In un’epoca in cui la messaggistica e la rapidità comunicativa tolgono spesso spazio alle parole e all’ascolto attivo, si fa quanto educare al dialogo.
Genitori, insegnanti e educatori rivestono un ruolo fondamentale questo senso perché è proprio all’interno di un contesto educativo e sociale che si sviluppano tutta una serie di competenze che concorrono alla costruzione di un dialogo costruttivo; il loro ruolo è quello di farsi facilitatori di dialogo fin dalla più tenera età.
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Spesso associamo l’idea del dialogo costruttivo alle sole situazioni di conflitto, all’interno delle quali il dialogo facilita la reciproca comprensione e favorisce una risoluzione pacifica.
In realtà la capacità di dialogare costruttivamente va ben oltre il conflitto e concorre alla formazione più profonda e completa della persona rendendola successivamente capace di contribuire positivamente alla contribuire alla costruzione di una società migliore.
Educare al dialogo significa sviluppare tutte quelle competenze sociali e relazionali in grado di rendere i bambini sempre più empatici e rispettosi delle emozioni e dei sentimenti dell’altro.
Non esiste dialogo senza ascolto; non esiste dialogo senza punti di incontro.
Educare al dialogo significa principalmente vivere il dialogo in contesto, a casa e a scuola; significa dare attento ascolto e ricevere successivamente lo stesso attento ascolto; significa mostrare attivamente la capacità di cambiare prospettiva e la volontà fattiva di cercare nuovi spazi di intesa e comprensione…
Ma…come si educa al dialogo? Come farsi facilitatori di dialogo?
Farsi “facilitatori di dialogo” implica approfondire il ruolo che l’adulto può svolgere per promuovere e sostenere una comunicazione efficace e rispettosa tra i bambini incoraggiando l’ascolto e il dialogo in ogni contesto, ma sicuramente non farsi facilitatori di dialogo non significa mai “spiegare come”.
L’esempio
Genitori e insegnanti devono fungere da modelli di comportamento, dimostrando nelle loro interazioni quotidiane come si comunica in modo rispettoso e costruttivo.
Mostrare empatia, ascoltare attentamente e rispondere in modo ponderato sono tutte competenze che i bambini possono apprendere osservando gli adulti di riferimento.
Ambiente Sicuro e Accogliente
Per favorire il dialogo, è fondamentale creare un ambiente in cui i bambini si sentano sicuri e accolti. Questo non vuol dire semplicemente creare uno spazio fisico confortevole, ma soprattutto un clima emotivo positivo in cui i bambini si sentano liberi di esprimere i propri pensieri e sentimenti, incoraggiandoli all’apertura e alla condivisione.
Ascolto Attivo
L’ascolto attivo è una componente essenziale del dialogo costruttivo. I facilitatori devono essere capaci di ascoltare con attenzione, dedicando tempo e prendendosi tempo per rispondere in modo ponderato alle tante richieste e ai tanti perché. Parafrasare e fare domande chiarificatrici avvia anche il momento dell’ascolto ad una situazione dialogica improntata all’empatia.
Empatia e comprensione
Educare i bambini all’empatia significa aiutarli a comprendere e rispettare i sentimenti e le prospettive degli altri. Anche la lettura di storie può incoraggiare e stimolare la condivisione delle emozioni e la riflessione sulle esperienze altrui.
Il conflitto
Uno degli aspetti più critici del dialogo costruttivo è la capacità di gestire i conflitti in modo sano. I facilitatori devono mostrare e promuovere tra i bambini tutte quelle strategie di risoluzione dei conflitti che non coinvolgano l’aggressività o la sottomissione, ma che piuttosto spingano alla ricerca di soluzioni win-win in cui entrambe le parti possano ricevere un vantaggio rispetto alla situazione iniziale e ciò include necessariamente la capacità di negoziare e mediare.
Gli strumenti: i giochi
Esistono molti strumenti educativi e giochi progettati per sviluppare le competenze comunicative nei bambini che non solo rendono divertenti gli apprendimenti, ma che, al contempo, invitano ad interagire con gli altri in modo rispettoso e produttivo.
Feedback Costruttivo
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Il feedback è essenziale per il miglioramento continuo. Offrire ai bambini feedback specifici sulle loro abilità comunicative e offrire loro anche ulteriori punti di vista spinge sicuramente al miglioramento continuo.
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Spunti editoriali e non solo
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