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educazione civica

Giornata della Terra e sostenibilità: una questione di responsabilità collettiva

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La Terra è dove sta la casa di tutti. Educare il bambino alla comprensione del mondo significa insegnargli a prendersi cura di questa casa.

M.Montessori

Ogni 22 aprile si celebra la Giornata della Terra, un momento prezioso per portare bambini e bambine a riflettere sull’importanza di prendersi cura del nostro pianeta. La sostenibilità, oggi più che mai, è una priorità globale e l’educazione può offrire strumenti concreti per coltivarla fin dai primi anni di vita.

Nel panorama mondiale, giovani attiviste e attivisti stanno mostrando che il cambiamento è possibile. Con coraggio e determinazione, si battono ogni giorno per la giustizia climatica, la salvaguardia delle risorse naturali e la difesa delle popolazioni più colpite dai mutamenti ambientali.

Le loro storie, provenienti da ogni continente, possono diventare ispiratrici, esempi vivi e motivanti, capaci di far sentire ognuno di noi parte di un grande progetto di cura collettiva.

Educare alla sostenibilità secondo la pedagogia Montessori

Nel metodo montessoriano l’educazione ambientale non è astratta, ma passa attraverso l’esperienza diretta e quotidiana: il contatto con la natura, l’osservazione dei fenomeni, la responsabilità nei piccoli gesti. Il bambino diventa protagonista di un percorso che lo mette in relazione con il mondo vivente, stimolando rispetto, meraviglia e consapevolezza.

L’educazione alla sostenibilità, quindi, non è un tema da affrontare in un solo giorno, ma un filo che può accompagnare tutto l’anno scolastico.

Attivismo giovanile nel mondo: una voce tutta al femminile

La scelta di raccontare il percorso e l’impegno di attiviste femminili nasce dalla volontà di dare voce a una realtà spesso sottovalutata, ma fondamentale.

In tutto il mondo, le donne giocano un ruolo chiave nella tutela dell’ambiente e nella costruzione di un futuro più equo e sostenibile. In molte comunità, sono loro a occuparsi della gestione delle risorse naturali, dell’acqua, della terra, della salute delle famiglie e del benessere collettivo.

Questa centralità nella vita quotidiana le rende anche testimoni dirette dei cambiamenti climatici e delle ingiustizie ambientali, spingendole ad attivarsi con coraggio, determinazione e creatività. Dalla giovane Greta Thunberg, che ha dato voce a una generazione intera, a donne meno note ma profondamente radicate nei loro territori, come le contadine dell’Africa subsahariana o le leader indigene dell’Amazzonia, il loro impegno è un esempio potente di cura, responsabilità e azione.

Dare spazio a queste storie significa riconoscere il valore della leadership femminile in ambito ecologico e sociale, rompere stereotipi, ispirare nuove generazioni e costruire un’idea di sostenibilità che sia realmente inclusiva. Significa, soprattutto, restituire dignità a un modo di abitare il mondo che si basa sul rispetto, sulla relazione e sulla capacità di prendersi cura, non solo della natura, ma anche degli altri esseri umani.

In Europa si può conoscere Greta Thunberg, simbolo mondiale del movimento Fridays for Future. In Africa, Elizabeth Wathuti porta avanti progetti di riforestazione e tutela dell’acqua. Dall’Asia arriva la voce della piccola Licypriya Kangujam, che ha parlato all’ONU già a otto anni. In America, Xiye Bastida rappresenta le popolazioni indigene e le nuove generazioni nella battaglia climatica. Dalle isole del Pacifico, infine, Brianna Fruean difende la sopravvivenza delle comunità minacciate dall’innalzamento dei mari.

Le biografie possono essere proposte attraverso brevi letture o schede narrative illustrate, in modo da rendere il racconto accessibile e coinvolgente. Ogni figura può essere collegata a una mappa del mondo su cui i bambini posizionano nome, volto e impegno di ciascun giovane attivista.

Per completare la panoramica globale, è possibile integrare una selezione di articoli tratti da giornali e riviste, adattati per la lettura a scuola, che raccontano in modo chiaro e avvincente le sfide ambientali affrontate nei diversi continenti. Ogni lettura può essere seguita da un momento di confronto e da una sintesi guidata da costruire insieme.

Laboratorio attivo: “Un gesto per la Terra”

Parallelamente alla scoperta degli attivisti e dei problemi ambientali, è importante accompagnare i bambini nella sperimentazione diretta di azioni sostenibili. Proporre un laboratorio pratico significa rendere i bambini protagonisti del cambiamento nella loro realtà quotidiana.

Si può iniziare con la creazione di un Diario della sostenibilità.

Ogni bambino riceve un piccolo quaderno o scheda su cui annotare, per una settimana, i gesti ecologici messi in pratica: spegnere le luci, portare la borraccia, evitare lo spreco d’acqua, usare la bicicletta o partecipare a una pulizia del cortile.

Al termine della settimana, si raccolgono le esperienze e si riflette insieme sul valore del contributo di ciascuno.

Questa attività può essere accompagnata dalla realizzazione di un grande cartellone murale di classe, dove scrivere e illustrare le azioni positive emerse. Il cartellone diventa memoria visiva del percorso e invito al proseguimento dell’impegno.

Infine, si può proporre agli alunni di realizzare una mini campagna ecologica, preparando slogan, disegni e messaggi da diffondere nella scuola o nel quartiere. In questo modo, il messaggio educativo si espande oltre l’aula, coinvolgendo anche la comunità.


Conclusione: piantare semi di cambiamento

Educare alla sostenibilità significa coltivare l’empatia, la consapevolezza e il senso di responsabilità. I bambini non sono solo destinatari di un messaggio, ma portatori di futuro.

Conoscere storie vere di giovani che si sono alzati in piedi per difendere la Terra può dare loro coraggio, fiducia e ispirazione.

E quando queste storie si intrecciano con azioni concrete, il messaggio educativo diventa duraturo. Come un seme piantato nella terra: invisibile all’inizio, ma pronto a fiorire.


Nessuno è troppo piccolo per fare la differenza

Greta Thunberg

Una frase semplice, ma potentissima, che può diventare un mantra per chi decide di mettersi in cammino verso un futuro più giusto e sostenibile.

E quando queste parole si intrecciano con azioni concrete, il messaggio educativo diventa duraturo. Come un seme piantato nella terra: invisibile all’inizio, ma pronto a fiorire.

Oltre la gentilezza: il diritto all’inclusione- Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo

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Il 2 aprile il mondo si tinge di blu per celebrare la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, un’occasione preziosa per riflettere sull’importanza dell’accoglienza e sul valore della diversità. Questa giornata, istituita dalle Nazioni Unite nel 2007, nasce con l’obiettivo di sensibilizzare e promuovere una società più inclusiva, dove ogni persona possa esprimersi senza barriere.

L’autismo è una condizione del neurosviluppo che si manifesta in modi differenti, influenzando la comunicazione, le interazioni sociali e la percezione sensoriale. Non esiste un unico modo di essere autistici: alcuni bambini possono avere difficoltà con il linguaggio verbale, altri preferire modalità comunicative alternative, come immagini, gesti o suoni. Alcuni possono essere ipersensibili agli stimoli esterni, mentre altri ricercano input sensoriali intensi. Riconoscere questa unicità è il primo passo per creare un ambiente scolastico che valorizzi ogni bambino, permettendogli di apprendere e comunicare nel modo più adatto a lui.

La scuola ha un ruolo cruciale nel promuovere una cultura dell’inclusione. Non si tratta solo di spiegare cos’è l’autismo, ma di favorire esperienze che aiutino tutti i bambini a comprendere il valore della diversità. Strategie educative inclusive, attività pratiche e momenti di confronto possono trasformare la conoscenza in consapevolezza attiva. Giochi di ruolo, letture tematiche, laboratori sensoriali e strumenti di comunicazione aumentativa sono solo alcune delle metodologie che permettono di costruire un ambiente in cui ogni alunno si senta accolto e valorizzato.

Il colore blu, simbolo della giornata, rappresenta fiducia e speranza, due valori fondamentali per un’educazione che sia davvero inclusiva. Sensibilizzare i bambini su questi temi significa prepararli a diventare adulti capaci di accogliere le differenze, non come ostacoli, ma come risorse per arricchirsi reciprocamente.

