Dopo la narrazione de “La favola delle parti del discorso” di M. Montessori, iniziano una serie di attività mirate al riconoscimento della funzione che le parole svolgono all’interno di una frase con all’assegnazione dei relativi simboli:
9 le parti del discorso, 9 i simboli.
I simboli, realizzati su legno, disegnati o plastificati, vengono abbinati alle parole procedendo così ad una prima analisi grammaticale della frase.
Le scatole grammaticali montessoriane, rendono via via sempre più sottile il livello di consapevolezza delle funzioni delle parole aggiungendone sfaccettature e particolarità, invitando in modo naturali i bambini ad una attenta e puntuale riflessione linguistica.
A fianco di questi eccezionali materiali, ho strutturato per i bambine e le bambine della classe, la striscia grammaticale che li guida in modo assolutamente autonomo verso l’analisi grammaticale formalmente completa.
L’attività risulta piacevole e giocosa e i bambini, senza noia, procedono ad analizzare le frasi, una dietro l’altra, pescandole dal loro barattolo!
“Il bambino, che è il più grande osservatore spontaneo della natura, ha indubbiamente bisogno di avere a sua disposizione un materiale su cui agire”
M.Montessori
M.Montessori ha spesso sottolineato che l’interesse e la curiosità che i bambini mostrano verso qualsiasi animale o verso qualsiasi altra forma vivente del pianeta, sono uno degli istinti più vivi dell’animo infantile.
Ed è proprio partendo da questo aspetto, che l’educazione alla cura e al rispetto possono diventare qualcosa di vivo e concreto.
Non solo seminare e piantare, ma prendersi cura.
Prendersi cura di piante, fiori e animali è qualcosa di più: è vivere a livello emozionale quel sentimento di cura, quella gioia e quel senso di pace e di soddisfazione che ne derivano.
Giardini scolastici, piante in classe, tartarughe e pesci possono entrare nelle aule e riempire con i loro colori i cortili della scuola, dando alla cura quel senso di necessità e di continuità nel tempo che le spettano.
Educazione all’aperto, contatti costanti con il mondo della natura e passeggiate osservative alla ricerca delle piccole cose sogni giorno sa offrirci per meravigliarci, sono occasioni imperdibili e, come tali, da ricercare.
“Vivere”il mondo, dunque, per alimentare in modo concreto quel grande “sentimento della natura” fatto di attenzione, rispetto e curiosità.
Solo sosì, gradualmente, la Natura saprà svelarsi agli occhi dei bambini, senza alcun pedissequo insegnamento, e sarà scoperta e conquista.
Sarà comprensione del legame che tutto lega su questo pianeta, esattamente come in “una tela: ogni particolare è un ricamo e l’insieme forma un tessuto magnifico” (Dall’infanzia all’adolescenza)
Cura e rispetto, non parole da insegnare, dunque, ma comportamenti da fortificare giorno dopo giorno per preservare risorse e tutelare le creature che condividono con noi questo Pianeta ormai tanto bisognoso di cure.
Attività
Dare al bambino “motivi di attività, e insieme conoscenze che lo interessino”
M.Montessori
Accanto alle attività pratiche e ai sentimenti di cura e rispetto che andranno crescendo grazie al rapporto diretto e costante con la natura, l’interesse del bambino si dirige anche verso la ricerca e lo sviluppo delle conoscenze che vanno a comporre quella grande tela ricamata di cui parla M.Montessori.
Ecco allora che possono essere presentate attività di lettura legate al mondo animale con lo scopo di alimentare quello stesso interesse guidandolo però verso livelli di ricerca e conoscenza sempre maggiori.
Mente e corpo apprendono all’unisono con ciò che ci circonda.
Crescere è vivere giorno dopo giorno in sintonia con la propria fisicità, in rapporto con gli altri e con le cose.
Crescere è prendere e toccare, è bruciarsi e bagnarsi, è osservare e… meravigliarsi
E cosa di meglio del mondo per meravigliarsi?
Le esperienze all’aperto offrono sicuramente un’infinità di occasioni per farlo.
Stupore e meraviglia sono potentissimi motori per l’apprendimento.
Il bambino stupito e meravigliato è un bambino che mette in moto funzioni cognitive complesse per trovare risposte al nuovo o al mai visto.
