“La mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale è un servo fedele. Abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il dono“ A. Einstein
Cosa è che spinge ogni bambino a progredire nel proprio sviluppo? Cosa è che spinge a provare, a chiedersi, a fare e scoprire’
Cosa spinge a conoscere e ad apprendere?
L’apprendimento ha origine dall’interno o dall’esterno?
M.Montessori, già all’inizio del secolo scorso, sosteneva che il processo di apprendimento si origina per spinte interne e che dentro ogni bambino c’è una forza innata che lo spinge a conoscere e ad esplorare il mondo che lo circonda.
La forza di questa spinta motivazionale ha origine proprio dal sentimento di stupore e di meraviglia che nasce dallo sguardo che il bambino posa sul mondo e sulle cose.
La chimica e gli esperimenti rappresentano una fonte inesauribile di stupore e meraviglia e da quello stesso stupore e da quella stessa meraviglia nascono idee, riflessioni e ipotesi.
Condurre esperimenti, a casa o a scuola, è un modo per generare stupore e per far scattare la scintilla delle curiosità.
Perchè non farlo?
Un esperimento di facile conduzione, ma di inesauribile meraviglia è quello tramite il quale i bambini osservano la produzione di anidride carbonica partendo da due semplici elementi che, separatamente, ben conoscono.
La produzione di anidride carbonica con la rumorosa effervescenza genera meraviglia e ne genera ancora quando si scopre che è in gradi di spengere la fiamma di una candela.
E che dire quando osservano che l’anidride carbonica, invisibile all’occhio, può essere trasferita come per magia da un contenitore all’altro ed essere sempre in grado di spengere la candela?
Un esperimento consigliassimo da fare, a casa o a scuola.
Materiale scaricabile
Scheda completa per la conduzione dell’esperimento
Un libro per spingere ad esplorare il mondo e per scoprire il valore della curiosità.
Un libro ricco di attività e spunti didattici per nuove esplorazioni nel mondo delle scienze, della matematica, della grammatica e della lingua inglese.
Il libro è disponibile si Amazon in stampato maiuscolo e in corsivo.
In questa pagina sono presenti link di affiliazione che garantiscono a questo sito una piccola quota di ricavi, senza variazione del prezzo per l’acquirente.
In tempi antichissimi, quando tutto era diverso da come lo conosciamo ora, gli animali non avevano la coda.
Il re della foresta, decise che era il momento di cambiare e organizzò una giornata speciale per distribuire code a tutti.
Le code erano tante e tutte diverse.
Ognuno scelse la sua e non a caso; qualcuno fu subito felice e contento, qualcun altro invece si mise a litigare…
Una leggenda divertente con arricchimenti e attività multidisciplinari per le vacanze estive o per il back to school.
Montessorianamente Libri – Libri per leggere e per fare
Tutti i libri di Montessorianamente Libri sono pensati non solo per essere letti, ma per incuriosire e per fare; presentano attività e giochi perfetti da fare a casa, a scuola, al mare o seduti in un prato…
Tutti i libri sono disponibili su Amazon in due versioni, stampato maiuscolo o corsivo
Lily, piccola rana, grande esploratrice Un libro che racconta di le esplorazioni al di fuori e dentro lo stagno (ecosostenibilità/metamorfosi/ cura del pianeta)
In questa pagina sono presenti link di affiliazione che garantiscono a questo sito una piccola quota di ricavi, senza variazione del prezzo per l’acquirente.
«Io credo che le fiabe, quelle vecchie e quelle nuove, possano contribuire a educare la mente. La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo» Gianni Rodari
Ogni fiaba ha il magico potere di condurre il lettore alla scoperta di tesori sempre nuovi.
Che sia un piccolo o grande lettore, poco importa; il viaggio e la scoperta sono garantiti.
Bruno Bettelheim (1903 – 1990) nel suo saggio Il mondo incantato. Uso, importanza e significati psicoanalitici delle fiabe, fa un’analisi estremamente interessante della fiaba:
«La fiaba, mentre intrattiene il bambino, gli permette di conoscersi, e favorisce lo sviluppo della sua personalità. Essa offre significato a livelli così diversi, e arricchisce l’esistenza del bambino in tanti modi diversi, che non basta un solo libro a rendere giustizia della quantità e della varietà dei contributi apportati da queste storie alla vita del bambino»
Secondo lo studioso, infatti, la fiaba rappresenta una risorsa importantissima per permettere al bambino di elaborare, affrontare e riflettere sulle proprie reali difficoltà senza sentirsene investito in prima persona e offre la possibilità agli educatori di tramettere valori e messaggi positivi attraverso l’immedesimazione empatia con i personaggi.
Ma non non si tratta solo di immedesimazione empatia; la fiaba comunica con il solito linguaggio del bambino, quello della fantasia; ne cattura l’attenzione, lo diverte, lo sorprende, ne suscita emozioni, interesse e curiosità… ogni messaggio così trasmesso diventa efficace sia perché vissuto emozionalmente sia perché perfettamente in sintonia con la mente del bambino. il loro interesse e stimolano la loro attenzione: è questo dunque il migliore mezzo che hanno gli educatori per comunicare con i bambini, per trasmettere loro dei messaggi positivi. e utilizzando il solito linguaggio del bambino, quello della fantasia, sembra avere una via comunicativa Non solo ne utilizza il suo solito linguaggio, quello della fantasia, ma essendo al di fuori del tempo e dello spazio, gli consente. la fiaba si fa anche veicolo di riflessione per i grandi temi che riguardano l’intera umanità il potere di permettere consentire l’elaborazione tramite l’identificazione con i personaggi e la partecipazione emotiva, di affrontare ed elaborare le reali difficoltà della propria e della comune esistenza.