Celebrare questa giornata non deve essere solo un evento simbolico, ma un impegno quotidiano per costruire una comunità scolastica e sociale più consapevole. L’autismo non è qualcosa da correggere, ma da comprendere. E la scuola è il luogo in cui questa comprensione può trasformarsi in un autentico percorso di inclusione. 💙

Per una alfabetizzazione ecologica

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La via conduce dal tutto, attraverso le parti, al tutto.

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La natura rappresenta il tutto e l’armonia, e dal tutto, attraverso le parti, inizia un cammino che offre sempre nuovi spunti di riflessione e infinite occasioni di esperienze, scoperte e conoscenze; un cammino che non smette di sorprendere ad ogni passo; un cammino che sa incuriosire e invitare a fare, ma anche, e soprattutto, un cammino in grado di generare empatia, amore, rispetto e cura verso ciò che ci circonda.

Connettersi con l’ambiente permette di capire non solo le interconnessioni e le interdipendenze che legano l’uomo alla natura, ma rappresenta la via maestra per dare vita ad un’alfabetizzazione ecologica.

Con la natura, attraverso azioni concrete, i bambini possono sperimentare una vasta gamma di sentimenti: l’emozione del far nascere, la gioia di nutrire, la tenerezza del curare, la pienezza del raccogliere e l’ebbrezza del trasformare…

I bambini imparano ad amare la natura vivendola giorno per giorno, scoprendone in modo spontaneo e autonomo, segreti e meraviglie.

E solo attraverso un percorso di scoperta, conoscenza e cura, il rapporto tra uomo e natura può venir ridimensionato: non più un rapporto di dominio, ma un rapporto di cura e protezione reciproca.

Attività didattica

Una passeggiata all’aria aperta permette di godere dei profumi e dei colori di ciò che ci circonda stimolando una pluralità di sensazioni e favorendo nuove esperienze e attività.

Una passeggiata all’aria aperta a primavera non è solo riempirsi gli occhi di colori, ma permette anche di dar vita, ad esempio, ad un percorso olfattivo in grado di contribuire a sua volta alla costruzione di una vera e propria memoria olfattiva.

Un’uscita di classe, insieme, in un caldo giorno di primavera non può che creare ben-essere e suscitare infinite curiosità.

Nascono domande, si fanno ipotesi.

Ci si ferma all’improvviso per qualcosa che non si era ancora visto e si corre verso qualcosa che ci sembra di vedere…

Tutto viene osservato, annusato e toccato con cura come si fa con qualcosa di estremamente prezioso…

Si raccolgono fiori, si osservano radici, muschi e germogli.

Il mazzolino di fiori raccolti, diventa l’ospite d’onore della classe e ne scaturisce la voglia di disegnarlo per imprimere anche sulla carta la bellezza della giornata.

Nasce così l’idea di farne una natura morta, ma non prima di averne osservate altre: Van Gogh, Frida Kahlo, Caravaggio, Cezanne, Arcimboldo e Segantini…

La nomenclatura dei fiori presentata successivamente ha rappresentato un momento di riconoscimento e scoperta del mondo dei fiori, conosciuti e non.

Successive ricerche ne hanno evidenziato le caratteristiche, le differenze, gli habitat.

🌿 Erbario Sensoriale

Dopo la passeggiata, ogni bambino può creare un piccolo erbario personale. Si possono raccogliere foglie e fiori caduti (senza danneggiare le piante), incollarli su un quaderno e annotare il nome, il colore, l’odore e le sensazioni provate toccandoli.

🎨 Arte con la Natura

Utilizzando elementi naturali raccolti (foglie, petali, rametti), i bambini possono comporre un mandala naturale o creare stampe su carta con la tecnica del frottage, sfregando pastelli a cera su un foglio sopra le foglie.

📷 Diario Fotografico della Natura

Se possibile, i bambini possono scattare foto di fiori, insetti e paesaggi, per poi realizzare una mostra fotografica in classe o un piccolo libro digitale con didascalie descrittive.

🔎 Giochi di Osservazione

  • Trova il tuo gemello: Ogni bambino raccoglie un elemento naturale e deve trovare qualcosa di simile tra quelli degli altri.
  • Caccia ai colori: Individuare quanti più colori possibile nella natura e dargli nomi creativi.

🧪 Esperimenti con i Fiori

  • Fiori che cambiano colore: Immergere fiori bianchi (come margherite) in acqua colorata e osservare il cambiamento nel tempo.
  • L’acqua delle foglie: Mettere foglie sotto un bicchiere capovolto al sole e osservare come rilasciano umidità.

Estate e botanica: ogni fiore una scoperta, ogni fiore un problema

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Ecologia. Il mio pianeta. Osserva, sperimenta, crea! 

Lily, piccola rana esploratrice: Leggere, fare e scoprire ( con parte operativa multidisciplinare adatta per il periodo estivo o scolare)

L’ecologia spiegata ai bambini. Ediz. a colori

Il mondo delle farfalle. Ediz. a colori Copertina rigida – Illustrato, 13 marzo 2018

Piccola guida alle farfalle. Ediz. a colori Copertina rigida – Illustrato, 3 giugno 2021

Piccola guida a insetti e altri piccoli animali

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Il coraggio delle parole

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Le parole hanno un potere straordinario: possono ferire o guarire, unire o dividere, nascondere o rivelare la verità. 

Usare le parole con coraggio significa esprimere le proprie idee anche quando non è facile, difendere ciò in cui si crede e ascoltare chi la pensa diversamente. 

Oriana Fallaci è stata una delle figure più rappresentative del giornalismo e della letteratura contemporanea. 

La sua determinazione nel cercare la verità, anche quando scomoda, l’ha resa un esempio di coraggio intellettuale

Nelle sue interviste, nei suoi libri e nei suoi articoli. Oriana fallaci ha sempre affrontato con determinazione tematiche complesse ed espresso con fermezza le sue opinioni anche quando erano in forte contrasto con il pensiero dominante consapevole delle critiche o delle discussioni che avrebbero potuto generare.

Ancora oggi ricordiamo Oriana Fallaci per il coraggio delle sue parole, pronte a raccontare e scandagliare la realtà senza timore, spesso a rischio della sua stessa sicurezza, per portare alla luce la verità. 

La sua audacia, come quella di Martha Gellhorn e Anna Politkovskaja, ha aperto la strada a molte altre donne nel mondo del giornalismo e della comunicazione.

La sua eredità ci insegna che essere fedeli alle proprie idee è un valore da difendere, anche quando costa fatica.

Chi era Oriana Fallaci?

Oriana Fallaci era nata Firenze nel 1929 e fin da giovane mostrò una grande curiosità e voglia di capire il mondo. Durante la Seconda guerra mondiale, ancora adolescente, partecipò alla Resistenza italiana, dimostrando coraggio e determinazione. 

Questa esperienza segnò profondamente la sua vita e alimentò la sua sete di verità e giustizia.

Dopo la guerra, intraprese la carriera di giornalista e scrittrice.

Lavorò come inviata speciale per importanti testate, viaggiando in zone di conflitto come il Vietnam, il Medio Oriente e l’America Latina. Intervistò figure politiche e culturali di spicco – tra cui Henry Kissinger, Yasser Arafat e l’Ayatollah Khomeini – e non esitava a porre domande dirette e spesso scomode. Le sue interviste erano famose per la schiettezza e la profondità con cui affrontava anche i temi più delicati.

Fallaci era una donna appassionata e spesso controversa, capace di difendere le proprie idee anche quando queste andavano contro l’opinione pubblica. 

Oltre al giornalismo, scrisse libri che trattavano questioni personali e sociali. 

Tra le sue opere più note c’è Lettera a un bambino mai nato, un’intensa riflessione sul senso della vita, la maternità e la libertà di scelta. 

Per Oriana, usare le parole significava cercare la verità e non temere il confronto, anche a costo di critiche e incomprensioni. La sua eredità ci ricorda quanto sia importante avere il coraggio delle proprie idee e difendere ciò in cui si crede.

Il coraggio di dire la verità: un valore da coltivare a scuola 

Educare i bambini al coraggio delle parole significa aiutarli a esprimersi senza paura, a rispettare le opinioni degli altri e a difendere i propri pensieri con gentilezza. 

Non è sempre facile dire quello che si pensa, soprattutto quando si teme di essere presi in giro o non ascoltati. Ma saper usare le parole con rispetto e sincerità è un’abilità fondamentale per crescere cittadini consapevoli e responsabili.

Spunti didattici e giochi educativi sul coraggio delle idee

Per aiutare bambini e ragazzi a riflettere sul tema, ecco alcune attività semplici e coinvolgenti da proporre in classe o a casa.

