La produzione creativa dei bambini è paragonabile ad un aquilone, leggero, capace di far sognare e di volare verso la perfezione , ma delicato e facilmente distruttibile
Gerardo Leo,Gianni Rodari, maestro di creatività 2003
Un compito speciale non solo per i giorni di vacanza, ma anche per una bella domenica di primavera…
Non un compito da svolgere con carta e penna, ma qualcosa di molto diverso: ho chiesto a bambine e bambini di far volare un aquilone con un messaggio di pace.
Perché?
Perchè l’aquilone ha lo straordinario potere di unire cielo e terra.
Perché so che mentre l’aquilone volerà, osserveranno il cielo con il naso all’insù per seguirne il volo e so che mentre lo osserveranno, affonderanno i piedi nella terra…
So che rideranno, cadranno e magari a volte si arrabbieranno anche perché magari l’aquilone non vola o non va troppo in altro come vorrebbero.
Poco importa; so che saranno lì, in un bel giorno di primavera a godere dei colori e dei profumi e che la natura ci offre; e so anche che saranno non da soli ma insieme ad altri, pronti a tessere nuovi ricordi e a fare nuove scoperte…
Attività in classe
Scrittura di un messaggio di pace e costruzione dell’aquilone.
Realizzazione degli aquiloni
Materiale scaricabile
La leggenda dell’aquilone- lettura e attività
Una leggenda da leggere e ricostruire attraverso le immagini da abbinare alle parti di testo.
Un’attività per avviare al riassunto e alla rielaborazione.
Storie brevi, dove le vicende della natura e degli animali, reali e mitologiche, aiutano a comprendere meglio la storia degli uomini. “La vera saggezza nasce dalla conoscenza della Natura e da una vita in armonia con essa.
Un piccolo laboratorio per conoscere e costruire le macchine di Leonardo
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“Il sentimento della natura cresce come ogni altra cosa; e non è certo trasfuso da noi con qualche descrizione od esortazione fatta pedantescamente dinanzi ad un bimbo inerte e annoiato chiuso tra mura, e abituato a vedere o sentire che la crudeltà verso gli animali è una necessità della vita. Sono le esperienze che lo colpiscono… Noi dobbiamo ai bambini una riparazione più che una lezione. Dobbiamo guarire le ferite inconsce, le malattie spirituali, che già si trovano in questi piccoli graziosi figli dei prigionieri dell’ambiente artefatto”
Maria Montessori
Bambini e natura sono stretti da un legame particolare che rimane immutato di generazione in generazione.
Ciò che manca sempre più, sono le occasioni.
Occasioni che sempre di più scuola e famiglia sono chiamate ad offrire per permettere ai bambini di connettersi con il mondo che li circonda e per sentirsene pienamente parte.
Maria Montessori non propone semplicemente percorsi di incontro e scoperta, ma continuità che si fa vita e scoperta, punto di partenza e punto di arrivo di tutta la sua pedagogia.
Molti sono i materiali da lei sviluppati anche insieme al figlio Mario, per esplorare il mondo della botanica, come gli incastri e le nomenclature.
Ci sono gli incastri per le foglie, le piante e i fiori.
Attraverso gli incastri si possono osservare e riprodurre le foglie secondo la forma e il margine, si può seguire il contorno di ogni foglia percependone anche le differenze a livello sensoriale; gli incastri dei fiori e delle piante offrono invece la possibilità di scomposizione e ricomposizione del fiore o della pianta in tutte le parti che li compongono.
Accanto agli incastri ci sono le nomenclature per l’acquisizione del linguaggio specifico della botanica che si realizza così in modo spontaneo e naturale.
E sopra tutti i materiali, la natura rende viva e pulsante la concretezza del fare sperimentata con i materiali.
Attività in classe
Nomenclatura Montessori: il frutto
La nomenclatura del frutto ne presenta il linguaggio specifico:
frutto, foglia, stelo, calcina, pericarpo, esocarpo, mesocarpo, endocarpo e semi.
Come tutte le nomenclature montessoriane comprende le carte parlate (immagine + parola), le carte mute (solo immagine) e i cartigli ( solo parola).
L’attività procede per abbinamenti e si completa con il taglio di un frutto.
Alla medesima nomenclatura, anche in giorni e stagioni diverse, possono essere associati tutti i frutti a dimostrazione che le parti che li compongono mantengono gli stessi nomi pur nelle caratteristiche differenze dei singoli frutti.
Ad ogni carta e ad ogni parola presentata nella nomenclatura corrisponde infatti una specifica parte della mela così come si evince dal video.
Ad ogni parte nominata nella nomenclatura corrisponde anche una carta per l’arricchimento che presenta e delinea le caratteristiche e le funzioni di ogni parte.
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Per aiutare un bambino, dobbiamo fornirgli un ambiente
che gli consenta di svilupparsi liberamente”
Maria Montessori
Maneggiando i tan per creare nuove figure, i bambini, in modo naturale, operano traslazioni, rotazioni e ribaltamenti ; acquiscono così in modo concreto ed estremamente naturale, importanti concetti geometrici e matematici.
