Month: Dicembre 2022

Musica e scuola; armonia e trascendenza

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Il problema è che vogliono farci credere che nel mondo contino solo i primi violini…

Daniel Pennac

Daniel Pennac con il suo romanzo “Diario di scuola” trasforma la sua storia scolastica, fatta di insuccessi e delusioni, in un vero trattato pedagogico.

Nel romanzo, passato e presente si fondono dando vita ad una nuova visione di scuola: un passato di pessimo studente ( secondo gli standard), un presente di scrittore di successo e professore di lettere e al centro, non l’alunno come dovrebbe essere, ma la scuola fatta delle sue universali disfunzioni e vittima dei medesimi errori.

Ed ecco che ad ogni pagina, nello svolgersi della storia, si aprono finestre pedagogiche fatte non tanto di risposte, ma di riflessioni e domande, di disilluse analisi sui problemi che da sempre affliggono la scuola e sul ruolo che famiglia, genitori e media rivestono nel percorso scolastico di bambini e bambine.

In tutto questo emerge però una mai sopita voglia di scoprire, conoscere e imparare che guida ognuno di noi nel proprio percorso evolutivo.

Proprio quello stesso maestro interiore di cui parlava Maria Montessotri, quella dotazione innata che ci spinge ad osservare, ad interrogarci e a cercare risposte a meno che…a meno che la scuola non tarpi le ali ai tanti esploratori diversi e originali e non si ostini a proporre viaggi uguali per tutti…

Pennac, studente dell’ultimo banco, non ha mai dimenticato il “mal di scuola” e la fatica giornaliera di percepirsi irrimediabilmente inadeguato, ma non ha dimenticato nemmeno il giorno in cui un suo insegnante gli ha cambiato la vita affidandogli il compito di scrivere un romanzo…

“Ogni studente suona il suo strumento, non c’è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l’armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un’orchestra che prova la stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tin tin, o lo scacciapensieri che fa soltanto bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce all’insieme. Siccome il piacere dell’armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica. Il problema è che vogliono farci credere che nel mondo contino solo i primi violini“

Lo zampognaro Non ho che auguri da regalare

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Lo zampognaro di Gianni Rodari è una delle Filastrocche in cielo e in terra, pubblicato nel 1960 da Einaudi.

Insieme allo zampognaro c’è il Mago di Natale, la filastrocca di Capodanno, Il pellirossa nel presepe, Neve, L’uomo di neve.

Tutte filastrocche scritte negli anni Cinquanta rivolte ad un’Italia povera, con la guerra ancora sulle spalle, un’Italia dove un regalo era un sogno e trovarne uno sotto l’albero un vero miracolo…

S’io fossi il mago di Natale

farei spuntare un albero di Natale
in ogni casa, in ogni appartamento
dalle piastrelle del pavimento,
ma non l’alberello finto,
di plastica, dipinto
che vendono adesso all’Upim:
un vero abete, un pino di montagna,
con un po’ di vento vero
impigliato tra i rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere,
e sui rami i magici frutti: regali per tutti.
Poi con la mia bacchetta me ne andrei
a fare magie
per tutte le vie.

In via Nazionale
farei crescere un albero di Natale
carico di bambole
d’ogni qualità,
che chiudono gli occhi
e chiamano papà,
camminano da sole,
ballano il rock an’roll
e fanno le capriole.
Chi le vuole, le prende:
gratis, s’intende.

In piazza San Cosimato
faccio crescere l’albero
del cioccolato;
in via del Tritone
l’albero del panettone
in viale Buozzi
l’albero dei maritozzi,
e in largo di Santa Susanna
quello dei maritozzi con la panna.

Continuiamo la passeggiata?
La magia è appena cominciata:
dobbiamo scegliere il posto
all’albero dei trenini:
va bene piazza Mazzini?
Quello degli aeroplani
lo faccio in via dei Campani.
Ogni strada avrà un albero speciale
e il giorno di Natale
i bimbi faranno
il giro di Roma
a prendersi quel che vorranno.
Per ogni giocattolo
colto dal suo ramo
ne spunterà un altro
dello stesso modello
o anche più bello.
Per i grandi invece ci sarà
magari in via Condotti
l’albero delle scarpe e dei cappotti.

Tutto questo farei se fossi un mago.
Però non lo sono
che posso fare?
Non ho che auguri da regalare:
di auguri ne ho tanti,
scegliete quelli che volete,
prendeteli tutti quanti.

A Natale, un giorno

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Una poesia di Hirokazu Ogura per riflettere a tutto tondo sui problemi di oggi.

Divisioni, contrasti, diversità, razzismo, inquinamento, cambiamenti climatici, guerra…fino a che, “un giorno”, tutti si diranno Buon Natale e andranno d’accordo.

