Month: Novembre 2022

L’elogio della lentezza

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La scuola del cambiamento…

Ma cosa e come cambiare?

Forse basterebbe iniziare a riflettere sul tempo, sulla velocità, sulle richieste

La scuola segue l’andamento della società e corre corre a rischio di perdere molti per strada…

Tutto si è fatto concitato e insegnanti e bambini rincorrono quotidianamente traguardi ed obiettivi in un fare che lascia poco spazio alla singola persona, ai suoi ritmi, ai suoi tempi, ai suoi personali importantissimi e fondamentali spazi di riflessione.

Forse il vero cambiamento è quello che mira ad una pedagogia più lenta, una pedagogia che metta davvero al davvero al centro il bambino rispettandone ritmi, emozioni e interessi .

Una pedagogia che sappia lasciare spazi all’ascolto, alla partecipazione, all’autonomia di lavoro; una guida, non un “addestramento”, forse solo così si riuscirebbe finalmente a coniugare il benessere di ogni singolo allievo alla gioia e alla voglia di imparare.

Un elogio bellissimo alla lentezza è quello fatto da Sabrina Giarratana con la sua filastrocca adatta anche ai più picccoli.

Filastrocca della lentezza

Io vado lento, io vado piano

Chi corre sempre non va lontano

Il mondo è pieno di cose lente

Chi corre sempre poi non le sente

Guarda che bello questo universo

Se corri sempre te lo sei perso

Senti che bella questa carezza

Non ci sarebbe senza lentezza

Rallenta un poco, rallenta ancora

Cosa succede se perdi un’ora?

Materiali stampabili

L’emozione della scoperta: uova di lumaca in giardino

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“Il sentimento della natura cresce come ogni altra cosa; e non è certo trasfuso da noi con qualche descrizione od esortazione fatta pedantescamente dinanzi ad un bimbo inerte e annoiato chiuso tra mura. Sono le esperienze che lo colpiscono… Noi dobbiamo ai bambini una riparazione più che una lezione. Dobbiamo guarire le ferite inconsce, le malattie spirituali, che già si trovano in questi piccoli graziosi figli dei prigionieri dell’ambiente artefatto”

Maria Montessori

Tra l’euforia dei giochi in cortile, una voce: uova di lumaca!

Un corri corri generale…tutti volevano essere partecipi della scoperta.

Le uova sono state osservate da parte di tutti con la stessa vivida emozione, la stessa cura e la stessa devozione.

Qualche uovo è stato sottratto al suo nido per essere attentamente osservato in classe.

Inutile dirlo: la straordinaria scoperta ha acceso l’interesse verso quella vita ancora in nuce.

Libri, inventari e atlanti degli animali.

Disegni e ricerche delle geometrie dei gusci e delle loro spirali.

Piccoli ricercatori al lavoro vogliosi di scoprire e conoscere.

In autonomia.

Chi ha detto che non si possa imparare con l’emozione negli occhi e nel cuore?

Materiali stampabili

Chiocciole e lumache sono diventate oggetto di studio e ricerca da rielaborare, rileggere e condividere.

Sull’onda della curiosità verso il tema ne sono nate diversi tipi di attività

20 novembre-Giornata mondiale dei diritti dei bambini e delle bambine:Iqbal Masih l’eroe bambino

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«Nessun bambino dovrebbe impugnare mai uno strumento di lavoro. Gli unici strumenti di lavoro che un bambino dovrebbe tenere in mano sono penne e matite».

Iqbal Masih

Il 20 novembre, insieme all’adozione della convenzione sui diritti dell’infanzia, si celebra la Giornata Mondiale dei diritti dei bambini e delle bambine; l’adozione e la ratifica dei documenti, oltre al riconoscimento dei diritti dei bambini e delle bambine di tutto il mondo, ha aperto la strada a politiche di tutela e protezione nei loro confronti.

Purtroppo ci sono ancora paesi in cui i bambini non vivono da bambini e dove l’infanzia è calpestata e violentata.

E in uno di questi paesi, il Pakistan, nel 1983 nasce Iqbal Masih.

Quando Iqbal aveva solo cinque anni, i genitori contrassero un debito per sostenere le spese del matrimonio della sorella e Iqbal fu venduto a un fabbricante di tappeti per pochi dollari.

Da quel momento Iqbal lasciò la sua casa, il suo letto e la sua vita di bambino e fu costretto a lavorare per oltre dodici ore al giorno e per sette giorni alla settimana.

Il piccolo lavorava incatenato al suo telaio insieme a tanti altri bambini come lui e il suo stipendio di una rupia, pari a pochi centesimi di euro, non poteva mai bastare a pagare il suo debito che cresceva per il costo del misero pasto quotidiano.

