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eventi e giorni speciali

Giochiamo papà?

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Giocare è una cosa seria

Bruno Munari

Dagli antichi Egizi alla costruzione del gioco per la festa del papà

Le ricerche svolte in classe sugli Egizi hanno portato anche alla scoperta dei loro giochi più popolari.

Ne è nata l’idea di un laboratorio di costruzione dei giochi con la realizzazione dei tavolieri, delle pedine, dei libretti delle regole e di tutto quanto è necessario per accompagnare e presentare il gioco.

I GIOCO: Il Senet

Un po’ di storia

Il Senet nasce come gioco per pochi, d’élite: pare infatti che in origine (V-IV millennio a.C.), fosse un passatempo riservato ai soli faraoni

In molte tombe, anche tra le più famose, come quelle di  Tutankamon o Nefertar sono state ritrovate scacchiere e tavolieri, ma anche illustrazioni e indispensabili citazioni all’interno dei geroglifici per ricostruirne le modalità di gioco. 

La regina Nefertari gioca a Senet contro un avversario invisibile

Solo più tardi, intorno al 1500 a.C., una variante del gioco iniziò a diffondersi e a divenire popolarissima anche nel resto della popolazione, bambini compresi.

Senet letteralmente significa “passaggio” e non è difficile intuire perché alcuni studiosi abbiano potuto ipotizzare che nel complesso sistema di credenze egizie legate all’aldilà, si potesse ritenere che le sorti del defunto dopo la morte potessero essere legate anche al risultato di una partita di Senet, giocata contro un avversario invisibile.

SCOPO DEL GIOCO è portare in salvo nell’aldilà tutte le proprie pedine.

Elementi da costruire: tavoliere con 30 caselle, 10 pedine e 4 bastoncini

REGOLE: le pedine seguono un percorso bustrofedico, “a serpente” che parte dalla prima casella a sinistra e termina nell’ultima casella a destra.

Il gioco inizia con le pedine fuori dal tavoliere, il primo tiro con punteggio più alto stabilisce quale giocatore inizierà per primo il percorso.

Gli Egizi non usavano i dadi, ma dei bastoncini a due facce, una bianca e l’altra nera e, a seconda di come cadevano dopo il lancio, determinavano il punteggio:

1 bastoncino chiaro= 1 avanzamento e si ritira

2 bastoncini chiari = 2 avanzamenti

3 bastoncini chiari=3 avanzamenti

4 bastoncini chiari=4 avanzamenti e si può ritirare

4 bastoncini scuri= 5 avanzamenti e si ritira

Le pedine possono:

1) muoversi in una casella vuota avanzando;
2) muoversi in una casella vuota scavalcando le proprie pedine. Non c’è limite al numero di pedine proprie che si possono scavalcare;
3) si possono scavalcare anche le pedine avversarie, ma non più di due;
4) non si può terminare il movimento in uno spazio già occupato da una propria pedina;
5) si può terminare il movimento nello spazio occupato da una pedina avversaria se questa non è “protetta”, cioè non c’è un’altra pedina davanti a lei. In questo caso viene “attaccata” e “catturata” per mezzo di uno scambio di posto, collocandola nel punto da cui avevamo iniziato il nostro movimento;
6) Se un giocatore non può muovere avanti nessuna delle sue pedine, allora salta il turno.

Il gioco completo: tavola, carta speciali e bastoncini

MOVIMENTI SPECIALI E USCITA DAL TAVOLIERE: alcune caselle, segnate dai geroglifici corrispondenti, permettono di compiere dei movimenti speciali:

Casella 15 : Casa della Rinascita; casella in cui le pedine non possono essere attaccate ed è anche il punto in cui deve tornare chi cade nella casella 27;

Casella 26: Casa della Vita; casella in cui le pedine non possono essere attaccate e per uscire è necessario un tiro preciso da 5.

Casella 27 : Casa delle Acque; le pedine che finiscono qui cadono nelle acque e rinascono nella Casella 15. Se questa è occupata, ritornano alla I casella.

Casella 28: Casa delle 3 Verità; le pedine le pedine non possono essere attaccate, per uscire è necessario un tiro preciso da 3.

Casella 29: Casa di Iside; le pedine non possono essere attaccate, per uscire è necessario un tiro preciso da 2.

Casella 30: Casa di Horus; le pedine non possono essere attaccate, per uscire è necessario un tiro preciso da 1.

Dato che le caselle 26, 28, 29, 30 non possono essere attaccatate l’avversario non può prendere il loro posto e quindi deve passare il turno finché non si liberano.

II GIOCO: Il Mancala

Un po’ di storia:

 Il Mancala è uno dei giochi più antichi della storia, nato oltre 3.000 anni fa.

Le prime tracce sono state trovate in Africa, in Medio Oriente e in alcune zone dell’Asia. Le popolazioni antiche scavavano buche nel terreno o usavano tavole di legno con piccoli incavi per giocare, utilizzando semi, pietre o conchiglie come pedine.

I ritrovamenti fatti in tombe e palazzi reali, lasciano ipotizzare che i faraoni egizi fossero soliti giocare a Mancala sia come forma di intrattenimento che come pratica mentale per sviluppare competenze di pianificazione che abilità strategiche, competenze e abilità tanto apprezzate sia dai faraoni che dai sacerdoti o dalle classi alte.

L’abilità nel gioco veniva infatti vista come un riflesso di un’intelligenza acuta, essenziale per il buon governo e per la gestione delle risorse del regno.

 I giochi da tavolo come il Mancala, erano dunque anche strumenti educativi utili a sviluppare doti di pianificazione, pazienza e riflessione a lungo termine.

Il Mancala, con la sua semplicità e profondità strategica, potrebbe essere stato un mezzo per allenare la mente a confrontarsi con i cicli naturali e cosmici della vita.

Ogni partita rappresentava una metafora della vita: per ottenere un buon raccolto, bisognava seminare con saggezza e fare scelte ponderate.

SCOPO DEL GIOCO: Il Mancala è un gioco di strategia in cui i giocatori devono raccogliere e distribuire semi o pietre nelle buche del tavoliere per accumulare il maggior numero possibile nel proprio magazzino.

REGOLE BASE:

  • Il gioco si svolge su un tavoliere con due file di buche e due magazzini; sul tavoliere di carta le buche saranno sostituite da sei cerchi piccoli per le buche e due più grandi per i magazzini.
  • Ogni giocatore procede prelevando i semi da una delle sue buche a scelta e li distribuisce uno alla volta nelle buche successive.
  • Se l’ultimo seme cade in un magazzino o in una buca vuota propria, ci sono movimenti speciali che possono avvantaggiare il giocatore.
  • Il gioco termina quando tutte le buche di un lato sono vuote; vince chi ha più semi nel magazzino.

Questo gioco, proprio come il Senet, offre una combinazione di strategia e fortuna, rendendolo un’attività perfetta per il laboratorio della festa del papà.

Spunti editoriali e non solo

Egizi: 1un viaggio nel tempo alla scoperta degli Egizi: vita quotidiana, religione, arte… Le grandi civiltà del mondo antico Un grande volume illustrato per scoprire ed esplorare l’affascinante mondo delle antiche civiltà: Sumeri e Babilonesi, Egiziani, Greci, Etruschi, Romani, Maya, Aztechi e Inca, Cinesi, Anglosassoni e Vichinghi. Una panoramica sui grandi popoli che abitavano il nostro pianeta e dai quali discendiamo: cibo, indumenti, gioielli, abitazioni, mitologia, comunicazione, armi e guerra, leggi, strutture sociali, scrittura, educazione e molto altro. La grande enciclopedia della storiaViaggiare indietro nel tempo e prendere parte alla caccia al mammut, marciare insieme a un soldato romano e volare con i fratelli Wright sul primo aeroplano a motore. Scoprire come si svolgeva una tipica giornata medievale e il modo in cui l’invenzione della stampa ha cambiato il corso degli eventi. Esplorare i luoghi e gli avvenimenti del passato attraverso sorprendenti immagini ricostruite grazie a una computer grafica di ultima generazione.Vita dei bambini nell’antico Egitto. Usi, costumi e stranezze nella terra dei faraoni Un libro per scoprire le differenze tra la vita dei bambini di oggi e quella dei loro coetanei nell’antichità.L’antico Egitto. Viaggia, conosci, esplora. Ediz. a colori. Con puzzle Un piccolo libro per racconta l’antico Egitto, e un puzzle da 200 pezzi per ricercarne e ricostruirne tutti i dettagli.


