Le parole gentili sono brevi e facili da dire, ma la loro eco è infinita – Madre Teresa di Calcutta
Come prevenire il bullismo con un approccio educativo positivo

Nel contesto educativo attuale, prevenire il bullismo non significa solo riconoscere e contrastare episodi negativi, ma soprattutto promuovere un clima di rispetto e collaborazione.
La gentilezza, intesa come atteggiamento quotidiano, è una chiave fondamentale per costruire relazioni positive e prevenire la nascita di dinamiche escludenti.
L’approccio Montessori e la visione cosmica dell’educazione ci ricordano che il bambino non è un individuo isolato, ma parte di un ecosistema sociale più ampio.
Offrire esperienze concrete di cooperazione e cura reciproca permette di radicare nei bambini il senso di appartenenza e la consapevolezza che ogni parola e gesto possono costruire o distruggere.
La scuola, in questa prospettiva, diventa una palestra di relazioni: un luogo dove sperimentare il rispetto e la diversità, imparando attraverso l’esperienza diretta che il benessere collettivo nasce dall’attenzione reciproca.
Gentilezza e bullismo: due facce della stessa medaglia
Il bullismo è spesso descritto come un fenomeno di prevaricazione e sofferenza, ma nella sua essenza è l’opposto della gentilezza: mentre il bullismo mina l’autostima e la sicurezza, la gentilezza rafforza i legami e genera un senso di appartenenza.
Per questo, invece di concentrarci solo sulle dinamiche negative, possiamo lavorare sulla creazione di un ambiente in cui il bullismo fatichi a svilupparsi. I bambini imparano meglio attraverso il fare: giochi, narrazioni e attività esperienziali possono trasformare l’educazione alla gentilezza in un percorso coinvolgente e concreto.
Proposte didattiche: giocare alla gentilezza per prevenire il bullismo
Ecco una serie di attività strutturate per aiutare i bambini a interiorizzare il valore della gentilezza, sviluppare empatia e imparare a costruire relazioni positive.
1. Il potere delle parole
📌 Obiettivo: riflettere sull’impatto che le parole hanno sugli altri.
👉 Come si gioca:
- I bambini pescano a turno una parola da un sacchetto.
- Leggono la parola ad alta voce e la inseriscono nel contenitore “Parole che fanno stare bene” o in quello “Parole che fanno male”.
- Discussione: come ci si sente quando si ricevono parole gentili? E quando si sentono parole dure?
💡 Riflessione finale: Le parole sono strumenti potenti. Quali parole vogliamo usare ogni giorno?
2. Il teatro delle emozioni
📌 Obiettivo: sperimentare empatia e imparare a gestire situazioni di esclusione e supporto.
👉 Come si gioca:
- Divisi in gruppi, i bambini ricevono un cartellino con una situazione. Esempi: Un bambino è rimasto solo in cortile; Un compagno viene preso in giro; Una bambina viene esclusa dal gioco…
- Ogni gruppo rappresenta la scena così come descritta. Il gruppo riflette sui comportamenti e sulle emozioni emerse e successivamente prova a modificarla inserendo un comportamento gentile.
- Dopo ogni rappresentazione, si discute su cosa si è provato nei diversi momenti e nei diversi ruoli.
💡 Riflessione finale: Come possiamo trasformare le situazioni difficili con la gentilezza?
3. Il filo della gentilezza
📌 Obiettivo: far emergere il legame tra gli alunni e la forza delle parole positive.
👉 Come si gioca:
- Tutti seduti in cerchio. Il primo bambino tiene il gomitolo, dice una parola gentile a un compagno e gli passa il filo.
- Si continua finché tutti non sono collegati da una grande rete.
💡 Riflessione finale: La gentilezza crea connessioni visibili e invisibili tra noi.
4. Il muro della gentilezza
📌 Obiettivo: costruire un impegno collettivo alla gentilezza.
👉 Come si gioca:
- Ogni bambino scrive un gesto gentile su un cartoncino.
- Si incollano tutti i cartoncini su un grande cartellone, formando un “Muro della Gentilezza”.
💡 Riflessione finale: La gentilezza è una costruzione collettiva. Come possiamo mantenerla forte?
Materiale scaricabile
Due giochi per sperimentare la gentilezza:
-Il potere delle parole
-La rete invisibile
-Problemi contestualizzati
-Compito di realtà per una matematica autentica: il questionario e l’indagine statistica
Conclusione: la gentilezza come antidoto al bullismo
Educare alla gentilezza significa costruire un ambiente in cui il bullismo ha meno spazio per svilupparsi. Attraverso il gioco, i bambini imparano che le parole e le azioni hanno un impatto sugli altri e che ognuno può contribuire al benessere collettivo.
Un’isola felice esiste solo se ci impegniamo ogni giorno a costruirla con gesti concreti: piccoli atti di gentilezza, attenzione e rispetto possono davvero fare la differenza.