🗨️ 1. Il gioco delle opinioni coraggiose

  • L’insegnante legge affermazioni semplici: es. “Mi piace la pioggia”, “È bello aiutare gli altri”. Chi è d’accordo si sposta a destra, chi non è d’accordo a sinistra, chi è indeciso rimane al centro.
  • Dopo ogni affermazione, i bambini dei vari gruppi spiegano le loro scelte. Un gioco per sperimentare la libertà di espressione e il rispetto delle idee.

✍️ 2. La scatola delle parole coraggiose

  • Ogni bambino scrive su un foglietto una frase o una parola che lo ha fatto sentire coraggioso o che vorrebbe dire a qualcuno. I foglietti vengono messi in una scatola.
  • A turno, se ne pesca uno e si prova a immaginare la storia dietro quella parola. Un’attività per stimolare empatia e creatività.

🦸 3. Il mio momento di coraggio

  • Chiedere ai bambini di disegnare o raccontare un episodio in cui hanno detto la verità anche se era difficile o in cui hanno espresso un’opinione diversa dagli altri.
  • Dopo aver condiviso le storie, si riflette su come ci si è sentiti prima e dopo aver parlato con coraggio.

🎭 4. il teatro delle parole

  • Dividere la classe in piccoli gruppi e assegnare loro una situazione in cui un personaggio deve scegliere tra dire ciò che pensa o rimanere in silenzio. Alcuni esempi possono essere:
    • Un bambino vede un amico trattato ingiustamente e deve decidere se intervenire.
    • Un personaggio ha un’idea originale, ma teme che gli altri lo prendano in giro.
    • Una persona assiste a un’ingiustizia e deve decidere se denunciare il fatto.
  • I gruppi scrivono e mettono in scena una breve scenetta che rappresenta il dilemma e la scelta finale del personaggio.
  • Dopo ogni rappresentazione, la classe discute su cosa ha aiutato o ostacolato il personaggio nel parlare.
  • Si riflette sulle emozioni provate dai protagonisti e dagli spettatori, sottolineando l’importanza di sostenere gli altri nel trovare il coraggio di esprimersi.

🗣 5. Il dibattito rispettoso

  • Dividete la classe in due squadre con opinioni opposte su un tema leggero (es. “Meglio la pizza o la pasta?”).
  • Ogni squadra deve preparare degli argomenti a favore della propria posizione e ascoltare con attenzione quelli della squadra avversaria.
  • Durante il dibattito, si stabilisce un moderatore (può essere l’insegnante o un alunno) che garantisce il rispetto del turno di parola e l’uso di un linguaggio appropriato.
  • Dopo il dibattito, ogni squadra riflette su ciò che ha imparato ascoltando gli altri e su come ha argomentato le proprie idee.
  • Per concludere, si chiede ai partecipanti se il dibattito ha cambiato il loro punto di vista o rafforzato la loro opinione, promuovendo così una riflessione sul valore dell’ascolto attivo e del confronto costruttivo.

Conclusione: essere coraggiosi ogni giorno

Il coraggio non è solo fare cose straordinarie, ma anche piccoli gesti quotidiani: chiedere scusa, difendere un amico, dire ciò che si pensa con gentilezza. 

Avere il coraggio di esprimere le proprie idee non significa imporsi sugli altri, ma trovare la propria voce nel rispetto reciproco.

Permettere ai bambini di sperimentare il valore del dialogo e dell’ascolto li aiuta a crescere come cittadini consapevoli e capaci di contribuire a un mondo più giusto.

Un viaggio attraverso la storia della misura; un libro che segue le tracce di un percorso lungo e straordinario: dalla coda di un camaleonte presa come unità di misura a Leonardo Da Vinci, passando per Egizi, Romani e Babilonesi per scoprire come l’uomo abbia da sempre cercato di dare un ordine alle dimensioni, ai pesi e al tempo. Leggende, curiosità, giochi e attività pratiche trasformano ogni pagina in un’esperienza per leggere, giocare e imparare. Un libro per tutti coloro che vogliono scoprire la misura con i propri occhi… e con le proprie mani! Per la didattica: Un supporto pratico e versatile, utilizzabile in modo strutturato o flessibile. I simboli nell’indice aiutano a individuare rapidamente le attività.

Storie che ispirano; Sophie Blanchard e il coraggio di andare oltre

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Quando il cielo sembrava irraggiungibile… lei lo abbracciò

Nel cuore della Parigi del 1800, tra le strade affollate e i limiti imposti, Sophie Blanchard scelse di guardare oltre. Non cercava la fama. Voleva volare.

E in un’epoca in cui alle donne era richiesto di restare con i piedi a terra, lei sollevava ostinatamente lo sguardo e, con coraggio, decise di sfidare il cielo; volò e volò ancora sfidando le convenzioni e superando i limiti imposti dal suo tempo.

Chi era Sophie?

Nata nel 1778 in Francia, Sophie sembrava destinata a una vita ordinaria, ma l’incontro con Jean-Pierre Blanchard cambio letteralmente la sua vita.

Immaginiamo…

Un giovane e determinato pioniere del volo, Jean-Pierre Blanchard, stava preparando una delle sue prime ascensioni in mongolfiera.

 La folla si accalcava, curiosa ma scettica. 

Tra di loro c’era Sophie, timida e curiosa.

Quando Blanchard le chiese di unirsi a lui per un volo, lei non esitò. 

In quel momento, Sophie non scelse solo di salire su un pallone aerostatico, ma di iniziare una nuova vita. Ogni volo da quel momento sarebbe stato per lei una danza tra il coraggio e il pericolo, un inno alla libertà.

Lo stesso Napoleone Bonaparte la scelse per animare le celebrazioni imperiali con spettacolari voli e fuochi d’artificio. Le folle si radunavano ovunque per ammirarla: piccola nella cesta della mongolfiera, immensa nel coraggio. 

Dietro l’incanto degli spettacoli, però, c’erano tempeste improvvise, discese pericolose e il costante rischio di non tornare a terra.

Ogni volo di Sophie era una danza tra sogno e pericolo, un dialogo tra coraggio e gravità.

Volare significava sfidare la sorte, ma anche trovare una forma di libertà in un mondo che offriva ben pochi spazi di emancipazione per le donne.

L’importanza di raccontare storie ispiratrici:

Storie come quella di Sophie Blanchard ci ricordano che il coraggio non è l’assenza di paura, ma la capacità di affrontarla e raccontarle aiuta a coltivare anche nei più piccoli il desiderio di esplorare e di sfidare se stessi; di pensare che non esistano limiti  e che tutti abbiamo sempre la possibilità di andare oltre.

La vita di Sophie Blanchard non rappresenta dunque solo la storia di un’impresa straordinaria, ma un invito a riflettere su valori senza tempo: coraggio, perseveranza e la forza di inseguire i propri sogni, anche quando tutto sembra dire il contrario. 

Le storie ispiratrici come la sua aiutano a formare il carattere, a stimolare la curiosità e a dare voce ai sogni di chiunque, giovane o adulto che sia.

Raccontare la sua storia a scuola può:
🔹 Offrire un esempio di determinazione e passione.
🔹 Stimolare la riflessione sui ruoli di genere, ieri e oggi.
🔹 Avvicinare alla scienza e alla storia attraverso un racconto coinvolgente.
🔹 Celebrare le donne che hanno aperto nuove strade con coraggio e visione.

L’ultimo volo

Il 6 luglio 1819, mentre stava eseguendo una delle sue spettacolari acrobazie aeree a Parigi, una scintilla dei suoi spettacolari fuochi d’artificio colpì la mongolfiera.

 Il pallone di Sophie prese fuoco.

Davanti agli occhi increduli della folla, la cesta si inclinò e Sophie precipitò dal cielo.

Morì come aveva vissuto: tra le nuvole, con il vento tra i capelli e il cuore libero.

Fu la prima donna a perdere la vita in un incidente aereo, ma il suo coraggio aprì la strada a tutte le donne che volevano spingersi oltre i limiti imposti dalla società.

Nel contesto della Giornata Internazionale della Donna, Sophie diventa simbolo di una libertà conquistata con audacia e di una voce che, pur sospesa tra le nuvole, parla ancora a chi ha sogni “troppo grandi” per restare a terra.

Perché ricordarla oggi?