Tre fiabe per entrare in nuove e diverse dimensioni:
Quello della fiaba è un viaggio che non si fa mai da soli: i suoi personaggi , fantastici e non, ci accompagnano verso il nuovo.
In questa pagina sono presenti link di affiliazione che garantiscono a questo sito una piccola quota di ricavi, senza variazione del prezzo per l’acquirente.
Un libro per leggere e per fare da proporre anche durante le vacanze estive.
Il libro racconta la storia di Lily, una piccola rana con l’animo della grande esploratrice.
E proprio con un salto inizia il suo viaggio che la porterà ad esplorare tutto l’esplorabile.
Salto dopo salto Lily si allontanerà dal suo stagno e conoscerà alcune delle meravigliose creature che si rendono cura del pianeta, ognuno per la sua parte: api, farfalle, chiocciole e lumache.
Lily è entusiasta, non pesava che fuori dal suo stagno la vita fosse così ricca e diversa!
Felice delle sue scoperte, torna allo stagno decisa a raccontare a tutti le meraviglie del mondo, ma anche lo stagno ha qualcosa di diverso: uova e girini popolano l’acqua.
Lily scopre così quella straordinaria metamorfosi che l’ha resa quella piccola grande rana esploratrice che oggi è.
Un libro ricco di attività e spunti didattici per nuove esplorazioni nel mondo delle scienze, della matematica, della grammatica e della lingua inglese.
Il libro è disponibile si Amazon in stampato maiuscolo e in corsivo.
In questa pagina sono presenti link di affiliazione che garantiscono a questo sito una piccola quota di ricavi, senza variazione del prezzo per l’acquirente.
Un manoscritto rimasto inedito per molto tempo; una risorsa preziosa per chi voglia introdurre i bambini nel mondo della grammatica in modo accattivante e divertente.
Una grammatica mai imposta e mai trasmessa, ma capace di portare alla luce in modo naturale quella grammatica che il bambino già possiede in modo implicito.
Dalla favola del paese delle parti del discorso, ai giochi linguistici fino alle scatole grammaticali; un percorso di scoperta e di continua meraviglia in cui il bambino è vero costruttore del proprio sapere e del proprio percorso di apprendimento.
Un libro per approcciarsi in modo divertente alla grammatica, a scuola o casa, utile per una prima presentazione, per rinforzare, allenare o anche solo per ripensare al percorso fatto…
Il libro presenta la grammatica attraverso la favola di Maria Montessori.
Con la narrazione della favola, la grammatica acquista immediatamente un sapore diverso…
La favola ci porta in un paese fantastico, quello delle parti del discorso dove i bambini incontrano un principe con i suoi aiutanti, un sole rosso che fa splendere tutte le cose ed una luna color arancio che lo fa risaltare ancor di più; incontrano anche strani ponti verdi che indicano tutte le direzioni possibili e treni dai vagoni speciali in grado di connettere ogni cosa.
Personaggi dalle forme geometriche e colori.
Ogni personaggio una parte del discorso; nove i personaggi e nove le parti del discorso.
La seconda parte del libro presenta un’ampia sezione dedicata all’attività individuale.
Le attività giocose e divertenti permettono una graduale e sempre più approfondita riflessione sulle parti del discorso.
Il libro offre anche la possibilità di ritagliare i nove simboli grammaticali perché possano essere utilizzati durante le esercitazioni di riconoscimento e analisi delle varie parti del discorso.
Un libro per leggere e per fare.
Montessorianemente libri; libri per leggere e per fare disponibili in corsivo e stampato maiuscolo.
In questa pagina sono presenti link di affiliazione che garantiscono a questo sito una piccola quota di ricavi, senza variazione del prezzo per l’acquirente.
Potremmo giocare ovunque: al mare, in montagna, in campagna o in città…
Sotto l’ombrellone o in riva al mare molte sono le occasioni per sperimentare la matematica giocando.
Il gioco è un’attività intrinsecamente divertente e i giochi matematici che si possono fare anche in spiaggia offrono ai bambini la preziosa opportunità di imparare attraverso un’esperienza positiva che lega necessariamente il gioco al mondo dei numeri e delle forme.
L’ obiettivo principale è dunque quello di invitare i bambini a scoprire la matematica divertendosi .
Inutile dilungarsi sugli scopi educativi e sui benefici.
In generale, i giochi matematici combinano l’apprendimento con il divertimento, stimolando l’interesse per la matematica e promuovendo lo sviluppo delle competenze matematiche.
Ecco qualche esempio:
Costruire forme geometriche
Si parte alla ricerca/ raccolta di bastoncini o rametti presenti sulla spiaggia.
Più se ne trovano e maggiori saranno le possibilità per costruire un numero più grande di forme geometriche: triangoli, quadrati, trapezi, rettangoli…
Le figure possono poi essere esplorate per andare alla scoperta di proprietà e caratteristiche; possono essere misurate intatte le loro parti, angoli e lati; possono essere osservate e confrontate alla ricerca di somiglianze e differenze.
Associare forme geometriche
Osservare gli oggetti intorno- ombrelloni, asciugamani o secchielli- e confrontare le forme.
A quali figure geometriche possono essere associate ?
Un ombrellone potrebbe essere associato ad un cerchio e un secchiello a un cono.
Raccogliere e classificare conchiglie
Raccogliere conchiglie di diverse forme e dimensioni per poi classificarle in base alle caratteristiche comuni: colore, forma o dimensioni.
