Il bambino si forma attraverso l’ambiente. Dobbiamo offrire al bambino un ambiente che lo aiuti a svilupparsi liberamente.
La mente del bambino. Mente assorbente, Maria Montessori
Relazionarsi attraverso esperienze concrete con il mondo che li circonda, permette ai bambini di costruire un percorso spontaneo e naturale che li porterà via via alla comprensione di concetti sempre più complessi.
Questo principio è alla base del metodo Montessori: il bambino è il solo protagonista del proprio percorso di crescita e procede per esplorazioni e scoperte costruendo in modo efficace ed autentico, e senza intermediazioni astratte o artificiali, i propri saperi.
Permettere ai bambini di fare esperienze dirette e concrete con quanto li circonda, in modo naturale e spontaneo, rappresenta il cuore dell’approccio educativo montessoriano.
Lo sviluppo e l’acquisizione di competenze e conoscenze avvengono solo attraverso l’interazione e l’esplorazione diretta del mondo fisico.
E per favorire le esplorazioni e le sperimentazioni l’ambiente si struttura per offrire, incuriosire e stimolare. Tutto è pensato per essere accessibile e alla portata dei bambini; tutto invita a toccare, a esplorare e a manipolare; oggetti e materiali guidano alla comprensione di concetti complessi, come quello del linguaggio, della matematica, della scienza e della botanica.
L’ambiente diventa dunque un maestro silenzioso, pronto a offrire infinite opportunità di apprendimento.
Maria Montessori sosteneva che gli oggetti hanno il potere di chiamare i bambini e che la loro “voce” è per loro irresistibile.
Ma l’esplorazione non si ferma certo ai materiali e ai muri delle aule: giardini, parchi, boschi, orti e fattorie diventano luoghi privilegiati per connettersi con il mondo esterno.
Ogni ambiente offre infinite possibilità e invita all’osservazione diretta: si sperimentano i cicli della vita, i cambiamenti delle stagioni e le dinamiche della natura; si entra in contatto in modo naturale con il mondo e si impara a conoscerlo sviluppando al contempo un pensiero critico e autonomo.
L’Esperienza Concreta e il Linguaggio
L’apprendimento del linguaggio non fa eccezione: anche in questo campo, Maria Montessori promuove un approccio concreto e multisensoriale.
Prima di affrontare la scrittura e la lettura, i bambini vengono introdotti ai suoni delle lettere in modo sensoriale e pratico. Essendo il linguaggio una funzione naturale e spontanea dell’essere umano, deve essere sviluppato attraverso l’osservazione e la manipolazione di simboli e oggetti reali.
Un esempio chiave è l’uso delle lettere smerigliate: i bambini possono toccare e tracciare la forma di ogni lettera con le dita, costruendo una connessione fisica e visiva con il simbolo e il suono corrispondente. Il tatto diventa uno strumento fondamentale per imprimere nella memoria la forma delle lettere, accompagnato dall’associazione sonora del fonema.
L’approccio montessoriano al linguaggio parte quindi da un’esperienza sensoriale diretta: i bambini non memorizzano passivamente i simboli, ma li esplorano, li toccano, li tracciano e li nominano, ascoltando e ripetendo i loro suoni ad alta voce.
Questo passaggio dal concreto all’astratto garantisce una comprensione profonda della relazione tra suono e simbolo ancora prima che la scrittura e la lettura vengano affrontate in un senso propriamente formale.
Il linguaggio poi si articola, si sviluppa e si perfeziona ulteriormente attraverso il coinvolgimento attivo dei bambini: lettere mobili e nomenclature li guidano gradualmente e in modo spontaneo alla costruzione, al riconoscimento e alla scoperta di parole che vengono scomposte e composte nei loro elementi di base in modo giocoso e concreto.
Attività in classe
“Esploratori di lettere e parole” è un’attività semplice e coinvolgente pensata per introdurre i bambini al linguaggio attraverso l’esplorazione di oggetti reali.
L’attività prevede l’uso di un cestino che contiene una selezione di oggetti concreti, uno per ogni lettera dell’alfabeto; una scatola con le lettere dell’alfabeto ed una busta con tutti i nomi degli oggetti .
A ciascun oggetto si associa dapprima la sua iniziale (la sola lettera dell’alfabeto) e successivamente un cartellino con il nome dell’oggetto, in cui le vocali e le consonanti sono evidenziate con colori diversi.
Il bambino pesca o sceglie dal cestino un oggetto, lo nomina e ne ascolta i suoni che compongono il suo nome; poi ricerca la lettera dell’alfabeto con cui quel nome inizia.
Associati oggetti e lettere dell’alfabeto, inizia la ricerca dei nomi che li identificano: dapprima riconoscendo la sola lettera iniziale e successivamente per lettura.
L’osservazione dei cartellini mette in risalto le combinazioni di consonanti e vocali evidenziate con colori differenti, blu e rosse.
Finalità dell’Attività:
- Sviluppo del linguaggio: l’attività stimola il riconoscimento visivo e fonetico delle lettere, associando i simboli scritti a oggetti concreti che i bambini possono manipolare e riconoscere nella vita quotidiana.
- Associazione tra suono e simbolo: i bambini imparano a distinguere vocali e consonanti attraverso il colore, comprendendo la loro diversa funzione nella composizione delle sillabe e successivamente delle parole.
- Coinvolgimento multisensoriale: l’esplorazione tattile e visiva degli oggetti permette ai bambini di apprendere in modo naturale e partecipativo.
Conclusione
Il processo di apprendimento diventa più significativo quando il bambino può relazionarsi direttamente con ciò che lo circonda, integrando il pensiero astratto con l’esperienza concreta.
Proporre attività come quella dell’Esploratore di lettere e parole, offre una modalità efficace per introdurre anche i più piccoli all’universo delle lettere, attraverso un approccio tangibile e stimolante.