Mentre celebriamo l’8 marzo, la figura di Sophie Blanchard emerge tra le storie che ispirano e spingono a non arrendersi. Non cercava di essere un’eroina. Voleva solo vivere il suo sogno. 

La sua storia diventa così un potente strumento per ricordare che l’emancipazione femminile passa anche attraverso i piccoli e grandi atti di chi, come lei, ha osato sognare in grande.

E in quel suo grande sogno, Sophie ha tracciato una strada per chiunque si sia sentito dire almeno una volta “non puoi”.

Una strada che  testimonia la forza di
-inseguire con audacia  ciò che ci appassiona                                                                                       -non fermarsi davanti ai “non puoi”.
-di guardare sempre un po’ più in alto.

perchè il cielo non è il limite. È solo l’inizio.

A misura di mondo; Un viaggio tra storia e scoperte, esperimenti e giochi

Un viaggio attraverso la storia della misura; un libro che segue le tracce di un percorso lungo e straordinario: dalla coda di un camaleonte presa come unità di misura a Leonardo Da Vinci, passando per Egizi, Romani e Babilonesi per scoprire come l’uomo abbia da sempre cercato di dare un ordine alle dimensioni, ai pesi e al tempo. Leggende, curiosità, giochi e attività pratiche trasformano ogni pagina in un’esperienza per leggere, giocare e imparare. Un libro per tutti coloro che vogliono scoprire la misura con i propri occhi… e con le proprie mani! Per la didattica: Un supporto pratico e versatile, utilizzabile in modo strutturato o flessibile. I simboli nell’indice aiutano a individuare rapidamente le attività.

L’umanità ha bisogno della scienza e la scienza ha bisogno delle donne

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Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nelle Scienze

L’umanità è fatta di uomini e donne e deve essere rappresentata da entrambi i sessi. Le capacità mentali di uomo e donna sono le stesse: uguali possibilità e differente approccio

Rita Levi Montalcini

“L’umanità è fatta di uomini e donne e deve essere rappresentata da entrambi i sessi.” Con queste parole, Rita Levi Montalcini sottolineava una verità fondamentale: il progresso scientifico non può essere appannaggio di un solo genere.

Eppure, per secoli, le donne hanno dovuto lottare per trovare il proprio spazio nel mondo della ricerca e della conoscenza.

Anche oggi, nonostante i progressi compiuti, le barriere culturali e sociali continuano a ostacolare l’accesso delle ragazze ai percorsi STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica).

L’11 febbraio celebriamo la Giornata Mondiale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza, istituita dall’ONU per ricordare quanto sia fondamentale promuovere la parità di genere nel mondo scientifico. Non si tratta solo di giustizia sociale, ma di garantire alla scienza la diversità di approcci, di intuizioni e di talenti che nascono dall’inclusione di tutte le menti brillanti, indipendentemente dal genere.

Scoprire la scienza attraverso il metodo Montessori

Maria Montessori, la prima donna italiana laureata in medicina, aveva intuito che la scienza non è solo una disciplina da studiare, ma un metodo di esplorazione del mondo.

L’educazione scientifica, secondo la sua visione, non si basa dunque sulla mera trasmissione di conoscenze o sulla memorizzazione, ma sull’osservazione, la sperimentazione e sulla scoperta attiva.

Proporre alle bambine e ai bambini un percorso scientifico basato sull’esperienza diretta e sulla manipolazione di materiali è la chiave per appassionarli alla conoscenza e abbattere gli stereotipi di genere.

L’inclusione di modelli femminili nella scienza è altrettanto cruciale: conoscere le storie di donne che hanno rivoluzionato il sapere, spesso sfidando convenzioni e pregiudizi, può essere fonte di ispirazione per le nuove generazioni.

Come possiamo, nella pratica, rendere la scienza un’avventura coinvolgente e inclusiva? Ecco alcune proposte:

  • Carte delle scienziate: creare un set di carte con biografie e scoperte di grandi scienziate per giocare e imparare.
  • Mappa concettuale delle scoperte: visualizzare connessioni tra scienziate, discipline e impatti delle loro ricerche.
  • Esperimenti scientifici ispirati alle scoperte di donne scienziate: osservare fenomeni e riprodurre esperimenti storici.
  • Quiz interattivi con autocorrezione: per testare la conoscenza e consolidare quanto appreso in modo giocoso.

Oltre a stimolare la curiosità scientifica, queste attività mirano a dare visibilità al ruolo fondamentale delle donne nella ricerca, affinando lo sguardo critico e la capacità di riconoscere e superare gli stereotipi.

Per una scienza davvero universale

Riconoscere e valorizzare il contributo delle donne nella scienza non è solo un atto di giustizia storica, ma un investimento per il futuro. Quando tutte le menti hanno pari opportunità di esprimersi, la conoscenza si arricchisce e il progresso accelera.

Celebrare la Giornata delle Donne e delle Ragazze nella Scienza significa dare spazio a nuove generazioni di scienziate, educare alla parità e costruire una cultura scientifica più inclusiva.

Perché la scienza ha bisogno di tutte e tutti.

Una versione breve delle donne nella scienza; tre donne, tre storie e tre aneddoti:

A misura di mondo; Un viaggio tra storia e scoperte, esperimenti e giochi

Un viaggio affascinante attraverso la storia della misura; un libro che segue le tracce di un percorso lungo e straordinario: dalla coda di un camaleonte presa come unità di misura a Leonardo Da Vinci, passando per Egizi, Romani e Babilonesi per scoprire come l’uomo abbia da sempre cercato di dare un ordine alle dimensioni, ai pesi e al tempo.

Leggende, curiosità, giochi e attività pratiche trasformano ogni pagina in un’esperienza per leggere, giocare e imparare. Un libro per tutti coloro che vogliono scoprire la misura con i propri occhi… e con le proprie mani!

Per la didattica

Un supporto pratico e versatile, utilizzabile in modo strutturato o flessibile. I simboli nell’indice aiutano a individuare rapidamente le attività.

Il filo della memoria e la storia

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La memoria è il ponte che collega il passato al futuro
— Maria Montessori

C’è un filo invisibile che lega passato e futuro. A volte è sottile, quasi impercettibile, ma se lo si spezza, rischiamo di perdere la strada.

La memoria è quel filo: ci tiene uniti alle nostre radici, ci aiuta a comprendere chi siamo e ci permette di costruire un domani migliore.

Ricordare non significa restare fermi nel passato, ma imparare a leggerlo con occhi nuovi, per riconoscere gli errori e non ripeterli. 

Educare i bambini al valore del ricordo non significa solo ripercorrere eventi lontani, ma stimolare una riflessione profonda sulle radici, sui cambiamenti e sull’importanza di non dimenticare.

L’approccio Montessori attraverso la costante educazione al fare e la centralità riconosciuta all’esperienza diretta, permette ai bambini di avvicinarsi al passato in un modo nuovo: non solo “leggendolo” per comprenderne eventi e causalità, ma per trasformarlo in una risorsa autentica e utilizzabile per la costruzione di un futuro diverso.

Il Valore del Ricordo secondo Maria Montessori:

Maria Montessori ha sempre sottolineato l’importanza di legarci a quel tutto cosmico, di creare quei legami che ci fanno sentire parte di un tutto molto più grande di noi stessi; un’educazione dunque che non si limita al presente, ma che affonda le radici nel passato e si proietta verso il futuro:

“L’infanzia è la base su cui costruire il nostro futuro, ma non possiamo dimenticare che ogni passo in avanti si poggia su quanto già conosciamo e abbiamo vissuto.” 

La memoria, in questo senso, non è solo un ricordo, ma un processo attivo di apprendimento, di riflessione e di consapevolezza.

Educare i bambini al valore della memoria significa aiutarli a fare propri questi insegnamenti, a ripensare alle esperienze vissute, e a comprendere l’importanza di preservare le tracce del passato.

L’Importanza di Educare alla Memoria:

La memoria collettiva e storica è una delle chiavi per costruire una società più consapevole e responsabile. Quando i bambini comprendono l’importanza delle radici, della storia e delle esperienze che ci hanno preceduto, sono liberi di costruire una visione più profonda e critica del presente e, di conseguenza, progettare un futuro migliore. Imparare a ricordare significa anche imparare a rispettare e a prendere consapevolezza dei propri errori, delle proprie conquiste e dei propri cambiamenti.

In una società che guarda al futuro, non possiamo permetterci di dimenticare il passato.