Un giorno, Iqbal riuscì a fuggire dalla fabbrica/prigione e si rivolse alla polizia per denunciare i soprusi fatti a lui e agli altri bambini, ma tutto fu inutile: Iqbal venne immediatamente riportato alla manifattura e lì bastonato per punizione.

Ma il piccolo non si diede per vinto…

La storia di Iqbal è la storia di un bambino dall’incredibile coraggio che si snoda lungo un arco di vita di soli dodici anni…

  • nel 1992 Iqbal riuscì a uscire di nascosto dalla fabbrica/prigione per partecipare insieme ad altri bambini ad una manifestazione del Bonded Labour Liberation Front;
  • dal 1993 cominciò a viaggiare e a partecipare a conferenze internazionali raccontando la sua storia per sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti negati ai bambini, contribuendo così ad alimentare il dibattito sulla schiavitù mondiale e sui diritti internazionali dell’infanzia.
  • nel dicembre del 1994 ottenne un premio  di 15.000 dollari e, con quei soldi, Iqbal decise di finanziare una scuola nel Pakistan.
  • nel 1995, nella città di Lahore, partecipò ad una conferenza contro la schiavitù dei bambini. Grazie a Iqbal, l’eroe bambino, circa tremila piccoli schiavi poterono uscire dalla loro condizione grazie all’attenzione che l’attivismo di Iqbal aveva saputo attirare a livello internazionale.
  • Il 16 aprile 1995,a solamente 12 anni, Iqbal Masih venne assassinato mentre stava andando in chiesa insieme ai suoi cugini .

Si parlò subito di un complotto della mafia dei tappeti, ma con la sua morte Iqbal non ha smesso di essere tra noi e merita di essere ricordato ogniqualvolta si parli dei diritti dei bambini; nel 2000 ha ricevuto il World’s Children’s Prize, il cosiddetto “nobel dei bambini” che viene assegnato a chi ha dato un forte contributo per il riscatto e la tutela dei diritti dei bambini nel mondo .

Sulla storia di Iqbal, in collaborazione con l’UNICEF Italia è stato prodotto il film “ Iqbal – Bambini senza paura ”

Attività in classe

-La storia di Iqbal e la visione del film sollecitano la riflessione di gruppo su un tema purtroppo ancora molto attuale; la leggerezza e la semplicità dei disegni animati non distolgono l’attenzione dal tema centrale del film, anzi lo fanno risaltare con maggiore forza.

Materiali scaricabili

-Lettura del libro si “I diritti dei bambini in parole semplici”,Unicef

scaricabili cliccando qui ↔️

Attività stampabile sulla storia di Iqbal

Spunti editoriali

Iqbal: bambini senza paura

La storia appassionante e poetica di Iqbal e dei suoi amici, schiavi in una fabbrica di tappeti, che lottano contro l’ingiustizia e la violenza, per la libertà di tutti i bambini sfruttati.

Malala. Una ragazza coraggiosa del Pakistan-Iqbal. Un ragazzo coraggioso del Pakistan

Malala. La mia battaglia per i diritti delle ragazze

Prima di diventare un’attivista famosa in tutto il mondo, Malala era solamente una ragazza pronta a combattere per tutto ciò in cui credeva. 

Sperimentare i colori: le spolette Montessori e il cerchio di Itten

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Colori e sfumatura da cogliere e nominare, da ordinare secondo gradazioni di tono e per educare al senso estetico.

Mettere ordine a ciò che la mente assorbente va acquisendo in maniera spontanea e naturale; questo l’intento del materiale delle spolette dei colori montessoriane.

Oltre a saper cogliere differenze, ordinare e nominare colori e tonalità è indubbiamente importante, oltre che estremamente divertente, sperimentare i colori, mischiarli e crearne di nuovi.

Attività in classe

Realizzare il cerchio di Itten è sicuramente un modo interessante e accattivante per sperimentare i colori e la loro formazione.

Solitamente il cerchio di Itten viene dato già pronto da colorare, ma sicuramente, così facendo, si saltano passaggi concreti che portano alla consapevolezza dei colori e delle loro caratteristiche.

Costruire il cerchio di Itten non è sicuramente semplice, ma possono essere individuati modi per renderlo possibile anche nelle prime classi della scuola primaria.

Sicuramente sarà necessario predisporre un modello.

Dal modello i bambini potranno riprendere la misura dell’apertura del compasso per realizzare i due cerchi.