Le figure non subiscono solo spostamenti spaziali, ma componendosi tra di loro danno origine ad altre figure anche in modo creativo ed estremamente personale.
Dopo aver lavorato con il materiale concreto alla scoperta delle aree delle figure piane, le attività con il Tangram permettono ai bambini di sviluppare ulteriormente la riflessione.
Maneggiare in modo creativo i sette tan permette di arrivare ad avere una visuale spaziale delle figure, semplici o composte, ancora prima di averle realizzate.
La figura da creare con il Tangram viene dapprima sperimentata e provata, generando quasi casualmente una figura che ricorda un oggetto conosciuto; mano a mano, però, le figure si disegnano direttamente a livello mentale e la realizzazione concreta ne è quasi una sorta di verifica.
Proporre attività di composizione e scomposizione di figure qualcosa che va ben oltre la semplice e rigida applicazione della formula.
Il gioco di associazione tra formule e figure è una sorta di gioco preparatorio che, nel momento riflessivo, invita a riflettere sulle figure con un rimando diretto alla figura concreta nel consapevole e pieno riconoscimenti di caratteristiche e proprietà.
La collaborazione tra mano e mente permette dunque una cognitivizzazione di quanto si va facendo con la mano.
Il legame tra mano e mente, punto imprescindibile della pedagogia montessoriana, è molto stretto: l’una tocca e l’altra riflette e genera concetti in un perfetto rapporto sinergico e nello stesso tempo armonico.
Il tangram- materiale scaricabile
Nella stessa ottica pedagogica, rientra a pieno titolo anche il gioco del Tangram, il cui utilizzo facilita la riflessione geometrica grazie alla piacevole esperienza concreta che la accompagna.
Il Tangram può essere introdotto attraverso la lettura della leggenda cinese che accompagna la storia delle sua origine e, successivamente, utilizzato concretamente per l’esplorazione geometrica e creativa, proprio come fa il ragazzo della leggenda.
Il tangram può anche essere facilmente realizzato dai bambini con cartoncino rigido e conservato per attività e giochi individuali.
Il tangram: dalla presentazione della leggenda alla costruzione del gioco.
Il Tangram è un antico gioco cinese composto da sette pezzi chiamati “tans”, che possono essere combinati per formare una varietà infinita di figure.
Il Tangram ha origini affascinanti nella Cina del XIX secolo, ma ha viaggiato attraverso il tempo e lo spazio per diventare un gioco amato in tutto il mondo.
La parola “Tangram” deriva dall’espressione cinese “qi qiao ban,” che significa “la lavagna dei sette tans.”
Descrizione del Gioco: Il Tangram è composto da sette pezzi geometrici, chiamati tans, che possono essere combinati per creare forme diverse, tra cui animali, figure umane, lettere e molto altro. I tans sono un quadrato (1), un parallelogramma più grande (2), un parallelogramma più piccolo (3), e quattro triangoli di diverse dimensioni (4, 5, 6, 7).
Obiettivo del Gioco: L’obiettivo del Tangram è utilizzare tutti e sette i pezzi per ricreare una figura data senza sovrapposizioni. Ciò richiede pensiero spaziale, abilità geometriche e un pizzico di creatività.
Regole del Tangram:
Tutti i sette pezzi devono essere utilizzati.
I pezzi non possono sovrapporsi.
I pezzi possono essere ruotati, o capovolti , ma devono rimanere all’interno del perimetro della figura data.
Il Tangram non è solo un gioco divertente, ma offre anche numerosi benefici educativi: aiuta a sviluppare le abilità spaziali, la risoluzione dei problemi, i concetti geometrici e la creatività.
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Cerca di accettarti così come sei. Non cambiare per piacere agli altri. Chi ti ama accarezzerà le tue insicurezze. Chi vorrà starti accanto si accoccolerà alle pieghe della tua anima. Sii te stessa sempre. Fatti un dono vero resta come sei.
Alda Merini
Quando le parole si intrecciano tra significato e sentimento accompagnandoci per mano verso una potente esperienza emotiva capace di aprire squarci spesso impensati, lì c’è poesia.
E con una sola poesia possiamo celebrare la giosità della nuova stagione, la magia dell’attesa, il sorriso difficile di una donna e la poesia stessa, proprio come possiamo fare oggi in questa giornata dedicata.
Lo sguardo dei bambini sul mondo è qualcosa di speciale; invitiamoli a scrivere poesie e a sentirsi liberi di esprimersi con un uso personale e creativo delle parole che non è mai improprio, ma solo poetico.
Alda Merini
Sorridi donna
Sorridi donna sorridi sempre alla vita anche se lei non ti sorride Sorridi agli amori finiti sorridi ai tuoi dolori sorridi comunque. Il tuo sorriso sarà luce per il tuo cammino faro per naviganti sperduti. Il tuo sorriso sarà un bacio di mamma, un battito d’ali, un raggio di sole per tutti.