Spunti per attività::

  1. “Il Passato che Costruisce il Futuro”:
    • Descrizione: Ogni bambino sceglie un evento storico significativo, lo esplora e ne scrive una breve storia. Poi, con l’aiuto di disegni e racconti, presenta il suo lavoro alla classe, stimolando la riflessione sul legame tra passato e futuro.
    • Obiettivo: Comprendere come ogni evento del passato, anche doloroso, possa insegnare qualcosa per il futuro.
  2. Laboratorio di Memoria Storica:
    • Descrizione: Usare fotografie, lettere, o testimonianze storiche (come quelle legate al Giorno del Ricordo) per far riflettere i bambini sul significato della memoria collettiva.
    • Obiettivo: Approfondire la comprensione della storia attraverso oggetti e testimonianze reali, rendendo il ricordo un’esperienza tangibile.
  3. Il Diario della Memoria:
    • Descrizione: Ogni bambino tiene un diario in cui scrivere riflessioni personali su eventi storici, legandoli alla propria vita quotidiana e ai cambiamenti che ha osservato nel mondo intorno a lui.
    • Obiettivo: Stimolare la riflessione personale e il rispetto per la memoria storica, creando un legame tra il passato, il presente e il futuro.
  4. Giochi di Memoria Storica:
    • Descrizione: Creare giochi interattivi che sfidano i bambini a collegare eventi storici con date, luoghi e persone, come ad esempio il gioco delle carte o il gioco del “passato e futuro”.
    • Obiettivo: Stimolare l’apprendimento attivo e l’interazione tra i bambini, rendendo l’apprendimento della storia divertente e coinvolgente.

10 Febbraio- Giorno del ricordo- Le foibe

Quattro pagine di diario scritte da Luca, un ragazzino immaginario che racconta la storia con i suoi occhi.

Ogni pagina del diario è datata per aiutare la ricostruzione storica.

Conclusione:

Ricordare il passato è un atto di consapevolezza e di crescita. L’educazione al ricordo, che porta con sé l’importanza delle radici e della memoria, è fondamentale per costruire un futuro più rispettoso, riflessivo e attento. Attraverso l’approccio Montessori, i bambini imparano a esplorare il passato in modo concreto, riflessivo e creativo, sviluppando una consapevolezza profonda che li guiderà nella costruzione di un mondo migliore

Giocare alla gentilezza: un percorso per creare benessere

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Le parole gentili sono brevi e facili da dire, ma la loro eco è infinita – Madre Teresa di Calcutta

Come prevenire il bullismo con un approccio educativo positivo

Nel contesto educativo attuale, prevenire il bullismo non significa solo riconoscere e contrastare episodi negativi, ma soprattutto promuovere un clima di rispetto e collaborazione.

La gentilezza, intesa come atteggiamento quotidiano, è una chiave fondamentale per costruire relazioni positive e prevenire la nascita di dinamiche escludenti.

L’approccio Montessori e la visione cosmica dell’educazione ci ricordano che il bambino non è un individuo isolato, ma parte di un ecosistema sociale più ampio.

Offrire esperienze concrete di cooperazione e cura reciproca permette di radicare nei bambini il senso di appartenenza e la consapevolezza che ogni parola e gesto possono costruire o distruggere.

La scuola, in questa prospettiva, diventa una palestra di relazioni: un luogo dove sperimentare il rispetto e la diversità, imparando attraverso l’esperienza diretta che il benessere collettivo nasce dall’attenzione reciproca.

Gentilezza e bullismo: due facce della stessa medaglia

Il bullismo è spesso descritto come un fenomeno di prevaricazione e sofferenza, ma nella sua essenza è l’opposto della gentilezza: mentre il bullismo mina l’autostima e la sicurezza, la gentilezza rafforza i legami e genera un senso di appartenenza.

Per questo, invece di concentrarci solo sulle dinamiche negative, possiamo lavorare sulla creazione di un ambiente in cui il bullismo fatichi a svilupparsi. I bambini imparano meglio attraverso il fare: giochi, narrazioni e attività esperienziali possono trasformare l’educazione alla gentilezza in un percorso coinvolgente e concreto.


Ecco una serie di attività strutturate per aiutare i bambini a interiorizzare il valore della gentilezza, sviluppare empatia e imparare a costruire relazioni positive.


1. Il potere delle parole

📌 Obiettivo: riflettere sull’impatto che le parole hanno sugli altri.

👉 Come si gioca:

  • I bambini pescano a turno una parola da un sacchetto.
  • Leggono la parola ad alta voce e la inseriscono nel contenitore “Parole che fanno stare bene” o in quello “Parole che fanno male”.
  • Discussione: come ci si sente quando si ricevono parole gentili? E quando si sentono parole dure?

💡 Riflessione finale: Le parole sono strumenti potenti. Quali parole vogliamo usare ogni giorno?


2. Il teatro delle emozioni

📌 Obiettivo: sperimentare empatia e imparare a gestire situazioni di esclusione e supporto.

👉 Come si gioca:

  • Divisi in gruppi, i bambini ricevono un cartellino con una situazione. Esempi: Un bambino è rimasto solo in cortile; Un compagno viene preso in giro; Una bambina viene esclusa dal gioco…
  • Ogni gruppo rappresenta la scena così come descritta. Il gruppo riflette sui comportamenti e sulle emozioni emerse e successivamente prova a modificarla inserendo un comportamento gentile.
  • Dopo ogni rappresentazione, si discute su cosa si è provato nei diversi momenti e nei diversi ruoli.

💡 Riflessione finale: Come possiamo trasformare le situazioni difficili con la gentilezza?


3. Il filo della gentilezza

📌 Obiettivo: far emergere il legame tra gli alunni e la forza delle parole positive.

👉 Come si gioca:

  • Tutti seduti in cerchio. Il primo bambino tiene il gomitolo, dice una parola gentile a un compagno e gli passa il filo.
  • Si continua finché tutti non sono collegati da una grande rete.

💡 Riflessione finale: La gentilezza crea connessioni visibili e invisibili tra noi.


4. Il muro della gentilezza

📌 Obiettivo: costruire un impegno collettivo alla gentilezza.

👉 Come si gioca:

  • Ogni bambino scrive un gesto gentile su un cartoncino.
  • Si incollano tutti i cartoncini su un grande cartellone, formando un “Muro della Gentilezza”.

💡 Riflessione finale: La gentilezza è una costruzione collettiva. Come possiamo mantenerla forte?

Due giochi per sperimentare la gentilezza:

-Il potere delle parole

-La rete invisibile

-Problemi contestualizzati

-Compito di realtà per una matematica autentica: il questionario e l’indagine statistica


Conclusione: la gentilezza come antidoto al bullismo

Educare alla gentilezza significa costruire un ambiente in cui il bullismo ha meno spazio per svilupparsi. Attraverso il gioco, i bambini imparano che le parole e le azioni hanno un impatto sugli altri e che ognuno può contribuire al benessere collettivo.

Un’isola felice esiste solo se ci impegniamo ogni giorno a costruirla con gesti concreti: piccoli atti di gentilezza, attenzione e rispetto possono davvero fare la differenza.

Luce, cultura e tradizione: un viaggio di scoperta nel Capodanno cinese!

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“L’educazione è un processo naturale svolto dal bambino e non si acquisisce ascoltando parole, ma attraverso le esperienze nell’ambiente.”
— Maria Montessori

Introduzione

Il Capodanno Cinese è molto più di una semplice celebrazione: è un viaggio attraverso il tempo, la cultura e la tradizione di un popolo che da millenni osserva il ritmo della natura, segue il calendario lunare e dedica ogni anno a uno dei dodici animali dello zodiaco, simboli di caratteristiche uniche.

È una festa che parla di rinnovamento, luce e speranza e che invita i bambini a osservare il mondo nella sua interezza, esplorandone le connessioni profonde.

Una festa tra storia e simboli

La leggenda: Il Capodanno Cinese ha origini antichissime ed è legato a leggende e credenze popolari. Una delle storie più conosciute è quella della gara organizzata dall’Imperatore di Giada, che stabilì l’ordine degli animali nello zodiaco. Ogni creatura porta con sé qualità uniche che, secondo la tradizione, influenzano le persone nate nel loro anno.

Durante questa festività, il colore rosso, simbolo di fortuna, è ovunque: sulle porte delle case, nelle buste rosse con denaro regalate ai bambini, nei vestiti e nelle decorazioni e i fuochi d’artificio e i tamburi vengono usati per allontanare gli spiriti maligni e inaugurare un anno prospero e sereno.