Una poesia incredibilmente attuale che riflette le tensioni sociali, culturali e religiose che, in modo e maniera diversa, affliggono l’umanità di sempre…

Hirokazu Ogura è un poeta giapponese di cui non si conosce nemmeno l’anno di nascita.

Si racconta di  una casa sul lago Hizoruky dove il poeta avrebbe trascorso la sua vita fino alla morte, avvenuta per una malattia anch’essa misteriosa.

“Natale, un giorno” è una delle sue più celebri poesie che merita davvero di essere letta e, perchè no, proposta anche ai più piccoli..

NATALE, UN GIORNO
di Hirokazu Ogura

Perché
dappertutto ci sono cosi tanti recinti?
In fondo tutto il mondo è un grande recinto.

Perché
la gente parla lingue diverse?
In fondo tutti diciamo le stesse cose.

Perché
il colore della pelle non è indifferente?
In fondo siamo tutti diversi.

Perché
gli adulti fanno la guerra?
Dio certamente non lo vuole.

Perché
avvelenano la terra?
Abbiamo solo quella.

A Natale – un giorno – gli uomini andranno d’accordo in tutto il mondo.
Allora ci sarà un enorme albero di Natale con milioni di candele.
Ognuno ne terrà una in mano, e nessuno riuscirà a vedere l’enorme albero fino alla punta.

Allora tutti si diranno “Buon Natale!” a Natale, un giorno.

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Problemi a sfondo natalizio

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Una serie di problemi per divertirsi alla ricerca di soluzioni con i personaggi che maggiormente popolano l’immaginario natalizio di bambini e bambine.

Leggere, comprendere risolvere e disegnare, sicuramente divertendosi…

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“Un abete speciale” pensare e ri-pensare il Natale con le parole di Gianni Rodari

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Per un Natale diverso che non si leghi solo agli acquisti, ai doni e alle luci ma che apra le porte ai sogni e alle possibilità.

Un Natale diverso, con il suo profumo di resina e i suoi alberi monumentali, quelli che nelle case proprio non potrebbero stare, un Natale, solidale e dolce in grado di abbracciare il cosmo intero.

Attività stampabili

Piante simbolo del Natale

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Ogni giorno una leggenda.

Una cartellina con una raccolta di attività sulle piante simbolo del Natale per operare a tutto tondo, magari partendo proprio da una leggenda.

La cartellina comprende le informazioni principali sulle piante-simbolo del Natale: stella di Natale, pungitopo, agrifoglio e vischio.

La cartellina propone un percorso a partire da quattro leggende che le accompagnano per dare il via ad una pluralità di attività.

-Leggende da leggere, riassumere, reinventare e disegnare.

-Attività di riflessione linguistica

-Problemi a tappe

-Ricerche geografiche

Materiale stampabile

Mercatino di Natale: laboratori manuali- creativi per il riuso e il riciclo

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Finalmente quest’anno, dopo una lunga pausa, a scuola siamo riusciti ad organizzare il mercatino di Natale.

Attesa, esperienze, progettazione, condivisione e collaborazione hanno unito insegnanti, bambini e genitori in un abbraccio solidale intorno alla scuola.

I laboratori manuali-creativi sono stati tanti e le realizzazioni artigianali pure.

Recuperare, riciclare e riutilizzare era la regola.

Cartoncini di recupero di tipografie, frutta della mensa, scarti di fabbrica di scarpe, sartorie e molto molto altro ancora.

“Grossomodo”, il centro di educazione al riuso del Comune di Lucca e di alcune associazioni del territorio, quello che li ha resi posssibili mettendo a disposizione della didattica i materiali più disparati.

E così sono nate ghirlande di carta, presepi realizzati dentro zoccoli di legno, bambole di pezza, domino matematici e molto molto altro ancora…

Per una geometria davvero inclusiva

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M. Montessori ed Emma Castelnuovo: mani e mente per una matematica davvero inclusiva

...perché la mente è meno democratica delle mani
Emma Castelnuovo
Laboratorio di geometria intuitiva

Geometria è vedere con gli occhi della mente.

É vedere i mutamenti e le trasformazioni, è percezione di movimento, non di staticità. 

Ma poiché, come amava dire la grande matematica, la mente è meno democratica delle mani, per dare la possibilità a tutti di fare scoperte è necessario utilizzare strumenti che permettano di vedere la dinamicità delle forme e le trasformazioni delle figure individuandone in modo intuitivo le regole e le proprietà sottese.

Emma Castelnuovo e Maria Montessori hanno progettato modi concreti per rendere visibile la matematica nella comune convinzione che l’apprendimento emerge in modo spontaneo con tutta la sua forza attiva, creativa e costruttiva.