E se presentassimo Dante Alighieri in un modo un po’ diverso e divertente?
L’occasione si offre con un aneddoto rivisitato da Achille Campanile nel suo libro “Vite di uomini illustri”.
Dante, il poeta dalla memoria enciclopedica e prodigiosa; memoria che, già ai suoi tempi, gli valse non poca fama e, dalla fama, la leggenda.
La leggenda narra che Dante ogni sera soleva sedersi su un grande sasso poco distante dal duomo.
Si sedeva, si riposava, a volte scriveva, altre semplicemente rifletteva, ma sempre osservava…
E da osservare c’era davvero tanto.
I lavori per la costruzione della cattedrale erano in corso e tutt’intorno c’era un brulichio di gente al lavoro.
Una sera un passante riconobbe il sommo poeta seduto su un sasso e gli chiese quale fosse il suo cibo preferito.
Dante senza pensarci un attimo gli rispose che era l’uovo. I due si salutarono; l’uomo proseguì per la sua strada e Dante si immerse di nuovo nei suoi pensieri,
Il caso volle che esattamente un anno dopo il solito passante si ritrovasse in piazza Duomo e incontrasse di nuovo il sommo poeta seduto sul medesimo sasso.
A bruciapelo gli chiese: “Con cosa?”.
Con sua meraviglia Dante rispose “con il sale” proprio come se questa seconda domanda a distanza di un anno fosse seguita immediatamente alla prima.
Il sasso di Dante
La leggenda ha un aggancio “reale”; il sasso di Dante si trova proprio in Piazza delle Pallottole, sullo slargo alla destra dell’abside del Duomo di Firenze , un’ antica targa in marmo riporta: “sasso di Dante”.
Materiali scaricabili
Problemi danteschi: una serie di 13 problemi per il Dantedì:
parafrasi coniugata con brani poetici, utili schede-personaggio, la segnalazione nel testo delle parole dantesche più originali e delle frasi celebri, ma soprattutto rende Dante fruibile e amabile anche ai ragazzi.
Un classico in versione tascabile, maneggevole e moderna, per avvicinare i giovani lettori alle storie imperdibili della letteratura mondiale. Una storia che parla di viaggio, scoperta, incontri, amore. Dante si perde in un’oscura foresta. Per uscirne, dovrà attraversare Inferno, Purgatorio e Paradiso.
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L’educazione è un processo naturale che si svolge spontaneamente nell’individuo, e si acquisisce non ascoltando le parole degli altri, ma mediante l’esperienza del mondo circostante. Maria Montessori
Con l’utilizzo della tavola gialla per la rappresentazione concreta dei numeri decimali i bambini raggiungono in modo estremamente naturale quella sicurezza operativa che li porta gradualmente, ognuno secondo i propri tempi, ad abbandonare il materiale concreto e a procedere in modo sicuro e autonomo nel calcolo con i numeri decimali.
Con la tavola si eseguono facilmente addizioni e sottrazioni posizionando le perle corrispondenti ad ogni cifra nella rispettive colonne secondo il diverso valore posizionale. La tavola gialla si presta anche ad eseguire in modo concreto moltiplicazioni per 10, 100 e 1000 sia con i numeri interi che con i numeri decimali.
Lo stesso materiale risulta estremamente indicato anche per presentare le equivalenze, operando in modo concreto tra multipli e sottomultipli.Basta sostituire il posto delle unità con le unità di misura che si vogliono considerare, metro, grammo e litro e il resto verrà da sé…Attività individuale in autonomiaLa tavola gialla può essere trovata in commercio o costruita con materiale facilmente reperibile.L’utilizzo della tavola è estremamente semplice come si può facilmente dedurre dal breve video realizzato.
Attività di calcolo con i numeri decimali: moltiplicare e dividere per 10, 100 e 1000.L’attività si svolge in assoluta autonomia grazie alle tavole di controllo che permettono l’autocorrezione dell’errore e la verifica del risultato.Attività stampabile e video di utilizzo
MATERIALE SCARICABILE
Ritagliare le tessere e ricomporre la linea dei numeri decimali crescente e decrescente.
L’attività si completa con la verifica sulla tavola di controllo
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Le prime comunità degli uomini vivevano nella savana africana.
Si nutrivano di ciò che raccoglievano o degli animali che cacciavano.
Quando l’uomo capì che le piante potevano essere coltivate e gli animali addomesticati, la sua vita cambiò e l’acqua diventò il vero motore del cambiamento.
Ci voleva acqua per coltivare e ci voleva acqua per gli animali; difficile, lungo e faticoso raccoglierla con pelli o contenitori di vario tipo…
Così l’uomo, circa 10000 anni fa, cominciò a fare ipotesi, a studiare soluzioni, a sperimentare, a scoprire, a progettare: doveva trasportare l’acqua.
E certo non poteva essere il compito di un uomo solo; era necessario organizzarsi, mettere in gioco le idee di tutti, riflettere e pensare; era necessario dividersi i compiti.