La magia della Festa delle Lanterne

Il culmine del Capodanno avviene con la Festa delle Lanterne, che si celebra quindici giorni dopo il nuovo anno. In questa notte speciale, le strade si illuminano di lanterne colorate, alcune delle quali vengono fatte volare nel cielo o galleggiare sui corsi d’acqua, simbolo di speranza e luce per il nuovo anno! 

Le lanterne non sono solo decorative: in passato venivano utilizzate per trasmettere messaggi e raccontare storie attraverso enigmi scritti su di esse, un’attività che ancora oggi stimola la curiosità e il pensiero critico nei bambini.

1. Costruire la ruota dello zodiaco cinese

  • Obiettivo: scoprire il proprio animale zodiacale e riflettere sulle caratteristiche di ciascun segno.
  • Materiali: cartoncino, forbici, colla, immagini degli animali dello zodiaco, pennarelli.
  • Procedura: realizzare una ruota girevole con gli animali e gli anni corrispondenti, favorendo l’esplorazione autonoma del calendario cinese.

2. Creare una lanterna cinese con un focus geometrico

Obiettivo: Sviluppare motricità fine, creatività e conoscenza culturale.

Materiali:
✔️ Foglio di carta colorata (preferibilmente rosso o oro)
✔️ Forbici con punta arrotondata ✂️
✔️ Colla o nastro adesivo
✔️ Cucitrice (opzionale)
✔️ Pennarelli o adesivi per decorare

Passaggi:
1️⃣ Osservazione di immagini di lanterne cinesi e raccolta di informazioni sulla loro storia
2️⃣ Piegare il foglio a metà lungo l’asse di simmetria.
3️⃣ Tagliare delle strisce parallele alla piega, senza toccare il bordo.
4️⃣ Aprire il foglio e incollare i lati corti per creare un cilindro.
5️⃣ Aggiungere un manico realizzato con una striscia di carta.
6️⃣ Decorare con simboli cinesi, adesivi o disegni.
7️⃣ Illuminare, volendo può essere inserita all’interno una piccola luce a LED per creare un effetto magico.

✨ Estensione: scrivere desideri o pensieri felici su strisce di carta da attaccare alla lanterna!

3. Indovinelli delle lanterne

  • Obiettivo: potenziare il linguaggio e il pensiero logico attraverso la tradizione degli enigmi scritti sulle lanterne.
  • Procedura: proporre semplici indovinelli ai bambini e farli risolvere in gruppo, favorendo la collaborazione e il gioco educativo.

Conclusione: un viaggio oltre i confini

Attraverso la celebrazione del Capodanno Cinese, i bambini possono comprendere meglio l’interconnessione tra le culture e sviluppare una visione più ampia del mondo. Ogni tradizione è una finestra su una realtà affascinante, da esplorare con curiosità e meraviglia.

Gioca con lo zodiaco cinese: osserva disegna, cerca l’animale del tuo anno di nascita e scopri se le sue caratteristiche ti assomigliano!

La diversità che arricchisce

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Aiutiamoli a fare da soli, lasciando che ogni bambino esprima la propria personalità.”
Maria Montessori, Il Metodo della Pedagogia Scientifica Applicato all’Educazione Infantile, 1912

La Giornata dei Calzini Spaiati è un momento colorato e divertente per riflettere sull’importanza dell’unicità e dell’accoglienza.

Un giorno speciale, certo, ma il suo messaggio non deve fermarsi lì: celebrare la diversità, riconoscere la bellezza dell’essere unici e costruire ponti di comprensione sono valori da vivere ogni giorno.

Questa giornata ci invita a fare un piccolo gesto simbolico, come indossare calzini spaiati, per ricordarci che essere diversi non solo è normale, ma anche essenziale per rendere il mondo più ricco e variegato.

Celebrare la diversità tutto l’anno
Ecco alcune idee da proporre a scuola o in famiglia per continuare a vivere il messaggio della Giornata dei Calzini Spaiati:

1. Caccia al tesoro delle differenze

Organizzate una caccia al tesoro in cui i bambini devono trovare oggetti o segni distintivi che li rendano unici come il colore preferito, un hobby, un tratto caratteriale…

ognuno raccoglie in un cerchio o in un’area che riporta il suo nome quel racconto concreto di sé.

Al termine, ogni bambino condividerà con il gruppo ciò che lo rende speciale.

2. Il puzzle dell’unicità

Create un grande puzzle dove ogni pezzo rappresenti un bambino del gruppo. Su ogni pezzo, ciascuno può disegnare o scrivere qualcosa che lo caratterizza. Alla fine, unite i pezzi per formare un’immagine che rappresenta la classe o il gruppo: un mosaico unico fatto di diversità.

3. Chi sono io? Il gioco delle qualità

Scrivete su foglietti anonimi qualità o caratteristiche che descrivono ciascun bambino, ad esempio :

Sa ascoltare bene; ama ascoltare storie, adora disegnare fiori, è molto creativo, è un conoscitore degli animali….

Porre tutti i biglietti in un barattolo e con i bambini in cerchio giocare a leggere e indovinare: chi è che…

Un gioco per aiutare a riconoscere e valorizzare i punti di forza e le peculiarità di ognuno.

Il messaggio che continua
La Giornata dei Calzini Spaiati è solo una delle tante occasioni per riflettere, pensare e parlare di valori importanti, ma la vera sfida è portare avanti questi valori in modo vivo ogni giorno.

Che sia attraverso un gioco, una riflessione condivisa o un piccolo gesto di gentilezza, possiamo sempre insegnare ai bambini, e ricordare a noi stessi, che la diversità è un dono.

Materiali scaricabili

L’Anno nuovo sarà come gli uomini lo faranno: il potere delle piccole azioni

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L’anno Nuovo

Indovinami, indovino

tu che leggi nel destino:

l’anno nuovo come sarà?

Bello, brutto, o metà e metà?

“Trovo stampato nei miei libroni

che avrà di certo quattro stagioni,

dodici mesi, ciascuno al suo posto,

un carnevale e un ferragosto,

e il giorno dopo del lunedì

avrà sempre un martedì.

Di più per ora scritto non trovo

nel destino dell’anno nuovo:

per il resto anche quest’anno

sarà come gli uomini lo faranno”.

Gianni Rodari

La poesia di Gianni Rodari: un inizio speciale

La poesia “L’anno che verrà” di Gianni Rodari è una riflessione sul futuro, sulla speranza e sul desiderio di costruire qualcosa di diverso per un futuro migliore.

Rodari ci invita a pensare all’anno che inizia come un’opportunità per cambiare e crescere.

La sua scrittura si distingue per l’uso di immagini semplici ma potenti, che stimolano la fantasia e la riflessione, senza mai perdere il suo tono giocoso e positivo.

Il messaggio è semplice ma dirompente: il futuro non è solo ciò che accade, ma ciò che costruiamo.

Perché non portare questa riflessione nelle nostre case e nelle nostre classi?

La poesia è breve, chiara e perfettamente adatta anche ai più piccoli.

Attraverso una lettura guidata, i bambini possono scoprire che il tempo è fatto di certezze – come le stagioni, i mesi e i giorni della settimana – ma anche di infinite possibilità da costruire insieme.

Un’attività creativa come la costruzione di un calendario personalizzato permette ai bambini di visualizzare il proprio cammino nel tempo fermando sulla carta sogni e desideri in un progetto concreto. Ogni mese può diventare una piccola pagina di vita, arricchita di volta in volta da immagini, colori e pensieri incoraggiando una visione positiva e proattiva del futuro.

 L’anno nuovo sarà come gli uomini lo faranno: un messaggio da fare proprio con la consapevolezza che ogni piccola azione conta.

Iniziamo il nuovo anno stimolando una riflessione sul tempo e sul tempo come dono prezioso, da vivere con responsabilità e creatività.


La lettura della poesia “L’Anno Nuovo” di Gianni Rodari offre uno spunto perfetto per stimolare una discussione coinvolgente con i bambini sui temi principali del testo. Ecco alcune idee per approfondire i messaggi chiave:

Temi principali della poesia

  1. Il tempo e il ciclo dell’anno
    • La poesia sottolinea la regolarità del tempo (quattro stagioni, dodici mesi, giorni della settimana), offrendo l’opportunità di esplorare il concetto di ciclicità.
    • Domanda : Cosa cambia e cosa resta uguale ogni anno?
  2. Responsabilità umana
    • Il messaggio finale, “sarà come gli uomini lo faranno”, invita a riflettere sul ruolo attivo che ciascuno ha nel costruire il futuro.
    • Domanda: Cosa possiamo fare per rendere quest’anno un anno speciale?
  3. Ottimismo e possibilità
    • La poesia lascia spazio all’immaginazione e alla speranza, sottolineando che il futuro non è scritto ma può essere influenzato dalle nostre azioni.
    • Domanda : Quali sono i vostri desideri per l’anno nuovo?