E mentre cerca risposte, formula domande, e formulate le domande, cerca nuove risposte.
In questa ricerca continua si fanno strada ipotesi e idee sempre nuove…
Oggi usciamo!
Le Mura di Lucca rappresentano una realtà impareggiabile. Passeggiate sopraelevate tra tigli profumati, prati verdi su cui correre e rotolare; la città piena di torri e chiese da una parte e la vastità della campagna dall’altra.
Dopo una piccola corsa sui prati ci siamo diretti verso i sotterranei per tuffarci in un periodo storico ormai lontano.
Esterno e interno della città collegati da lunghi e tortuosi passaggi sotterranei!
Varcate le enormi porte in legno: meraviglia!!
Un mondo diverso si è aperto agli occhi dei bambini; un mondo fatto di terra umida, di acqua che scorre in rigagnoli e crea pozzanghere, di rivoli che sgocciolano dalle pareti e gocce d’acqua che scendono qua e là dai soffitti a volta; e poi odori.
La scuola dell’obbligo è sicuramente un luogo privilegiato dove porre le basi per lo sviluppo della crescita personale e civica dei cittadini e delle cittadine di domani.
E per questo, oggi come ieri, la valorizzazione delle potenzialità e delle particolarità di ognuno, al di sopra di ogni possibile differenza- sia essa fisica che culturale, linguistica o religiosa- diventa la chiave per far riflettere bambini e bambine sulla propria identità.
L’identità è qualcosa di estremamente complesso; sinteticamente si potrebbe dire che rappresenta quella coscienza di sé che rende consapevoli delle individuali specificità in continuità tra il proprio essere nella sua diversità , gli altri e la realtà.
La riflessione sulla propria identità apre necessariamente un immenso orizzonte con cui i progetti di vita si scontrano spesso inevitabilmente: quello degli stereotipi.
“Siamo tutti diversi e per questo tutti uguali” non può e non deve essere solo uno slogan.
In un periodo in cui i bambini e le bambine strutturano in maniera più definita identità, personalità, caratteristiche e capacità individuali, la spinta educativa e formativa della scuola e dell’intera comunità educante, devono assolutamente mirare ad una riflessione collettiva sulle differenze e sugli stereotipi, non ultimi indubbiamente, quelli di genere.
Metodologie, attive, letture, giochi, attività sportive si pongono come opportunità preziose per “definirsi” e progettare i propri percorsi di vita.
Un clima scolastico fatto di libertà di espressione, interesse e ascolto reciproco, sono le basi necessarie per qualsiasi tipo di attività che voglia mirare allo scopo.
Indubbiamente il valore esperienziale del gioco ispira tante attività praticabili a scuola sul tema delle differenze e degli stereotipi di genere.
Fondamentale il coinvolgimento di bambine/i in attività di gruppo emotivamente coinvolgenti per favorire la piena espressione della diverse personalità a partire dai vissuti personali e da situazioni semplici e quotidiane.
Chi ha detto che la matematica è noiosa?Materiali belli da vedere, toccare, soppesare, ascoltare; attività concrete per sperimentare, provare e ipotizzare.
Perle, francobolli, tavole per le quattro operazioni, la banca; e poi serpenti, catene colorate, gettoni e fuselli.
La sola predisposizione di un ambiente ricco di tutti questi materiali, organizzati e sistemati secondo una precisa logica, basta ad affascinare e incuriosire i bambini tanto da spingerli a provare e ad osservare liberamente e autonomamente.
Alla maestra è affidato il compito di presentare in modo chiaro, sicuro e preciso l’utilizzo del materiale.
E tutto, per quel grande maestro che è dentro ogni bambino, inizia a svolgersi.
Le cose chiamano e non c’è bambino che non ascolti quella voce.
Sì, è “la voce delle cose”, per dirla proprio come M.Montessori, ed è la voce più vicina al fare del bambino.
Ed è proprio quella voce che spinge a toccare, prendere, provare, mettere insieme e separare.
Tutti i materiali Montessori sono accompagnati da una serie di ulteriori attività che ne prevedono comunque l’utilizzo: preventivo, successivo, come controllo.
Le scatole dei binomi per velocizzare il calcolo mentale.
