Chi non si è lasciato trascinare dai racconti di Rodari, chi non ha immaginato altre storie possibili inseguendo le sue, e chi , sempre grazie a lui, non ha iniziato a giocare con le parole?

La scuola, per Gianni Rodari, esattamente come per Maria Montessori, rappresenta il mondo nella sua essenza più vera.

Quello della scuola, infatti, non è certo un mondo isolato; è vita pulsante in grado di aprire porte verso quel tutto cosmico di cui è parte.

Bambine e bambini di oggi sono  le future donne e i futuri uomini di domani.

E nelle loro mani è il mondo.

Gianni Rodari e Maria Montessori si muovono, seppur in tempi molto lontani tra di loro, su un’unica linea, quella che vede il bambino al centro dell’intero percorso educativo .

La loro comune consapevolezza è che il futuro possa costruirsi solo sul bambino e che nell’educazione risieda la speranza e la responsabilità dell’intero mondo adulto per costruirne uno migliore. 

Mettere il mondo nelle mani dei bambini, con il loro ingegno e la loro forza creatrice, anche e soprattutto, quella immaginativa e fantastica, rappresenta il primo passo verso la costruzione di un futuro diverso e sicuramente migliore.

Scuola è fare e disfare, è provare e riprovare, è costruire e ricostruire.

Scuola è porsi domande, riflettere e ipotizzare .

Scuola è confrontarsi, leggere e ascoltare.

Scuola è camminare insieme.

Maria Montessori e Gianni Rodari ancora una volta si incontrano parlando di lettura; riconoscendone l’indiscussa importanza all’interno di ogni percorso di apprendimento e si ritrovano ancora sulla solita linea quando ne definiscono la “necessità” e le modalità.

Lettura non imposta, ma ricercata e necessaria quando rappresenta la risposta ai bisogni di ognuno; che sia un bisogno di scoperta, di curiosità, di gioco o di immaginazione, poco importa; è una necessità.

Quella della lettura può e deve essere solo una proposta. 

Dapprima la lettura sarà voce: voce di mamma, di papà, di nonni, di maestri … 

Successivamente si contestualizzerà e sarà voce propria che risuona nella mente e per rispondere in modo sempre più preciso alla sete di conoscenza, di scoperta, di sapere e di fantasia…

La passione per la lettura, come tutte le passioni, non nasce da un dovere, ma da un piacere, qualsiasi esso sia.

La famosissima storia de “Il paese con l’esse davanti” si presta a numerose attività partendo proprio da quegli accostamenti insoliti, diversi o sbagliati che caratterizzano la didattica rodariana.

Giocare con i nomi e i prefissi apre senza dubbio orizzonti creativi e stimolano l’immaginazione e la fantasia a nuove esplorazioni, linguistiche e non.

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