Month: Giugno 2022

Cittadinanza attiva e outdoor education

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L’estate può offrire occasioni imperdibili per permettere ai bambini non solo di percepire la spendibilità delle conoscenze e delle competenze acquisite, ma anche per vivere esperienze significativamente formative ed educative senza che siano state precedentemente organizzate e strutturate per un preciso scopo; sperimentare il dispiegarsi di un evento, vivere la novità di una situazione, incerta o inaspettata, permette al bambino di osservare , riflettere, ipotizzare ed elaborare strategie tutte da vivere e verificare.

Avere la possibilità di apprendere e sperimentare in un ambiente esterno ha indubbie ricadute positive sul benessere psicofisico dei bambini: miglioramento dell’umore e delle capacità relazionali, diminuzione di comportamenti ansiogeni, canalizzazione di energie, sviluppo della creatività e rispetto dell’ambiente; ma anche sviluppo dell’autonomia e della capacità di osservazione e di analisi critica dell’ambiente circostante in tutte le sue manifestazioni.

L’ambiente esterno, dunque, sia esso un piccolo borgo, un bosco, un lago o una grande spiaggia aprono porte che la scuola, intesa come ambiente fisso e statico, non può aprire.

Non tutto può entrare a scuola, ma la scuola può entrare in tutto ed essere ovunque.

L’outdoor education è la risposta a tutto questo nella convinzione però che non basta la semplice “esposizione” all’aria aperta per sviluppare i processi attesi, ma anche un adeguato accompagnamento adulto.

Non possiamo creare osservatori dicendo ai bambini:”Osservate!”, ma dando loro il potere e i mezzi per tale osservazione, e questi mezzi vengono acquistati attraverso l’educazione dei sensi.

La scoperta del bambino, Maria Montessori

Offrire ai bambini la possibilità di vivere esperienze educative al di fuori delle mura scolastiche, significa dare molto di più che una serie di conoscenze; significa dare loro la possibilità di misurarsi con se stessi, con gli altri e con l’esterno, significa aprire un ventaglio di possibilità educative che non avrebbero potuto essere previste e pianificate.

Approfittiamo dell’estate, dunque, per offrire esperienze ; esperienze in natura ed esperienze culturali e facciamolo insieme.

Non deleghiamo tutto alla scuola o altre agenzie formative: promuovere l’autoeducazione del bambino, la sua autonomia e il suo sviluppo è compito di tutti, è un’ alleanza educativa.

Facciamo leva sulla straordinaria capacità del bambino di immaginare e in ogni posto in cui si troverà elaborerà teorie proprie su come sarà stato prima e su come sarà poi; rifletterà sul tempo e sui cambiamenti, su se stesso e sugli altri; farà collegamenti con quanto già scoperto e aggiungerà nodi alla propria rete di conoscenze e competenze rendendola sempre più amplia.

Visitiamo mostre, musei e partecipiamo ad eventi; invitiamo i bambini a ricercare informazioni sulle epoche passate e sugli artisti che avrà modo di conoscere; aumenterà la loro soddisfazione e il loro interesse nel momento della visita rendendola un vero e proprio svelamento, un dare senso di realtà anche a quello che reale non sembrava…

Leggiamo libri, tanti; immaginiamo il possibile e l’impossibile, senza limiti di sorta.

Guardiamo documentari e film; cerchiamo differenze, differenze di usi, lingue e costumi; ascoltiamo musica ed apriamoci alla sonorità che ci circonda; riscopriamo insieme il mondo con occhi curiosi e mente aperta.

Aiutiamo i bambini e le bambine di oggi ad essere i cittadini consapevoli di domani, rendendoli attivi e partecipi alla vita della comunità e alla cura dell’ambiente: impegniamoci ad educare cittadini attivi, rendendo già da oggi i bambini e le bambine partecipi alla vita democratica della comunità, alla cura dei beni materiali e immateriali e alla custodia dell’ambiente

Scuola, famiglia e società egualmente impegnate verso il raggiungimento di un unico scopo.

Passeggiare in montagna per scoprire e ri-scoprire attraverso i sensi

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Vedendo un bosco ci accorgiamo che non esistono soltanto gli alberi ma tutto un insieme di vita; e questa terra, questo clima, questa potenza comica, sono necessari allo sviluppo di tutti gli esseri viventi.