Nel cerchio più piccolo riprodurranno i triangoli e tra i due cerchi inseriranno gli spicchi da colorare riportando successivamente, uno dopo l’altro, le linea della forma preparata.

I bambini sperimenteranno che partendo dal centro con i colori primari, il cerchio si allarga con i colori secondari e terziari.

Ma ciò che è più bello è che grazie all’utilizzo di acquerelli, matite acquarellabili o tempere, potranno sperimentare in prima persona la creazioni di sfumature sempre diverse.

Chi ben comincia, comincia con un libro-#IoleggoPerchè

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#contestioleggoperché2022

Il percorso di letture itineranti organizzato per il contest di #ioleggoPerché si è concluso piacevolmente con la partecipazione di alunni, insegnanti e genitori.

Il percorso di letture itineranti, iniziato con una sorta di caccia al libro, ha coinvolto circa centotrenta bambini che, per un giorno, hanno gioiosamente popolato le vie della città.

Biblioteca e libreria sono stati rispettivamente punto di partenza e punto di arrivo; la città con le sue vie e i suoi spazi verdi, il percorso.

Un percorso, un viaggio e una valigia.

Una valigia trovata per caso; inaspettata, gradita e stranamente piena di libri.

Libri da leggere insieme seduti sui prati, sulle panchine o sui muretti della città…

Libri da ascoltare, assaporare e vedere; libri da scambiare in un gioco quasi senza fine che, libro dopo libro, ha portato bambini e bambine alla libreria dove i genitori attendevano festosi.

Un percorso iniziato, quello in occasione di #ioleggoperché, ma non certo terminato; un percorso in cui i libri sono stati, e speriamo davvero che lo saranno sempre, insostituibili compagni di viaggio…

Il contest- videoreportage

Classificazione dei triangoli secondo i lati con i triangoli costruttori

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“Il materiale-guida è paziente, insegna dando all’intelligenza del fanciullo le più grandi soddisfazioni, spronandolo a prova e riprovare, a sperimentare ed esercitarsi.

M.Montessori

I triangoli costruttori

M.Montessori nella sua opera “Psicogeometria” affronta il tema dell’ insegnamento della geometria nella scuola.

A questo scopo crea e sperimenta numerosi materiali che permettano sempre un approccio concreto con le figure piene e solide.

Il materiale è pensato per permettere e stimolare sperimentazioni, osservazioni e riflessioni.

L’uso ripetuto del materiale porta ad una creazione soggettiva e personale di una nuova conoscenza, razionale e indistruttibile e mai ad una memorizzazione arida e vuota.

I triangoli costruttori dimostrano con semplici sperimentazioni pratiche che tutte le figure geometriche piane possono essere costruite con i triangoli.

Sperimentazioni con il materiale

Il materiale dei triangoli costruttori è racchiuso in cinque scatole che presentano quantità diverse di triangoli con dimensioni, forme e colori differenziati.

Eccetto quelli della seconda scatola, tutti i triangoli hanno una striscia nera su un solo lato, l’accostamento delle strisce permette la semplice costruzione della figura geometrica proposta. Accostando invece lati diversi si ottengono nuove e diverse figure.

Il materiale viene proposto già dalla scuola dell’infanzia, ma nella scuola primaria è un valido supporto concreto per lo studio vero e proprio della geometria non solo per la conoscenza delle figure piane, ma anche per le loro classificazioni.

I triangoli costruttori possono anche essere facilmente costruiti in casa.

Attività in classe

Classificare i triangoli in base ai lati.

Dopo una semplice presentazione sulla traslazione dei triangoli presenti nella prima scatola, si invitano i bambini a provare e sperimentare.

In parallelo si presenta la nomenclatura dei triangoli: isosceli, equilateri e scaleni delineandone le proprietà.

In un momento successivo si chiede ai bambini di misurare i lati dei triangoli e di inserirli sotto il cartellino che li contraddistingue.

Nomenclatura e materiale stampabile per l’attività:

Realizzazione video dell’attività:

Matematica che passione!Tavola pitagorica, perle e catene dei quadrati

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Visualizzare numeri e quantità attraverso il conteggio con le perle, la percezione dei colori e le lunghezze dei bastoncini è sicuramente affascinante anche per i bambini più piccoli.

Mano a mano che i calcoli aumentano si costruisce una memoria visiva non solo del singolo numero ma anche delle coppie che formano il numero 10.

La corrispondenza numero-colore favorisce la velocità del calcolo richiamando immediatamente alla memoria quelli che diventeranno fatti numerici e che saranno immediatamente utilizzabili senza necessità di calcolo.