Gli Egizi addomesticarono così le acque del Nilo e i Sumeri quelle del Tigri e dell’Eufrate; insieme riuscirono a “catturare” l’acqua durante i periodi di piena per conservarla quando mancava.
Insieme progettarono canalizzazioni e costruirono paratoie che si aprivano e chiudevano per far scorrere l’acqua da un campo all’altro; fecero sbarramenti, crearono pozzi e punti di raccolta; e infine crearono e costruirono acquedotti…
Attività in classe
Costruire un acquedotto in classe è un’attività estremamente divertente sia con i bambini più piccoli, partendo magari da una passeggiata per l’osservazione di uno dei tanti antichi acquedotti che si trovano in numerose città, che per i più grandi che si cimentano con lo studio dei Romani e con le loro grandi progettazioni architettoniche.
materiale scaricabile
L’acqua e il suo ciclo naturale
Questo materiale fa parte di una serie di attività più completa progettata per condurre ad una scoperta autonoma del ciclo dell’acqua attraverso schede di lettura, nomenclature arricchite, attività pratiche di rielaborazione.
Un “laboratorio minimo” attrezzato con materiali semplici e di uso comune, i bambini allenano la loro innata capacità di ragionare investigando la realtà che li circonda in modo giocoso
Da dove viene l’acqua? Come si formano le nuvole? E l’arcobaleno? Questo libro risponde alle curiosità dei bambini e li invita a provare semplici esperimenti sull’acqua che rendono l’apprendimento attivo e divertente.
Di rima in rima, tra mille sfumature di blu, il libro racconta la storia e il ciclo dell’acqua: da pioggia a grandine, da neve a nuvola, da fiume a lago, mare e di nuovo cielo. Ricco di spunti per disegnare l’acqua, è ideale per laboratori artistici.
Con Maria Montessori anche la grammatica acquista un sapore diverso. Inizia con una favola che si svolge in un paese fantastico: quello delle parti del discorso: lì i bambini incontrano un principe con i suoi aiutanti, un sole rosso che fa splendere tutte le cose ed una luna color arancio che lo fa risaltare ancor di più; incontrano anche strani segnali verdi che indicano direzioni e treni dai vagoni speciali in grado di connettere ogni cosa.
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Bambine e bambini di ogni età sono sempre attratti dal disegno e dalle immagini, sia come fruitori che come produttori.
Matite, pennarelli, tempere, pastelli e acquerelli sono sempre una festa.
Disegnare è esprimere, è sondare il proprio sentire, è modificare il proprio modo di guardare.
É imparare ad osservare.
Ma ciò che spesso si sottovaluta è lo stupore che i bambini esprimono davanti ad un’opera d’arte.
Se solo li abituassimo a farlo, ci stupiremmo di quanto i bambini siano abili nell’osservarne i più piccoli particolari di un’opera, nel fare le loro ipotesi interpretative e nell’individuare e nominare le emozioni e le suggestioni che ne nascono.
Si tratta di una vera e propria alfabetizzazione artistica che non si limita alla sola parte produttiva, ma si apre anche a quella esplorativa e conoscitiva.
Favorire un’alfabetizzazione artistica completa vuol dire mettere bambine e bambini nella condizione di esprimersi anche attraverso l’intelligenza visuo-spaziale, ovviamente strettamente connessa alle arti visive.
Favorire occasioni di espressione attraverso l’attenzione a tutte le intelligenze multiple, vuol dire garantire a tutti la possibilità di esprimersi secondo la propria individualità e la propria particolare diversità.
Educare all’arte vuol dire anche educare a quella diversità di stile e di sentire che da sempre la caratterizzano:
Ma non solo, aprire le porte all’arte classica e contemporanea, permettere ai bambini di incontrare, attraverso le opere d’arte, classiche e contemporanee, non solo la storia e la cultura del proprio Paese, ma anche di quelli più lontani nel tempo e nello spazio.
L’arte diventa quindi un altro modo e un altro strumento per parlare di diversità storica e culturale attraverso un canale che non sia solo narrativo e verbale, ma che sia capace di abbracciare anche ciò che si vede e ciò che si sente.
Attività in classe
Incontrare Picasso e Botero.
osservare e sperimentare.
Attraverso il susseguirsi delle carte relative ai due artisti , i bambini possono seguire un percorso di scoperta autonoma degli artisti e di ciò che maggiormente li caratterizza .
Le carte si prestano a rielaborazioni individuali sotto forma di narrazione per capitolati o di mappe.
Alle carte esplorative segue una carta con spunti operativi per mettersi all’opera secondo lo stile dell’artista scoperto.
Materiale scaricabile
Pablo Picasso in 10 carte (estratto: vita e spunti creativi)
Fernando Botero in 10 carte…più una ( estratto: stile e spunti creativi)
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Nella notazione anglosassone il mese di marzo, indicato con 3, precede il giorno, 14: si forma così il numero 3,14 il valore approssimato alla seconda cifra decimale, della famosa costante chiamata Pi greco.