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Il coraggio delle parole

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Le parole hanno un potere straordinario: possono ferire o guarire, unire o dividere, nascondere o rivelare la verità. 

Usare le parole con coraggio significa esprimere le proprie idee anche quando non è facile, difendere ciò in cui si crede e ascoltare chi la pensa diversamente. 

Oriana Fallaci è stata una delle figure più rappresentative del giornalismo e della letteratura contemporanea. 

La sua determinazione nel cercare la verità, anche quando scomoda, l’ha resa un esempio di coraggio intellettuale

Nelle sue interviste, nei suoi libri e nei suoi articoli. Oriana fallaci ha sempre affrontato con determinazione tematiche complesse ed espresso con fermezza le sue opinioni anche quando erano in forte contrasto con il pensiero dominante consapevole delle critiche o delle discussioni che avrebbero potuto generare.

Ancora oggi ricordiamo Oriana Fallaci per il coraggio delle sue parole, pronte a raccontare e scandagliare la realtà senza timore, spesso a rischio della sua stessa sicurezza, per portare alla luce la verità. 

La sua audacia, come quella di Martha Gellhorn e Anna Politkovskaja, ha aperto la strada a molte altre donne nel mondo del giornalismo e della comunicazione.

La sua eredità ci insegna che essere fedeli alle proprie idee è un valore da difendere, anche quando costa fatica.

Chi era Oriana Fallaci?

Oriana Fallaci era nata Firenze nel 1929 e fin da giovane mostrò una grande curiosità e voglia di capire il mondo. Durante la Seconda guerra mondiale, ancora adolescente, partecipò alla Resistenza italiana, dimostrando coraggio e determinazione. 

Questa esperienza segnò profondamente la sua vita e alimentò la sua sete di verità e giustizia.

Dopo la guerra, intraprese la carriera di giornalista e scrittrice.

Lavorò come inviata speciale per importanti testate, viaggiando in zone di conflitto come il Vietnam, il Medio Oriente e l’America Latina. Intervistò figure politiche e culturali di spicco – tra cui Henry Kissinger, Yasser Arafat e l’Ayatollah Khomeini – e non esitava a porre domande dirette e spesso scomode. Le sue interviste erano famose per la schiettezza e la profondità con cui affrontava anche i temi più delicati.

Fallaci era una donna appassionata e spesso controversa, capace di difendere le proprie idee anche quando queste andavano contro l’opinione pubblica. 

Oltre al giornalismo, scrisse libri che trattavano questioni personali e sociali. 

Tra le sue opere più note c’è Lettera a un bambino mai nato, un’intensa riflessione sul senso della vita, la maternità e la libertà di scelta. 

Per Oriana, usare le parole significava cercare la verità e non temere il confronto, anche a costo di critiche e incomprensioni. La sua eredità ci ricorda quanto sia importante avere il coraggio delle proprie idee e difendere ciò in cui si crede.

Il coraggio di dire la verità: un valore da coltivare a scuola 

Educare i bambini al coraggio delle parole significa aiutarli a esprimersi senza paura, a rispettare le opinioni degli altri e a difendere i propri pensieri con gentilezza. 

Non è sempre facile dire quello che si pensa, soprattutto quando si teme di essere presi in giro o non ascoltati. Ma saper usare le parole con rispetto e sincerità è un’abilità fondamentale per crescere cittadini consapevoli e responsabili.

Spunti didattici e giochi educativi sul coraggio delle idee

Per aiutare bambini e ragazzi a riflettere sul tema, ecco alcune attività semplici e coinvolgenti da proporre in classe o a casa.

🗨️ 1. Il gioco delle opinioni coraggiose

  • L’insegnante legge affermazioni semplici: es. “Mi piace la pioggia”, “È bello aiutare gli altri”. Chi è d’accordo si sposta a destra, chi non è d’accordo a sinistra, chi è indeciso rimane al centro.
  • Dopo ogni affermazione, i bambini dei vari gruppi spiegano le loro scelte. Un gioco per sperimentare la libertà di espressione e il rispetto delle idee.

✍️ 2. La scatola delle parole coraggiose

  • Ogni bambino scrive su un foglietto una frase o una parola che lo ha fatto sentire coraggioso o che vorrebbe dire a qualcuno. I foglietti vengono messi in una scatola.
  • A turno, se ne pesca uno e si prova a immaginare la storia dietro quella parola. Un’attività per stimolare empatia e creatività.

🦸 3. Il mio momento di coraggio

  • Chiedere ai bambini di disegnare o raccontare un episodio in cui hanno detto la verità anche se era difficile o in cui hanno espresso un’opinione diversa dagli altri.
  • Dopo aver condiviso le storie, si riflette su come ci si è sentiti prima e dopo aver parlato con coraggio.

🎭 4. il teatro delle parole

  • Dividere la classe in piccoli gruppi e assegnare loro una situazione in cui un personaggio deve scegliere tra dire ciò che pensa o rimanere in silenzio. Alcuni esempi possono essere:
    • Un bambino vede un amico trattato ingiustamente e deve decidere se intervenire.
    • Un personaggio ha un’idea originale, ma teme che gli altri lo prendano in giro.
    • Una persona assiste a un’ingiustizia e deve decidere se denunciare il fatto.
  • I gruppi scrivono e mettono in scena una breve scenetta che rappresenta il dilemma e la scelta finale del personaggio.
  • Dopo ogni rappresentazione, la classe discute su cosa ha aiutato o ostacolato il personaggio nel parlare.
  • Si riflette sulle emozioni provate dai protagonisti e dagli spettatori, sottolineando l’importanza di sostenere gli altri nel trovare il coraggio di esprimersi.

🗣 5. Il dibattito rispettoso

  • Dividete la classe in due squadre con opinioni opposte su un tema leggero (es. “Meglio la pizza o la pasta?”).
  • Ogni squadra deve preparare degli argomenti a favore della propria posizione e ascoltare con attenzione quelli della squadra avversaria.
  • Durante il dibattito, si stabilisce un moderatore (può essere l’insegnante o un alunno) che garantisce il rispetto del turno di parola e l’uso di un linguaggio appropriato.
  • Dopo il dibattito, ogni squadra riflette su ciò che ha imparato ascoltando gli altri e su come ha argomentato le proprie idee.
  • Per concludere, si chiede ai partecipanti se il dibattito ha cambiato il loro punto di vista o rafforzato la loro opinione, promuovendo così una riflessione sul valore dell’ascolto attivo e del confronto costruttivo.

Conclusione: essere coraggiosi ogni giorno

Il coraggio non è solo fare cose straordinarie, ma anche piccoli gesti quotidiani: chiedere scusa, difendere un amico, dire ciò che si pensa con gentilezza. 

Avere il coraggio di esprimere le proprie idee non significa imporsi sugli altri, ma trovare la propria voce nel rispetto reciproco.

Permettere ai bambini di sperimentare il valore del dialogo e dell’ascolto li aiuta a crescere come cittadini consapevoli e capaci di contribuire a un mondo più giusto.

Un viaggio attraverso la storia della misura; un libro che segue le tracce di un percorso lungo e straordinario: dalla coda di un camaleonte presa come unità di misura a Leonardo Da Vinci, passando per Egizi, Romani e Babilonesi per scoprire come l’uomo abbia da sempre cercato di dare un ordine alle dimensioni, ai pesi e al tempo. Leggende, curiosità, giochi e attività pratiche trasformano ogni pagina in un’esperienza per leggere, giocare e imparare. Un libro per tutti coloro che vogliono scoprire la misura con i propri occhi… e con le proprie mani! Per la didattica: Un supporto pratico e versatile, utilizzabile in modo strutturato o flessibile. I simboli nell’indice aiutano a individuare rapidamente le attività.

Storie che ispirano; Sophie Blanchard e il coraggio di andare oltre

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Quando il cielo sembrava irraggiungibile… lei lo abbracciò

Nel cuore della Parigi del 1800, tra le strade affollate e i limiti imposti, Sophie Blanchard scelse di guardare oltre. Non cercava la fama. Voleva volare.

E in un’epoca in cui alle donne era richiesto di restare con i piedi a terra, lei sollevava ostinatamente lo sguardo e, con coraggio, decise di sfidare il cielo; volò e volò ancora sfidando le convenzioni e superando i limiti imposti dal suo tempo.

Chi era Sophie?