Contare e raggruppare le conchiglie in mucchietti sa due, tre, quattro…
Misurare e fare stime
Utilizzare il piede, la mano o altri oggetti come unità di misura e fare stime sulle dimensioni degli oggetti. Si può misurare la lunghezza dell’ombra di un ombrellone o la larghezza di un castello di sabbia…
Le stime fatte possono poi essere verificate con misurazioni di precisione.
Inventare problemi sulla distanza
Misurare la distanza tra due punti più o meno vicini, due ombrelloni o due segnalini posti appositamente sulla spiaggia.
Si possono inventare problemi di confronto tra distanze e organizzare piccole sfide per risolverli: se l’ombrellone A si trova a 10 metri dalla linea dell’acqua e l’ombrellone B si trova a 15 metri, qual è la differenza di distanza tra i due ombrelloni?
Ipotesi e sperimentazioni, ovviamente con metro alla mano!
Giocare al gioco de “Il numero del giorno”
Scegliere il numero della data del giorno o uno a scelta e organizzare sfide per creare tante operazioni matematiche diverse che per risultato diano solo quel numero.
Se il numero del giorno è 6, l’espressione potrebbe essere
2 + 2 + 2 = 6
3 x 2 = 6
(12 ÷ 4) x2 = 6
Fare misurazioni
Misurare gli oggetti sulla spiaggia con metro e righello: un castello di sabbia, un secchiello, un frisbee paletta e formine….
Le misurazioni ottenute possono essere confrontate per ordinare gli oggetti in base alla loro lunghezza o altezza o per creare problemi di confronto.
Creare e risolvere sudoku
Disegnare una griglia sulla sabbia per creare e risolvere Sudoku in modo che ogni riga e ogni colonna contengano tutti i numeri da 1 a 9 senza ripetizioni.
Matematica sotto l’ombrellone perché…
Perché la spiaggia offre un ambiente concreto in cui i bambini possono sperimentare e applicare molti concetti matematici,
Perché permette ai bambini di toccare, misurare, confrontare e manipolare oggetti -conchiglie, secchielli, sabbia, acqua- consentendo loro di utilizzare i concetti matematici con l’esperienza reale,
Perché offre un coinvolgimento multisensoriale che lascia tracce profonde,
Perché i giochi matematici in spiaggia si prestano a essere giocati in gruppo, incoraggiando la collaborazione, la socializzazione e la comunicazione,
Perché permettono ai bambini di connettersi con la natura esplorando anche la connessione tra i concetti matematici e l’ambiente naturale,
Perché fornisce ai bambini un’esperienza di apprendimento significativa in un ambiente stimolante e piacevole.
In questa pagina sono presenti link di affiliazione che garantiscono a questo sito una piccola quota di ricavi, senza variazione del prezzo per l’acquirente.
La favola di Matilde e della sua ricotta è nata molto tempo fa dalla penna di Giuseppe Pitrè (1841 – 1916 ) e ha dato seguito a numerose versioni legate anche alle specificità culturali delle diverse regionali d’Italia.
La favola può essere analizzata anche su un piano diverso rispetto a quello della semplice narrazione e può essere da stimolo per parlare di differenze di genere e di stereotipi femminili.
Già da una prima analisi emerge chiaramente che la favola si rivolge principalmente ad un pubblico femminile e in particolare, proprio per il linguaggio favolistico utilizzato, alle bambine.
All’interno della favola si possono facilmente riconoscere tre piani narrativi: quello del presente, del sogno/progetto e quello della realtà.
Il presente: Matilde è una ragazzina che vive in una società rurale; e come ogni ragazzina della sua età, sogna. Il suo non è un sogno irrealizzabile, ma un preciso progetto imprenditoriale che Matilde mette a punto passo dopo passo con la sua ricotta in testa.
Il progetto: il progetto è particolareggiato ; Matilde non lascia indietro niente e si dimostra capace di intraprendere un percorso imprenditoriale: capitale da investire, attività in previsione , produzione, piano di realizzazione.
Matilde però è comunque succube dello stesso stereotipo che la imprigiona e, se da un parte va oltre con il suo sogno/progetto, il suo punto di arrivo, la realizzazione è ancora quella stereotipata: la bella casa, prestigio economico e sociale.
Una sorta di riscatto e prigione allo stesso tempo…
La realtà: al colmo del suo sogno, Matilde compie il gesto dell’inchino che, con la caduta della ricotta, porta inesorabilmente alla distruzione di tutti i sogni e di tutti i progetti.
Riflessione: domande-stimolo
Perché per le donne, ieri ancor più di oggi, farsi donne lavoratrici e imprenditrici era tanto irrealizzabile?
Qual era il loro ruolo nella società?
Il sogno di Matilde reclama il diritto ad una vita libera di realizzarsi secondo i propri sogni e desideri o è semplicemente un sogno?
La ricotta cade e con lei i sogni e i progetti fatti; il messaggio può essere interpretato in due modi, uno positivo ed uno negativo, bloccante; quali possono essere?
Quali le conclusioni?
Per parlare di parità di genere è assolutamente necessario rompere gli stereotipi che ingabbiano uomini e donne in “luoghi” diversi e spesso opposti.
Forse la parità di genere può avvenire solo con l’abbattimento di queste gabbie, in un processo di sintesi tra uomo e donna; un punto di incontro fra la razionalità maschile e la capacità immaginifica femminile, proprio come quella di Matilde.
Una terza strada dunque, quella della sintesi, che si può imboccare anche da punti di partenza diversi e che uomini e donne possano liberamente percorrere facendo propri gli strumenti in grado di renderla realizzabile e percorribile .