Questa miriade di vita intorno agli alberi, e la loro maestà, la loro varietà, sono qualcosa che bisogna andare a scoprire e che nessuno può portare all’interno di una scuola.

M.Montessori, Dall’Infanzia all’adolescenza

Quante sensazioni in una sola passeggiata di un giorno o solo di qualche ora!

Uscire dalla quotidianità, dagli affanni e dalle corse per ritrovare antiche radici e altri modi di rapportarsi con il mondo.

Basta poco; solo qualche ora e la precisa volontà di riattivarsi e rigenerarsi lasciandosi permeare dalla bellezza di ciò che abbiamo intorno.

Una sola passeggiata può offrire una miriade di occasioni per nutrire mente e corpo.

Per i bambini, una miniera di esperienze sensoriali e conoscitive ed infinite occasioni di meraviglia; per gli adulti, un percorso per ritrovare se stessi e riattivare sopite energie sensoriali.

Perché non farlo insieme?

Se il bambino non ha potuto agire secondo le direttive del suo periodo sensitivo, è perduta l’occasione di una conquista naturale: ed è perduta per sempre

M.Montessori, Il segreto dell’infanzia

…e allora non resta che vedere, ascoltare, toccare, assaggiare, odorare ed emozionarsi.

il frusciare delle foglie e il cinguettio degli uccelli
lo scrosciare dell’acqua
il volo leggero delle farfalle
la raccolta di qualche ciliegia
il ritrovamento di tracce di altri abitanti degli stessi luoghi

Educare alla differenza per educare all’uguaglianza

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Già all’età di tre anni i bambini sono in grado di percepire le differenze e di farlo con accurata consapevolezza.

In  un periodo importante per la formazione dell’identità globale della persona, il colore della pelle e l’identità razziale rappresentano punti di partenza imprescindibili.

Nello specifico, il colore della pelle  è un’evidenza inequivocabile e non esiste bambino che non faccia domande al riguardo.

Domande che spesso imbarazzano gli adulti e imbarazzo che è sempre percepito dai bambini.

Percezione mai accompagnata però dalla consapevolezza delle ragioni che l’hanno generato.

Tutto sta nel fatto che pelle colore e razza rientrano in una sfera delicata in cui risiedono idee, giudizi e pregiudizi.  Consapevoli e inconsapevoli.

Parlarne rappresenta spesso una paura, proprio come se  parlare del colore della pelle, e magari con l’ansia di non riuscire a farlo nel modo “giusto”, potesse in un certo senso gettare i primi semi del razzismo.

Indubbiamente, paura ed imbarazzo a parte, parlare di razza e di differenze somatiche più o meno evidenti che siano, è semplice; parlare di razzismo invece non lo è.

Conversazioni, libri, film, quotidianità  e piccoli fatti di cronaca possono aiutarci a delineare un percorso formativo in cui equità sociale ed equità razziale diventino anch’esse evidenze imprescindibili su cui costruire il proprio sé.

Educare alle differenze, dunque, per educare all’uguaglianza e alla sensibilità:

  • sensibilità verso il senso di giustizia
  • sensibilità nel riconoscimento  delle ingiustizie
  • sensibilità verso le emozioni altrui
  • sensibilità per provare empatia, commozione e ammirazione

Educazione dunque, come forza prorompente e motrice per la costruzione di un mondo diverso e sicuramente migliore.

Spunti di riflessione

Parlare liberamente: partire dalla realtà per parlare della la storia delle relazioni tra razze, nel proprio Paese e  altrove; ora e prima.

Evitare i giudizi: lasciare sempre domande aperte e spazi di riflessione personale; non dare conclusioni preconfezionate né tantomeno giudizi, ma lasciare che siano i bambini a trovare, sulla scia tracciata,  le loro personali risposte

Arricchire gli scaffali dei libri : cercare libri che raccontino di diversità e differenze, storie di eroi e di eroine che hanno agito diversamente rispetto agli altri, ma anche storie di vita e di realtà quotidiane diverse dalla nostra per offrire orizzonti diversi e spunti di vista differenti.