Nata nel 1778 in Francia, Sophie sembrava destinata a una vita ordinaria, ma l’incontro con Jean-Pierre Blanchard cambio letteralmente la sua vita.

Immaginiamo…

Un giovane e determinato pioniere del volo, Jean-Pierre Blanchard, stava preparando una delle sue prime ascensioni in mongolfiera.

 La folla si accalcava, curiosa ma scettica. 

Tra di loro c’era Sophie, timida e curiosa.

Quando Blanchard le chiese di unirsi a lui per un volo, lei non esitò. 

In quel momento, Sophie non scelse solo di salire su un pallone aerostatico, ma di iniziare una nuova vita. Ogni volo da quel momento sarebbe stato per lei una danza tra il coraggio e il pericolo, un inno alla libertà.

Lo stesso Napoleone Bonaparte la scelse per animare le celebrazioni imperiali con spettacolari voli e fuochi d’artificio. Le folle si radunavano ovunque per ammirarla: piccola nella cesta della mongolfiera, immensa nel coraggio. 

Dietro l’incanto degli spettacoli, però, c’erano tempeste improvvise, discese pericolose e il costante rischio di non tornare a terra.

Ogni volo di Sophie era una danza tra sogno e pericolo, un dialogo tra coraggio e gravità.

Volare significava sfidare la sorte, ma anche trovare una forma di libertà in un mondo che offriva ben pochi spazi di emancipazione per le donne.

L’importanza di raccontare storie ispiratrici:

Storie come quella di Sophie Blanchard ci ricordano che il coraggio non è l’assenza di paura, ma la capacità di affrontarla e raccontarle aiuta a coltivare anche nei più piccoli il desiderio di esplorare e di sfidare se stessi; di pensare che non esistano limiti  e che tutti abbiamo sempre la possibilità di andare oltre.

La vita di Sophie Blanchard non rappresenta dunque solo la storia di un’impresa straordinaria, ma un invito a riflettere su valori senza tempo: coraggio, perseveranza e la forza di inseguire i propri sogni, anche quando tutto sembra dire il contrario. 

Le storie ispiratrici come la sua aiutano a formare il carattere, a stimolare la curiosità e a dare voce ai sogni di chiunque, giovane o adulto che sia.

Raccontare la sua storia a scuola può:
🔹 Offrire un esempio di determinazione e passione.
🔹 Stimolare la riflessione sui ruoli di genere, ieri e oggi.
🔹 Avvicinare alla scienza e alla storia attraverso un racconto coinvolgente.
🔹 Celebrare le donne che hanno aperto nuove strade con coraggio e visione.

L’ultimo volo

Il 6 luglio 1819, mentre stava eseguendo una delle sue spettacolari acrobazie aeree a Parigi, una scintilla dei suoi spettacolari fuochi d’artificio colpì la mongolfiera.

 Il pallone di Sophie prese fuoco.

Davanti agli occhi increduli della folla, la cesta si inclinò e Sophie precipitò dal cielo.

Morì come aveva vissuto: tra le nuvole, con il vento tra i capelli e il cuore libero.

Fu la prima donna a perdere la vita in un incidente aereo, ma il suo coraggio aprì la strada a tutte le donne che volevano spingersi oltre i limiti imposti dalla società.

Nel contesto della Giornata Internazionale della Donna, Sophie diventa simbolo di una libertà conquistata con audacia e di una voce che, pur sospesa tra le nuvole, parla ancora a chi ha sogni “troppo grandi” per restare a terra.

Perché ricordarla oggi?

Mentre celebriamo l’8 marzo, la figura di Sophie Blanchard emerge tra le storie che ispirano e spingono a non arrendersi. Non cercava di essere un’eroina. Voleva solo vivere il suo sogno. 

La sua storia diventa così un potente strumento per ricordare che l’emancipazione femminile passa anche attraverso i piccoli e grandi atti di chi, come lei, ha osato sognare in grande.

E in quel suo grande sogno, Sophie ha tracciato una strada per chiunque si sia sentito dire almeno una volta “non puoi”.

Una strada che  testimonia la forza di
-inseguire con audacia  ciò che ci appassiona                                                                                       -non fermarsi davanti ai “non puoi”.
-di guardare sempre un po’ più in alto.

perchè il cielo non è il limite. È solo l’inizio.

A misura di mondo; Un viaggio tra storia e scoperte, esperimenti e giochi

Un viaggio attraverso la storia della misura; un libro che segue le tracce di un percorso lungo e straordinario: dalla coda di un camaleonte presa come unità di misura a Leonardo Da Vinci, passando per Egizi, Romani e Babilonesi per scoprire come l’uomo abbia da sempre cercato di dare un ordine alle dimensioni, ai pesi e al tempo. Leggende, curiosità, giochi e attività pratiche trasformano ogni pagina in un’esperienza per leggere, giocare e imparare. Un libro per tutti coloro che vogliono scoprire la misura con i propri occhi… e con le proprie mani! Per la didattica: Un supporto pratico e versatile, utilizzabile in modo strutturato o flessibile. I simboli nell’indice aiutano a individuare rapidamente le attività.

Il filo della memoria e la storia

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La memoria è il ponte che collega il passato al futuro
— Maria Montessori

C’è un filo invisibile che lega passato e futuro. A volte è sottile, quasi impercettibile, ma se lo si spezza, rischiamo di perdere la strada.

La memoria è quel filo: ci tiene uniti alle nostre radici, ci aiuta a comprendere chi siamo e ci permette di costruire un domani migliore.

Ricordare non significa restare fermi nel passato, ma imparare a leggerlo con occhi nuovi, per riconoscere gli errori e non ripeterli. 

Educare i bambini al valore del ricordo non significa solo ripercorrere eventi lontani, ma stimolare una riflessione profonda sulle radici, sui cambiamenti e sull’importanza di non dimenticare.

L’approccio Montessori attraverso la costante educazione al fare e la centralità riconosciuta all’esperienza diretta, permette ai bambini di avvicinarsi al passato in un modo nuovo: non solo “leggendolo” per comprenderne eventi e causalità, ma per trasformarlo in una risorsa autentica e utilizzabile per la costruzione di un futuro diverso.

Il Valore del Ricordo secondo Maria Montessori:

Maria Montessori ha sempre sottolineato l’importanza di legarci a quel tutto cosmico, di creare quei legami che ci fanno sentire parte di un tutto molto più grande di noi stessi; un’educazione dunque che non si limita al presente, ma che affonda le radici nel passato e si proietta verso il futuro:

“L’infanzia è la base su cui costruire il nostro futuro, ma non possiamo dimenticare che ogni passo in avanti si poggia su quanto già conosciamo e abbiamo vissuto.” 

La memoria, in questo senso, non è solo un ricordo, ma un processo attivo di apprendimento, di riflessione e di consapevolezza.

Educare i bambini al valore della memoria significa aiutarli a fare propri questi insegnamenti, a ripensare alle esperienze vissute, e a comprendere l’importanza di preservare le tracce del passato.

L’Importanza di Educare alla Memoria:

La memoria collettiva e storica è una delle chiavi per costruire una società più consapevole e responsabile. Quando i bambini comprendono l’importanza delle radici, della storia e delle esperienze che ci hanno preceduto, sono liberi di costruire una visione più profonda e critica del presente e, di conseguenza, progettare un futuro migliore. Imparare a ricordare significa anche imparare a rispettare e a prendere consapevolezza dei propri errori, delle proprie conquiste e dei propri cambiamenti.

In una società che guarda al futuro, non possiamo permetterci di dimenticare il passato.

Spunti per attività::

  1. “Il Passato che Costruisce il Futuro”:
    • Descrizione: Ogni bambino sceglie un evento storico significativo, lo esplora e ne scrive una breve storia. Poi, con l’aiuto di disegni e racconti, presenta il suo lavoro alla classe, stimolando la riflessione sul legame tra passato e futuro.
    • Obiettivo: Comprendere come ogni evento del passato, anche doloroso, possa insegnare qualcosa per il futuro.
  2. Laboratorio di Memoria Storica:
    • Descrizione: Usare fotografie, lettere, o testimonianze storiche (come quelle legate al Giorno del Ricordo) per far riflettere i bambini sul significato della memoria collettiva.
    • Obiettivo: Approfondire la comprensione della storia attraverso oggetti e testimonianze reali, rendendo il ricordo un’esperienza tangibile.
  3. Il Diario della Memoria:
    • Descrizione: Ogni bambino tiene un diario in cui scrivere riflessioni personali su eventi storici, legandoli alla propria vita quotidiana e ai cambiamenti che ha osservato nel mondo intorno a lui.
    • Obiettivo: Stimolare la riflessione personale e il rispetto per la memoria storica, creando un legame tra il passato, il presente e il futuro.
  4. Giochi di Memoria Storica:
    • Descrizione: Creare giochi interattivi che sfidano i bambini a collegare eventi storici con date, luoghi e persone, come ad esempio il gioco delle carte o il gioco del “passato e futuro”.
    • Obiettivo: Stimolare l’apprendimento attivo e l’interazione tra i bambini, rendendo l’apprendimento della storia divertente e coinvolgente.