Quella del pi greco è davvero una lunga storia che parte dai Babilonesi, passa per l’Egitto e la Grecia fino ad arrivare ai più moderni calcolatori che riescono a darci miliardi di cifre decimali sfruttando il metodo ideato da Archimede.
Una lunga storia che, oggi come ieri, è ricca di prospettive future e futuribili, a patto che ognuno di noi sia disposto a cercarle e a fare in modo che la matematica, Archimede, l’infinità dei numeri, la perfezione del cerchio e la certezza della sua costante entusiasmino i più piccoli e i più grandi…
14 marzo: una data speciale
Potremmo dire che il 14 marzo è una data davvero speciale: nello stesso giorno in cui oggi ricordiamo il pi greco day, esattamente 144 anni fa, il 14 marzo del 1879 nasceva Albert Einstein e solo 6 anni fa, il 14 marzo del 2018 moriva Stephen Hawking.
Attività in classe
Quella che propongo nel video è un’attività concreta per scoprire la costante di Archimede e il rapporto tra diametro e circonferenza.
Ci vorranno davvero poche cose, ma quella della costante è sempre e comunque una scoperta in grado di stupire.
Materiale necessario:
Oggetti rotoli di cui tracciare il perimetro, la circonferenza
Forbici per ritagliare i cerchi ottenuti, spago e righello per misurare e confrontare.
Con pochi semplici passi i bambini scopriranno in modo autonomo la costante di Archimede e il rapporto che lega diametro e circonferenza indipendentemente dalla grandezza del cerchio.
Scopriranno che la misura della circonferenza del cerchio piccolo è 3 volte e un pezzettino rispetto al suo diametro e, con sorpresa, che anche quella cel cerchio più grande è sempre tre volte e un pezzettino rispetto al suo diametro!
Perché le cifre sono 10? Quanti conigli aveva Fibonacci? Perché è proibito dividere per zero? Davvero conchiglie e fiori seguono leggi matematiche? E Pitagora, come spartiva con gli amici le sue tavolette di cioccolata? Una avvincente narrazione intorno alla matematica, raccontata con le parole di un ragazzo, vicina alla realtà di tutti i giorni, per suscitare e stimolare la curiosità e la creatività
Antico Egitto: piramidi, confini degli orti, misure e calcoli…la geometria prende vita.
Una fiaba per raccontare la nascita della geometria, mostrandone i primi strumenti e i primi concetti.
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Sperimentare la geometria e le caratteristiche delle figure isoperimetriche attraverso una didattica che procede per scoperte.
Un’attività concreta che parte da molto lontano; dall’astuzia e dalle incredibili capacità matematiche della bellissima principessa Didone alla fondazione di Cartagine.
Attività in classe
La narrazione della leggenda di Didone e della fondazione di Cartagine ( disponibile anche in video) può essere da spunto per la verifica sperimentale : figure isoperimetriche e aree.
Si ritagliano quattro strisce di carta e si preparano perle colorate per i riempimenti.
Con le quattro strisce di carta si realizzano quattro figure isoperimetriche: un triangolo, un quadrato, un esagono e una circonferenza.
Si procede misurando empiricamente l’area del triangolo, riempiendone la superficie di perle colorate dello stesso colore.
Trasferendo le perle utilizzate per riempire la superficie del triangolo nel quadrato si scopre che non sono sufficienti. Si aggiungono così le perle necessarie a riempirlo, utilizzando, se possibile, perle di un colore diverso per dare maggiore evidenza alla scoperta.
Sempre per trasferimento si riempiranno e si aggiungeranno perle prima nell’esagono e poi nel cerchio.
Bambini e bambine scopriranno in modo naturale che figure isoperimetriche hanno aree diverse e che tra tutte le figure isoperimetriche, il cerchio è quello con l’area massima.
Archimede di Siracusa è stato un grande matematico e fisico dell’antica Grecia. Le sue leggi e i suoi teoremi sono ancora basilari per la scienza odierna. La sua genialità è nota da sempre per l’esclamamzione “Eureka!”. In questo libro Archimede ci racconta delle sue riflessioni, delle sue ricerche delle terribili macchine da guerra, realizzate suo malgrado
La cosa più semplice e chiara è l’ origine delle cose: il bambino deve avere l’ origine delle cose perché l’ origine e più chiara e più naturale per la sua mente. Noi dobbiamo semplicemente trovare un materiale per rendere l’origine accessibile.
Maria Montessori
Andare all’origine delle cose, raccontare il mondo semplicemente attraverso la narrazione degli eventi che, da soli, hanno il potere di condurre i bambini in modo spontaneo verso l’origine delle cose, liberandolo di fatto da un atteggiamento passivo e rendendolo costruttore attivo non solo del proprio percorso di apprendimento, ma anche del proprio pensiero e dei propri sogni.
In riferimento alla storia, quello scelto da Maria Montessori, non è un percorso fatto di eroi , ma un percorso fatto insieme da donne, uomini e bambini; l’eroe di ogni periodo storico non sono mai un solo uomo o una sola una donna, ma l’umanità stessa.