Creare e cercare occasioni: musei, eventi, allestimenti, istallazioni artistiche, eventi culturali; l’esposizione alla diversità rende realistica l’idea dell’inclusione

L’estate in una scatola

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Parlare ancora di compiti per parlare di estate, di estate e di bambini.

Parlare di estate come di un periodo di stacco e di meritata vacanza.

Vacanza fatta per riposare e rielaborare in modo concreto e divertente quanto fatto a scuola.

Da qui l’idea di mettere l’estate in una scatola.

Un’estate necessariamente diversa per ogni bambino e per ogni bambina.

Un’estate tutta da vivere, assaporare e da raccontare.

Una scatola e cinque consigli ,tutto qua.

Alla scatola e ai consigli vanno aggiunti fantasia e creatività, voglia di fare, sperimentare e creare e, perché no, anche con mamma e papà, fratelli, nonni, zii o amici…

Creare occasioni e cogliere occasioni, questo lo scopo.

Una scatola di recupero realizzata con le confezioni delle cialde per il caffè, ma dal contenuto prezioso: cinque piccole lettere con sei oggetti-simbolo ognuno dei quali richiama qualcosa da fare.

Non un compito, ma qualcosa tutto da inventare, sperimentare e provare.

Come? semplicemente giocando e vivendo la vita di tutti i giorni assaporandone ogni momento con attenzione; a casa, in città, al mare o in campagna, poco importa, intorno c’è sempre tanto…

oggetti simbolo e letterine di accompagnamento

Un piccolo quaderno per scrivere, un pastello per colorare, un metro per misurare, pietre colorate per ricordare la bellezza di quello che c’è e un sacchetto con il kit inventaproblemi.

Con cosa? con quello che abbiamo o che troviamo: conchiglie, sassi foglie e fiori…

Come? Basta fare testa o croce con i tappi che riportano i simboli delle quattro operazioni, lanciare il dado tutte le volte che vogliamo per inventarci i numeri, un po’ di fantasia e…il problema è fatto.

Non resta che risolverlo!

E se i compiti estivi non fossero compiti?

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Spesso i compiti estivi si trasformano in un triste dovere proprio quando bambini e bambine sono poco o per niente motivati a farli ed è così che, per la famiglia tutta, il librino delle vacanze diventa un’agonia.

Diversamente accade se suggeriamo qualcosa di diverso, qualcosa che spinga piccoli e adulti ad osservare le cose con occhi diversi.

Ogni cosa ed ogni evento, si trasformano così in preziose occasioni per ipotizzare e verificare, per mettersi alla prova, inventare nuovi giochi e nuove sfide, per raccogliere reperti e catalogarli; il tutto con estrema cura, perché niente vada perduto.

Sì, perché sì il bello verrà quando a settembre ogni bambino ed ogni bambina porterà in classe il proprio tesoro…

Proposta di attività per le vacanze

Quella che presento è una proposta alternativa al libro delle vacanze.

Ad ogni bambino consegno una scatola con cinque piccoli involti.

Ogni involto, una lettera.

Ogni lettera un consiglio.

  • Consiglio n.1: Costruisci la tua scatola delle vacanze del 2022
  • Consiglio n.2: Vivi a pieno la tua città
  • Consiglio n.3: Problemi in natura
  • Consiglio n.4: Rilassati
  • Consiglio n.5: A caccia di dettagli

E dopo tanti consigli, un appuntamento che arriva dritto al primo giorno di scuola, quando insieme, nel grande cerchio apriremo le nostre scatole e, con l’estate ancora negli occhi, ci racconteremo.

Maestra compresa!

Gelsomino nel paese dei bugiardi- G.Rodari

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Nel paese dei bugiardi il pane è inchiostro, il verde è rosso, i cani miagolano, i gatti abbaiano e la verità è bandita.

Gelsomino capita per caso in quello strano paese e ne rimane travolto e stravolto, ma non sopraffatto.

Per lui il pane è sempre stato pane e il vino è sempre stato vino…

Gelsomino reagisce, nel suo piccolo, e finalmente il pane torna ad essere pane e il vino torna ad essere vino e la verità riprende il suo legittimo posto.

Per tutti non solo per lui.

Un libro scritto nel 1959, ma di straordinaria attualità, da leggere e da gustare per riflettere e per pensare alla nostra vita di oggi.

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