Dopo aver lavorato con il serpente positivo, la tavola dell’addizione e i francobolli, si possono proporre le due scatole dei binomi:
1-Per i calcoli entro il 10
2- per i calcoli entro il 20
Perle e bastoncini del 10 vengono ancora utilizzati in fase iniziale per calcolare la somma, e in fase finale, per verificare la correttezza dell’abbinamento binomio-somma.
É una voce in grado di risvegliare energie ed invitare ad un lavoro serio, continuo e concentrato.
Tutti i materiali sono direttamente o indirettamente autocorrettivi; non è più la supervisione dell’adulto che denuncia l’errore, ma è il materiale stesso che lo rende evidente, indicando al tempo stesso le modalità autocorrettive necessarie in grado di attivare processi cognitivi sempre più profondi.
L’attività della simmetria si presta ad essere fatta all’aria aperta:
ricerca di elementi della natura a disposizione intorno a alla scuola
reperimento di frutta e verdura da casa o direttamente dalla mensa scolastica
acquisto ( con compra-vendita) di frutta e verdura presso un negozio vicino alla scuola (sempre se disponibile)
I materiali possono essere divisi in categorie, frutta-verdura-foglie, e ad ogni gruppo di bambini può essere data una categoria di elementi su cui lavorare.
Tagliere e coltello sono gli strumenti base per questa attività.
L’utilizzo dei coltelli da parte dei bambini è stato ed è ancora molto osteggiato.
M.Montessori, invece, propone ai bambini, sin da piccolissimi, l’ utilizzo di strumenti veri ed efficaci, frangibili o taglienti che siano. É solo attraverso il loro uso, infatti, e nella piena consapevolezza della loro funzione, che si impara ad essere prudenti e ad usarli con abilità.
E per comprendere in modo pratico e concreto cosa significhi la simmetria ed arrivare a riconoscere forme e disegni, l’uso del coltello è indispensabile.
Ricostruire equilibrio e contatto tra individuo e Natura, tra singolo e collettività, tra creatività e arte, tra progresso e sostenibilità attraverso la valorizzazione di tutti quei materiali, naturali e informali, che l’ambiente ci offre.
La ricerca, il riconoscimento, l’osservazione e la manipolazione di tali materiali diventano, all’interno di un circolo virtuoso, strumenti stessi per attività laboratoriali e di gioco tesi a facilitare e arricchire l’esplorazione individuale e di gruppo.
La realizzazione dei laboratori, interamente realizzati in outdoor, ha visto gli alunni farsi protagonisti dei propri percorsi di apprendimento attraverso attività coinvolgenti che li hanno portati
-alla costruzione di nuove e diverse relazioni con i compagni e con l’ambiente;
-a nuovi e creativi utilizzi dei materiali da manipolare;
-a nuove esplorazioni;
-a una vivace disponibilità all’ascolto di storie e racconti che ne sostengano e sollecitino la curiosità.
L’ ambiente e il paesaggio sono diventati gli elementi comuni per la costruzione di un’ “educazione alla bellezza” che porta necessariamente con sé la costituzione una nuova etica collettiva e condivisa.
Grazie alle uscite sul territorio i laboratori hanno potuto efficacemente:
far conoscere e valorizzare il territorio in cui si abita
sviluppare il senso di responsabilità e l’attitudine alla cura verso i beni comuni presenti sul territorio, naturali- artistici e paesaggistici
creare consapevolezza del nostro essere, insieme, sul territorio e del nostro saperlo vivere e curare in continuità con il passato e con il futuro
gettare le basi per un nuovo patto con il quale la comunità scuola, insegnanti-alunni-genitori-, si impegna a prendersi cura del suo territorio e dell’intero cosmo di cui fa parte
Attività mirata alla ricostruzione e alla memorizzazione delle numerazioni da 2 a 13.
In ogni serie di numerazione, il colore dell’unità si abbina al colore delle perle corrispondenti; la numerazione del 2 presenta le unità in verde esattamente come le perle del 2, quella del 3 in rosa come le perle del 3 e così fino ad arrivare al colore oro del bastoncino del 10 con le perle dorate.
La ripetizione dell’esercizio consente la memorizzazione di numerazioni e tabelline.
Tavola pitagorica e perle vengono utilizzate per l’autocontrollo.
