eventi e giorni speciali

Un fiore a simbolo di armonia e pace

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“Il sentimento della natura cresce come ogni altra cosa; e non è certo trasfuso da noi con qualche descrizione od esortazione fatta pedantescamente dinanzi ad un bimbo inerte e annoiato chiuso tra mura. Sono le esperienze che lo colpiscono... Noi dobbiamo ai bambini una riparazione più che una lezione”.
M.Montessori 

Operazione Nontiscordardimè-Legambiente Campagna 2022

É la Campagna di volontariato promossa da Legambiente per coinvolgere l’intera comunità nella cura degli ambienti scolastici.
L’edizione di quest’anno , prevista per l’ 11-12 marzo e alla quale tutte le scuole possono liberamente partecipare, è dedicata alla rigenerazione degli spazi esterni, non solo per rispondere al bisogno di socialità dei bambini e delle bambine, ma anche a quello di una scuola sempre più verde e aperta al territorio; una scuola inclusiva , capace di farsi vera comunità in un momento storico tanto difficile, in cui allo stato di incertezza generato dalla pandemia, si è aggiunto quello di paura e sconforto per la guerra tra Russia e Ucraina.
Nel nostro piccolo, abbiamo pensato di dare nuova vita ad uno spiazzo piuttosto ampio destinato a fiori o a orti didattici.
Purtroppo, il suolo durissimo e privo ormai di terra impedisce ai bambini e alle bambine di utilizzarlo, rendendo di fatto nulle le potenzialità didattico-educative che quello spazio potrebbe offrire.
Impensabile un versamento di terra in forma “autonoma” per la rigenerazione di quella parte del cortile scolastico.
Grazie alla campagna di Legambiente, il Comune di Lucca ha dato la sua disponibilità per il versamento di terra, rendendo di nuovo disponibile quello spazio per innumerevoli attività.
La scuola avrà così non solo un’area colorata ed accogliente, ma anche uno spazio da curare per sviluppare nei bambini quel sentimento di cura di cui oggi c’è sempre più bisogno.
Quale modo migliore per farlo se non quello di prendersi cura del proprio territorio e degli spazi comuni?

Incipit di una poesia di G.Rodari

Ieri, i giardinieri del nostro Comune hanno provveduto a a versare nuova; non solo la hanno fresata e concimata rendendola pronta a dare frutti…

Da domani i bambini e le bambine, armati di palette e annaffiatoi, aspetteranno fiori e piantine da mettere a dimora a simbolo di gioia, armonia, pace e cura.

L’allestimento del nuovo spazio, sarà solo l’inizio di tante attività didattiche dedicate a ristabilire un contatto diretto con la natura.

Una poesia per riflettere: “Natura, vattene!” G.Rodari


8 marzo-Insegnare la storia delle donne-Marie Curie

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Io di storia non mi occupo mai, è noiosa. 
Non leggo mai libri di storia, ci sono solo papi e imperatori. 
Mai donne.
Jane Austen, “L'abbazia di Northangerf"

E in effetti è così. 

Le donne sono rimaste fuori dalla narrazione storica pur avendo fatto la storia.

La storia ufficiale si è da sempre concentrata su figure di rilievo della sfera pubblica identificate sempre e solo con figure maschili.

Eppure le donne hanno lottato, hanno lottato più degli uomini.

Hanno lottato al loro fianco ed oltre.

Hanno lottato per i loro diritti di donne e per quelli dei loro figli.

Forse è giunto il momento di raccontarle quelle storie, a scuola e ovunque.

Domani, racconterò ai bambini e alle bambine la storia di Marie Curie che si aggiungerà alle storie già raccontate di Maria Montessori, Rita Levi Montalcini, MalalaYousafzai, Wangari Maathai, Greta Thunberg e Rosa Parks.

Racconterò del suo amore per lo studio e della lotta per studiare, dei Nobel e della sua difficile vita dentro un mondo fatto di soli uomini.

Racconterò del suo amore per la scienza e della rinuncia a brevettare le sue scoperte per lasciarle al servizio dell’umanità.

Racconterò delle  “Piccole Curie”, le speciali automobili con le apparecchiature radiografiche con cui Marie, insieme alla figlia Irene, si recava sul fronte per fare diagnosi, curare o estrarre pallottole ai feriti. 

