Correva l’anno 1932.
Undici uomini siedono sospesi nel cielo, su una trave d’acciaio a 250 metri da terra.
Sono operai. Mangiano in silenzio il loro pranzo, senza protezioni, senza reti, con lo sguardo rivolto verso un orizzonte di grattacieli in costruzione.
Quell’immagine — iconica, cruda, simbolica — ci racconta un tempo in cui il lavoro era sudore, rischio, fatica… ma anche speranza.

La festa del Primo Maggio nasce proprio da lì:
dal bisogno di riscatto,
dal desiderio di giustizia,
dalla lotta per i diritti che oggi diamo per scontati.

Nel 1855, in Australia, viene lanciato uno slogan che attraverserà gli oceani e farà il giro del mondo:

Otto ore di lavoro, otto ore di svago, otto ore per dormire.

Un ideale semplice, umano, rivoluzionario per l’epoca.
Un ideale che ha dato voce a milioni di lavoratori stanchi di essere ingranaggi invisibili, costretti a turni massacranti di sedici ore al giorno, senza sicurezza né tutele.

Il cammino verso il cambiamento è stato lungo, fatto di scioperi, marce, ingiustizie e conquiste.
Ha attraversato continenti, lingue, governi.
Ci sono voluti decenni per stabilire per legge i diritti fondamentali: orari, sicurezza, rispetto.

Eppure quel cammino non è finito.
Ogni Primo Maggio ci invita a ricordare, a riflettere, a rinnovare l’impegno verso un mondo del lavoro più giusto, umano, equo.
Una festa che non celebra solo ciò che è stato, ma richiama ciò che ancora deve essere.


✏️ Attività didattica: “La linea del tempo dei diritti”

Obiettivo: comprendere lo sviluppo storico dei diritti del lavoro e riflettere sul loro significato attuale.

Materiale necessario:

  • Cartellone grande o fogli A3
  • Pennarelli, matite, righelli
  • Scheda di lettura sul primo maggio scaricabile nella apposita sezione più sotto.

Fasi dell’attività:

  1. Lettura del testo e osservazione della famosa foto “Lunch atop a skyscraper”.
    Soffermarsi sulle emozioni che quell’immagine suscita: paura, coraggio, fatica, speranza.
  2. Discussione guidata:
    • Quale diritto ci colpisce di più?
    • Cosa significa per noi oggi la parola “dignità”?
    • Quali diritti vorremmo tutelare o conquistare in futuro?

Brainstorming creativo: “I Diritti che vorrei”

  • Ogni bambino riceve un Post-it colorato su cui scrivere o disegnare un diritto che sogna per il futuro (esempi: “lavorare senza paura”, “essere rispettati in ogni lavoro”, “lavorare da qualsiasi parte del mondo”, ecc.).
  • I Post-it vengono attaccati su un cartellone intitolato “La strada verso il futuro“, dando vita ad un grande mosaico di idee.

Laboratorio finale: Il Manifesto del Primo Maggio

  • I bambini creano, a piccoli gruppi, un “Manifesto dei Diritti del Lavoro” usando cartoncini, collage di immagini, slogan inventati da loro.
  • Ogni manifesto può essere esposto in classe o nei corridoi della scuola come parte di una mostra dedicata alla Giornata dei Lavoratori.

🎯 Finalità pedagogica

Una proposta di attività pensata per accompagnare bambine e bambini in un percorso di crescita personale e collettiva, rendendoli protagonisti consapevoli.
Il cammino educativo proposto mira a far scoprire il valore dei diritti, a coltivare il rispetto per sé e per gli altri, e ad allenare lo sguardo verso un futuro più giusto e umano.

Attraverso la narrazione, il confronto e la riflessione, si sviluppano empatia, senso critico, creatività e cittadinanza attiva.
I bambini non solo imparano, ma agiscono e pensano come cittadini del mondo, capaci di riconoscere le ingiustizie e di immaginare nuove possibilità.


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