioni” in aula.
Materiale scaricabile
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