Racconterò di come abbia dato la sua vita per la scienza e di come oggi il suo corpo riposi al Pantheon di Parigi, dedicato  “Aux grands hommes”, pur essendo  donna

La storia di Marie Curie:

In cammino verso il Dantedí

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Il bel paese là dove il sì suona

Dante Alighieri(If XXXIII 80)




Il 25 marzo si celebra il Dantedí,  la giornata nazionale dedicata al sommo poeta istituita nel 2020 dal Consiglio dei ministri.

La scelta del giorno non è casuale, dal momento che gli studiosi riconoscono il 25 marzo come inizio del viaggio nell’aldilà narrato nella Divina Commedia. 

Molti sono i viaggi, metaforici e non, che è possibile fare con Dante: quelli verso la scoperta delle città in cui ha vissuto,Firenze, Verona, Ravenna; quelli verso i luoghi-teatro di fatti e vite raccontati nell’Inferno o quelli per costruire la geografia del cosmo dantesco.

Il paesaggio italiano raccontato da Dante diventa, di volta in volta, similitudine per chiarire o immagine per richiamare agli occhi quel mondo ultraterreno ch’egli va via via definendo.

La nostra penisola dunque, non solo come unità linguistica “il bel paese là dove il sì suona (If XXXIII 80)“, ma anche come territorio ben definito dai suoi confini fisici: le Alpi e il Mar Mediterraneo.

Nel suo cammino, Dante disegna tutta l’ossatura della penisola, attraverso efficaci descrizioni e personaggi e tutto ci porta là, dove lui vuole portarci, per vedere coi nostri occhi un altro mondo. che, Perché ogni viaggio ci cambia.

Sempre.

Appennino tosco-emiliano; Cascata d’Acquacheta

Geografia dell’Inferno
Geografia del Purgatorio
Geografia del Paradiso

2 marzo- una giornata dedicata alla pace

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L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo

art.11della Costituzione italiana

Una giornata dedicata alla pace non poteva che iniziare con l‘ascolto.

Stamani al centro del nostro cerchio c’era il planisfero e sopra il planisfero, l’articolo 11 della nostra Costituzione; ancora più sopra, un fiore di pesco a ricordare la forza e la bellezza della vita, dell’amore e della pace.

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Durante la conversazione i bambini hanno espresso dubbi, paure e perplessità, ma anche tante curiosità.

Così, accanto ai tanti perché della guerra, siamo andati alla scoperta di quei luoghi di cui sentiamo parlare e parliamo giornalmente.

Il planisfero si è andato via via arricchendo di nuove scoperte.

Cultura,  lingua ,  tradizioni

-le parole in Russia e Ucraina non si scrivono come da noi, ma con un alfabeto diverso..
-e la moneta? anche quella non è come la nostra; non c'è l'euro, ma il rublo e la grivna 
-e il clima? "si vede sempre la neve!"
-e ancora: presidenti, bandiere, capitali...?

Dalle domande sono nati gruppi di esplorazione tesi alla ricerca di risposte e non tutte sono ancora state trovate…

Anche la storia della nascita del simbolo della pace ha incuriosito molto.

Da Goya alla segnaletica navale, i bambini hanno apprezzato la genialità e la semplicità del simbolo ideato da Holtom.

Lo hanno disegnato, colorato e ne hanno fatto anche una piccola medaglia da indossare.

Carnevale: matematica e coding

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Ancora qualche attività per il Carnevale

Terza serie di problemi sul Carnevale.

I protagonisti sono le maschere e le situazioni problematiche i loro momenti di “difficoltà”.

Molto gradita dai bambini anche la proposta di disegnare le maschere ormai conosciute in pixel art.

I disegni realizzati con questa tecnica mettono in evidenza la struttura a quadretti tipica delle immagini digitali facendone un espediente artistico.

Tanto più piccoli e numerosi sono i pixel tanto meno evidente sarà la quadrettatura e tanto più definita e continua apparirà l’immagine .

In modo libero e autonomo i bambini scelgono la maschera da riprodurre e su un foglio a quadretti da un centimetro, costruiscono la griglia e colorano i quadretti indicati riproducendo la sequenza esatta dei pixel

Acquisita la tecnica possono essere messi a disposizione fogli con quadrettature sempre più piccole per aumentare la definizione dell’immagine.

Il Carnevale e le maschere regionali

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Per viaggiare tra le regioni italiane attraverso le maschere di Carnevale

L’attività si propone di esplorare le regioni italiane attraverso la scoperta e l’analisi delle tipiche maschere tradizionali.