Il vero eroe è l’uomo comune, che rimane nascosto e senza volto: quell’uomo o quella donna in cui ognuno in ogni epoca si può facilmente ritrovare.
L’umanità è l’eroe senza volto perché fatto di milioni di volti:è lei l’autentica e vera protagonista della storia.
La storia delle conquiste umane è qualche cosa di reale, una testimonianza viva della grandezza dell’uomo; è facile portare i bambini a commuoversi all’idea che milioni di persone come loro lottano fisicamente e moralmente per risolvere i problemi della vita e che tutti danno il loro contributo, anche se può capitare che la soluzione sia trovata da un solo uomo.
Maria Montessori
Attività in classe
L’esercito di terracotta e il primo imperatore cinese.
Un materiale per conoscere, scoprire e generare curiosità da soddisfare anche in percorsi creativi e individuale.
Quello che si propone è una materiale composito che attraverso la narrazione racconta del primo imperatore della Cina, della progettazione del suo mausoleo e dell’esercito di terracotta che avrebbe dovuto proteggere lui e il suo impero nell’aldilà; ma racconta anche della realizzazione delle statue e delle loro incredibili particolarità, del loro straordinario ritrovamento e molto altro ancora.
Il percorso si arricchisce anche di una laboratorio di scrittura creativa che può anche essere fatto a stazioni: quattro sono le consegne creative e quattro i gruppi.
Ogni gruppo ha una un compito di scrittura creativo da compiere.
A turno ogni compito compie l’intero viaggio di scrittura creativa.
Il prodotto finale comprenderà 16 racconti che ogni gruppo potrà leggere e condividere con i compagni.
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La leggenda dell’esercito di terracotta con laboratorio di scrittura creativa
Dagli antichi Egizi alla costruzione del gioco per la festa del papà
Le ricerche svolte in classe sugli Egizi hanno portato anche alla scoperta dei loro giochi più popolari.
Ne è nata l’idea di un laboratorio di costruzione del gioco con la realizzazione del tavoliere, delle pedine, dei bastoncini e del libretto delle regole.
Un po’ di storia
Il Senet nasce come gioco per pochi, d’élite: pare infatti che in origine (V-IV millennio a.C.), fosse un passatempo riservato ai soli faraoni.
In molte tombe, anche tra le più famose, come quelle di Tutankamon o Nefertar sono state ritrovate scacchiere e tavolieri, ma anche illustrazioni e indispensabili citazioni all’interno dei geroglifici per ricostruirne le modalità di gioco.
La regina Nefertari gioca a Senet contro un avversario invisibile
Solo più tardi, intorno al 1500 a.C., una variante del gioco iniziò a diffondersi e a divenire popolarissima anche nel resto della popolazione, bambini compresi.
Senet letteralmente significa “passaggio” e non è difficile intuire perché alcuni studiosi abbiano potuto ipotizzare che nel complesso sistema di credenze egizie legate all’aldilà, si potesse ritenere che le sorti del defunto dopo la morte potessero essere legate anche al risultato di una partita di Senet, giocata contro un avversario invisibile.
COSTRUZIONE del gioco
SCOPO DEL GIOCO è portare in salvo nell’aldilà tutte le proprie pedine.
Elementi da costruire: tavoliere con 30 caselle, 10 pedine e 4 bastoncini
REGOLE: le pedine seguono un percorso bustrofedico, “a serpente” che parte dalla prima casella a sinistra e termina nell’ultima casella a destra.
Il gioco inizia con le pedine fuori dal tavoliere, il primo tiro con punteggio più alto stabilisce quale giocatore inizierà per primo il percorso.
Gli Egizi non usavano i dadi, ma dei bastoncini a due facce, una bianca e l’altra nera e, a seconda di come cadevano dopo il lancio, determinavano il punteggio:
1 bastoncino chiaro= 1 avanzamento e si ritira
2 bastoncini chiari = 2 avanzamenti
3 bastoncini chiari=3 avanzamenti
4 bastoncini chiari=4 avanzamenti e si può ritirare
4 bastoncini scuri= 5 avanzamenti e si ritira
Le pedine possono:
1) muoversi in una casella vuota avanzando; 2) muoversi in una casella vuota scavalcando le proprie pedine. Non c’è limite al numero di pedine proprie che si possono scavalcare; 3) si possono scavalcare anche le pedine avversarie, ma non più di due; 4) non si può terminare il movimento in uno spazio già occupato da una propria pedina; 5) si può terminare il movimento nello spazio occupato da una pedina avversaria se questa non è “protetta”, cioè non c’è un’altra pedina davanti a lei. In questo caso viene “attaccata” e “catturata” per mezzo di uno scambio di posto, collocandola nel punto da cui avevamo iniziato il nostro movimento; 6) Se un giocatore non può muovere avanti nessuna delle sue pedine, allora salta il turno.