Matilde e la ricotta- dalla storia alla ricostruzione narrativa
La storia di Matilde qui proposta, si presenta come una vide- storia, ma anche come una storia da rileggere e assaporare con la lettura del testo scritto.
L’attività proposta per la ricostruzione della storia si compone delle stesse immagini utilizzate nel video e di cartellini di testo .
Leggendo i cartellini con il testo i bambini dovranno procedono con gli abbinamenti.
Immagini e testo presentano i bordi del medesimo colore a scopo autocorrettivo.
Terminati gli abbinamenti, i bambini avranno a disposizione l’intera storia da rileggere e, perché no, drammatizzare nei piccoli gruppi.
Lily, piccolissima rana, un giorno decide di uscire dal suo stagno e, con un salto, di iniziare il suo primo viaggio. Il suo sarà un viaggio entusiasmante che la porterà a a scoprire l’esistenza di alcune delle meravigliose creature che si prendono cura del pianeta che le ospita, ognuno per la sua parte: api, farfalle, chiocciole e formiche. Ma anche lo stagno le riserva delle sorprese: uova e girini popolano l’acqua.Lily scopre così la straordinaria metamorfosi della rana, quella stessa metamorfosi che l’ha portata ad essere quella grande esploratrice che oggi è…
Nel bosco succede qualcosa di strano. Qualcuno o qualcosa ha lasciato una scatola con due fessure. Da dentro qualcuno o qualcosa guarda attento gli animali. Chi sarà mai? Da dove è venuta? Cosa ci fa nella foresta? Nessuno si sa rispondere. Una cosa è certa: quel qualcuno o qualcosa non vuole uscire da li dentro. Un libro sul potere della gentilezza, dell’amore e dell’amicizia che fa schiudere.
La storia è una parabola moderna. Protagonista: una gentilezza alquanto bistrattata da tutti. Ma proprio quando sembra scoraggiarsi al punto di credere che il mondo non abbia più bisogno di lei, accadono felici incontri. Piccolo raggio di sole gli farà incontrare l’amico sorriso, il sig. Buongiorno, la parolina Grazie e Piccolo aiuto: tutti insieme le dimostreranno che sono proprio le cose piccole e gentili a cambiare il mondo. La storia è un invito per ogni lettore a lasciarsi coinvolgere. L’edizione illustrata è particolarmente adatta per essere regalata ai bambini.
In questa pagina sono presenti link di affiliazione che garantiscono a questo sito una piccola quota di ricavi, senza variazione del prezzo per l’acquirente.
Daniela Lucangeli propone una vera e propria rivoluzione per cambiare scuola e didattica: quella del sorriso.
Una rivoluzione che, se apparentemente silenziosa, può davvero cambiare il modo con cui bambini e bambine si approcciano alla conoscenza.
Una didattica che affonda le proprie radici nella parte emotiva del cervello, una didattica che non chiede apprendimenti formali, ma che attiva percorsi e chiede di agire con naturalezza, senza ansia e senza paure: con il sorriso, appunto.
Insegnanti e discenti coinvolti in un unico percorso che non è quello del
io insegno-tu apprendi-io verifico
ma quello di
tracciare strade e fornire strumenti
per il viaggio più bello e entusiasmante: quello della scoperta e della costruzione della conoscenza.
Attività in classe: domino matematici
L’attività comprende tre serie con tipologie di calcoli diversi
Si sviluppa con l’utilizzo del materiale per il calcolo e la verifica: perle, quadrati del cento e tavola pitagorica
Il domino si sviluppa a terra, una serie dopo l’altra.
In questa pagina sono presenti link di affiliazione che garantiscono a questo sito una piccola quota di ricavi, senza variazione del prezzo per l’acquirente.
In un’epoca in cui la messaggistica e la rapidità comunicativa tolgono spesso spazio alle parole e all’ascolto attivo, si fa quanto educare al dialogo.
Genitori, insegnanti e educatori rivestono un ruolo fondamentale questo senso perché è proprio all’interno di un contesto educativo e sociale che si sviluppano tutta una serie di competenze che concorrono alla costruzione di un dialogo costruttivo; il loro ruolo è quello di farsi facilitatori di dialogo fin dalla più tenera età.
Spesso associamo l’idea del dialogo costruttivo alle sole situazioni di conflitto, all’interno delle quali il dialogo facilita la reciproca comprensione e favorisce una risoluzione pacifica.
In realtà la capacità di dialogare costruttivamente va ben oltre il conflitto e concorre alla formazione più profonda e completa della persona rendendola successivamente capace di contribuire positivamente alla contribuire alla costruzione di una società migliore.
Educare al dialogo significa sviluppare tutte quelle competenze sociali e relazionali in grado di rendere i bambini sempre più empatici e rispettosi delle emozioni e dei sentimenti dell’altro.
Non esiste dialogo senza ascolto; non esiste dialogo senza punti di incontro.
Educare al dialogo significa principalmente vivere il dialogo in contesto, a casa e a scuola; significa dare attento ascolto e ricevere successivamente lo stesso attento ascolto; significa mostrare attivamente la capacità di cambiare prospettiva e la volontà fattiva di cercare nuovi spazi di intesa e comprensione…
Ma…come si educa al dialogo?Come farsi facilitatori di dialogo?
Farsi “facilitatori di dialogo” implica approfondire il ruolo che l’adulto può svolgere per promuovere e sostenere una comunicazione efficace e rispettosa tra i bambini incoraggiando l’ascolto e il dialogo in ogni contesto, ma sicuramente non farsi facilitatori di dialogo non significa mai “spiegare come”.