Il Progetto intende offrire ulteriori opportunità formative e di apprendimento portando gli alunni alla scoperta del proprio territorio e degli aspetti più caratteristici del patrimonio storico-artistico e musicale che lo contraddistinguono.
Protagonisti saranno:
le storie
Letture animate
Letture interpretate con il kamishibai
Racconti di ieri e di oggi della città e dei suoi personaggi
e i luoghi
della musica
del teatro
della storia
(il conservatorio, il teatro cittadino, i musei e i palazzi storici)
Le attività proposte mirano a condurre gli alunni verso la scoperta graduale della storia locale, delle sue tradizioni, dei suoi monumenti, dei suoi musei e dei suoi palazzi storici; dei suoi principali protagonisti e delle loro tracce.
OBIETTIVI
-Promuovere la conoscenza del patrimonio storico, artistico e culturale del proprio territorio.
-Favorire l’apertura della scuola verso l’esterno, interagendo col territorio
-Comprende ed apprezza forme diverse di espressione artistica e culturale:il teatro, la musica, l’arte
-Conoscere la propria identità culturale attraverso la conoscenza delle tradizioni del passato.
-Saper elaborare creativamente produzioni personali e autentiche
-Saper esprimere e comunicare sensazioni ed emozioni
-Conoscere i principali beni artistico-culturali presenti nel territorio e manifestare sensibilità e rispetto per la loro salvaguardia.
Metodologia
Ricerca/azione-esplorazione, dialogo e confronto, peer tutoring e le attività laboratoriali
L’esperienza, fa parte di un percorso più ampio, fatto di tante altre esperienze vissute e giocate tutte in outdoor education.
Le esperienze si propongono di attivare un percorso di educazione alla legalità attraverso il gioco in intimo contatto con tutto ciò che ci circonda.
Grazie all’interazione con le famiglie, si ricercano giochi appartenenti a culture e ad epoche diverse.Privilegiati sono i giochi da cortile e quelli sviluppabili all’esterno e in gruppo.
Il gioco -narrato, immaginato e realizzato- , diventa il punto di partenza per “vivere” le regole e percependone la necessità sulla propria pelle , ma anche per co-costruire un percorso mirato ad una loro definizione condivisa.
Attraverso il gioco -pensato, progettato e giocato- i concetti di legalità, cittadinanza e democrazia si fanno strada battuta e, lungo il percorso, gioco e creatività sono fine e strumento per esercitare attivamente democrazia e legalità; la rielaborazione creativa dei giochi analizzati, la progettazione di gruppo e la realizzazione dei materiali hanno guidato gli alunni in modo spontaneo e naturale anche al ripensamento creativo di ciò che la Natura mette loro a disposizione e a vivere diversa-mente luoghi conosciuti nel pieno rispetto di tutto ciò che ci circonda con un atteggiamento di cura.
Materiali: di recupero e facilmente reperibili all’interno del cortile della scuola (sassi, stecchi, foglie, pigne…)
Ambiti disciplinari e interdisciplinari: collegamento dell’esperienza con le Indicazioni Nazionali
Indicazioni Nazionali
ambiti disciplinari
“L’educazione alla cittadinanza viene promossa attraverso esperienze significative(…) che favoriscano forme di cooperazione e di solidarietà. Questa fase del processo formativo è il terreno favorevole per lo sviluppo di un’adesione consapevole a valori condivisi e di atteggiamenti cooperativi e collaborativi che costituiscono la condizione per praticare la convivenza civile. “
Educazione civica
“La comunicazione orale nella forma dell’ascolto e del parlato è il modo naturale con cui il bambino, ad un tempo, entra in rapporto con gli altri e «dà i nomi alle cose» esplorandone la complessità. “
Italiano
“Nella scuola primaria si potrà utilizzare il gioco, che ha un ruolo cruciale nella comunicazione, nell’educazione al rispetto di regole condivise, nell’elaborazione di strategie adatte a contesti diversi. La costruzione del pensiero matematico è un processo lungo e progressivo nel quale concetti, abilità, competenze e atteggiamenti vengono ritrovati, intrecciati, consolidati e sviluppati a più riprese(…)”
Matematica
“Attraverso la dimensione motoria l’alunno è facilitato nell’espressione di istanze comunicative e disagi di varia natura che non sempre riesce a comunicare con il linguaggio verbale. “
Educazione fisica
“Ricavare da fonti di tipo diverso informazioni e conoscenze su aspetti del passato. “
Storia
Esperienza
Inizio
Brainstorming sui giochi da fare all’aperto e in gruppo
Intervista a nonni e genitori sui giochi che facevano da piccoli
Lettura di brani che presentino la descrizione di giochi di epoche e culture diverse
Svolgimento
Scegliere un gioco tra quelli raccontati o narrati
concordarne le regole
organizzare-scegliere-costruire i materiali necessari al gioco
comunicare efficacemente con tutti i membri del gruppo ascoltando anche i pareri e le idee dell’altro
gestire una pluralità di relazioni con il gruppo dei coetanei
Conclusione
esecuzione del gioco
gestione del gioco e dei conflitti che possono sorgere
arbitraggio dei vari contenziosi nel rispetto delle regole e dell’altro
discussione e riflessione su ciò che si è mosso dentro e fuori di noi
La voce dei bambini:
-In tutti siamo troppi; dividiamoci in gruppi
-Sì e ognuno dice una cosa e poi ce la diciamo
-si può fare anche un progetto del gioco
-E poi quale si sceglie?