L’attività si presenta come una raccolta di carte dedicate alle maschere regionali; ogni carta delinea le caratteristiche fisiche e psicologiche di una maschera e ne indica la regione di provenienza.

Scoperta la regione, i bambini vengono invitati a ricercarla sul materiale a disposizione (atlanti, mappe,  incastri geografici…).

La regione viene disegnata e ritagliata.

Su ogni regione così realizzata vengono indicati il capoluogo e la città di provenienza della maschera, se specificata.

Regione dopo regione, si compone il puzzle dell’Italia.

Carte delle maschere

Ogni carta propone anche attività legate alla descrizione dei personaggi e alla loro rappresentazione grafica.

Interessante anche la proposta di letture sotto forma di dialogo, ideali per favorire la lettura interpretata, ma anche per dare vita ad autonome e divertenti forme di “organizzazione” teatrale o ad esplorazioni linguistiche tra le diverse tipologie testuali.

Carnevale, festa delle maschere e dei travestimenti

Come non cogliere le occasioni che ci offre Gianni Rodari con le sue poesie?  un vero invito per bambini e adulti a immaginare vite e mondi diversi con l’aiuto della sola  fantasia

Ma G.Rodari non ci offre “solo” questo; ci invita anche a giocare con le parole, a scioglierle, legarle e trasformarle e, grazie ai binomi fantastici, a dare vita a infinite possibilità di sperimentazioni.

Tantissime sono le filastrocche da proporre: “Carnevale in filastrocca“, ” Il vestito di Arlecchino” o “Il gioco dei se”

Carnevale poi è anche immaginare, creare, inventare e giocare… e dalla fantasia dei bambini nascono immancabilmente nuove maschere.

Maschera su maschera, si possono creare nuove carte diverse da quelle regionali, ideali per giocare o inventare storie.

Colori e fantasia, manipolazioni di materiali, riuso e riciclo di quanto a disposizione saranno l’ideale per inventare nuovi travestimenti e giocare insieme.

Le maschere regionali diventano poi protagoniste di nuove e divertenti situazioni problematiche che i bambini risolveranno attraverso i materiali a loro disposizione.

Problemi di carnevale:

Carnevale- il testo teatrale

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Il teatro non è il paese della realtà: ci sono alberi di cartone, palazzi di tela, un cielo di cartapesta, diamanti di vetro, oro di carta stagnola, il rosso sulla guancia, un sole che esce da sotto terra. Ma è il paese del vero: ci sono cuori umani dietro le quinte, cuori umani nella sala, cuori umani sul palco (Victor Hugo)

Comunicare ed esprimere le proprie emozioni è indubbiamente più facile attraverso con l’interpretazione e la drammatizzazione di personaggi teatrali.

Favorire la drammatizzazione a scuola significa dedicare cura alle emozioni del singolo e del gruppo, valorizzare le differenze individuali e l’espressività in tutte le sue forme, verbali e non.

L’esperienza teatrale stimola gli apprendimenti indirizzando e canalizzando le energie creative ed alimenta il senso estetico ed artistico.

Immaginazione, improvvisazione, creatività ed espressività , elementi tipici del lavoro teatrale, sono elementi portanti anche per la scoperta e la gestione delle proprie emozioni, anche di quelle più nascoste; è un modo con cui bambini e bambine si rapportano con la parte più intima di loro stessi senza uscire “allo scoperto” imparando a dialogare con la loro parte più intima, a conoscersi, formarsi e a rapportarsi con gli altri prendendosi essenzialmente cura di sé e del proprio percorso di crescita.

Anche Maria Montessori riconosceva alle attività teatrali una grande valenza educativa e formativa proprio in quanto “ambiente protetto”.

Recitare e drammatizzare significa dare espressione viva alla propria individualità in piena libertà.

La valenza delle attività teatrali realizzate anche in contesti scolastici non è infatti tanto il prodotto finale, ma l’insieme dei processi e il percorso che ogni membro del gruppo compie e vive su di sé in prima persona.

Drammatizzare è dunque uno dei tanti modi per sperimentare e mettersi in gioco per esplorare sé e gli altri.

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Attività in classe

Dalla tradizione letteraria e popolare italiana tanti sono gli spunti per mettere in scena piccole drammatizzazioni teatrali.

Dalla lettura teatrale de testo e la messa in scena del testo molti sono i processi attivati.