L’esempio
Genitori e insegnanti devono fungere da modelli di comportamento, dimostrando nelle loro interazioni quotidiane come si comunica in modo rispettoso e costruttivo.
Mostrare empatia, ascoltare attentamente e rispondere in modo ponderato sono tutte competenze che i bambini possono apprendere osservando gli adulti di riferimento.
Ambiente Sicuro e Accogliente
Per favorire il dialogo, è fondamentale creare un ambiente in cui i bambini si sentano sicuri e accolti. Questo non vuol dire semplicemente creare uno spazio fisico confortevole, ma soprattutto un clima emotivo positivo in cui i bambini si sentano liberi di esprimere i propri pensieri e sentimenti, incoraggiandoli all’apertura e alla condivisione.
Ascolto Attivo
L’ascolto attivo è una componente essenziale del dialogo costruttivo. I facilitatori devono essere capaci di ascoltare con attenzione, dedicando tempo e prendendosi tempo per rispondere in modo ponderato alle tante richieste e ai tanti perché. Parafrasare e fare domande chiarificatrici avvia anche il momento dell’ascolto ad una situazione dialogica improntata all’empatia.
Empatia e comprensione
Educare i bambini all’empatia significa aiutarli a comprendere e rispettare i sentimenti e le prospettive degli altri. Anche la lettura di storie può incoraggiare e stimolare la condivisione delle emozioni e la riflessione sulle esperienze altrui.
Il conflitto
Uno degli aspetti più critici del dialogo costruttivo è la capacità di gestire i conflitti in modo sano. I facilitatori devono mostrare e promuovere tra i bambini tutte quelle strategie di risoluzione dei conflitti che non coinvolgano l’aggressività o la sottomissione, ma che piuttosto spingano alla ricerca di soluzioni win-win in cui entrambe le parti possano ricevere un vantaggio rispetto alla situazione iniziale e ciò include necessariamente la capacità di negoziare e mediare.
Gli strumenti: i giochi
Esistono molti strumenti educativi e giochi progettati per sviluppare le competenze comunicative nei bambini che non solo rendono divertenti gli apprendimenti, ma che, al contempo, invitano ad interagire con gli altri in modo rispettoso e produttivo.
Feedback Costruttivo
Il feedback è essenziale per il miglioramento continuo. Offrire ai bambini feedback specifici sulle loro abilità comunicative e offrire loro anche ulteriori punti di vista spinge sicuramente al miglioramento continuo.
Visita lo SHOP per scoprire tutti i materiali disponibili
In questa pagina sono presenti link di affiliazione che garantiscono a questo sito una piccola quota di ricavi, senza variazione del prezzo per l’acquirente.
Lily è una piccola rana con lo spirito è quello della grande esploratrice. Un giorno decide di uscire dal suo placido stagno e, con un salto, inizia il suo primo viaggio. Quello di Lily sarà un viaggio entusiasmante che la porterà a esplorare l’inesplorato e a scoprire l’esistenza di alcune delle meravigliose creature che si prendono cura del pianeta che le ospita, ognuno per la sua parte: api, farfalle, chiocciole e formiche. Un libro per leggere e per fare, ricco di attività e spunti didattici per nuove esplorazioni nel mondo delle scienze, della grammatica, della matematica e della lingua inglese.
In questa pagina sono presenti link di affiliazione che garantiscono a questo sito una piccola quota di ricavi, senza variazione del prezzo per l’acquirente.
Scoprire il mondo delle api anche attraverso gli strumenti utilizzati dagli apicoltori che se ne prendono cura.
In classe, grazie al materiale messo a disposizione da un apicoltore abbiamo pensato di realizzare una piccola mostra aperta a tutti.
Dagli strumenti, alle leggende, dalle leggende alla storia.
Facendo ricerche i bambini hanno scoperto che il rapporto tra l’uomo e l’ape è iniziato in tempi lontanissimi: già al tempo degli antichi Egizi, l’uomo aveva piena consapevolezza dell’insostituibile ruolo che l’ape riveste per il benessere dell’ambiente.
Proprio per questo, l’ape era considerato un insetto sacro donato all’uomo proprio dal dio Ra.
Fonti storiche dimostrano che già gli Egizi costruivano arnie in terracotta e raccoglievano il miele.
I suoi utilizzi erano innumerevoli: andavano dall’alimentazione alla cura, dall’ imbalsamazione alla profumazione, dalla cosmesi ai collanti per prodotti artistici.
Oggi le nostre arnie non sono di terracotta e sono strutturate in modo diverso per rispettare al meglio le necessità dell’ape e del suo ciclo vitale e riproduttivo.
Come è fatta un’arnia?
Con un po’ di ricerche sono state individuate le parti che compongono un’arnia.
L’arnia ha ben 11 componenti ed ogni componente ha uno specifico ruolo.
Con scatole da scarpe, cartone e fantasia, l’arnia è stata riprodotta e ha trovato un posto d’onore tra i materiali messi in mostra.
In questa pagina sono presenti link di affiliazione che garantiscono a questo sito una piccola quota di ricavi, senza variazione del prezzo per l’acquirente.
Poco a poco, orti, giardini, boschi e parchi si riempiono di una miriade di specie diverse di farfalle, ognuna con la sua unica combinazione di colori e disegni.
Le farfalle, attratte dal nettare zuccherino volano di fiore in fiore e spostandosi trasportano il polline che rimane inevitabilmente attaccato al loro corpo, in particolare alle zampe e alla proboscide.