Il gioco completo: tavola, carta speciali e bastoncini
MOVIMENTI SPECIALI E USCITA DAL TAVOLIERE: alcune caselle, segnate dai geroglifici corrispondenti, permettono di compiere dei movimenti speciali:
Casella 15 : Casa della Rinascita; casella in cui le pedine non possono essere attaccate ed è anche il punto in cui deve tornare chi cade nella casella 27;
Casella 26: Casa della Vita; casella in cui le pedine non possono essere attaccate e per uscire è necessario un tiro preciso da 5.
Casella 27 : Casa delle Acque; le pedine che finiscono qui cadono nelle acque e rinascono nella Casella 15. Se questa è occupata, ritornano alla I casella.
Casella 28: Casa delle 3 Verità; le pedine le pedine non possono essere attaccate, per uscire è necessario un tiro preciso da 3.
Casella 29: Casa di Iside; le pedine non possono essere attaccate, per uscire è necessario un tiro preciso da 2.
Casella 30: Casa di Horus; le pedine non possono essere attaccate, per uscire è necessario un tiro preciso da 1.
Dato che le caselle 26, 28, 29, 30 non possono essere attaccate l’avversario non può prendere il loro posto e quindi deve passare il turno finché non si liberano.
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Tavoliere pronto per la stampa per la costruzione del gioco
Un grande volume illustrato per scoprire ed esplorare l’affascinante mondo delle antiche civiltà: Sumeri e Babilonesi, Egiziani, Greci, Etruschi, Romani, Maya, Aztechi e Inca, Cinesi, Anglosassoni e Vichinghi. Una panoramica sui grandi popoli che abitavano il nostro pianeta e dai quali discendiamo: cibo, indumenti, gioielli, abitazioni, mitologia, comunicazione, armi e guerra, leggi, strutture sociali, scrittura, educazione e molto altro.
Viaggiare indietro nel tempo e prendere parte alla caccia al mammut, marciare insieme a un soldato romano e volare con i fratelli Wright sul primo aeroplano a motore. Scoprire come si svolgeva una tipica giornata medievale e il modo in cui l’invenzione della stampa ha cambiato il corso degli eventi. Esplorare i luoghi e gli avvenimenti del passato attraverso sorprendenti immagini ricostruite grazie a una computer grafica di ultima generazione.
Un piccolo libro per racconta l’antico Egitto, e un puzzle da 200 pezzi per ricercarne e ricostruirne tutti i dettagli.
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Unlibro dedicato da una donna a tutte le donne per tenere vivo un dialogo che non deve interrompersi mai.
Vorrei che tu fossi una donna.
Una donna e il suo bambino, quello che deve ancora nascere, quello che sogna, che immagina e che inventa.
Sarai un uomo o una donna?
Vorrei che tu fossi una donna. Vorrei che tu provassi un giorno ciò che provo io: non sono affatto d’accordo con la mia mamma la quale pensa che nascere donna sia una disgrazia. La mia mamma, quando è molto infelice, sospira: Ah, se fossi nata uomo! Lo so: il nostro è un mondo fabbricato dagli uomini per gli uomini, la loro dittatura è così antica che si estende perfino al linguaggio. Si dice uomo per dire uomo e donna, si dice bambino per dire bambino e bambina, si dice figlio per dire figlio e figlia, si dice omicidio per indicar l’assassinio di un uomo e di una donna. Nelle leggende che i maschi hanno inventato per spiegare la vita, la prima creatura non è una donna: è un uomo chiamato Adamo. Eva arriva dopo, per divertirlo e combinare guai. Nei dipinti che adornano le loro chiese, Dio è un vecchio con la barba: mai una vecchia coi capelli bianchi. E tutti i loro eroi sono maschi: da quel Prometeo che scoprì il fuoco a quell’Icaro che tentò di volare, su fino a quel Gesù che dichiarano figlio del Padre e dello Spirito Santo: quasi che la donna da cui fu partorito fosse un’incubatrice o una balia. Eppure, o proprio per questo, essere donna è così affascinante. E un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non annoia mai. Avrai tante cose da intraprendere se nascerai donna. Vorrei che tu fossi una donna a fare tutta la differenza, ma se nascerai uomo io sarò contenta lo stesso e affiderò a te un compito importante: combattere a fianco di tutte le donne perché finalmente siano libere.
Oriana Fallaci
Attività in classe
In un percorso dedicato all’educazione civica leggere il brano scritto da Oriana Fallaci stimola la riflessione sulle differenze di genere.
Il materiale scaricabile presenta anche un percorso di riflessione individuale sul pensiero dell’autrice e sulla nostra società.
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La sete di parole nei bambini è insaziabile e la possibilità di impararne inesauribile
Maria Montessori – La mente del bambino
Nella primissima infanzia Maria Montessori individua una fame di parole che contraddistingue indifferentemente tutti i bambini.
Questa fame di parole può essere definita come una particolare sensibilità verso le parole nuove .
Le parole “assorbite” nella prima infanzia sono davvero tantissime; attraverso le parole i bambini classificano il mondo che li circonda attraverso le corrispondenze tra ciò che si osserva e ciò che lo identifica.
Le nomenclature classificate
In virtù di questa fame di parole la Montessori ha ideato le nomenclature classificate.