 Un Calendario Speciale: Mese per Mese

Un’attività molto coinvolgente e significativa è la creazione di un calendario speciale, in cui i bambini possono riflettere su ogni mese dell’anno e su come vogliono renderlo speciale.

Si possono fornire loro due carte per ogni mese: una per disegnare e una per scrivere.

Ogni mese sarà un’opportunità per esplorare un sogno, un desiderio o una riflessione, stimolando l’immaginazione.

Come realizzarlo:

  • Costruire le carte dei mesi e incollarle in ordine su un cartoncino piegato a fisarmonica.
  • Ogni mese, i bambini possono disegnare qualcosa che rappresenti un sogno, un obiettivo, un tema che vorrebbero esplorare.
  • A fianco del disegno, i bambini possono scrivere una riflessione o un pensiero che esprima come si sentono riguardo a quel mese; qualcosa da ricordare o qualcosa di cui essere grati.

A dicembre, può essere aggiunta una pagina speciale di riflessione: Cosa ho imparato quest’anno? Qual è stato il mio momento preferito? Cosa spero per l’anno prossimo?

Attività di Scrittura Creativa

Scrivere una lettera al “Futuro”, immaginando l’anno che verrà.

Conclusione

La poesia “L’Anno Nuovo” di Gianni Rodari è un invito a riflettere sul tempo che passa e sulla responsabilità di ciascuno nel costruire il proprio futuro.

Attraverso attività creative e momenti di condivisione, i bambini possono comprendere l’importanza delle loro azioni, scoprendo che ogni gesto, anche il più piccolo, può fare la differenza.

Accompagnare i più piccoli in questa scoperta significa aiutarli a vivere il nuovo anno con consapevolezza e fiducia, trasformando i buoni propositi in esperienze concrete.

Come ci ricorda Rodari, l’anno nuovo sarà “come gli uomini lo faranno”: un messaggio semplice e profondo che i bambini possono fare proprio per iniziare il loro viaggio verso un anno speciale.

Poesia “L’anno nuovo” di Rodari con attività per la rielaborazione

Vulcani, giganti di fuoco; un percorso di scoperta tra scienza, storia e creatività

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Dare ai bambini l’opportunità di scoprire e conoscere i vulcani rappresenta un’occasione imperdibile per generare il desiderio di avvicinarsi al mondo della natura per esplorarlo con sempre maggiore consapevolezza, per sviluppare curiosità scientifica e per riflettere sull’interconnessione tra natura e umanità

Le favole cosmiche

Le favole cosmiche, cuore del metodo Montessori, offrono ai bambini una visione affascinante dell’universo e della sua evoluzione.

Attraverso racconti ricchi di meraviglia, i bambini scoprono come ogni elemento dell’universo, dai pianeti alle montagne, abbia un ruolo unico e fondamentale.

Collegare le favole allo studio dei vulcani permette ai bambini di approfondire la comprensione delle forze che hanno modellato la Terra, rendendo l’apprendimento un’esperienza viva, autentica e significativa.


Dalle favole cosmiche ai vulcani
Nella prima favola cosmica, Maria Montessori racconta di come il caos primordiale abbia dato vita alla Terra, con il fuoco, l’acqua, l’aria e la terra che collaborano per creare il nostro pianeta. I vulcani, con la loro potenza e creatività, rappresentano una manifestazione concreta di quelle forze primordiali.

Attraverso la lava, le montagne si formano, i paesaggi si trasformano e la vita trova nuovi spazi.

Connettere la favola cosmica allo studio dei vulcani permette ai bambini di comprendere come la Terra sia ancora in trasformazione, aiutandoli a sviluppare un senso di appartenenza e di profondo rispetto verso il pianeta.


Perché studiare i vulcani è importante

I vulcani non sono solo una meraviglia naturale, ma anche una finestra sul funzionamento del nostro pianeta.

Iniziare un percorso di scoperta dei vulcani e delle loro caratteristiche significa dare ai bambini l’opportunità di avvicinarsi alla comprensione degli straordinari fenomeni naturali che hanno modellato e continuano a modellare la Terra; in particolare:

  • La dinamica della Terra: I vulcani sono il risultato del movimento delle placche tettoniche e delle forze interne del pianeta.
  • Il cambiamento del paesaggio: Le eruzioni vulcaniche creano nuove terre e trasformano il territorio.
  • L’impatto sulla storia umana: Eventi come l’eruzione del Vesuvio o del Krakatoa hanno modificato la vita delle popolazioni e influenzato la cultura.
  • La necessità di protezione ambientale: Studiare i vulcani aiuta a comprendere l’importanza di rispettare e preservare il nostro pianeta.

1. Esperimento scientifico: Il vulcano in eruzione

  • Materiali: Bottiglia, bicarbonato di sodio, aceto, colorante alimentare rosso, detersivo liquido.
  • Procedura:
    1. Riempire una bottiglia con bicarbonato, colorante e detersivo.Aggiungere lentamente l’aceto e osservare l’eruzione
  • Obiettivo: Comprendere il concetto di rilascio di gas e della pressione che simula un’eruzione vulcanica.

2. Disegna il tuo vulcano

  • Materiali: Carta, colori, immagini di vulcani reali.
  • Attività: I bambini creano il loro vulcano, immaginando in quale zona geografica si trovi e come potrebbe apparire durante un’eruzione.

3. I vulcani che hanno cambiato la storia

  • Attività: Analizzare tre eruzioni celebri (Vesuvio, Krakatoa, Monte Sant’Elena).
  • Per ogni evento, i bambini rispondono a domande:
    • Quando è accaduto?
    • Quali sono state le conseguenze sull’ambiente e sulle persone?
    • Che cosa abbiamo imparato da quell’eruzione?

4. Mappa dei vulcani attivi

  • Materiali: Una mappa del mondo, bandierine con i nomi dei vulcani.
  • Attività: I bambini individuano i vulcani attivi sul globo e discutono perché si trovano principalmente lungo i margini delle placche tettoniche.

5. Creare una linea del tempo vulcanica

  • Materiali: Cartoncini, immagini stampate di vulcani famosi.
  • Attività: Costruire una linea del tempo con le principali eruzioni della storia, evidenziando i cambiamenti storici e geologici che hanno causato.


Conclusione

Proporre un viaggio di scoperta dei vulcani, significa generare e mescolare, in modo spontaneo e naturale, meraviglia, scienza e creatività rendendo l’apprendimento un’esperienza coinvolgente che stimola la curiosità, la riflessione e la voglia di esplorare.

Attraverso attività pratiche e interdisciplinari, possiamo ispirare i bambini a scoprire la bellezza e la complessità del nostro pianeta. Studiare i vulcani non è solo un’occasione per imparare, ma anche per coltivare rispetto e curiosità verso la natura.

Nomenclatura del vulcano

Vulcani che hanno cambiato la storia

Esperimento sull’eruzione vulcanica

Hirokazu Ogura: una poesia per abbattere confini e costruire ponti

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Divisioni, contrasti, razzismo, inquinamento, cambiamenti climatici, guerra… temi che sembrano lontani dalla magia del Natale, eppure sono parte integrante del nostro vivere quotidiano. Hirokazu Ogura, poeta giapponese avvolto dal mistero, ci invita a riflettere su queste realtà con la sua poesia “Natale, un giorno”.

Ogura, di cui non si conosce nemmeno l’anno di nascita, avrebbe trascorso gran parte della sua vita in una casa sul lago Hizoruky, un luogo incantato che sembra riflettersi nella semplicità e profondità dei suoi versi. La sua morte, come la sua vita, è avvolta nel mistero, ma le sue parole continuano a risuonare universali e attuali.

“Natale, un giorno” è una poesia che affronta le tensioni sociali, culturali e religiose che attraversano l’umanità da sempre. Con un linguaggio semplice ma incisivo, Ogura ci porta a immaginare un mondo migliore, dove un giorno – forse proprio a Natale – tutti gli uomini si daranno la mano e diranno “Buon Natale” con sincerità.