10 Febbraio- Giorno del ricordo- Le foibe

Quattro pagine di diario scritte da Luca, un ragazzino immaginario che racconta la storia con i suoi occhi.

Ogni pagina del diario è datata per aiutare la ricostruzione storica.

Conclusione:

Ricordare il passato è un atto di consapevolezza e di crescita. L’educazione al ricordo, che porta con sé l’importanza delle radici e della memoria, è fondamentale per costruire un futuro più rispettoso, riflessivo e attento. Attraverso l’approccio Montessori, i bambini imparano a esplorare il passato in modo concreto, riflessivo e creativo, sviluppando una consapevolezza profonda che li guiderà nella costruzione di un mondo migliore

Giocare alla gentilezza: un percorso per creare benessere

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Le parole gentili sono brevi e facili da dire, ma la loro eco è infinita – Madre Teresa di Calcutta

Come prevenire il bullismo con un approccio educativo positivo

Nel contesto educativo attuale, prevenire il bullismo non significa solo riconoscere e contrastare episodi negativi, ma soprattutto promuovere un clima di rispetto e collaborazione.

La gentilezza, intesa come atteggiamento quotidiano, è una chiave fondamentale per costruire relazioni positive e prevenire la nascita di dinamiche escludenti.

L’approccio Montessori e la visione cosmica dell’educazione ci ricordano che il bambino non è un individuo isolato, ma parte di un ecosistema sociale più ampio.

Offrire esperienze concrete di cooperazione e cura reciproca permette di radicare nei bambini il senso di appartenenza e la consapevolezza che ogni parola e gesto possono costruire o distruggere.

La scuola, in questa prospettiva, diventa una palestra di relazioni: un luogo dove sperimentare il rispetto e la diversità, imparando attraverso l’esperienza diretta che il benessere collettivo nasce dall’attenzione reciproca.

Gentilezza e bullismo: due facce della stessa medaglia

Il bullismo è spesso descritto come un fenomeno di prevaricazione e sofferenza, ma nella sua essenza è l’opposto della gentilezza: mentre il bullismo mina l’autostima e la sicurezza, la gentilezza rafforza i legami e genera un senso di appartenenza.

Per questo, invece di concentrarci solo sulle dinamiche negative, possiamo lavorare sulla creazione di un ambiente in cui il bullismo fatichi a svilupparsi. I bambini imparano meglio attraverso il fare: giochi, narrazioni e attività esperienziali possono trasformare l’educazione alla gentilezza in un percorso coinvolgente e concreto.


Ecco una serie di attività strutturate per aiutare i bambini a interiorizzare il valore della gentilezza, sviluppare empatia e imparare a costruire relazioni positive.


1. Il potere delle parole

📌 Obiettivo: riflettere sull’impatto che le parole hanno sugli altri.

👉 Come si gioca:

  • I bambini pescano a turno una parola da un sacchetto.
  • Leggono la parola ad alta voce e la inseriscono nel contenitore “Parole che fanno stare bene” o in quello “Parole che fanno male”.
  • Discussione: come ci si sente quando si ricevono parole gentili? E quando si sentono parole dure?

💡 Riflessione finale: Le parole sono strumenti potenti. Quali parole vogliamo usare ogni giorno?


2. Il teatro delle emozioni

📌 Obiettivo: sperimentare empatia e imparare a gestire situazioni di esclusione e supporto.

👉 Come si gioca:

  • Divisi in gruppi, i bambini ricevono un cartellino con una situazione. Esempi: Un bambino è rimasto solo in cortile; Un compagno viene preso in giro; Una bambina viene esclusa dal gioco…
  • Ogni gruppo rappresenta la scena così come descritta. Il gruppo riflette sui comportamenti e sulle emozioni emerse e successivamente prova a modificarla inserendo un comportamento gentile.
  • Dopo ogni rappresentazione, si discute su cosa si è provato nei diversi momenti e nei diversi ruoli.

💡 Riflessione finale: Come possiamo trasformare le situazioni difficili con la gentilezza?


3. Il filo della gentilezza

📌 Obiettivo: far emergere il legame tra gli alunni e la forza delle parole positive.

👉 Come si gioca:

  • Tutti seduti in cerchio. Il primo bambino tiene il gomitolo, dice una parola gentile a un compagno e gli passa il filo.
  • Si continua finché tutti non sono collegati da una grande rete.

💡 Riflessione finale: La gentilezza crea connessioni visibili e invisibili tra noi.


4. Il muro della gentilezza

📌 Obiettivo: costruire un impegno collettivo alla gentilezza.

👉 Come si gioca:

  • Ogni bambino scrive un gesto gentile su un cartoncino.
  • Si incollano tutti i cartoncini su un grande cartellone, formando un “Muro della Gentilezza”.

💡 Riflessione finale: La gentilezza è una costruzione collettiva. Come possiamo mantenerla forte?

Due giochi per sperimentare la gentilezza:

-Il potere delle parole

-La rete invisibile

-Problemi contestualizzati

-Compito di realtà per una matematica autentica: il questionario e l’indagine statistica


Conclusione: la gentilezza come antidoto al bullismo

Educare alla gentilezza significa costruire un ambiente in cui il bullismo ha meno spazio per svilupparsi. Attraverso il gioco, i bambini imparano che le parole e le azioni hanno un impatto sugli altri e che ognuno può contribuire al benessere collettivo.

Un’isola felice esiste solo se ci impegniamo ogni giorno a costruirla con gesti concreti: piccoli atti di gentilezza, attenzione e rispetto possono davvero fare la differenza.

La diversità che arricchisce

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Aiutiamoli a fare da soli, lasciando che ogni bambino esprima la propria personalità.”
Maria Montessori, Il Metodo della Pedagogia Scientifica Applicato all’Educazione Infantile, 1912

La Giornata dei Calzini Spaiati è un momento colorato e divertente per riflettere sull’importanza dell’unicità e dell’accoglienza.

Un giorno speciale, certo, ma il suo messaggio non deve fermarsi lì: celebrare la diversità, riconoscere la bellezza dell’essere unici e costruire ponti di comprensione sono valori da vivere ogni giorno.

Questa giornata ci invita a fare un piccolo gesto simbolico, come indossare calzini spaiati, per ricordarci che essere diversi non solo è normale, ma anche essenziale per rendere il mondo più ricco e variegato.

Celebrare la diversità tutto l’anno
Ecco alcune idee da proporre a scuola o in famiglia per continuare a vivere il messaggio della Giornata dei Calzini Spaiati:

1. Caccia al tesoro delle differenze

Organizzate una caccia al tesoro in cui i bambini devono trovare oggetti o segni distintivi che li rendano unici come il colore preferito, un hobby, un tratto caratteriale…

ognuno raccoglie in un cerchio o in un’area che riporta il suo nome quel racconto concreto di sé.

Al termine, ogni bambino condividerà con il gruppo ciò che lo rende speciale.

2. Il puzzle dell’unicità

Create un grande puzzle dove ogni pezzo rappresenti un bambino del gruppo. Su ogni pezzo, ciascuno può disegnare o scrivere qualcosa che lo caratterizza. Alla fine, unite i pezzi per formare un’immagine che rappresenta la classe o il gruppo: un mosaico unico fatto di diversità.

3. Chi sono io? Il gioco delle qualità

Scrivete su foglietti anonimi qualità o caratteristiche che descrivono ciascun bambino, ad esempio :

Sa ascoltare bene; ama ascoltare storie, adora disegnare fiori, è molto creativo, è un conoscitore degli animali….

Porre tutti i biglietti in un barattolo e con i bambini in cerchio giocare a leggere e indovinare: chi è che…

Un gioco per aiutare a riconoscere e valorizzare i punti di forza e le peculiarità di ognuno.