Semplici spaghi, elastici e barrette di ferro, plastica o cartone offrono infinite possibilità per comprendere anche i concetti più difficili che, solo in un secondo momento, giungono al grado della concettualizzazione e dell’astrazione. 

Insegnare a guardare con attenzione per osservare le trasformazioni che ogni giorno avvengono intorno a noi: il ritmo delle foglie che nascono sui ramoscelli a primavera, le cento diverse forme di ellissi che disegna a terra l’ombra del cerchio di un segnale stradale esposto al sole o di qualsiasi altro oggetto di qualsiasi altra forma che ci circonda…

Osservare con pazienza e cura.

Porsi domande sperimentare e…scoprire.

Attività in classe:

Sperimentare la geometria e le proprietà delle figure attraverso la manipolazione che ne permette la trasformazione dinamica.

Il materiale dei listelli e dei chiodini permettono sperimentazioni e trasformazioni

Costruire e osservare un quadrato non è come disegnarlo; basta allontanare o avvicinare tra di loro le aste che tutto cambia e il quadrato…non c’è più!

Con poche mosse, bambine e bambini, scoprono che il quadrato può trasformarsi in un rombo e scoprendone così, allo stesso momento, anche caratteristiche e analogie.

E il rombo a sua volta lo posso considerare un parallelogramma? 

Attraverso domande precise, che si possono fare all’interno di una presentazione dialogata con gli strumenti tra le mani materializzando quanto viene detto o ipotizzato si possono fare mille scoperte.

Manipolando il triangolo, ad esempio, i bambini scoprono che è una figura rigida e fissa che non permette dinamicità e trasformazioni: il triangolo non si muove, mentre gli altri poligoni si trasformano tra le mani.

E questa è una scoperta impagabile che non può essere paragonata ad alcuna definizione.
Le attività e gli spunti che possono nascere sono infiniti: uscendo dalla classe si possono cercare strutture a triangolo, osservare gli oggetti che abbiamo a casa e a scuola, dalle assi che reggono la tavola per il ferro da stiro, al cavalletto, all’architettura, e perché no anche nel corpo umano, quando allarghiamo le gambe per essere più stabili…

E perché, avendo a disposizione listelli di misure diverse, alcuni triangoli “non si chiudono”?

Si prova, si cambia e si misura fino a alla scoperta della proprietà: per costruire un triangolo la somma di 2 lati deve essere maggiore del terzo lato…

Non servono definizioni da imparare, bastano le mani per provare…

E il rettangolo? Si trasforma in un parallelogramma.

Ma … trasformando le figure i perimetri cambiano?

E le aree?

Le scoperte sono tantissime e come tutte le scoperte, entusiasmanti, profonde, incancellabili.

Materiali stampabili

Le carte per la geometria piana si abbinano al materiale invitando alla costruzione autonoma delle figure.

realizzazione video dell’esperienza

Domino delle equivalenze numeriche

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Un gioco per ricercare e scoprire le equivalenze numeriche divertendosi.

Materiale stampabile

Il materiale si compone di tessere da accoppiare secondo l’equivalenza richiesta dalla tessera rossa.

Il calcolo può essere fatto a mente per il rinforzo del calcolo veloce o con il supporto concreto delle perle o di altro materiale secondo le libere scelte dei bambini e delle bambine.

Realizzazione video dell’utilizzo del materiale:

Ambasciatori della natura Festa dell’albero

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La festa dell’albero rappresenta un momento di incontro intorno ad una missione condivisa che riguarda un futuro necessariamente diverso e finalmente ecosostenibile.

Gli alberi rappresentano uno dei nodi centrali di questo ripensamento del futuro e prendersene cura è il primo passo da fare.

Non basta celebrare la giornata dell’albero traducendola e riducendola ad una semplice lezione in classe, dobbiamo necessariamente andare oltre e sviluppare un sentimento di cura che abbracci l’intero cosmo .

Ancora una volta Maria Montessori ci accompagna lungo questo percorso: la sua visione cosmica ci porta necessariamente ad un’interpretazione olistica del rapporto uomo-natura secondo il quale niente è troppo grande e tutti siamo chiamati in prima persona: ognuno è in grado di fare la differenza.

L’educazione del bambino così pensata in un ricercato e ritrovato rapporto con la natura conduce esattamente a questo desiderato traguardo.

Poesie di Pietro Soleri

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Un albero di Natale all’insegna del riciclo

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Fare un albero di Natale in classe sollecitando l’attitudine al riciclo e alla creatività?

Bastano poche grucce, qualche nastro di recupero e del cartone leggero ( anch’esso di recupero) da cui ritagliare palle e palline e poi tanta voglia di disegnare e colorare, magari anche ascoltando un po’ di musica natalizia.

Facile, divertente, d’effetto e…altamente educativo!

Video realizzazione dell’albero