Le attività con la tavola pitagorica velocizzano l’esecuzione delle moltiplicazioni e la loro ripetizione facilita anche la memorizzazione delle tabelline stesse.

L’utilizzo della tavola permette anche di “concretizzare” la proprietà commutativa della moltiplicazione.

I fattori, disposti ordinatamente nelle colonne e nelle righe danno, ad ogni incrocio il risultato del loro prodotto indipendentemente dal fatto che si consideri prima il numero della riga o quello della colonna .

La tavola pitagorica può essere utilizzata anche per visualizzare i quadrati dei numeri ed utilizzata in parallelo al materiale delle perle e delle catene dei quadrati.

Attività in classe.

Materiali:

-tavola pitagorica

-perle

-catene dei quadrati

La prima attività consiste nel disporre sopra la tavola (già colorata con i colori delle perle) , le perle nella quantità indicata, in riga e in colonna.

L’incrocio tra riga e colonna renderà visibile il risultato della moltiplicazione e lo evidenzierà visivamente come un quadrato.

Le catene dei quadrati e i quadrati corrispondenti, permetteranno poi di percepire concretamente la differenza tra superficie e lunghezza: la superficie è compatta, quadrata e sta dentro i palmi delle mani, la lunghezza è invece qualcosa di movibile e di “percorribile” con le dita.

Ogni catena può essere disposta in modo da formare un quadrato e a sua volta il quadrato può essere disfatto e tornare catena e lunghezza.

Catena dopo catena, quadrato su quadrato si arriva a costruire la torre dei quadrati.

Video realizzazione dell’esperienza con la tavola pitagorica, le perle e le catene dei quadrati

Spesa, guadagno, ricavo…non solo problemi

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Spesa, guadagno e ricavo possono diventare esperienze concrete, non solo attraverso attività da piccoli imprenditori come nel caso della marmellata realizzata in classe, pesata e venduta, ma anche maneggiando le monete e banconote e drammatizzando i problemi proposti.

Ogni problema, denaro alla mano, può essere drammatizzato e diventare un gioco divertente e desiderato trasformando quello che, a volte, non risulta così immediato proprio perché astratto e lontano dall’esperienza concreta.

Attività in classe

A coppie i bambini leggono i problemi e si dividono le parti: generalmente venditori e acquirenti.

Chi compre, chi vende e chi rivende.

Si calcola, si paga con monete e banconote, si fanno somme e differenze.

Dapprima solo con l’utilizzo del materiale concreto e poi registrando le operazioni sul quaderno.

Un’attività tutta da provare!

Percorso tattile tra le linee

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Un percorso tutto tattile alla scoperta delle linee e delle loro differenze.

L’idea nasce dalle lettere smerigliate di M.Montessori con cui i bambini seguono il percorso di vocali e consonanti e, attraverso la mano, le interiorizzano come gesto grafico e come fonema.

Con il materiale tattile sulle linee avviene un po’ la stessa cosa.

Ogni linea è percorribile con le dita e nominata e definita dalla rispettiva nomenclatura.

Attività in classe

La preparazione del materiale è semplice:

Su un foglio attraverso uno spesso filo si riproducono i diversi tipi di linee.

Sotto o a fianco di ogni linea si scrive il nome che caratterizza il tipo di linea.

Una volta terminata la preparazione della tavola con le linee si procede plastificandola.

Le linee rimangono in rilievo e i bambini possono ripercorrerle più e più volte con le dita.

Possono essere forniti anche dei fili di lana, tanti quante sono le linee presentate, perché possano essere riprodotte in modo autonomo.

La tavola tattile funge da autocontrollo.

Spunti editoriali ed altro ancora

Psicogeometria. Dattiloscritto inedito

Geometria al Volo – Spazio e Figure

La geometria del faraone

Fai spazio alla geometria. Pazzi per la matematica

4 Pezzo Strumenti per Geometria Righelli Metallo kit di Goniometro 15 cm Matematica in Lega Di Alluminio Goniometro 180° Triangolo 60°45°

QUCUMER 6 Pezzi Curva Francese e Righello Set per geometria righello Sewing Rulers Set Curva Francese e Righello di Modello Set Disegno Personale e Redazione per Disegni Geometrico Set Modello

La bilancia e le scatole dei comandi montessoriani

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In una classe montessoriana le scatole dei comandi accompagnano i bambini durante il loro percorso di apprendimento.
M. Montessori aveva sperimentato l’efficacia del “comando” come gioco e attività di rinforzo pratico e immediato durante le lezioni.

