Il limerick da Edward Lear a G.Rodari

Parole.

Parole ricche di significati, di suoni, ricordi ed emozioni.

O ancora:

parole con significato senza suono,

o con un bel suono senza alcun significato;

parole logicamente concatenate

o parole messe insieme senza senso.

Dipende solo da quello che vogliamo fare.

E, se si ha voglia di giocare, con le parole potremmo non smettere mai!

Se si danno ai bambini gli strumenti e le occasioni per farlo, le parole diventano davvero un modo autonomamente ricercato per giocare.

Basta scegliere una regola, come per ogni gioco che si rispetti e cominciare a divertirsi!

I bambini ci seguiranno entusiasti e sapranno sicuramente sorprenderci.

Qualche esempio?

Potremmo proporre loro di giocare con i tautogrammi, gli acrostici, gli anagrammi, i lipogrammi e, perchè no, con i limerick.

Il limerick è una struttura poetica ideata a metà dell’Ottocento da Edward Lear, pittore naturalista e insegnante di disegno della regina Vittoria, autore delle 109 brevi poesie che sono diventate il modello di questo minuscolo genere letterario.

Edward Lear

Il limerick è un particolare “nonsense” il cui scopo è di far ridere e divertire; un piccolo componimento, buffo e, ovviamente, surreale. 

Fra gli autori italiani di Limerick, il più famoso è sicuramente Gianni Rodari che, ne “La grammatica della fantasia” ha indicato le modalità per creare i limerick.

Disegno con dedica realizzato da Rodari per l’amico L.Cerruti e divenuto poi la copertina di “Rodari le parole animate”

Ancora una volta, come per il binomio fantastico, Rodari suggerisce di partire scegliendo due parole che siano in rima tra di loro, ma appartenenti a campi semantici molto diversi.

Ascoltare le parole scelte , ripeterne il suono, lasciarsi suggestionare e trasportare, immaginare le cose più strane…finché una scintilla non accenda la prima idea per dare vita alla poesia.

Attività in classe

Scrivere limerick:

Il limerick; presentazione per LIM

Piccola guida alla scrittura di limerick