Gianni Rodari

Dal libro dei perché all’albo illustrato.

Erano gli anni cinquanta quando Rodari rispondeva nella sua rubrica su “L’Unità” ad un bambino che gli chiedeva perché la sua mamma dovesse andare sempre a lavorare.

La sua risposta sorprende e cambia, in poche battute, il volto della donna, disegnandone uno completamente nuovo, andando sicuramente controcorrente rispetto al suo tempo.

Ne esce un profilo di donna tutto nuovo; una donna forte e dignitosa, creativa e proattiva.

Donna, prima ancora che mamma.

Donna; donna che si muove da sempre in una società che spesso non accetta e non approva; una società che impedisce e che limita…

La risposta di Rodari sorprende per la leggerezza del modo e per la grandezza del messaggio.

Con quella stessa leggerezza con cui abbatte stereotipi e combatte pregiudizi, immagina un nuovo futuro tra madri e figli, tra donna famiglia e società.

Forse, ancora oggi, a settant’anni di distanza, abbiamo ancora bisogno di immaginarlo quel futuro…

Buona festa delle mamma a tutte le mamme

“Il perché la mamma deve andare a lavorare” è diventato un albo, genialmente illustrato da una delle migliori illustratrici italiane di rilievo internazionale,  Chiara Carrer.

Perché la mia mamma deve andare a lavorare tutti i giorni, invece di restare a casa come piacerebbe a me e ai miei fratellini?

Ho un po’ idea che ti piacerebbe tanto se la mamma restasse sempre a casa a fare la domestica a te e ai tuoi fratellini, a lucidare le vostre scarpine, a lavare i vostri fazzolettini, e tanti altri eccetera, ecceterini. Non so che lavoro faccia la tua mamma ma sarà certo un lavoro utile: utile a voi (per i soldi che può guadagnare) e utile a tutta la società. E voi dovreste ammirarla ancora di piú, non soltanto perché è la vostra mamma, ma perché è una donna che lavora: una donna importante, e brava. Le scarpe le potete lucidare da soli, i fazzoletti li potete dare alla lavandaia, poi vi potete mettere alla finestra ad aspettare che la mamma torni per domandarle: «Che cos’hai fatto oggi? Parlaci del tuo lavoro e insegnaci a diventare bravi come te».