Il messaggio che continua
La Giornata dei Calzini Spaiati è solo una delle tante occasioni per riflettere, pensare e parlare di valori importanti, ma la vera sfida è portare avanti questi valori in modo vivo ogni giorno.

Che sia attraverso un gioco, una riflessione condivisa o un piccolo gesto di gentilezza, possiamo sempre insegnare ai bambini, e ricordare a noi stessi, che la diversità è un dono.

Materiali scaricabili

Un bambino creativo è un bambino felice- Bruno Munari

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Il Carnevale nell’Arte: Maschere, Colori e Creatività

Il Carnevale è un momento magico, dove creatività e tradizione si incontrano in un tripudio di colori e forme.

Ma può essere anche un’occasione straordinaria per avvicinare i bambini all’arte, ispirandosi a grandi maestri che, con il loro genio, hanno saputo immortalare la vitalità e il mistero di questa festa.

Attraverso il linguaggio universale dell’arte, il Carnevale diventa un laboratorio di idee, un’opportunità per imparare osservando, sperimentando e creando.

Lavorare con i bambini su temi artistici legati al Carnevale non solo stimola la loro immaginazione, ma li aiuta anche a sviluppare competenze trasversali come la capacità di osservazione, la manualità e l’espressione emotiva.

Ogni artista analizzato rappresenta una finestra su tecniche e stili diversi, offrendo spunti per attività didattiche coinvolgenti e originali.

1. Keith Haring e l’energia del movimento

Obiettivo educativo: Sperimentare la rappresentazione del movimento attraverso linee e colori.

Attività proposta: Disegnare figure stilizzate in movimento su grandi fogli con pennarelli colorati o vernici fluorescenti che

Keith Haring, con il suo stile immediato e dinamico, è perfetto per introdurre i bambini alla rappresentazione dell’energia del Carnevale. Ognuno può partecipare alla realizzazione di un grande cartellone unendo personaggi festosi e colorati, ispirandosi ai movimenti della danza e della musica, che caratterizzano questa celebrazione.

2. Pablo Picasso e le maschere cubiste

Obiettivo educativo: Esplorare la scomposizione delle forme e il concetto di astrazione.

Attività proposta: Creare maschere cubiste utilizzando cartoncini colorati, forbici e colla.

Le maschere sono simbolo del Carnevale e Picasso, con il suo approccio innovativo, offre una prospettiva unica. Invitare i bambini a realizzare maschere astratte, combinando forme geometriche e colori contrastanti, li aiuta a comprendere il potenziale espressivo dell’arte astratta.

3. Joan Miró e il sogno del colore

Obiettivo educativo: Stimolare la fantasia attraverso la creazione di forme astratte e simboliche.

Attività proposta: Realizzare un’opera astratta utilizzando pastelli a cera e acquerelli.

Miró, con il suo universo di simboli e colori, è una fonte inesauribile di ispirazione per rappresentare la fantasia del Carnevale. I bambini possono creare composizioni che evocano maschere e costumi, lasciandosi guidare dalla loro immaginazione.

4. René Magritte e le maschere del mistero

Obiettivo educativo: Riflettere sul concetto di identità e trasformazione.

Attività proposta: Creare maschere surreali utilizzando materiali riciclati e decorazioni naturali.

Magritte, con il suo mondo enigmatico, è ideale per esplorare il lato più misterioso del Carnevale. I partecipanti possono realizzare maschere che combinano elementi realistici e fantastici, stimolando una riflessione sul significato delle apparenze.

6. Salvador Dalí e il Carnevale onirico

Obiettivo educativo: Esplorare il confine tra sogno e realtà.

Attività proposta: Creare collage surreali utilizzando riviste, colori acrilici e glitter.

Dalí invita a rompere le regole della percezione tradizionale. I bambini possono creare opere che mescolano immagini di oggetti comuni con elementi fantastici, ispirandosi all’immaginario del Carnevale.

Una proposta educativa per la didattica dell’arte: realizzazione di un pannello collettivo ispirato a Keith Haring

L’Anno nuovo sarà come gli uomini lo faranno: il potere delle piccole azioni

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L’anno Nuovo

Indovinami, indovino

tu che leggi nel destino:

l’anno nuovo come sarà?

Bello, brutto, o metà e metà?

“Trovo stampato nei miei libroni

che avrà di certo quattro stagioni,

dodici mesi, ciascuno al suo posto,

un carnevale e un ferragosto,

e il giorno dopo del lunedì

avrà sempre un martedì.

Di più per ora scritto non trovo

nel destino dell’anno nuovo:

per il resto anche quest’anno

sarà come gli uomini lo faranno”.

Gianni Rodari

La poesia di Gianni Rodari: un inizio speciale

La poesia “L’anno che verrà” di Gianni Rodari è una riflessione sul futuro, sulla speranza e sul desiderio di costruire qualcosa di diverso per un futuro migliore.

Rodari ci invita a pensare all’anno che inizia come un’opportunità per cambiare e crescere.

La sua scrittura si distingue per l’uso di immagini semplici ma potenti, che stimolano la fantasia e la riflessione, senza mai perdere il suo tono giocoso e positivo.

Il messaggio è semplice ma dirompente: il futuro non è solo ciò che accade, ma ciò che costruiamo.

Perché non portare questa riflessione nelle nostre case e nelle nostre classi?

La poesia è breve, chiara e perfettamente adatta anche ai più piccoli.

Attraverso una lettura guidata, i bambini possono scoprire che il tempo è fatto di certezze – come le stagioni, i mesi e i giorni della settimana – ma anche di infinite possibilità da costruire insieme.

Un’attività creativa come la costruzione di un calendario personalizzato permette ai bambini di visualizzare il proprio cammino nel tempo fermando sulla carta sogni e desideri in un progetto concreto. Ogni mese può diventare una piccola pagina di vita, arricchita di volta in volta da immagini, colori e pensieri incoraggiando una visione positiva e proattiva del futuro.

 L’anno nuovo sarà come gli uomini lo faranno: un messaggio da fare proprio con la consapevolezza che ogni piccola azione conta.

Iniziamo il nuovo anno stimolando una riflessione sul tempo e sul tempo come dono prezioso, da vivere con responsabilità e creatività.


La lettura della poesia “L’Anno Nuovo” di Gianni Rodari offre uno spunto perfetto per stimolare una discussione coinvolgente con i bambini sui temi principali del testo. Ecco alcune idee per approfondire i messaggi chiave:

Temi principali della poesia

  1. Il tempo e il ciclo dell’anno
    • La poesia sottolinea la regolarità del tempo (quattro stagioni, dodici mesi, giorni della settimana), offrendo l’opportunità di esplorare il concetto di ciclicità.
    • Domanda : Cosa cambia e cosa resta uguale ogni anno?
  2. Responsabilità umana
    • Il messaggio finale, “sarà come gli uomini lo faranno”, invita a riflettere sul ruolo attivo che ciascuno ha nel costruire il futuro.
    • Domanda: Cosa possiamo fare per rendere quest’anno un anno speciale?
  3. Ottimismo e possibilità
    • La poesia lascia spazio all’immaginazione e alla speranza, sottolineando che il futuro non è scritto ma può essere influenzato dalle nostre azioni.
    • Domanda : Quali sono i vostri desideri per l’anno nuovo?

 Un Calendario Speciale: Mese per Mese

Un’attività molto coinvolgente e significativa è la creazione di un calendario speciale, in cui i bambini possono riflettere su ogni mese dell’anno e su come vogliono renderlo speciale.

Si possono fornire loro due carte per ogni mese: una per disegnare e una per scrivere.

Ogni mese sarà un’opportunità per esplorare un sogno, un desiderio o una riflessione, stimolando l’immaginazione.

Come realizzarlo:

  • Costruire le carte dei mesi e incollarle in ordine su un cartoncino piegato a fisarmonica.
  • Ogni mese, i bambini possono disegnare qualcosa che rappresenti un sogno, un obiettivo, un tema che vorrebbero esplorare.
  • A fianco del disegno, i bambini possono scrivere una riflessione o un pensiero che esprima come si sentono riguardo a quel mese; qualcosa da ricordare o qualcosa di cui essere grati.

A dicembre, può essere aggiunta una pagina speciale di riflessione: Cosa ho imparato quest’anno? Qual è stato il mio momento preferito? Cosa spero per l’anno prossimo?

Attività di Scrittura Creativa

Scrivere una lettera al “Futuro”, immaginando l’anno che verrà.