Questa poesia, pur profondamente adulta nei temi che esplora, si presta anche a essere condivisa con i più piccoli, per avviare un dialogo sulle differenze e sull’importanza di costruire un mondo di pace.


di Hirokazu Ogura

Perché
dappertutto ci sono così tanti recinti?
In fondo, tutto il mondo è un grande recinto.

Perché
la gente parla lingue diverse?
In fondo, tutti diciamo le stesse cose.

Perché
il colore della pelle non è indifferente?
In fondo, siamo tutti diversi.

Perché
gli adulti fanno la guerra?
Dio certamente non lo vuole.

Perché
avvelenano la terra?
Abbiamo solo quella.

A Natale – un giorno – gli uomini andranno d’accordo in tutto il mondo.
Allora ci sarà un enorme albero di Natale con milioni di candele.
Ognuno ne terrà una in mano, e nessuno riuscirà a vedere l’enorme albero fino alla punta.

Allora tutti si diranno “Buon Natale!” a Natale, un giorno.


Questa poesia non è solo un inno alla pace e all’unione, ma un invito a riflettere sul nostro ruolo nel mondo.

È un promemoria per ricordarci che il cambiamento inizia grazie a ciascuno di noi.

Proporla ai bambini, magari durante le festività, può trasformarsi in un’occasione per riflettere e discutere su valori universali come la solidarietà e il rispetto per l’altro e per il pianeta.

Una poesia da leggere, discutere, regalare…

Visita Montessorianamente Shop per attività didattiche dedicate ad ogni disciplina e Montessorianamente Libri per scoprire libri per leggere e per fare

Per un Natale ricco di…parole, giochi, numeri e colori

Un libro per leggere e per fare aspettando Natale. Dalla a alla zeta ogni lettera richiama una parola e ogni parola richiama il Natale con il carico di attesa che sempre lo circonda. Dalle lettere dell’alfabeto prendono forma le parole, dalle parole prendono forma le storie e dalle storie prendono forma i giochi, i disegni e i colori. Un libro tutto da leggere e giocare.
Il libro è scritto in stampato maiuscolo, ma presenta l’alfabeto nei quattro caratteri principali e introduce alla scrittura in corsivo.

Thanksgiving day: un racconto di interconnessione cosmica

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È necessario che l’educazione infantile si concentri sull’unità del cosmo. Solo così il bambino può cominciare a percepire non solo il mondo, ma anche il proprio posto al suo interno.”
Maria Montessori, “Dall’infanzia all’adolescenza

La storia, le tradizioni e le festività sono strumenti preziosi per sviluppare quella visione cosmica che caratterizza la pedagogia montessoriana: un profondo senso di interconnessione tra gli esseri umani, le culture e il mondo naturale che li circonda.

Il Giorno del Ringraziamento, o Thanksgiving Day, offre una delle tante opportunità per esplorare il valore della gratitudine.

Raccontare la storia della nascita della festa è un modo per esplorare e comprendere l’interdipendenza tra esseri umani e natura in una visione cosmica.

Un viaggio nella storia per capire il presente

La storia e la geografia aiutano i bambini a comprendere il loro posto nel mondo.

Permettere ai bambini di esplorare e conoscere la storia del Thanksgiving day, dalla partenza dei Pellegrini , al lungo viaggio sulla Mayflower fino all’incontro con gli Indigeni americani, è un modo per trasmettere l’importanza della cooperazione e del rispetto per le culture diverse.

Possiamo proporre attività come:

  • Creare una timeline del viaggio dei Pellegrini.
  • Esplorare la geografia, mostrando il viaggio dalla Gran Bretagna all’America.
  • Preparare un piatto semplice con ingredienti tradizionali come mais, zucca o patate dolci.

La gratitudine come valore universale

Il ringraziamento è al centro della festa e può essere collegato al concetto montessoriano di interdipendenza.

Ogni cosa che abbiamo – il cibo, la casa, i vestiti – è frutto del lavoro di molte persone e del contributo della natura.

Con i bambini possiamo:

  • Scrivere una lista di cose per cui essere grati, includendo non solo oggetti materiali ma anche esperienze, emozioni e persone.
  • Realizzare una “catena della gratitudine”, con ogni anello rappresentante un motivo per dire grazie.
  • Introdurre il concetto di cura della Terra: se siamo grati per ciò che riceviamo, dobbiamo prenderci cura del nostro pianeta.

Un’educazione alla pace

Il Thanksgiving è anche una lezione sulla pace e condivisione.

L’incontro tra i Pellegrini e gli Indigeni Americani rappresenta un momento di aiuto reciproco e amicizia; il Thanksgiving day può diventare un’occasione per riflettere con i bambini sull’importanza di lavorare insieme, rispettare le differenze e costruire un mondo migliore.

Un ringraziamento cosmico

Un racconto di interconnessione cosmica: tutto nell’universo è interconnesso e contribuisce alla vita; anche la tavola del Thanksgiving diventa simbolo di questa interconnessione: il sole, la terra, l’acqua e le persone hanno contribuito, tutti insieme, a portare il cibo sulla tavola.

Concludiamo la giornata con un momento di riflessione:

  • Osservare un chicco di mais, pensando a tutto ciò che lo ha fatto crescere.
  • Ringraziare il sole, la terra, gli agricoltori e chi ha cucinato.

Il Thanksgiving Day diventa così non solo una festa da celebrare, ma un’opportunità educativa per aiutare i bambini a scoprire il loro posto nell’universo e a coltivare la gratitudine verso tutto ciò che li circonda.

Così, come Maria Montessori ci invita a fare, il bambino impara a vedere il mondo come un grande intreccio di relazioni da rispettare e amare.

Materiale scaricabile

Scheda di lavoro sul Tanksgiving day, dalle origini alle attività:

Il mio terzo piccolo libro:Il Natale: Leggere con il metodo Montessori
l Natale sta per arrivare; intorno tutto cambia e si riempie di magia. Ci sono cose nuove da vedere e da ascoltare e cose che invece non si riescono proprio a vedere nemmeno se si sta sempre con il naso all’insù. E poi…ci sono molte cose belle da fare a Natale; così belle che non si possono dimenticare. Ma perché allora farle solo a Natale? Non possiamo forse cambiare? Un libro dedicato ai bambini e alle bambine, un libro da leggere, da fare e da regalare aspettando Natale

Il valore del dono: da San Nicola a Babbo Natale

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Il Natale è da sempre un momento speciale, capace di unire passato e presente in un intreccio di tradizioni e valori universali. Riscoprire le radici di questa festa, attraverso la storia di San Nicola e la leggenda delle mele, ci offre l’occasione per proporre ai bambini un Natale più autentico, in cui ogni gesto assume un significato profondo.

In un’ottica montessoriana, questa esperienza diventa parte dell’educazione cosmica: una visione che collega i bambini al mondo, al tempo, alla rete invisibile di relazioni che lega ogni cosa,alla ricchezza delle differenze, ricordando loro che il Natale è molto più di una festa.

San Nicola e la leggenda delle mele

La figura di San Nicola è un simbolo di bontà, altruismo e generosità. La leggenda narra di come i suoi gesti gentili avessero la forza di generare cambiamento in chi li riceveva.

La leggenda delle mele, che unisce valori spirituali e radici storiche, diventa un potente strumento per riflettere sul valore del dono, non come un oggetto materiale, ma come un gesto che nasce dal cuore. Un percorso di esperienza cosmica

Nel Metodo Montessori, l’esperienza cosmica guida i bambini a comprendere il loro posto nell’universo, il legame con la natura e con gli altri esseri viventi, con ciò che li ha preceduti e con ciò che li lega al futuro in un comune sentimento di cura e rispetto.

Conoscere la figura di San Nicola e il suo intreccio con Babbo Natale significa anche esplorare la storia, la geografia e i valori che hanno plasmato il nostro presente, creando connessioni tra passato e futuro.

Per accompagnare i bambini in questo percorso, proponiamo attività pratiche e riflessive, come:

  • La mela del dono:  decorare una mela da regalare a una persona cara, per simboleggiare il valore del dono.
  • La mappa di San Nicola: un’attività geografica che esplora i luoghi legati alla sua figura, stimolando la curiosità per il mondo.
  • Riflessioni sui valori: scrivere o raccontare come un piccolo gesto possa portare gioia e cambiamento.

La leggenda di san Nicola: un racconto semplice e poetico che parla al cuore dei bambini e li invita a riflettere sul significato più autentico del Natale.