accoglienza

Un libro per ricominciare

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Il viaggio è sempre un buon inizio, una scoperta, un’avventura.
Il viaggio è sempre movimento anche quando si resta fermi a leggere un libro…

Beatrice Mașini

Il momento dell’incontro con gli alunni dopo la lunga pausa estiva porta sempre con sé un forte carica emotiva fatta non solo della gioia di rivedersi e ritrovarsi, ma anche dell’ansia verso tutto ciò che di nuovo ci aspetta.

Quello dell’inizio è un momento importante per insegnanti e alunni: è il rinnovo di una promessa di fiducia e di cura reciproca; è lo sguardo d’intesa di chi comincia insieme un nuovo viaggio nella certezza che sarà un viaggio buono e bello.

E come ogni viaggio è necessario equipaggiarsi e quale momento migliore per farlo se non quello che ci fa ritrovare uno accanto all’altro?

Ritrovarsi per ascoltarsi, per riconoscersi e conoscersi di nuovo, con quel qualcosa di più che il tempo sempre ci regala; ma ritrovarsi anche per immaginare nuove prospettive, per dare vita a nuove idee e nuovi legami…

Ritrovarsi leggendo un libro può essere un buon inizio per aggiungere un tocco di poesia alla magia che l’incontro porta con sé; leggere un libro per dare all’accoglienza quelle parole che spesso non riusciamo a trovare o quelle immagini che non riusciamo a suscitare perché un libro non è solo ciò che racconta, ma è ciò che risuona dentro ognuno di noi, grandi o piccoli che siamo.

Un libro ci accompagna sempre, in ogni viaggio.

Uno dei tanti libri per il momento dell’incontro è un libro che parla proprio del viaggio.

Un libro per scoprire il senso della partenza come momento di crescita e arricchimento, indipendentemente dalla strada percorsa o dalla destinazione.

“Il buon Viaggio”

di Beatrice Masini e Gianni De Conno edito da Carthusia

Vincitore del Premio Andersen 2018, Libro dell’anno; Premio speciale della Giuria.

Un libro che non parla di un viaggio, ma del viaggio inteso nel senso più ampio del termine.

Il viaggio come metafora di vita; un libro incredibilmente poetico che ci aiuta a riflettere su noi stessi e sui rapporti con gli altri, conosciuti o sconosciuti che siano; un libro, direi, del “qui ed ora” che emerge con tutta la sua forza quando capisci che ogni momento è il viaggio non solo l’arrivo…

Viaggiare è cambiamento per definizione, è incontro, novità, emozione; ma è anche distacco e attesa.

É partenza, non destinazione.

La meta non è sempre così certa o pianificata e spesso cambia proprio strada facendo.

Il viaggio però non si interrompe mai e i compagni di viaggio possono cambiare; possono essere tanti, pochi o pochissimi, ma l’importante è godere il momento e stare bene.

Il viaggio ci regala sempre qualcosa di nuovo e inaspettato: un tramonto, un fiore, una notte stellata, una silenziosa montagna o un mare impetuoso.

Un viaggio può presentare anche momenti di difficoltà e imprevisti, può richiederci scelte difficili, può risultare anche faticoso, ma rimane sempre una grande occasione per riflettere, ripianificare e cambiare rotta.

Possiamo sempre decidere di restare, di ripartire, di aggiungere tappe non calcolate, di godere di incontri che ci fanno cambiare strada e prospettiva.

“Uno ti dice Buon viaggio
quando ti vede pronto per andar via
e non sai dove vai
e nemmeno perché
ma crede che tu sappia tutto
e invece non sai niente
ma va bene così.
A volte non sai niente nemmeno alla fine,
perché non sai se quella è la fine
o se è solo una tappa.
Allora vuol dire che hai fatto davvero Buon viaggio,
perché sei già pronto per cominciarne un altro”.

Beatrici Masini

Viaggiare… può sembrare una cosa uguale per tutti, mentre in realtà è un’esperienza diversa per ognuno di noi, proprio come questo libro che sa parlare ad ognuno in un modo straordinariamente diverso.

Quanto durerà il viaggio?

Quante saranno le tappe?

Nessuno può saperlo in anticipo e non è nemmeno così necessario saperlo prima anzi, forse, non è dato saperlo nemmeno alla fine perché la fine di un viaggio può essere l’inizio per un altro…

Spunti editoriali

Il mondo ti aspetta. Ediz. a colori

Un barattolo di stelle. Ediz. a colori

Il meraviglioso viaggio di Nils Holgersson


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Coltivare l’accoglienza

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L‘importanza delle attività di accoglienza nella scuola primaria

Ogni inizio d’anno scolastico porta con sé una straordinaria combinazione di aspettative e desideri, di domande e curiosità, di piccole ansie e qualche timore sia per gli alunni che per i genitori e gli insegnanti.In questo contesto, le attività di accoglienza giocano un ruolo centrale.

