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Aspettando il 25 aprile: il ruolo della donna per la Liberazione

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La Resistenza rappresenta la fase in cui nascono e si sviluppano le premesse per la nascita della Costituzione e della Repubblica democratica. E per la prima volta le donne partecipano da protagoniste a un momento decisivo della storia italiana.

E’ un fatto inedito, che non ha precedenti: la partecipazione femminile non è più di una elite intellettuale e culturale del paese, com’era avvenuto durante il Risorgimento; si tratta invece di un fatto diffuso, realmente di massa.

Le donne svolgono un fondamentale ruolo di organizzazione e di supporto all’azione delle brigate partigiane

Eppure quando si ricordano le lotte partigiane si parla sempre di partigiani e mai di partigiane.

Si parla di “Resistenza taciuta”; una Resistenza che si sa essere stata forte e presente, ma mai raccontata. 

Il ruolo delle donne è stato fondamentale per la gestione organizzativa quotidiana delle brigate : si occupavano della stampa dei materiali di propaganda, attaccavano i manifesti, distribuivano segretamente i volantini, svolgevano funzioni di collegamento, curavano il passaggio delle informazioni, trasportavano e raccoglievano armi, munizioni, esplosivi, viveri, indumenti, medicinali, svolgevano funzioni infermieristiche, preparavano i rifugi e i nascondigli per i partigiani.

Tutto a rischio della vita. 

Le donne impegnate nella Resistenza furono oltre 70.000 e di queste, oltre 35.000, furono le combattenti: impugnarono le armi per liberare l’Italia dal giogo nazifascista, presero parte alle tante brigate partigiane, combatterono insieme agli uomini e, in alcuni casi,  vennero scelte come capi squadra delle stesse brigate. 

Eppure, finita la guerra, liberata l’Italia, il loro ruolo non fu mai debitamente riconosciuto, le medaglie andarono sono agli uomini e molte delle loro storie sono andate irrimediabilmente perdute.   

Una pagina di storia che racconta il ruolo della donna nella resistenza e lo sciopero del pane del 41.

Il materiale completo è disponibile nella sezione SHOP

25 aprile; perché la libertà non sia mai data per scontata…

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o prego i cari bambini, che tutto possono, di unirsi a me per la costruzione della pace negli uomini e nel mondo.
M.Montessori

Il 25 aprile è una data importante da non dimenticare; una festa nata per ricordare il valore della libertà e perché nessuno possa darla per scontata. Mai.

Una data che si intreccia con la didattica della storia ma che, allo stesso tempo, la supera assumendo un alto valore civico che va al di là dei fatti e al di là di ogni tempo.

Parlare degli anni che hanno preceduto la Resistenza, raccontare la Resistenza e riflettere su ciò che ne è nato subito dopo non significa soltanto ricostruire la memoria del nostro Paese, ma farci carico, nel senso più bello e pieno del termine, della cura di tutte quelle istituzioni che garantiscono la convivenza pacifica e libera di tutti i cittadini al di sopra delle singole differenze che li caratterizzano.

La leggenda del piccolo colibrì è un’antica fiaba africana che ben si presta a parlare metaforicamente della Resistenza ricordandoci che ognuno, nel suo piccolo, può davvero fare la differenza.

La fiaba:

Nella foresta divampa un incendio.

Tutti gli animali scappano, ma non il piccolo colibrì che vola fino al fiume, raccoglie una goccia d’acqua nel becco, e vola dritto a gettarla sull’incendio.

Instancabilmente.

Fiume, goccia, incendio.

I grandi animali lo deridono.

Inutili le sue fatiche, assurdo il suo coraggio.

Il colibrì non ascolta.

Continua a raccogliere gocce.

All’improvviso il piccolo elefante esce dal suo riparo e va in cerca d’acqua per contribuire, con il piccolo colibrì, a spengere l’incendio; lo stesso fa il pellicano e lo stesso fanno, poco a poco, tutti i cuccioli.

Ognuno con le proprie forze; ognuno secondo le proprie possibilità.

Solo allora, vedendo i cuccioli, negli adulti scatta un forte senso di vergogna.

Vergogna per essere rimasti a guardare, per non aver osato, provato, tentato…

Tutti allora iniziano instancabilmente a lavorare insieme per spengere l’incendio.

Ognuno con le proprie forze; ognuno secondo le proprie possibilità.

E l’incendio finalmente viene domato.

Tutti abbiamo da imparare da questa antica fiaba africana.

Oggi, forse, più di ieri

I doni scambiati – Una fiaba africana: Le Grandi Fiabe 

Una donna ha due figli. A ciascuno regala un uccello dalle piume rosse e oro. Il più piccolo dei due scambia l’uccello: con che cosa?

La diversità ci rende più forti: Libro per l’infanzia sulla diversità, la gentilezza e le emozioni sociali 

Perché ognuno è unico, il che è fantastico!

Piazza 25 aprile. Ediz. a colori

Dal 1934, con la vittoria dei mondiali di calcio, al 1945, il giorno della Liberazione, una piazza italiana vede passare la Storia. È una storia di guerra, di esclusioni, di perdite. E poi finalmente di rinascita. È la storia della nostra Repubblica e della nostra libertà, raccontata attraverso lo sguardo poetico di una bambina.

Alza la testa. La Resistenza narrata ai bambini

Luce è una staffetta modello: ha un’aria innocua, una fantasia ingegnosa e una vecchia bicicletta robusta. Nasconde il materiale in grandi borse della spesa, nelle calze, e lo consegna ai combattenti. I genitori l’hanno chiamata così perché possa risplendere anche nel buio che sta per inghiottire l’Italia, e la crescono ripetendole un solo monito: alza la testa! Non farti spaventare, segui le tue convinzioni. Ed è ciò che farà Luce.


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