-Si può scegliere con il dado
-O quello che piace di più a tutti!
-Così iniziamo a cercare le cose
-e a giocare
Metodologia:
approccio montessoriano legato alla esperenzialità e alla corporeità ,e alla necessità di costruire una relazione eticamente e concretamente sostenibile tra singolo e singolo, singolo e collettività e collettività e cosmo
Ho sempre pensato che la lettura quotidiana in classe sia di fondamentale importanza non solo per le emozioni che suscita o per gli orizzonti che mostra, ma per lo speciale legame che crea tra alunno e insegnante.
Leggere non solo per emozionare e ampliare gli orizzonti, ma per far nascere dubbi e suscitare domande. Ma soprattutto, leggere per condividere; condividere stupore e meraviglia, tristezza e gioia estrema.
E una condivisione emotiva, continua e costante, lascia indubbiamente un segno, una traccia indelebile …
Stamani ho iniziato la lettura de “L’uomo che piantava gli alberi”.
J.Giono
Una lettura fresca, dolce nella narrazione e quasi silenziosa, come il personaggio narrato.
Un libro che è una parabola sul rapporto uomo-Natura; un libro poetico che canta la meraviglia degli alberi.
Elzéard Bouffier pianta ogni giorno 100 ghiande perfette selezionate a mano una ad una, per decine e decine di chilometri, per decine d’anni, e così facendo, con un piano chiaro e pulito degno di Dio, riporta la vita là dove c’era il nulla.
Perché la personalità di un uomo riveli qualità veramente eccezionali, bisogna avere la fortuna di poter osservare la sua azione nel coeso di lunghi anni. Se è priva di ogni egoismo, se l’idea che la dirige è di una generosità senza pari, se con assoluta certezza non ha mai ricercato alcuna ricompensa e per di più ha lasciato sul mondo tracce visibili, ci troviamo di fronte a una personalità indimenticabile
J.Giono
La lettura in classe, sin dalle prime righe si è caricata di attesa e di emozione.
Dopo la lettura, sulla scia dell’emozione, i bambini sono andati alla scoperta della realtà presentata da Giono, ognuno secondo i propri interessi e curiosità e, in modo libero e spontaneo, hanno scelto tra i materiali a disposizione quelli che ritenevano “giusti” per soddisfarli.
C’è stato chi ha scelto lo scaffale dei libri dedicati alla natura per consultare gli inventari dei fiori e raccogliere informazioni sulla lavanda; chi ha preferito andare verso lo scaffale della geografia e ricercare i luoghi raccontati sia nell’incastro dell’Europa che sull’atlante; c’è stato chi invece si è diretto verso il materiale di scienze per riprendere in mano le nomenclature dell’albero, del frutto, del fiore e del seme.
C’è stato anche chi ha preso la catena del 100 per visualizzare i dieci mucchietti di dieci ghiande ciascuno, proprio come il silenzioso pastore del libro e ha cominciato a contare ghiande, giorni e anni…
Qualcun altro ancora, con il libro in mano ha scelto lo scaffale dei linguaggi per descrivere a modo suo quell’incredibile personaggio: dizionario dei sinonimi, vocabolario, materiale per la descrizione e tanta tanta voglia di raccontare…
Avrei forse potuto suggerire io qualcosa di meglio?