Il polline viene così trasferito da un fiore all’altro proprio mentre le farfalle si nutrono.
L’interazione tra farfalle e fiori favorisce la diversità genetica delle piante e contribuisce alla riproduzione delle specie vegetali.
Senza le farfalle, molte colture sarebbero a rischio, compromettendo la diversità e l’abbondanza dei nostri alimenti.
All’interno dell’ecosistema, le farfalle svolgono un importante ruolo anche come fonte di cibo per altri animali. Le loro larve, i bruchi, sono una preziosa risorsa alimentare per uccelli, rettili e altri insetti.
La scomparsa delle farfalle potrebbe avere un impatto negativo sulla catena alimentare, influenzando la biodiversità complessiva dell’ambiente in cui viviamo.
La conservazione delle farfalle e dei loro habitat è cruciale per mantenere l’equilibrio degli ecosistemi e la biodiversità e per preservare gli habitat necessari a fornire loro una varietà di fiori e piante ospiti possiamo fare sicuramente molto di più.
Senza le farfalle e altri insetti impollinatori, molti degli alimenti che apprezziamo e da cui dipendono la nostra energia e il nostro benessere sarebbero a rischio.
Osservazione, cura protezione
Con l’arrivo della bella stagione si moltiplicano molte sono le opportunità per osservare da vicino le farfalle nel loro habitat naturale.
Possiamo seguire il loro volo aggraziato, ricercare e imparare i nomi delle diverse specie distinguendole per forma e colori e apprezzare la loro importanza ecologica.
Possiamo scoprire i segreti del loro ciclo vitale e conoscere la loro straordinaria metamorfosi.
Possiamo anche creare giardini e balconi accoglienti per le farfalle, piantando fiori ricchi di nettare e piante ospiti per le larve contribuendo fattivamente alla loro conservazione e alla loro protezione per il bene dell’intero pianeta.
Lily è una piccolissima rana, ma il suo spirito è quello della grande esploratrice. Con un salto, inizia il suo primo viaggio; un viaggio entusiasmante che la porterà a esplorare l’inesplorato e a scoprire l’esistenza di alcune delle meravigliose creature che si prendono cura del pianeta che le ospita, ognuno per la sua parte: api, farfalle, chiocciole e formiche. Ma anche lo stagno le riserva delle sorprese: uova e girini popolano l’acqua. Lily scopre così la straordinaria metamorfosi della rana. Un libro, come nella tradizione di Montessorianamente Libri, per leggere e per fare, ricco di attività e spunti didattici per nuove esplorazioni nel mondo delle scienze, della grammatica, della matematica e della lingua inglese.
In questa pagina sono presenti link di affiliazione che garantiscono a questo sito una piccola quota di ricavi, senza variazione del prezzo per l’acquirente.
L’antica arte di tessere e la parola cucita; dalle radici all’arte.
“Giocavo con grande serietà, ad un certo punto i miei giochi li hanno chiamati arte”
Maria Lai- Ulassai, 27 settembre 1919 – Cardedu, 16 aprile 2013
Legarsi alla montagna- 8 settembre 1981
Dopo infinite peregrinazioni, nel 1979, Maria Lai ritorna nel suo paese d’origine, Ulassai.
Il sindaco pensa subito di chiederle la realizzazione di un monumento in ricordo dei Caduti in Guerra del posto.
Maria Lai rifiuta e propone invece qualcosa di diverso: non un monumento che guarda al passato, ma un’opera fatta e pensata per il presente.
L’opera matura lentamente nella mente creativa di Maria Lai.
E per ascoltarla, ascolta a sua volta.
L’ispirazione arriva da un’antica leggenda che narra un fatto realmente accaduto ad Ulassai nel lontano 1861.
Una bambina viene mandata sulla montagna a portare del pane ai pastori.
Giunta sul luogo, sente il brontolio del tuono: sta per scoppiare un temporale.
La bambina si rifugia, allora, in una grande grotta e proprio qui trova tutte le greggi e i pastori che si riparano, aspettando la fine della bufera.
La bambina ascolta il fragore dei tuoni e osserva silenziosa lo squarcio dei lampi.
Ad un tratto, qualcosa la incuriosisce: un nastro azzurro volteggia nell’aria trasportato dal vento.
Anche i pastori lo notano, ma non gli danno importanza, lo giudicano una frivolezza.
Ma per la bambina, capace di stupore, il richiamo è irresistibile e corre dietro al nastro incurante nella pioggia.
In quel momento la grotta frana e inghiotte dentro di sé greggi e pastori.
In un attimo quello che era non è più.
Il nastro azzurro e il suo volteggiare erano stati salvezza.
La gente del posto, gridò al miracolo e conservò il ricordo di quel catastrofico giorno e dello strano volteggiare del nastro azzurro.
E il ricordo, di generazione in generazione, si è arricchito di mistero e fantasia, fino a divenire leggenda; la leggenda ispiratrice dell’opera di Maria Lai.
L’insegnamento della leggenda è semplice e grandioso allo stesso tempo: l’inutile è indispensabile.
Non c’è cosa più necessaria del superfluo.
É da questa consapevolezza che prende corpo l’idea di Maria Lai: legare tra loro tutte le case del paese con un lungo nastro azzurro e il nastro azzurro alla montagna sovrastante come simbolo della complicità tra gli uomini e di interrelazione tra uomo e natura e tra uomo e trascendente.
Dalla leggenda al monumento vivente
Le proposte della Lai suscitano il risvegliarsi di antichi rancori tra abitanti.
Molte sono le critiche, molti i rifiuti a collaborare.
