La scoperta dei solidi inizia fin dalla più tenera età con i travasi e l’acquisizione del concetto di pieno e vuoto.

Per sperimentazioni e strutturazioni cognitive successive, si arriva a definire i solidi in maniera sempre più precisa.

Attraverso semplici manipolazioni i bambini riconoscono le caratteristiche di ogni solido e le associano al nome relativo.

Il riconoscimento tattile è così potente che avviene anche senza l’elemento visivo: con il solo uso delle mani, attraverso giochi ad occhi bendati o maneggiando il solido dietro la schiena, i bambini sono in grado di nominarlo correttamente.

Così, attraverso giochi e sperimentazioni, i bambini si avviano con sempre maggiore consapevolezza allo studio del volume.

Maria Montessori nel “Manuale di pedagogia scientifica”, specifica che il riconoscimento delle forme attraverso le mani non avviene semplicemente attraverso il tatto ( che di per sé riconoscerebbe solo le qualità della supercicie, liscio/ruvido), ma attraverso il movimento dei muscoli intorno all’oggetto manipolato.

Questo senso, chiamato stereognostico, è quello che permette ai ciechi di “vedere” attraverso le mani

Le percezioni di forma vengono dalla combinazione di due sensazioni, tattile e muscolare, cioè da sensazioni di movimento… quello che noi chiamiamo nei ciechi senso tattile, è in realtà, molto spesso, il senso stereognostico; cioè, essi percepiscono per mezzo delle loro mani le forme dei corpi.

Maria Montessori

e aggiunge:

La maniera più divertente per insegnare al bambino a riconoscere queste forme, è di fargliele palpare ad occhi chiusi, invitandolo a indovinare il loro nome: questo sarà insegnato con apposite lezioni in tre tempi. Dopo un esercizio di tal genere il bambino, quando ha gli occhi aperti, osserva le forme con un interesse più vivo.
Un’altra maniera di interessarlo ai solidi geometrici, è di farli muovere. La sfera rotola in tutte le direzioni; il cilindro rotola in una sola direzione; il cono rotola intorno a se stesso; il prisma e la piramide, in qualunque maniera, poggiano stabilmente ma il prisma cade più facilmente che non la piramide.
Basterà un accenno per far rilevare delle analogie nell’ambiente. Come l’analogia del cilindro con una colonna, della sfera colla testa umana, ecc., e si resterà stupiti della capacità che hanno i bambini nel trovare da sé simili analogie”.

-manipolazione di solidi

-giochi di riconoscimento ad occhi chiusi

-solidi di rotazione: sperimentazione su un vassoio con la farina per seguirne la traccia

-nomenclatura dei solidi

-nomenclatura delle parti di un solido ( faccia, siglo, vertice…)

-le tre dimensioni: composizione e scomposizione di un solido semplice come il cubo per riconoscerne l’unità cubica che è alla base della sua composizione

I solidi: piccola nomenclatura delle parti (faccia, spigolo, vertice) e scheda di esercitazione.

Autoverifiche per prendere consapevolezza e scoprire punti di forza e di debolezza

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