M. Montessori nel suo libro “Autoeducazione” definisce se stessa come lettrice a voce alta.
Nelle sue scuole tutti sono invitati a leggere a voce alta, insegnanti e bambini e non solo a leggere, ma a interpretare.
Il metodo prevede infatti le “letture interpretate” , ovvero la lettura di piccole frasi tratte anche da famosi testi di letteratura e non necessariamente di quella dedicata all’infanzia.
Le frasi delle letture interpretate sono scritte su appositi cartellini che i bambini pescano da una scatola contenente l’intera serie.
” I piccoli bambini, dopo aver letto mentalmente, eseguono le azioni indicate: ma non eseguono con freddezza, bensì mettendo una cura quasi artistica nell’ espressione del sentimento. Essi interpretano l’azione, la studiano talvolta, provando e riprovando, come per una rappresentazione scenica. L’attitudine dei bambini a ciò è veramente meravigliosa.
M.Montessori
Esistono più scatole con serie diverse per grado di complessità interpretativa.
La lettura non si concentra sulla sola decodifica e nemmeno sulla comprensione, ma sull’interpretazione soggettiva che ne segue.
Un po’ come se il brano letto seguisse un percorso circolare: dall’esterno verso l’interno ( decodifica e comprensione) e poi ancora verso l’esterno con la nuova veste dell’interpretazione soggettiva e personale.
Il bambino che ascolta l’insegnante che legge, non solo segue la narrazione, ma si lascia permeare da una sonorità che coinvolge mente e corpo.
La musicalità delle parole, insieme al ritmo narrativo della storia, ha la capacità di trasportare i bambini nel mondo ascoltato dando loro la possibilità di conoscere il mondi antichi, nuovi o immaginati, vivendoli emozionalmente in prima persona .
“Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito.. perché la lettura è un’immortalità all’indietro.” Umberto Eco.
L’educazione è un processo naturale realizzato dal bambino e non viene acquisito ascoltando parole, bensì tramite le esperienze del bambino nell’ambiente circostante
Maria Montessori
…e, in tutto questo, la mano assume un ruolo da protagonista.
Secondo il pensiero di M.Montessori, confermato dalle moderne neuroscienze, mano e mente sono indissolubili; l’una struttura l’altra.
La mano prende, manipola, modifica, toglie, unisce.
La mente rielabora, concettualizza, categorizza.
L’esercizio delle mani scolpisce il cervello.
Grazie alla manipolazione e al contatto con elementi concreti il pensiero si struttura, prende forma e potenzia le funzioni cerebrali che aiutano ad espandere lo sviluppo cognitivo.
Si rafforzano così gli apprendimenti, si facilita l’acquisizione del linguaggio, la categorizzazione matematica e la conoscenza del mondo.
Dalle aste numeriche alle perle colorate, le esperienze concrete con il numero sono infinite.
Affiancare, unire; togliere, sottrarre.
Serpenti positivi e negativi, hanno portato i bambini a familiarizzare con i binomi del 10 sia addizionando che sottraendo.
Il salto ai binomi del 100 è stato breve e l’attività proposta stamani attraverso la presentazione del nuovo materiale ne ha facilitato il passaggio e facilitato la concettualizzazione.
Il 100 è stato costruito attraverso i binomi del 10, 1-9, 2-8, 3-7, 4-6, 5-5, a cui sono state aggiunti successivamente i bastoncini dorati del 10.
Per l’ autocontrollo sono state utilizzate le perle colorate.
10 gennaio, giorno di rientro a scuola.
Si rientra tra incertezze e perplessità.
Si rientra con il sorriso sulle labbra.
Sempre.
Insegnanti, bambini e bambine.
Insieme.
La paura di doversi di nuovo lasciare.
Forte.
La gioia di ritrovarsi.
Moltissima.
Poco importa se i sorrisi rimangono ancora un po’ nascosti dietro la mascherina…
Sguardi e parole vibrano nell’aria.
Ricominciamo.
E sarà un anno pieno di luce…