Eccone solo pochi esempi:

-la rielaborazione deI testo teatrale

-la realizzazione delle immagini sceniche

-la ricerca di musiche suoni e rumori

-l’interazione con il gruppo

-la gestione delle emozioni

“Gli occhiali di Arlecchino”

Arte e Immagine-L’amore che unisce

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Se v’è per l’umanità una speranza di salvezza e di aiuto, questo aiuto non potrà venire che dal bambino, perché in lui si costruisce l’uomo. M.Momtessori

Differenze di forma, di colore, di lucentezza e opacità.

“L’amore che unisce”, il messaggio creato dai bambini per ritornare, questa volta attraverso la realizzazione di un prodotto visivo, a riflettere sulle differenze.

Carta, forbici e fantasia; niente è uguale al precedente.

É così che i bambini hanno realizzato i loro mosaici a forma di cuore.

Le tessere sono le differenze, il cuore l’amore.

L’amore che tutto unisce, appunto.

Pagine di storia-le leggi razziali

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Educare al rispetto delle differenze

“Appartengo all’unica razza che conosco, quella umana”

frase attribuita ad Albert Einstein

Educare al rispetto delle differenze contro ogni forma di violenza e discriminazione è un dovere collettivo e la scuola un luogo privilegiato di riflessione e confronto.

L’educazione alla lotta ad ogni tipo di discriminazione e la promozione ad ogni livello del rispetto della persona e delle differenze, non ha uno spazio e un tempo definiti e concorre alla crescita culturale, emotiva e relazionale dei bambini e delle bambine, attraverso la partecipazione attiva al proprio processo educativo.

Era il 1933. 

Albert Einstein viveva in Germania, quella Germania che dopo le leggi antisemite era pronta a perseguitarlo.

Si diresse così verso gli Stati Uniti in cerca di libertà.

Ancora prima della promulgazione delle leggi di Norimberga , alcuni esponenti della comunità scientifica, in Italia come altrove, riconoscevano la presenza di razze diverse e attribuivano ad alcune il primato su altre.

All’ingresso negli Stati Uniti, tra le tante domande a cui Einsten si trovò a rispondere, una in particolare lo ferì e lui non rimase in silenzio.

Rispondere era un dovere ed era necessario.

Si racconta infatti che, con la sua risposta lapidaria, Einstein colpì le fondamenta stesse su cui si reggeva il razzismo: la diversità.

Non c’è diversità se la razza cui apparteniamo è unica: la razza umana…

Attività in classe:storia-educazione civica

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Giornata della memoria-Helga Welsova

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«Chi non l'ha visto con i propri occhi non sarà mai in grado di immaginarselo, e forse un giorno neanche noi riusciremo a capire come sia stato possibile vivere in queste condizioni» Helga Welsova

“Disegna ciò che vedi” è l’appello del padre di Helga alla risorsa immaginifica  del talento della propria figlia.

Ed Helga lo fa.

Helga disegna la dura realtà del ghetto di Terezín; disegna per vincere l’orrore e la paura. 

E scrive, scrive nel suo diario. Parole e immagini.

Graffi indelebili di memoria.

Il primo disegno, quello di un pupazzo di neve segna la fine della sua infanzia, da quel momento ritrae solo ciò che vede e che vive.

L’orrore della deportazione attraverso gli occhi di una bambina non è certo meno orribile, né velato…

Helga disegna da sola e, a differenza dei più noti disegni dei bambini di Terezin, ritrae con grande efficacia la tragica realtà del ghetto. 

I suoi disegni rappresentano ancora oggi una insostituibile testimonianza documentaria.

Helga Weissova nasce a Praga nel 1929, nello stesso anno di Anne Frank. 

Con i genitori, di origine ebraica, viene internata nel ghetto di Terezin poco dopo il suo dodicesimo compleanno. 

Rimane nel ghetto per quasi tre anni, poi viene deportata ad Auschwitz, Freiburg e Mauthausen dove viene liberata con la madre nel 1945. 

Dallo scaffale di classe:

Il diario di Helga Welsowa, Edizioni Einaudi

La stella di Andra e Tati-la Shoah per i ragazzi-film di animazione

La storia vera di Alessandra e Tatiana Bucci, due sorelle di 4 e 6 anni, che nel 1944 vennero deportate nel campo di concentramento di Auschwitz insieme alla madre, la nonna, la zia e il cuginetto. Le bambine si salvarono solo perché vennero erroneamente scambiate per gemelle…

Giornata della memoria-“Il gelataio Tirelli”

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…e decise di fare qualcosa di ancora più buono del suo gelato…”

Il gelataio Tirelli-Giusto tra le Nazioni” edito da Gallucci, è un libro per parlare di discriminazioni.