Conclusione

La poesia “L’Anno Nuovo” di Gianni Rodari è un invito a riflettere sul tempo che passa e sulla responsabilità di ciascuno nel costruire il proprio futuro.

Attraverso attività creative e momenti di condivisione, i bambini possono comprendere l’importanza delle loro azioni, scoprendo che ogni gesto, anche il più piccolo, può fare la differenza.

Accompagnare i più piccoli in questa scoperta significa aiutarli a vivere il nuovo anno con consapevolezza e fiducia, trasformando i buoni propositi in esperienze concrete.

Come ci ricorda Rodari, l’anno nuovo sarà “come gli uomini lo faranno”: un messaggio semplice e profondo che i bambini possono fare proprio per iniziare il loro viaggio verso un anno speciale.

Poesia “L’anno nuovo” di Rodari con attività per la rielaborazione

Hirokazu Ogura: una poesia per abbattere confini e costruire ponti

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Divisioni, contrasti, razzismo, inquinamento, cambiamenti climatici, guerra… temi che sembrano lontani dalla magia del Natale, eppure sono parte integrante del nostro vivere quotidiano. Hirokazu Ogura, poeta giapponese avvolto dal mistero, ci invita a riflettere su queste realtà con la sua poesia “Natale, un giorno”.

Ogura, di cui non si conosce nemmeno l’anno di nascita, avrebbe trascorso gran parte della sua vita in una casa sul lago Hizoruky, un luogo incantato che sembra riflettersi nella semplicità e profondità dei suoi versi. La sua morte, come la sua vita, è avvolta nel mistero, ma le sue parole continuano a risuonare universali e attuali.

“Natale, un giorno” è una poesia che affronta le tensioni sociali, culturali e religiose che attraversano l’umanità da sempre. Con un linguaggio semplice ma incisivo, Ogura ci porta a immaginare un mondo migliore, dove un giorno – forse proprio a Natale – tutti gli uomini si daranno la mano e diranno “Buon Natale” con sincerità.

Questa poesia, pur profondamente adulta nei temi che esplora, si presta anche a essere condivisa con i più piccoli, per avviare un dialogo sulle differenze e sull’importanza di costruire un mondo di pace.


di Hirokazu Ogura

Perché
dappertutto ci sono così tanti recinti?
In fondo, tutto il mondo è un grande recinto.

Perché
la gente parla lingue diverse?
In fondo, tutti diciamo le stesse cose.

Perché
il colore della pelle non è indifferente?
In fondo, siamo tutti diversi.

Perché
gli adulti fanno la guerra?
Dio certamente non lo vuole.

Perché
avvelenano la terra?
Abbiamo solo quella.

A Natale – un giorno – gli uomini andranno d’accordo in tutto il mondo.
Allora ci sarà un enorme albero di Natale con milioni di candele.
Ognuno ne terrà una in mano, e nessuno riuscirà a vedere l’enorme albero fino alla punta.

Allora tutti si diranno “Buon Natale!” a Natale, un giorno.


Questa poesia non è solo un inno alla pace e all’unione, ma un invito a riflettere sul nostro ruolo nel mondo.

È un promemoria per ricordarci che il cambiamento inizia grazie a ciascuno di noi.

Proporla ai bambini, magari durante le festività, può trasformarsi in un’occasione per riflettere e discutere su valori universali come la solidarietà e il rispetto per l’altro e per il pianeta.

Una poesia da leggere, discutere, regalare…

Visita Montessorianamente Shop per attività didattiche dedicate ad ogni disciplina e Montessorianamente Libri per scoprire libri per leggere e per fare

Per un Natale ricco di…parole, giochi, numeri e colori

Un libro per leggere e per fare aspettando Natale. Dalla a alla zeta ogni lettera richiama una parola e ogni parola richiama il Natale con il carico di attesa che sempre lo circonda. Dalle lettere dell’alfabeto prendono forma le parole, dalle parole prendono forma le storie e dalle storie prendono forma i giochi, i disegni e i colori. Un libro tutto da leggere e giocare.
Il libro è scritto in stampato maiuscolo, ma presenta l’alfabeto nei quattro caratteri principali e introduce alla scrittura in corsivo.

Arte Contemporanea e Natale: idee e spunti per un percorso educativo

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Il Natale è il momento in cui tutti i colori diventano luce

Marc Chagall

Introduzione
Il Natale è un tema che ha ispirato artisti di ogni epoca, ma nell’arte contemporanea ha assunto forme nuove e sorprendenti. Gli artisti moderni non si limitano a rappresentare scene tradizionali, ma esplorano il Natale come occasione per riflettere, emozionarsi e innovare.

Attraverso colori, simboli non convenzionali e tecniche inaspettate, il Natale diventa un’opportunità per riflettere e raccontare storie diverse, adatte a tutti, dai bambini agli adulti.

Natale e creatività: un tema universale

Nel corso del tempo, il Natale è stato una costante fonte di ispirazione per gli artisti, che ne hanno raccontato il significato con stili e simboli diversi. Dalle immagini sacre della Natività e dell’Adorazione dei Magi, che esaltavano la spiritualità e il mistero, alle rappresentazioni familiari di momenti di intimità e gioia, come l’albero di Natale o i regali.

Con l’arte contemporanea, il Natale diventa qualcosa di più di un semplice evento da celebrare. Si trasforma in un’opportunità per esplorare il suo significato profondo, personale e collettivo, superando le convenzioni tradizionali per emozionare, sorprendere e ispirare riflessioni sempre nuove.


Lo scopo di un percorso è avvicinare i bambini all’arte contemporanea, utilizzando il tema del Natale come punto di partenza per esplorare come diversi artisti interpretano la festività in modo creativo e innovativo.

Attraverso questo viaggio, i bambini avranno l’opportunità di comprendere come l’arte possa essere una forma di espressione personale e collettiva, che riflette valori, emozioni e riflessioni su temi universali come la speranza, l’amore e la comunità.

Obiettivo:
L’obiettivo è stimolare la creatività dei bambini, permettendo loro di esplorare vari stili artistici e riflettere su come il Natale possa essere rappresentato non solo attraverso scene tradizionali, ma anche in modi più moderni e provocatori. Ogni attività è pensata per incoraggiare l’espressione individuale, la collaborazione in classe e la comprensione dei diversi messaggi che l’arte contemporanea può comunicare.

  1. Colori e Simboli: La Magia di Marc Chagall
    Proponi ai bambini di osservare opere che evocano il Natale con colori brillanti e immagini oniriche, come quelle di Chagall.  Quali colori ti fanno pensare al Natale?
  2. Racconti Visivi: I Dettagli di Edward Burne-Jones
    Analizza come artisti come Burne-Jones utilizzano dettagli per guidare lo spettatore. Focalizzati su simboli come la stella e le figure dei Magi.
  3. Innovazione: Salvador Dalí e il Natale Surrealista
    Introduci il concetto di surrealismo con esempi semplici: Come sarebbe il tuo Natale dei sogni? Invita i bambini a immaginare un presepe fantastico, con elementi insoliti.
  4. Scene di Vita Quotidiana: Norman Rockwell
    Mostra come il Natale può essere raccontato con scene familiari. Chiedi ai bambini di disegnare la loro famiglia durante le feste.
  5. Minimalismo e Movimento: Keith Haring
    Spiega come Haring trasforma l’albero di Natale in un simbolo dinamico. Fai creare un disegno usando solo linee e colori forti.
  6. Pop Art e Tradizione: Andy Warhol
    Mostra come Warhol usa simboli moderni per rappresentare il Natale. Proponi di creare biglietti di Natale con uno stile semplice e colorato.
  7. Magia e Ripetizione: Yayoi Kusama
    Fai scoprire come Kusama usa luci e motivi ripetuti per creare opere che sembrano infinite. Organizza un laboratorio per creare un albero di Natale fatto di motivi geometrici.
  8. Messaggi Sociali: Banksy e il Natale che fa riflettere
    Discuti come il Natale può essere rappresentato per affrontare temi importanti, come il consumismo o la condivisione.
  9. Rivoluzionare il Tradizionale: Shirazeh Houshiary
    Mostra come l’albero di Natale capovolto di Houshiary invita a vedere questa festa con occhi diversi. Proponi di creare un simbolo natalizio “ribaltato” con un messaggio personale.

Attività Finale: Un Museo del Natale Contemporaneo

Dopo aver esplorato questi artisti e stili, invita i bambini o i partecipanti a creare le proprie opere d’arte natalizie.

