giornata internazionale della donna

Il coraggio delle parole

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Le parole hanno un potere straordinario: possono ferire o guarire, unire o dividere, nascondere o rivelare la verità. 

Usare le parole con coraggio significa esprimere le proprie idee anche quando non è facile, difendere ciò in cui si crede e ascoltare chi la pensa diversamente. 

Oriana Fallaci è stata una delle figure più rappresentative del giornalismo e della letteratura contemporanea. 

La sua determinazione nel cercare la verità, anche quando scomoda, l’ha resa un esempio di coraggio intellettuale

Nelle sue interviste, nei suoi libri e nei suoi articoli. Oriana fallaci ha sempre affrontato con determinazione tematiche complesse ed espresso con fermezza le sue opinioni anche quando erano in forte contrasto con il pensiero dominante consapevole delle critiche o delle discussioni che avrebbero potuto generare.

Ancora oggi ricordiamo Oriana Fallaci per il coraggio delle sue parole, pronte a raccontare e scandagliare la realtà senza timore, spesso a rischio della sua stessa sicurezza, per portare alla luce la verità. 

La sua audacia, come quella di Martha Gellhorn e Anna Politkovskaja, ha aperto la strada a molte altre donne nel mondo del giornalismo e della comunicazione.

La sua eredità ci insegna che essere fedeli alle proprie idee è un valore da difendere, anche quando costa fatica.

Chi era Oriana Fallaci?

Oriana Fallaci era nata Firenze nel 1929 e fin da giovane mostrò una grande curiosità e voglia di capire il mondo. Durante la Seconda guerra mondiale, ancora adolescente, partecipò alla Resistenza italiana, dimostrando coraggio e determinazione. 

Questa esperienza segnò profondamente la sua vita e alimentò la sua sete di verità e giustizia.

Dopo la guerra, intraprese la carriera di giornalista e scrittrice.

Lavorò come inviata speciale per importanti testate, viaggiando in zone di conflitto come il Vietnam, il Medio Oriente e l’America Latina. Intervistò figure politiche e culturali di spicco – tra cui Henry Kissinger, Yasser Arafat e l’Ayatollah Khomeini – e non esitava a porre domande dirette e spesso scomode. Le sue interviste erano famose per la schiettezza e la profondità con cui affrontava anche i temi più delicati.

Fallaci era una donna appassionata e spesso controversa, capace di difendere le proprie idee anche quando queste andavano contro l’opinione pubblica. 

Oltre al giornalismo, scrisse libri che trattavano questioni personali e sociali. 

Tra le sue opere più note c’è Lettera a un bambino mai nato, un’intensa riflessione sul senso della vita, la maternità e la libertà di scelta. 

Per Oriana, usare le parole significava cercare la verità e non temere il confronto, anche a costo di critiche e incomprensioni. La sua eredità ci ricorda quanto sia importante avere il coraggio delle proprie idee e difendere ciò in cui si crede.

Il coraggio di dire la verità: un valore da coltivare a scuola 

Educare i bambini al coraggio delle parole significa aiutarli a esprimersi senza paura, a rispettare le opinioni degli altri e a difendere i propri pensieri con gentilezza. 

Non è sempre facile dire quello che si pensa, soprattutto quando si teme di essere presi in giro o non ascoltati. Ma saper usare le parole con rispetto e sincerità è un’abilità fondamentale per crescere cittadini consapevoli e responsabili.

Spunti didattici e giochi educativi sul coraggio delle idee

Per aiutare bambini e ragazzi a riflettere sul tema, ecco alcune attività semplici e coinvolgenti da proporre in classe o a casa.

🗨️ 1. Il gioco delle opinioni coraggiose

  • L’insegnante legge affermazioni semplici: es. “Mi piace la pioggia”, “È bello aiutare gli altri”. Chi è d’accordo si sposta a destra, chi non è d’accordo a sinistra, chi è indeciso rimane al centro.
  • Dopo ogni affermazione, i bambini dei vari gruppi spiegano le loro scelte. Un gioco per sperimentare la libertà di espressione e il rispetto delle idee.

✍️ 2. La scatola delle parole coraggiose

  • Ogni bambino scrive su un foglietto una frase o una parola che lo ha fatto sentire coraggioso o che vorrebbe dire a qualcuno. I foglietti vengono messi in una scatola.
  • A turno, se ne pesca uno e si prova a immaginare la storia dietro quella parola. Un’attività per stimolare empatia e creatività.

🦸 3. Il mio momento di coraggio

  • Chiedere ai bambini di disegnare o raccontare un episodio in cui hanno detto la verità anche se era difficile o in cui hanno espresso un’opinione diversa dagli altri.
  • Dopo aver condiviso le storie, si riflette su come ci si è sentiti prima e dopo aver parlato con coraggio.

🎭 4. il teatro delle parole

  • Dividere la classe in piccoli gruppi e assegnare loro una situazione in cui un personaggio deve scegliere tra dire ciò che pensa o rimanere in silenzio. Alcuni esempi possono essere:
    • Un bambino vede un amico trattato ingiustamente e deve decidere se intervenire.
    • Un personaggio ha un’idea originale, ma teme che gli altri lo prendano in giro.
    • Una persona assiste a un’ingiustizia e deve decidere se denunciare il fatto.
  • I gruppi scrivono e mettono in scena una breve scenetta che rappresenta il dilemma e la scelta finale del personaggio.
  • Dopo ogni rappresentazione, la classe discute su cosa ha aiutato o ostacolato il personaggio nel parlare.
  • Si riflette sulle emozioni provate dai protagonisti e dagli spettatori, sottolineando l’importanza di sostenere gli altri nel trovare il coraggio di esprimersi.

🗣 5. Il dibattito rispettoso

  • Dividete la classe in due squadre con opinioni opposte su un tema leggero (es. “Meglio la pizza o la pasta?”).
  • Ogni squadra deve preparare degli argomenti a favore della propria posizione e ascoltare con attenzione quelli della squadra avversaria.
  • Durante il dibattito, si stabilisce un moderatore (può essere l’insegnante o un alunno) che garantisce il rispetto del turno di parola e l’uso di un linguaggio appropriato.
  • Dopo il dibattito, ogni squadra riflette su ciò che ha imparato ascoltando gli altri e su come ha argomentato le proprie idee.
  • Per concludere, si chiede ai partecipanti se il dibattito ha cambiato il loro punto di vista o rafforzato la loro opinione, promuovendo così una riflessione sul valore dell’ascolto attivo e del confronto costruttivo.

Conclusione: essere coraggiosi ogni giorno

Il coraggio non è solo fare cose straordinarie, ma anche piccoli gesti quotidiani: chiedere scusa, difendere un amico, dire ciò che si pensa con gentilezza. 

Avere il coraggio di esprimere le proprie idee non significa imporsi sugli altri, ma trovare la propria voce nel rispetto reciproco.

Permettere ai bambini di sperimentare il valore del dialogo e dell’ascolto li aiuta a crescere come cittadini consapevoli e capaci di contribuire a un mondo più giusto.

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