Ma Maria Lai non si ferma; ascolta una ad una le famiglie del paese e, insieme a loro, giunge ad una decisione: il nastro azzurro non legherà semplicemente le case, ma racconterà qualcosa del rapporto che corre tra casa e casa: se a legarle c’è un rapporto di affetto e parentale il nastro si arricchirà di un pane della festa; se c’è un legame di amicizia, di un nodo; se invece, come spesso capita, c’è rancore e odio il nastro sarà solamente teso.
Le donne, lentamente, furono le prime a lasciarsi coinvolgere e piano piano, l’idea si espanse e prese forma.
L’opera di realizzazione durò tre giorni.
Protagonista era un nastro azzurro lungo 27 km donato da un commerciante del paese.
Il primo giorno il nastro venne tagliato in numerosissimi pezzi, il secondo fu distribuito agli abitanti e il terzo, fu legato fra porte, finestre e terrazze di case, ridisegnando le relazioni vecchie e nuove fra donne, bambini, pastori e anziani.
L’opera “presente” si trasformò in qualcosa senza precedenti: una co-realizzazione.
Ad un segnale convenuto tutti si misero in moto per sistemare e legare il loro nastro.
Alla fine della giornata, tutta Ulassai appariva come un lavoro di telaio: ogni casa, capanna, stalla e i grandi e i piccoli edifici di ogni genere erano legati tra loro come in un arazzo realizzato al telaio.
L’opera della Lai però non è rintracciabile nel solo arazzo che ha legato gli edifici, ma in quei legami che ognuno ha rielaborato, rinforzato e modificato realizzando il progetto dell’artista.
Non semplicemente un’opera, ma un’opera relazionale che solo in un secondo tempo ha trovato posto nella storia dell’arte.
Attività in classe
Grazie al progetto “Diario visivo” le bambine e i bambini della classe sono entrati in contatto con la storia dell’artista e al concetto base di “essere è tessere”; tessere legami, relazioni, parole…
Spedire bellezza, questo il compito: ogni bambino ha realizzato una cartolina seguendo le orme dell’artista; le cartoline sono state poi spedite ad una classe gemellata di un’altra regione in uno scambio virtuoso di pensieri cuciti.
Il laboratorio può essere replicato anche tra classi di uno stesso plesso, tra classi di scuole limitrofe o dello stesso istituto.
I materiali sono tutti di recupero: ritagli di stoffa, fili, pezzi di cartoncino colorato.
La cartoline sono state realizzate su due cartoncini: uno del formato cartolina 13×18 ed una più piccola 10×15.
Sul cartoncino più piccolo sono state realizzate le opere con i ritagli di stoffa e successivamente cucite riproducendo i fili di un telaio, in tutto, in parte, in angolo.
Ognuno secondo il suo sentire e la sua creatività.
A opera finita, i cartoncini sono stati incollati su quello più grande.
La cartolina, con l’indirizzo generico della classe a cui è dedicata e il francobollo handmade, insieme ai saluti riportava il titolo dell’opera e l’idea sottesa.
Lily, piccola rara esploratrice alla scoperta delle piccole creature che si prendono cura del pianeta e della sua stessa metamorfosi; un libro per leggere e per fare, adatto anche per il periodo estivo, ricco ricco di attività e spunti didattici.
La favola delle parti del discorso di Mara Montessori; alla narrazione seguono attività e spunti didattici per l’apprendimento divertente della grammatica, a casa e a scuola.
Primo libro della collana “Leggere con Maria Montessori” dedicato al bosco. Cosa si trova in un bosco? Basta leggere e osservare. Le parole si associano alle immagini e ai colori. E parola dopo parola, i suoni prendono forma legandosi quasi magicamente uno con l’altro. Scoprirsi in grado di leggere un libro da soli è qualcosa di edificante in grado non solo di generare autostima e fiducia nelle proprie capacità, ma di mantenere vivo l’interesse per la lettura e la voglia di conoscere ed esplorare altri libri. Il libro offre una parte dedicata alle prime attività per la scrittura in corsivo; un libro per leggere e per fare.
In questa pagina sono presenti link di affiliazione che garantiscono a questo sito una piccola quota di ricavi, senza variazione del prezzo per l’acquirente.
Dal libro dei perché all’albo illustrato; Gianni Rodari
Erano gli anni cinquanta quando Rodari rispondeva nella sua rubrica su “L’Unità” ad un bambino che gli chiedeva perché la sua mamma dovesse andare sempre a lavorare.
La sua risposta sorprende e cambia, in poche battute, il volto della donna, disegnandone uno completamente nuovo, andando sicuramente controcorrente rispetto al suo tempo.
Ne esce un profilo di donna tutto nuovo; una donna forte e dignitosa, creativa e proattiva.
Donna, prima ancora che mamma.
Donna; donna che si muove da sempre in una società che spesso non accetta e non approva; una società che impedisce e che limita…
La risposta di Rodari sorprende per la leggerezza del modo e per la grandezza del messaggio.
Con quella stessa leggerezza con cui abbatte stereotipi e combatte pregiudizi, immagina un nuovo futuro tra madri e figli, tra donna famiglia e società.
Forse, ancora oggi, a settant’anni di distanza, abbiamo ancora bisogno di immaginarlo quel futuro…
Buona festa delle mamma a tutte le mamme
“Il perché la mamma deve andare a lavorare” è diventato un albo, genialmente illustrato da una delle migliori illustratrici italiane di rilievo internazionale, Chiara Carrer.
Perché la mia mamma deve andare a lavorare tutti i giorni, invece di restare a casa come piacerebbe a me e ai miei fratellini?