Ogni opera può essere accompagnata da una breve descrizione che spieghi il significato personale o il messaggio dietro di essa. Organizza una piccola esposizione per condividere le creazioni con la classe o la famiglia.


Conclusione
Il Natale nell’arte contemporanea è un viaggio che unisce tradizione e innovazione, invitando tutti a esplorare nuovi modi di vedere questa festa. Non importa se sei un insegnante, un genitore o un appassionato d’arte: questo percorso è un modo per vivere il Natale in modo creativo e coinvolgente.

Due carte per presentare due artisti contemporanei e la loro interpretazione del Natale, ma anche per sperimentare nuove attività artistiche sullo stile dell’artista presentato.

Un libro per leggere e per fare aspettando Natale. Dalla a alla zeta ogni lettera richiama una parola e ogni parola richiama il Natale con il carico di attesa che sempre lo circonda. Dalle lettere dell’alfabeto prendono forma le parole, dalle parole prendono forma le storie e dalle storie prendono forma i giochi, i disegni e i colori. Un libro tutto da leggere e giocare.
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Imparare giocando: quando magia e fantasia incontrano la didattica

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La magia della didattica concreta e della fantasia: perché il coinvolgimento è la chiave dell’apprendimento

Nel cuore di una didattica efficace c’è un principio essenziale: coinvolgere i bambini attraverso esperienze che parlino alla loro fantasia e che stimolino la loro spinta a fare.

L’apprendimento non passa solo attraverso libri e le parole: i bambini imparano meglio quando possono osservare, manipolare e interagire con ciò che li circonda.

Per questo motivo, materiali ben progettati, che uniscono lettura, gioco e immaginazione, diventano risorse preziose per un apprendimento autentico e significativo.

Un materiale ispirato al mondo di Babbo Natale, ad esempio, non è soltanto un’attività a tema natalizio, ma un vero e proprio viaggio nella fantasia; non solo stimola la curiosità, ma rafforza le competenze linguistiche, la capacità logica e la manualità, creando un momento di meraviglia in cui i bambini diventano protagonisti attivi del loro apprendimento.

Con un pizzico di magia e un approccio concreto l’attività didattica può trasformarsi in un piacevole ricordo che si associa all’idea che l’apprendimento è qualcosa di divertente e, per questo, ancor più desiderato.

Le case e gli ambienti

Per il periodo natalizio, per stimolare i più piccoli alla lettura, possono essere organizzate attività che uniscano il gioco all’apprendimento.

Grandi immagini con ambienti da costruire e arricchire attraverso una serie di altre immagini più piccole.

Una serie di cartellini da leggere e abbinare alle rispettive immagini completano il materiale.

Gli ambienti da costruire possono riguardare non solo Babbo Natale, la sua e gli elfi, ma anche ambienti invernali, animali in letargo e tutto ciò che possa incuriosire i bambini stimolandoli a fare, leggere e scrivere.

Aggiungendo un pizzico di magia, l’apprendimento diventa un momento di meraviglia, rendendo i bambini protagonisti attivi del loro sapere.

-Immagini dei due ambienti: la casa di babbo natale e la fabbrica dei giochi, con due miniserie di immagini cui abbinare le frasi.

-Piccole storie e frasi a tema natalizio per dettati, letture ed esercizi di scrittura

Il mio terzo piccolo libro:Il Natale: Leggere con il metodo Montessori
l Natale sta per arrivare; intorno tutto cambia e si riempie di magia. Ci sono cose nuove da vedere e da ascoltare e cose che invece non si riescono proprio a vedere nemmeno se si sta sempre con il naso all’insù. E poi…ci sono molte cose belle da fare a Natale; così belle che non si possono dimenticare. Ma perché allora farle solo a Natale? Non possiamo forse cambiare? Un libro dedicato ai bambini e alle bambine, un libro da leggere, da fare e da regalare aspettando Natale

Thanksgiving day: un racconto di interconnessione cosmica

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È necessario che l’educazione infantile si concentri sull’unità del cosmo. Solo così il bambino può cominciare a percepire non solo il mondo, ma anche il proprio posto al suo interno.”
Maria Montessori, “Dall’infanzia all’adolescenza

La storia, le tradizioni e le festività sono strumenti preziosi per sviluppare quella visione cosmica che caratterizza la pedagogia montessoriana: un profondo senso di interconnessione tra gli esseri umani, le culture e il mondo naturale che li circonda.

Il Giorno del Ringraziamento, o Thanksgiving Day, offre una delle tante opportunità per esplorare il valore della gratitudine.

Raccontare la storia della nascita della festa è un modo per esplorare e comprendere l’interdipendenza tra esseri umani e natura in una visione cosmica.

Un viaggio nella storia per capire il presente

La storia e la geografia aiutano i bambini a comprendere il loro posto nel mondo.

Permettere ai bambini di esplorare e conoscere la storia del Thanksgiving day, dalla partenza dei Pellegrini , al lungo viaggio sulla Mayflower fino all’incontro con gli Indigeni americani, è un modo per trasmettere l’importanza della cooperazione e del rispetto per le culture diverse.

Possiamo proporre attività come:

  • Creare una timeline del viaggio dei Pellegrini.
  • Esplorare la geografia, mostrando il viaggio dalla Gran Bretagna all’America.
  • Preparare un piatto semplice con ingredienti tradizionali come mais, zucca o patate dolci.

La gratitudine come valore universale

Il ringraziamento è al centro della festa e può essere collegato al concetto montessoriano di interdipendenza.

Ogni cosa che abbiamo – il cibo, la casa, i vestiti – è frutto del lavoro di molte persone e del contributo della natura.

Con i bambini possiamo:

  • Scrivere una lista di cose per cui essere grati, includendo non solo oggetti materiali ma anche esperienze, emozioni e persone.
  • Realizzare una “catena della gratitudine”, con ogni anello rappresentante un motivo per dire grazie.
  • Introdurre il concetto di cura della Terra: se siamo grati per ciò che riceviamo, dobbiamo prenderci cura del nostro pianeta.

Un’educazione alla pace

Il Thanksgiving è anche una lezione sulla pace e condivisione.

L’incontro tra i Pellegrini e gli Indigeni Americani rappresenta un momento di aiuto reciproco e amicizia; il Thanksgiving day può diventare un’occasione per riflettere con i bambini sull’importanza di lavorare insieme, rispettare le differenze e costruire un mondo migliore.

Un ringraziamento cosmico

Un racconto di interconnessione cosmica: tutto nell’universo è interconnesso e contribuisce alla vita; anche la tavola del Thanksgiving diventa simbolo di questa interconnessione: il sole, la terra, l’acqua e le persone hanno contribuito, tutti insieme, a portare il cibo sulla tavola.

Concludiamo la giornata con un momento di riflessione:

  • Osservare un chicco di mais, pensando a tutto ciò che lo ha fatto crescere.
  • Ringraziare il sole, la terra, gli agricoltori e chi ha cucinato.

Il Thanksgiving Day diventa così non solo una festa da celebrare, ma un’opportunità educativa per aiutare i bambini a scoprire il loro posto nell’universo e a coltivare la gratitudine verso tutto ciò che li circonda.

Così, come Maria Montessori ci invita a fare, il bambino impara a vedere il mondo come un grande intreccio di relazioni da rispettare e amare.

Materiale scaricabile

Scheda di lavoro sul Tanksgiving day, dalle origini alle attività:

Il mio terzo piccolo libro:Il Natale: Leggere con il metodo Montessori
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Teatro e Natale: un percorso educativo tra magia, valori ed emozioni

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Teatro a scuola

Il teatro è un potente strumento educativo che offre ai bambini l’opportunità di vivere e condividere emozioni, sviluppando al contempo competenze fondamentali.

Costruire insieme una pièce teatrale, impersonando i personaggi di una storia o narrandone una, stimola nei bambini l’immaginazione, la capacità di lavorare in gruppo e la consapevolezza delle proprie emozioni.

Attraverso il teatro, i bambini apprendono in modo concreto ad assumere i punti di vista degli altri, sviluppando empatia e sensibilità verso il mondo che li circonda.

La narrazione condivisa rafforza inoltre le abilità linguistiche, l’autostima e il piacere di creare qualcosa insieme, rendendo l’esperienza educativa profondamente coinvolgente e capace di rafforzare il senso di appartenenza a una comunità.

ll Natale è un momento dal sapore magico, perfetto per creare esperienze che uniscono emozione, apprendimento e riflessione. Proporre una recita natalizia che veicoli valori universali, indipendenti dai diversi credo religiosi, permette di celebrare questo periodo con un messaggio inclusivo e significativo per tutti.