Le prime nomenclature di Maria Montessori sono nate per lo studio della botanica con lo scopo di aiutare i bambini a conoscere le piante e classificarle in modo scientifico a seconda delle loro caratteristiche.
Data l’ efficacia dimostrata dal loro utilizzo, le nomenclature sono state ampliate comprendendo le categorie più disparate.
Le nomenclature sono sempre organizzate per appaiamento in modo da rispondere proprio a quella particolare esigenza del bambino di mettere ordine e di dare nomi: immagine e parola.
Le nomenclature possono essere preparate per arricchire il lessico riguardo a ciò che ci circonda-animali, i giochi, fiori, ambienti, cose calde o cose fredde, animali che nuotano o che strisciano- e adatte anche ai bambini piccolissimi che, attraverso l’associazione di immagine e parola, si avviano in modo spontaneo alla lettoscrittura.
Le nomenclature si arricchiscono poi di classificazioni sempre più differenziate che portano all’acquisizione del linguaggio specifico e scientifico: pesci, anfibi, rettili, uccelli, mammiferi; parti delle piante, dei fiori e del suolo.
Le nomenclature possono essere preparate per la matematica e la geometria: frazioni, figure piane, solidi…; ma anche per le difficoltà e le particolarità ortografiche e per la grammatica: le parole con -cu, -cq, sci, che…o con i simboli grammaticali per il nome, l’articolo…
E più la capacità di lettura aumenta e più le nomenclature si arricchiscono di parti aggiuntive che specificano funzioni e caratteristiche di ciò che le parole identificano.
La struttura della nomenclatura
Le nomenclature sono vere e proprie carte, belle, colorate, attrattive.
Una nomenclatura è suddivisa in tre parti: la carta parlata con l’immagine e la parola; la carta muta, con la sola immagine e il cartiglio con la sola parola.
Usando le nomenclature, il bambino non solo impara i nomi delle cose, ma viene stimolato a elaborare connessioni mentali e anche se, all’inizio, le connessioni saranno semplici e talvolta inconsce, predispongono i bambini alla ricerca di ulteriori informazioni e arricchimenti.
Quello che può sembrare un gioco è in realtà una vera formazione che permette di organizzare la mente, creando categorie e operando classificazioni.
Materiale scaricabile
I favi, le api e il conteggio; miniserie
Il materiale, adatto ad una classe I/II, presenta un’attività divertente pensata per contare, ma anche per leggere e scrivere.
Ci schede propongono 10 problemi per le addizioni entro il 20.
Il risultato, una volta individuato e verificato con il materiale a disposizione, può essere indicato a lato con una pinza e poi trascritto sul quaderno.
L’attività presenta anche una scheda da leggere per conoscere e scoprire le caratteristiche del favo.
…perché la mente è meno democratica delle maniEmma Castelnuovo
La geometria è vedere con gli occhi della mente.
É vedere i mutamenti e le trasformazioni, è percezione di movimento, non di staticità.
Ma poiché, come amava dire Emma Castelnuovo, la mente è meno democratica delle mani, per dare la possibilità a tutti di fare scoperte è necessario utilizzare strumenti che permettano di vedere la dinamicità delle forme e le trasformazioni delle figure individuandone in modo intuitivo le regole e le proprietà sottese.
Emma Castelnuovo si è dedicata tutta vita alla didattica della matematica elaborando materiali e strategie per renderla visibile, democratica e accessibile; lo fece con materiali semplici e alla portata di tutti, ma estremamente efficaci per incuriosire, sperimentare e scoprire.
Emma Castelnuovo, esattamente come M. Montessori, parte dalla concretezza, dalla mano che opera, muove e sposta ripetutamente fino a che l’apprendimento non emerge con tutta la sua forza attiva, creativa e costruttiva.
Semplici spaghi, elastici e barrette di ferro, plastica o cartone offrono infatti infinite possibilità per sperimentare anche i concetti più difficili che, solo in un secondo momento, giungono al grado della concettualizzazione e dell’astrazione.
Attività in classe
Per guidare i bambini alla scoperta dell’angolo ho realizzato una tavoletta usando chiodi e spaghi come soleva fare Emma Castelnuovo e utilizzato i materiali montessoriani per le frazioni.
Muovendo i due elastici si rendono evidenti lati, vertici e ampiezze.
Con il materiale delle frazioni si rendono evidenti i rapporti; un angolo giro, un angolo retto e un angolo piatto; un intero, 1/4, 1/2…
Emma Castelnuovo è stata una grande praticante riflessiva della didattica della matematica, molto nota a livello internazionale. Il libro “Didattica della matematica” è articolato in diversi capitoli che consentono di ricostruire la storia dell’educazione matematica e dei programmi di matematica
Il libro riporta in modo maturo e sintetico i punti salienti del Metodo Montessori e mostra come l’apprendimento della geometria sia un modo molto efficace di sviluppare le potenzialità della mente matematica; propone numerose attività concrete estremamente interessanti per l’analisi e lo studio geometria.
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