Osservare e descrivere sono due aspetti indissolubili nel lavoro di scrittura.

Descrivere è prima di tutto osservare e quindi educare ad osservare è sicuramente il primo passo da fare.

Osservare non è guardare in modo sfuggevole e veloce.

Osservare è soffermarsi e sostare a lungo sulle cose; è porsi domande e uscire da quella pericolosa girandola di stimoli che non permette alcun esercizio di riflessione.

Osservare è andare in profondità dentro le cose, lasciandoci guidare dai nostri sensi e dal nostro corpo per rinnovare ogni volta lo stupore di qualcosa che ci era immancabilmente sfuggito….

Pensiamo semplicemente ad un frutto.

Per osservarlo non possiamo solo guardarlo; dobbiamo soffermarci sulle sue caratteristiche, una ad una, e per farlo dovremmo necessariamente toccarlo, scuoterlo, tagliarlo, annusarlo, assaggiarlo…

Tutti i sensi saranno all’opera e la mente organizzerà in modo sistematico le informazioni ricevute arricchendo schemi e strutture di nuove conoscenze fatte anche di odori, profumi, sensazioni e colori.

Maria Montessori ha legato in modo indissolubile il coinvolgimento sensoriale all’esperienza concreta non in modo casuale, ma organizzato e finalizzato alla scoperta autonoma .

Osservazione dunque non come atto fine a se stesso, ma legato al percorso di conoscenza e scoperta e, in quanto tale, personale e unico, come unico è tutto ciò che riguarda l’uomo nella sua straordinaria diversità, emotiva, percettiva e sensoriale.

Osservare e soffermarsi per descrivere, proprio come Julio Cortàzar fa con una goccia d’acqua.

Una giornata di pioggia e una goccia d’acqua, una delle tante, tantissime, e in quella piccolissima goccia d’acqua, un mondo; un mondo fatto di dettagli oggettivi, ma anche interpretativi e assolutamente personali:

“Non so come dire, guarda, è terribile questa pioggia. Piove continuamente, fuori fitto e grigio, qui contro i vetri del balcone a goccioloni grevi e duri, che fanno plaf e si schiacciano come schiaffi uno dopo l’altro, che noia. Ecco una gocciolina alta sul riquadro della finestra, un attimo vibra contro il cielo che la scheggia in mille luccichii spenti, cresce s’ingrossa barcolla, cadrà non cadrà, non è ancora caduta. Si afferra con tutte le unghie, non vuole cadere e si vede che si aggrappa con i denti mentre le si gonfia la pancia, è ormai una gocciolona che pende maestosa e, di colpo, zup giù, plaf, disfatta, niente, una viscosità sul marmo.”

( Le gocce, tratto da Storie di Cronopios e di Famas)

Per i bambini la natura e tutto ciò che desta curiosità, saranno sicuramente gli ambiti privilegiati di osservazione proprio perché necessariamente legati all’esplorazione corporea e sensoriale.

Passo dopo passo, la descrizione prenderà forma come parte conclusiva del percorso osservativo, deputata alla sistematizzazione e alla riorganizzazione delle informazioni raccolte.

Osservazione e descrizione diventeranno così parte di un unico processo che, attraverso le percezioni sensoriali, procede dall’esterno verso l’interno e poi di nuovo verso l’esterno, in un circolo virtuoso che si arricchisce di significati creativi e sempre nuovi .

Attività per la classe: materiale per la descrizione- supereroi e supereroine

– descrizioni d’autore, due proposte di lettura: Michael Ende e Roald Dahal

-materiale per la descrizione: il materiale rappresenta una guida per la descrizione autonoma di personaggi reali o immaginari

-supereroi e supereroine per descrivere divertendosi