Preparare e curare l’accoglienza non significa semplicemente introdurre i bambini nel nuovo anno scolastico, ma creare un ambiente in cui possano sentirsi sicuri, apprezzati e pronti a scoprire, sperimentare e imparare.

Creare un ambiente accogliente e inclusivo richiede un impegno costante da parte degli insegnanti:osservare i bambini sia singolarmente che nelle loro dinamiche relazionali; porsi in atteggiamento di ascolto per riconoscere esigenze, bisogni ed emozioni; essere pronti a rispondere alle sfide quotidiane e capaci di adottare sempre nuove strategie educative per favorire un apprendimento sereno e partecipativo.

In questo modo, l’accoglienza diventa parte integrante della vita scolastica, contribuendo a costruire una comunità educativa dove ogni alunno si senta valorizzato e supportato nel suo cammino di crescita.

Costruire comunità relazionali

Le attività di accoglienza hanno come obiettivo primario la costruzione di un senso di comunità all’interno della classe. Sentirsi parte di un gruppo in cui ognuno ha un ruolo, uno spazio e un valore preciso è essenziale per il benessere di ogni bambino.

Quando i bambini percepiscono che le loro unicità sono riconosciute e apprezzate e che ogni loro contributo è significativo, si sviluppa un senso di appartenenza che favorisce non solo la creazione di un ambiente di apprendimento positivo, ma che facilita anche l’integrazione e la collaborazione in un clima di rispetto reciproco.

Giochi di gruppo, attività di conoscenza reciproca e momenti di condivisione aiutano i bambini a costruire e rinsaldare i legami.

Stabilire Routine e Regole

L’introduzione graduale alle routine e alle regole della classe permette ai bambini di familiarizzare con l’ambiente scolastico e di creare un senso di sicurezza e prevedibilità che, a sua volta, facilita un’integrazione più serena e naturale con il gruppo e con l’ambiente.

Come graduale è l’introduzione di routine e regole, graduale è l’acquisizione delle competenze necessarie per navigare con maggiore fiducia e autonomia all’interno del contesto scolastico.

Promuovere l‘inclusione

L’accoglienza è anche un momento per promuovere l’inclusione.

Ogni bambino porta con sé un bagaglio unico di esperienze, emozioni e aspettative, ed è importante che queste diversità siano riconosciute e valorizzate fin dall’inizio.

Attività che incoraggiano l’espressione individuale, il rispetto delle differenze e la collaborazione tra pari sono fondamentali per costruire una classe inclusiva, dove tutti i bambini si sentano riconosciuti, valorizzati e supportati.

Stimolare la curiosità e l’impegno

Quello dell’accoglienza è un concetto molto ampio che va ancora oltre la costruzione di un ambiente sereno, di relazioni positive e della promozione di un senso di benessere e di autoefficacia; accogliere significa anche stimolare la curiosità e il desiderio di apprendere; significa offrire esperienze ed occasioni in gradi di suscitare stupore e di accendere l’entusiasmo incoraggiando i bambini ad esplorare, a fare domande e a costruire nuove conoscenze con interesse e passione.

Conclusioni

L’accoglienza è molto più di un semplice gesto di benvenuto; è un processo fondamentale che influenza profondamente il benessere e il successo formativo dei bambini.

Coltivare l’accoglienza significa dunque investire nel futuro di ogni bambino, offrendo ad ognuno le basi per un’esperienza educativa positiva e arricchente che muove i primi passi verso la costruzione di una comunità scolastica coesa, inclusiva e orientata al benessere e al successo formativo collettivo.

Proposta per una prima accoglienza: Sfida matematica dalla A alla Z

L’attività è pensata per coinvolgere i bambini in un percorso che parte dalla risoluzione di quesiti matematici e conduce alla scoperta e alla personalizzazione delle lettere dell’alfabeto.

Ogni quesito risolto svela un numero che corrisponde a una lettera nascosta, che gli alunni dovranno poi disegnare, colorare e decorare secondo il loro stile e la loro fantasia.

Questa attività multidisciplinare non solo favorisce l’apprendimento delle operazioni matematiche, ma incoraggia anche i bambini a lavorare in squadra e ad esprimere la loro creatività, contribuendo a sviluppare abilità fondamentali come il pensiero critico, la risoluzione dei problemi e l’autonomia espressiva.


Alfabeto da colorare, da utilizzare per personalizzare

Libri per la grammatica, per le prime letture, per scoprire la storia della misura e per viaggiare con Lily, la piccola rana esploratrice; libri per leggere e per fare perfetti per le attività scolastiche e estive.

La grammatica? Una favola!Il paese delle parti del discorso Maria Montessori

Il mio primo piccolo libro-Il bosco: Leggere con il metodo Montessori

Il mio secondo piccolo libro: Il mare 

Lily, piccola rana esploratrice: Leggere, fare e scoprire

Misurare il mondo- un percorso nel tempo e nello spazio alla scoperta della misura

Montessorianamente SHOP per idee e materiali didattici per tutte le discipline