Un’esperienza di crescita

Partecipare a una rappresentazione teatrale permette ai bambini di calarsi nei panni degli altri, favorendo lo sviluppo dell’empatia e la capacità di comprensione. Passo dopo passo, i bambini, sono naturalmente portati a trovare strategie utili a favorire la collaborazione, a rispettare i tempi e i ruoli altrui e a dare voce alle proprie emozioni in modo consapevole e strutturato.

Fare teatro, dunque, non è solo un’esperienza ludica, ma un potente strumento educativo che stimola lo sviluppo cognitivo, sociale e personale in grado di sviluppare e rafforzare e le abilità relazionali fondamentali.

Il teatro nelle scuola a metodo Montessori: valorizzare il potenziale di ogni bambino

In un contesto educativo montessoriano, il teatro diventa uno degli strumenti capaci di generare sviluppo e di contribuire all’educazione globale del bambino, promuovendo un apprendimento che coinvolga mente, corpo ed emotività.

Dare occasioni per fare teatro significa dare l’opportunità ai bambini di sviluppare autonomia, sensibilità e forte senso di responsabilità verso gli altri, creando un ambiente in cui ogni piccolo gesto e ogni emozione vengono vissuti e condivisi in modo profondo e consapevole, diventa un’esperienza estremamente significativa.

Celebrare il Natale attraverso il teatro non significa solo vivere un momento di festa, ma anche offrire un’esperienza che rimane nel tempo.

Un’idea per una recita semplice, ma dal forte messaggio educativo, potrebbe essere ispirata al celebre libro de “Il pacchetto rosso” di Linda Wolfsgruber.

Attraverso la lettura della storia semplice e toccante, come quella del libro “Il Pacchetto Rosso”, i bambini hanno l’occasione di riflettere su temi universali: l’importanza di un gesto gentile, il valore della condivisione e il potere della felicità che nasce dalla solidarietà. La storia, ambientata in un villaggio che riscopre il calore umano grazie a un piccolo dono, supera ogni barriera culturale e religiosa, offrendo un messaggio di speranza e unità.

In questa prospettiva, una recita ispirata al libro permette ai bambini di sviluppare autonomia, sensibilità e un profondo senso di responsabilità verso gli altri e si trasforma in un magica occasione per educare i bambini e il pubblico a valori che trascendono ogni differenza: l’amore, l’empatia e il desiderio di migliorare il mondo attraverso piccoli gesti.

In un villaggio triste e silenzioso, la nonna di Anna decide di fare la differenza donando una misterioso pacchetto rosso.

Il pacchetto, senza mai essere aperto, passa di mano in mano tra gli abitanti del villaggio e la sua magia porta felicità: al guardaboschi solitario, allo spazzacamino timido, ad una bambina esclusa, al panettiere preoccupato, a una donna in cerca di lavoro e a un anziano violinista. 

Ogni volta che viene donato, il pacchetto accende un sorriso e genera un nuovo gesto gentile, trasformando il villaggio in un luogo di gioia e condivisione.

Le illustrazioni delicate e le parole evocative lo rendono un capolavoro adatto a lettori di tutte le età, e un punto di partenza ideale per attività educative, come, ad esempio, una recita teatrale.

Il libro diventa così non solo un’esperienza di lettura, ma un’esperienza che porta luce e speranza, proprio come il Natale.

La recita

Dopo la lettura del libro si può pensare ad una semplice recita per “sperimentare” la gioia e il piacere del dono.

La semplicità della trama e la forza del messaggio rendono questa rappresentazione teatrale un progetto accessibile a tutti, anche ai più piccoli, basta solo un piccolo pacchetto rosso.

I personaggi che donano e che ricevono il pacchetto possono variare a seconda del numero dei bambini e, volendo, unirsi ad una voce narrante.

Che si tratti di Natale o di un altro momento speciale, il messaggio è chiaro: la felicità nasce dalla gentilezza, dalla condivisione e dalla capacità di vedere l’altro come parte della propria comunità. Un messaggio che non conosce confini e che rende il teatro un’esperienza educativa e universale.

Una scheda organizzativa per poter mettere in scena in modo semplice, passo dopo passo, la recita ospitata al libro de “Il pacchetto rosso”.


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Il valore del dono: da San Nicola a Babbo Natale

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Il Natale è da sempre un momento speciale, capace di unire passato e presente in un intreccio di tradizioni e valori universali. Riscoprire le radici di questa festa, attraverso la storia di San Nicola e la leggenda delle mele, ci offre l’occasione per proporre ai bambini un Natale più autentico, in cui ogni gesto assume un significato profondo.

In un’ottica montessoriana, questa esperienza diventa parte dell’educazione cosmica: una visione che collega i bambini al mondo, al tempo, alla rete invisibile di relazioni che lega ogni cosa,alla ricchezza delle differenze, ricordando loro che il Natale è molto più di una festa.

San Nicola e la leggenda delle mele

La figura di San Nicola è un simbolo di bontà, altruismo e generosità. La leggenda narra di come i suoi gesti gentili avessero la forza di generare cambiamento in chi li riceveva.

La leggenda delle mele, che unisce valori spirituali e radici storiche, diventa un potente strumento per riflettere sul valore del dono, non come un oggetto materiale, ma come un gesto che nasce dal cuore. Un percorso di esperienza cosmica

Nel Metodo Montessori, l’esperienza cosmica guida i bambini a comprendere il loro posto nell’universo, il legame con la natura e con gli altri esseri viventi, con ciò che li ha preceduti e con ciò che li lega al futuro in un comune sentimento di cura e rispetto.

Conoscere la figura di San Nicola e il suo intreccio con Babbo Natale significa anche esplorare la storia, la geografia e i valori che hanno plasmato il nostro presente, creando connessioni tra passato e futuro.

Per accompagnare i bambini in questo percorso, proponiamo attività pratiche e riflessive, come:

  • La mela del dono:  decorare una mela da regalare a una persona cara, per simboleggiare il valore del dono.
  • La mappa di San Nicola: un’attività geografica che esplora i luoghi legati alla sua figura, stimolando la curiosità per il mondo.
  • Riflessioni sui valori: scrivere o raccontare come un piccolo gesto possa portare gioia e cambiamento.

La leggenda di san Nicola: un racconto semplice e poetico che parla al cuore dei bambini e li invita a riflettere sul significato più autentico del Natale.

Fibonacci, matematico della natura

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Il primo passo nell’educazione è il prendersi cura del bambino e dell’ambiente che lo circonda.
Il bambino si nutre della bellezza e dell’ordine della natura.

Educazione alla Vita, M.Montessori

Dietro la bellezza delle spirali di una conchiglia, la disposizione dei semi di un girasole o i petali di un fiore si nasconde sempre una regola matematica speciale.

È la successione di Fibonacci, una sequenza di numeri che segue una semplice regola: ogni numero è la somma dei due precedenti.

Questa sequenza si ripete ovunque nella natura, creando forme armoniose ed efficienti.

Ma come possiamo rendere questo concetto accessibile e affascinante per i bambini? Ecco alcune attività pratiche e coinvolgenti per scoprire il legame tra matematica e natura:

  1. Esplorazione all’Aperto
    Durante una passeggiata, osserviamo pigne, girasoli, conchiglie e fiori. Contiamo i petali o le spirali e scopriamo se seguono i numeri di Fibonacci (3, 5, 8, 13…). I bambini rimarranno stupiti nel vedere come la natura “segue le regole”!
  2. Disegno e Creatività
    Proviamo a disegnare una spirale di Fibonacci, partendo da piccoli quadrati che crescono seguendo la sequenza numerica. È un modo perfetto per unire arte e matematica, stimolando la creatività e la concentrazione.
  3. Costruzione dell’Albero di Fibonacci
    Creiamo un albero seguendo i numeri della sequenza: partiamo con un ramo che si sdoppia, poi cresce in 2, 3, 5 e così via. Bastano stecchini, cartoncino e un po’ di fantasia per realizzare un modello che i bambini potranno decorare.
  4. Riflessioni sull’Armonia
    Discutiamo insieme sul perché la natura usa Fibonacci: ottimizzazione dello spazio, efficienza e bellezza. Questo aiuterà i bambini a sviluppare un senso di meraviglia per il mondo che li circonda.

Una serie di attività per giocare con la sequenza di Fibonacci