L’estate può offrire occasioni imperdibili per permettere ai bambini non solo di percepire la spendibilità delle conoscenze e delle competenze acquisite, ma anche per vivere esperienze significativamente formative ed educative senza che siano state precedentemente organizzate e strutturate per un preciso scopo; sperimentare il dispiegarsi di un evento, vivere la novità di una situazione, incerta o inaspettata, permette al bambino di osservare , riflettere, ipotizzare ed elaborare strategie tutte da vivere e verificare.

Avere la possibilità di apprendere e sperimentare in un ambiente esterno ha indubbie ricadute positive sul benessere psicofisico dei bambini: miglioramento dell’umore e delle capacità relazionali, diminuzione di comportamenti ansiogeni, canalizzazione di energie, sviluppo della creatività e rispetto dell’ambiente; ma anche sviluppo dell’autonomia e della capacità di osservazione e di analisi critica dell’ambiente circostante in tutte le sue manifestazioni.

L’ambiente esterno, dunque, sia esso un piccolo borgo, un bosco, un lago o una grande spiaggia aprono porte che la scuola, intesa come ambiente fisso e statico, non può aprire.

Non tutto può entrare a scuola, ma la scuola può entrare in tutto ed essere ovunque.

L’outdoor education è la risposta a tutto questo nella convinzione però che non basta la semplice “esposizione” all’aria aperta per sviluppare i processi attesi, ma anche un adeguato accompagnamento adulto.

Non possiamo creare osservatori dicendo ai bambini:”Osservate!”, ma dando loro il potere e i mezzi per tale osservazione, e questi mezzi vengono acquistati attraverso l’educazione dei sensi.

La scoperta del bambino, Maria Montessori

Offrire ai bambini la possibilità di vivere esperienze educative al di fuori delle mura scolastiche, significa dare molto di più che una serie di conoscenze; significa dare loro la possibilità di misurarsi con se stessi, con gli altri e con l’esterno, significa aprire un ventaglio di possibilità educative che non avrebbero potuto essere previste e pianificate.

Approfittiamo dell’estate, dunque, per offrire esperienze ; esperienze in natura ed esperienze culturali e facciamolo insieme.

Non deleghiamo tutto alla scuola o altre agenzie formative: promuovere l’autoeducazione del bambino, la sua autonomia e il suo sviluppo è compito di tutti, è un’ alleanza educativa.

Facciamo leva sulla straordinaria capacità del bambino di immaginare e in ogni posto in cui si troverà elaborerà teorie proprie su come sarà stato prima e su come sarà poi; rifletterà sul tempo e sui cambiamenti, su se stesso e sugli altri; farà collegamenti con quanto già scoperto e aggiungerà nodi alla propria rete di conoscenze e competenze rendendola sempre più amplia.

Visitiamo mostre, musei e partecipiamo ad eventi; invitiamo i bambini a ricercare informazioni sulle epoche passate e sugli artisti che avrà modo di conoscere; aumenterà la loro soddisfazione e il loro interesse nel momento della visita rendendola un vero e proprio svelamento, un dare senso di realtà anche a quello che reale non sembrava…

Leggiamo libri, tanti; immaginiamo il possibile e l’impossibile, senza limiti di sorta.

Guardiamo documentari e film; cerchiamo differenze, differenze di usi, lingue e costumi; ascoltiamo musica ed apriamoci alla sonorità che ci circonda; riscopriamo insieme il mondo con occhi curiosi e mente aperta.

Aiutiamo i bambini e le bambine di oggi ad essere i cittadini consapevoli di domani, rendendoli attivi e partecipi alla vita della comunità e alla cura dell’ambiente: impegniamoci ad educare cittadini attivi, rendendo già da oggi i bambini e le bambine partecipi alla vita democratica della comunità, alla cura dei beni materiali e immateriali e alla custodia dell’ambiente

Scuola, famiglia e società egualmente impegnate verso il raggiungimento di un unico scopo.