“La mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale è un servo fedele. Abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il dono“ A. Einstein
Perché ogni bambino progredisce nel proprio sviluppo mostrando volontà di provare, scoprire, conoscere e apprendere?
L’apprendimento ha origine all’interno o all’esterno?
M.Montessori, già all’inizio del secolo scorso, sosteneva che il processo di apprendimento ha origine per spinte interne e che dentro ogni bambino c’è una forza innata che lo spinge a conoscere il mondo che lo circonda.
La forza di questa spinta motivazionale ha origine proprio dal sentimento di stupore e di meraviglia che nasce dallo sguardo che il bambino posa sul mondo e sulle cose.
La chimica e gli esperimenti rappresentano una fonte inesauribile di stupore e meraviglia e da quello stesso stupore e da quella stessa meraviglia nascono idee, riflessioni e ipotesi.
Oggi in classe è accaduto proprio questo:
Esperimento di chimica: Si può travasare l’invisibile?
Reagenti chimici
-Bicarbonato di sodio
-aceto
Strumenti
-candela
-accendino
-4 barattoli di vetro grandi o 4 bottiglie di plastica tagliate a metà
Osservazione del fenomeno:
Se mettiamo in un barattolo un elemento basico, il bicarbonato, e uno acido, l’aceto, si provoca un’effervescenza.
Appena si unisce l’aceto al bicarbonato, si formano delle bollicine e rumorosamente il liquido sembra salire.
Prendiamo una candela accesa e inseriamola nel barattolo vuoto aiutandoci con un filo di ferro: la candela rimane accesa.
Inseriamola nel l barattolo in cui è avvenuta l’effervescenza: la candela si spenge.
Come possiamo spiegarci questo fenomeno?
Si invitano i bambini a formulare ipotesi:
1. Durante l’effervescenza si produce un gas; il gas durante l’effervescenza sale e si disperde nell’aria. Ma allora, se si disperde, perché la candela si spenge?
2. Il gas è rimasto intrappolato nella bottiglia e spenge la fiamma.
Come possiamo verificare o confutare questa ipotesi?
Con l’esperimento: se il gas è rimasto intrappolato, la candela si spenge; anche se non si vede, il gas c’è.
Conduzione dell’esperimento
Prendiamo gli altri due barattoli vuoti; in uno si provoca l’effervescenza e in uno no.
Inseriamo la candela accesa nel barattolo vuoto: la candela non si spenge.
Inseriamola nel barattolo dove è avvenuta l’effervescenza: la candela si spenge.
Ma se il gas c’è, anche se non si vede , è possibile trasferirlo da una bottiglia all’altra?
Come facciamo a capirlo?
Con l’esperimento!
Prendiamo allora il barattolo in cui abbiamo provocato l’effervescenza e proviamo a travasare il gas nell’altro barattolo muovendoci con cautela senza far scendere il liquido.
Sarà possibile?
Osserviamo: si nota il passaggio del gas da un barattolo all’altro?
No, niente di visibile.
Accendiamo la candela e inseriamola nel barattolo vuoto: la candela ora si spenge!!
Deduzione
Il gas si è trasferito da una bottiglia all’altra e ha fatto spengere la candela.
L’ipotesi è confermata.
Domanda
Nel barattolo dove era avvenuta l’effervescenza prima del travaso è rimasto del gas?
Ipotesi
Se il gas si è trasferito da un barattolo all’altro, nel primo barattolo non c’è più e la candela rimane accesa.
Come verificare o confutare questa nuova ipotesi?
Con l’esperimento!
Conduzione dell’esperimento
Accendiamo la candela e inseriamola nel barattolo dove era avvenuta l’effervescenza e poi di nuovo nell’altro.
Osserviamo
La candela rimane accesa nel barattolo dove era avvenuta l’effervescenza e si spenge nell’altro.
L’ipotesi è confermata: è stato possibile trasferire il gas da un barattolo all’altro.
Deduzione
Il gas prodotto è più denso dell’aria e quindi si può trasferire da una bottiglia all’altra ed è in grado di spengere la fiamma.
Ma di quale gas si tratta?
É un gas particolare ed ha 2 proprietà importanti
-è estinguente
-è denso
Anche a scuola abbiamo qualcosa che, in caso di incendio, è in grado di spengere il fuoco: l’estintore!
Gli estintori possono essere di vari tipi:
-a sabbia
-a schiuma
–a CO2
Nei nostri barattoli c’era sabbia? C’era schiuma?
No!
Il gas che abbiamo prodotto con la nostra effervescenza è appunto il CO2 ovvero, l’anidride carbonica.