Ma non solo.

É un libro sul valore del coraggio, dell’amicizia e dell’aiuto reciproco.

É il racconto di una storia vera, quella del gelataio Tirelli che negli anni trenta lasciò l’Emilia Romagna per emigrare a Budapest portandosi dietro l’amore e la passione per il gelato.

Gli anni corrono in fretta e Francesco Tirelli apre una bella gelateria dove bambini e bambine vanno sorridenti a mangiare il gelato.

Nel 1944 a Budapest iniziaronono le persecuzioni e i sorrisi si fecero tristi anche sulle bocche dei bambini.

Tirelli non ci pensò due volte.

Non pensò a sè, né ai rischi o ai pericoli.

Pensò solo agli amici, alla giustizia e alle assurde discriminazioni.

E fece una cosa ancora più buona del suo gelato: nascose più persone che poteva nel retrobottega della sua gelateria.

Il gelataio Tirelli torna così a vivere tra le parole del libro  a testimonianza di quanto il suo coraggio viva ancora oggi nei sorrisi dei nipoti di tutte quelle persone coraggiosamente nascoste nella sua gelateria .

Nel 2008 Francesco Tirelli, è stato insignito del titolo di Giusto tra le nazioni, l’onorificenza che viene assegnata a chi, non ebreo, ha salvato anche un solo ebreo dal genocidio. 

Donare per fare comunità

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Il valore di una persona risiede in ciò che è capace di dare, non in ciò che è capace di prendere”. 

A.Einstein

Giotto-Il dono del mantello

Niente di più vero.

Il 4 ottobre si celebra la Giornata nazionale del Dono, dedicata al valore della gratuità e alla solidarietà. 

La giornata coincide con la festa di S. Francesco d’Assisi, patrono d’Italia e già giornata della pace, della fraternità e del dialogo tra culture e religioni diverse.

Riflettere e sperimentare il dono è fondamentale  per fare comunità e seminare pace e serenità.

Donare. 

DON-AZIONE, l’atto del donare.

Spesso donare è più gratificante del ricevere, rinforza  legami, crea  reciprocità e riempie di senso ogni semplice gesto.

Si dona in molti modi diversi.

Si dona tempo e si dona ascolto; si donano amore e attenzioni.

Per donare e donar-ci, dovremmo necessariamente riflettere sul tempo non correndogli dietro, ma fermandolo e fissandolo con gesti e don-azioni.

Insegniamo ai bambini a fermare da subito il loro tempo donando loro il nostro; insegniamo loro che il tempo si può suddividere in piccolissimi istanti e che ogni istante può essere riempito in modi unici e indimenticabili.

Cominciamo a fermarlo, a suddividerlo, questo nostro tempo che ci sfugge sempre dalle mani, e riempiamolo di sorrisi, gesti e parole.

Quelli giusti.

Proposta di attività didattica

Ti dono una parola-il binomio fantastico

Il libro: ” Il pacchetto rosso” – Una storia per riflettere sul significato del donare

Eventi e giorni speciali- le ricorrenze

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Ci sono date particolari che rappresentano occasioni speciali per riflettere e confrontarsi. 

Sono le ricorrenze.

Che siano nazionali, internazionali o mondiali, insieme alle giornate a tema, offrono importanti spunti di riflessione a cui la Scuola non può certo fuggire.

Bambini e bambine possono così avere l’opportunità di confrontarsi su temi di attualità e di interesse collettivo partendo dalle loro esperienze, dalle cose di tutti i giorni, esperienze di tutti i giorni, da già che ascoltano e da ciò che vedono dando sempre maggiore concretezza a quanto accade intorno a loro.

Non si tratta mai di occasioni solitarie, da spendere nell’arco della giornata dedicata; sono un po’ come piccoli semi di cui bisogna avere estrema cura fino al primo germoglio.

E poi ancora, su su fino alla pianta rigogliosa.

Cura, attenzione e gentilezza.

Di gesti e di parole.

Rispetto, ascolto, dedizione.

Di parole e fatti.

Giorno dopo giorno.

Foglia dopo foglia.

Domanda dopo domanda. 

Sempre alla ricerca di risposte.