Ho un po’ idea che ti piacerebbe tanto se la mamma restasse sempre a casa a fare la domestica a te e ai tuoi fratellini, a lucidare le vostre scarpine, a lavare i vostri fazzolettini, e tanti altri eccetera, ecceterini. Non so che lavoro faccia la tua mamma ma sarà certo un lavoro utile: utile a voi (per i soldi che può guadagnare) e utile a tutta la società. E voi dovreste ammirarla ancora di piú, non soltanto perché è la vostra mamma, ma perché è una donna che lavora: una donna importante, e brava. Le scarpe le potete lucidare da soli, i fazzoletti li potete dare alla lavandaia, poi vi potete mettere alla finestra ad aspettare che la mamma torni per domandarle: «Che cos’hai fatto oggi? Parlaci del tuo lavoro e insegnaci a diventare bravi come te».
Un percorso per andare al di là della semplice celebrazione e per arricchire la festa di un significato più profondo.
Un percorso per ritrovare origini e radici.
Il materiale propone un percorso a ritroso per scoprire le origini della festa della mamma, dagli antichi Greci ai Romani, passando per il movimento pacifista degli Stati Uniti del primo Novecento fino ad oggi.
Il materiale completo disponibile nello shop comprende:
-Greci; feste legate alle divinità femminili e miti
-Romani; feste, divinità femminili e festa della mamma più propriamente detta
-Stati Uniti; dal movimento pacifista alla festa della mamma come giorno di pace
-Ufficializzazione della festa
-La festa della mamma nel mondo
-la festa della mamma in Italia; dalla prima celebrazione ad oggi
Arricchiscono il materiale numerose attività di rielaborazione
La storia della festa in Italia, dalla prima celebrazione ad oggi.
Il materiale comprende esercitazioni di vario tipo.
Lily è una piccolissima rana, ma il suo spirito è quello della grande esploratrice. Con un salto, inizia il suo primo viaggio; un viaggio entusiasmante che la porterà a esplorare l’inesplorato e a scoprire l’esistenza di alcune delle meravigliose creature che si prendono cura del pianeta che le ospita, ognuno per la sua parte: api, farfalle, chiocciole e formiche. Ma anche lo stagno le riserva delle sorprese: uova e girini popolano l’acqua. Lily scopre così la straordinaria metamorfosi della rana. Un libro, come nella tradizione di Montessorianamente Libri, per leggere e per fare, ricco di attività e spunti didattici per nuove esplorazioni nel mondo delle scienze, della grammatica, della matematica e della lingua inglese.
In questa pagina sono presenti link di affiliazione che garantiscono a questo sito una piccola quota di ricavi, senza variazione del prezzo per l’acquirente.
Le attività con i triangoli costruttori permettono ai bambini una visuale diversa delle figure piane.
Non più semplicemente triangolo, quadrato, rettangolo e trapezio, ma un triangolo isoscele fatto da due triangoli rettangoli, un quadrato formato da due triangoli, un rettangolo formato da due quadrati o da quattro triangoli e un trapezio formato da un quadrato e un triangolo o molto molto altro ancora.
Le figure piane acquisiscono una loro posizione all’interno dello spazio; una posizione che si origina da rotazioni, traslazioni e composizioni.
Una figura non è mai solo se stessa, ma può essere vista come una composizione di figure.
L’osservazione di una figura si arricchisce di una visione più propriamente geometrica che va oltre la prima percezione facendo spazio a ipotesi e nuove creazioni.
I poligoni regolari si compongono e si scompongono dando origine a ipotesi deduttive di notevole rilevanza cognitiva.
Attività in classe
Dopo le sperimentazioni con il materiale concreto, si può passare ad un livello che si avvicina maggiormente all’astrazione.
Quella proposta per il calcolo dell’area dei poligoni regolari è un’attività che ancora una volta parte dalla sperimentazione concreta, ma per condurre verso l’autonomia operativa.
Dalla figura al calcolo dell’area
I primo passo è quello della squadratura del foglio con squadra e compasso.
Dal punto di incontro delle diagonali si traccia una circonferenza e si procede con la costruzione tecnica dell’esagono.
L’esagono risulta visibilmente suddivisibile in sei triangoli che vengono colorati diversamente.
I triangoli, colorati e ritagliati, possono essere messi in fila rendendo spontanea la deduzione:
area di 6 triangoli= area esagono 6x(bxh):2= area esagono
L’altezza del triangolo è uguale alla misura dell’apotema dell’esagono (distanza dal centro al lato) e la sua base è uguale al lato dell’esagono; in modo altrettanto spontaneo, osservando i triangoli colorati, i bambini deducono che:
6 volte la misura del lato= alla misura del perimetro
l’area dell’esagono sarà dunque facilmente calcolabile utilizzando la formula naturalmente dedotta
A = P x apotema
Le carte per l’attività autonoma
Una serie di carte numerate propone un percorso di analisi e riflessione sui poligoni regolari:
definizione, principali poligono regolari, apotema, numeri fissi, tabella dei numeri fissi, formule inverse e modalità di ricavo e tabella delle formule inverse.
Chiude il percorso di studio una serie di 6 problemi con i poligoni regolari tutti rigorosamente con tavola di controllo.
Materiale stampabile
Due schede di lavoro che partendo dalle caratteristiche dei poligoni regolari, definiscono e chiariscono il concetto di apotema e guidano alla deduzione dell’area dei poligono regolari.
La scheda propone un esagono già suddiviso in triangoli pronto per l’attività autonoma di deduzione per l’area secondo le modalità sopra indicate.