Il 25 aprile è una data altamente significativa dall’importante valore simbolico.
Una data che si intreccia con la didattica della storia ma che, allo stesso tempo, la supera assumendo un alto valore civico.
Parlare degli anni che hanno preceduto la Resistenza, raccontare la Resistenza e riflettere su ciò che ne è nato subito dopo non significa soltanto ricostruire la memoria del nostro Paese, ma farci carico, nel senso più bello e pieno del termine, della cura di tutte quelle istituzioni che garantiscono la convivenza pacifica e libera di tutti i cittadini al di sopra delle singole differenze che li caratterizzano.
Attività in classe
La leggenda del piccolo colibrì è un’antica fiaba africana che ben si presta a parlare metaforicamente della Resistenza ricordandoci che ognuno, nel suo piccolo, può davvero fare la differenza.
La fiaba:
Nella foresta divampa un incendio.
Tutti gli animali scappano, ma non il piccolo colibrì che vola fino al fiume, raccoglie una goccia d’acqua nel becco, e vola dritto a gettarla sull’incendio.
Instancabilmente.
Fiume, goccia, incendio.
I grandi animali lo deridono.
Inutili le sue fatiche, assurdo il suo coraggio.
Il colibrì non ascolta.
Continua a raccogliere gocce.
All’improvviso il piccolo elefante esce dal suo riparo e va in cerca d’acqua per contribuire, con il piccolo colibrì, a spengere l’incendio; lo stesso fa il pellicano e lo stesso fanno, poco a poco, tutti i cuccioli.
Ognuno con le proprie forze; ognuno secondo le proprie possibilità.
Solo allora, vedendo i cuccioli, negli adulti scatta un forte senso di vergogna.
Vergogna per essere rimasti a guardare, per non aver osato, provato, tentato…
Tutti allora iniziano instancabilmente a lavorare insieme per spengere l’incendio.
Ognuno con le proprie forze; ognuno secondo le proprie possibilità.
E l’incendio finalmente viene domato.
Tutti abbiamo da imparare da questa antica fiaba africana.
Oggi, forse, più di ieri
Materiali stampabili
Spunti editoriali ed altro ancora
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