Ad esempio in una lezione sul nome e sull’aggettivo, con i bambini in cerchio chiedeva a comando:

portami un pennarello- e il pennarello tra l’emozione e il divertimento arrivava, e con il divertimento, la comprensione

portami un gesso- e il gesso veniva portato

portami un pennarello rosso- e il pennarello rosso veniva preso e consegnato

portami rosso…e “rosso”non arrivava perché nessuno capiva; rosso cosa?

Ed ecco che la lezione su nome e aggettivo si presentava come un gioco ed un divertimento ed ogni bambino ed ogni bambina del gruppo voleva il suo comando e la funzione di nome e aggettivo si faceva immediatamente chiara per tutti.

Vista l’efficacia del comando e il divertimento che suscitava, M.Montessori li ha organizzati in scatole ed ogni scatola accompagna bambini e bambini durante un particolare percorso.

Ci sono comandi divertenti, buffi, seri e impegnativi e sono sempre qualcosa di molto ricercato all’interno della classe.

Nello specifico, ci sono  comandi per la lettura, per la grammatica o per i solidi e, sullo stesso schema, possono esserne creati di nuovi e diversi.

Dopo la presentazione della bilancia e dei pesi e dopo le sperimentazioni su pesature di ogni tipo, ho pensato di creare dei comandi anche per il peso netto, lordo e tara.

I comandi sono stati creati con ciò che i bambini possono trovare in classe od avere nello zaino.

L’esecuzione del comando presuppone la lettura, la comprensione, il calcolo e la registrazione autonoma sul quaderno della propria attività.

Tara, peso netto e peso lordo; dall’esperienza alla riflessione

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Tutto ha origine dall’esperienza e dal fare. E più precisamente dal piacere che si mette nel fare.

La bilancia con i piatti e i pesi rappresenta sicuramente qualcosa di straordinario: la ricerca del peso giusto per creare l’equilibrio tra i due piatti è qualcosa di davvero entusiasmante.

Con quanta attesa i bambini aspettano che la bilancia si fermi!

Troppo peso da una parte o troppo dall’altra?

La voglia di pesare diventa incontenibile: le arance e le mele della mensa…come non pesarle?

E i succhi di frutta? e l’astuccio, il libro, il barattolo dei colori?

Una gara al peso che non ha fine .

E allora cominciano le riflessioni: si osserva, si soppesa, si prova…

E mentre le pesature si ripetono vengono presi i pesi in modo sempre più preciso; e non è certo un caso

Arriva così il momento di offrire qualcosa in più.

Scatole di biscotti, ceste di frutta, barattoli di matite: tara, peso netto e peso lordo.

Dall’esperienza si passa poi all’esercizio di calcolo, di lettura e comprensione di un testo problematico e alla risoluzione che riporta dritto dritto all’esperienza vissuta!

Attività in classe

L’attività privilegiata è quella dell’esperienza pratica, ma una volta che bambini e bambine avranno fatto propri meccanismi e concetti si dedicheranno con interesse e precisione anche al materiale strutturato da svolgere in autonomia.

Il materiale si compone

-delle carte con la definizione di tara, peso netto e peso lordo per immagini

-delle carte per gli abbinamenti

-delle formule risolutive per immagini

-tabelle con le misure di massa

-problemi di difficoltà crescente

Segnalibro con acrostico

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Rodari , grande maestro dell’uso ludico e ironico del linguaggio, ha mostrato le infinite possibilità che si nascondono non solo dietro la parola, ma anche e soprattutto dietro l’errore; parole, errori e binomi fantastici sono la via maestra per sperimentazioni linguistiche che iniziano ben prima della capacità di scrivere.

Far conoscere la lingua divertendosi.

Questo ciò che è da fare.

Giocare con le parole è uno dei modi più semplici e divertenti non solo per iniziare a scrivere, ma anche per riflettere sulle parole.

L’analisi deduttiva della parola nasce e si sviluppa proprio a partire dalla parola stessa, mentre si usa, si contempla e si “sperimenta” in qualche modo, attraverso accostamenti, suoni, ritmi e regole…

E allora cosa c’è di meglio che proporre ai bambini di ideare acrostici e tautogrammi, di giocare con i lipogrammi e gli anagrammi?

Giochi linguistici da fare da soli o in compagnia, ma sicuramente con qualche risata e tanta allegria!

Attività in classe

Dopo aver proposto giochi linguistici per coppie o piccoli gruppi, si può proporre la realizzazione di un segnalibro che ci accompagni nelle nostre letture o da regalare in occasioni speciali.

La parola “segnalibro” può essere proprio la base per la realizzazione dell’acrostico.

videorealizzazione del segnalibro con acrostico