Scaffale di classe

Giornata della memoria-“Il gelataio Tirelli”

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…e decise di fare qualcosa di ancora più buono del suo gelato…”

Il gelataio Tirelli-Giusto tra le Nazioni” edito da Gallucci, è un libro per parlare di discriminazioni.

Ma non solo.

É un libro sul valore del coraggio, dell’amicizia e dell’aiuto reciproco.

É il racconto di una storia vera, quella del gelataio Tirelli che negli anni trenta lasciò l’Emilia Romagna per emigrare a Budapest portandosi dietro l’amore e la passione per il gelato.

Gli anni corrono in fretta e Francesco Tirelli apre una bella gelateria dove bambini e bambine vanno sorridenti a mangiare il gelato.

Nel 1944 a Budapest iniziaronono le persecuzioni e i sorrisi si fecero tristi anche sulle bocche dei bambini.

Tirelli non ci pensò due volte.

Non pensò a sè, né ai rischi o ai pericoli.

Pensò solo agli amici, alla giustizia e alle assurde discriminazioni.

E fece una cosa ancora più buona del suo gelato: nascose più persone che poteva nel retrobottega della sua gelateria.

Il gelataio Tirelli torna così a vivere tra le parole del libro  a testimonianza di quanto il suo coraggio viva ancora oggi nei sorrisi dei nipoti di tutte quelle persone coraggiosamente nascoste nella sua gelateria .

Nel 2008 Francesco Tirelli, è stato insignito del titolo di Giusto tra le nazioni, l’onorificenza che viene assegnata a chi, non ebreo, ha salvato anche un solo ebreo dal genocidio. 

Non chiediamo, lasciamo pensare

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Spesso una lettura, una bella lettura, può trasformarsi  in qualcosa da cui rifuggire: un resoconto o, peggio ancora, un giudizio.

Il bello della lettura è invece quello di lasciarsi trascinare attraverso parole e immagini, in piena libertà senza briglie e senza binari. La strada presa è sempre diversa ed è sempre quella del singolo lettore.

Il solito libro può trascinare in posti completamente diversi e generare emozioni molto diverse.

Ad ognuno le sue; a seconda della risonanza che parole e immagini assumono nella parte più intima di colui che legge.

Quella parte fatta di emozioni, quotidianità e pensiero. 

L’obbligatorietà non ha ali e senza ali non si vola.

Libertà, interesse ed emozioni permettono a bambini e a bambine di creare, immaginare e fare connessioni senza necessità di rispondere a logiche adulte e a risposte “preconfezionate”.

Tutti i libri aprono le loro porte sul mondo e permettono connessioni.

Lasciamo che i bimbi li tocchino, li aprano, li guardino, li leggano e…immaginino!

Libriamoci- giornate di lettura nelle scuole

Dallo scaffale di classe:

…perché le connessioni nascono da sole, senza bisogno di cercarle:

Libro delle terre immaginate (ed. Ippocampo) Un libro da vedere e gustare. Le immagini e i colori trascinano il lettore a immaginare le Terre immaginate nel tempo dagli uomini che ci hanno preceduto..

Da quando è riconosciuta come geoide?

Diario del piccolo viaggiatore nel tempo(ed. Electa kids) É un libro immaginifico che trascina il lettore in un percorso fatto di immagini e parole a tuffarsi con mente e corpo nel passato alla scoperta di personaggi e fatti.

Inventario delle meraviglie del mondo(ed. Ippocampo) alla ricerca dei luoghi per ritrovare, ricercare e raccontare.

Mappe (ed. Electa Kids) per viaggiare all’interno del pianeta alla scoperta di tutte le diversità.

Le parole Magiche (ed Feltrinelli) Che bella parola!( ed.Einaudi) per scoprire le parole di oggi e di ieri e scoprire la loro storia attraverso la ricerca etimologica, ma anche per giocare con le parole, scrivere poesie, inventare tautogrammi, acrostici, calligrafi e lipogrammi.

Kubbe fa un museo ( Ed. Electa Kids) un libro da guardare e godere. Un libro che ci invita a perderci nelle sue immagini e nei suoi colori.

Un libro per fare un museo. Che sia di foglie, sassi o idee su carta, poco importa…

“L’uomo che piantava gli alberi”

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Ho sempre pensato che la lettura quotidiana in classe sia di fondamentale importanza non solo per le emozioni che suscita o per gli orizzonti che mostra, ma per lo speciale legame che crea tra alunno e insegnante.

Leggere non solo per emozionare e ampliare gli orizzonti, ma per far nascere dubbi e suscitare domande. Ma soprattutto, leggere per condividere; condividere stupore e meraviglia, tristezza e gioia estrema.

E una condivisione emotiva, continua e costante, lascia indubbiamente un segno, una traccia indelebile …

Stamani ho iniziato la lettura de “L’uomo che piantava gli alberi”.

J.Giono

Una lettura fresca, dolce nella narrazione e quasi silenziosa, come il personaggio narrato.

Un libro che è una parabola sul rapporto uomo-Natura; un libro poetico che canta la meraviglia degli alberi.

Elzéard Bouffier pianta ogni giorno 100 ghiande perfette selezionate a mano una ad una, per decine e decine di chilometri, per decine d’anni, e così facendo, con un piano chiaro e pulito degno di Dio, riporta la vita là dove c’era il nulla.

Perché la personalità di un uomo riveli qualità veramente eccezionali, bisogna avere la fortuna di poter osservare la sua azione nel coeso di lunghi anni. Se è priva di ogni egoismo, se l’idea che la dirige è di una generosità senza pari, se con assoluta certezza non ha mai ricercato alcuna ricompensa e per di più ha lasciato sul mondo tracce visibili, ci troviamo di fronte a una personalità indimenticabile

J.Giono

La lettura in classe, sin dalle prime righe si è caricata di attesa e di emozione.

Dopo la lettura, sulla scia dell’emozione, i bambini sono andati alla scoperta della realtà presentata da Giono, ognuno secondo i propri interessi e curiosità e, in modo libero e spontaneo, hanno scelto tra i materiali a disposizione quelli che ritenevano “giusti” per soddisfarli.

C’è stato chi ha scelto lo scaffale dei libri dedicati alla natura per consultare gli inventari dei fiori e raccogliere informazioni sulla lavanda; chi ha preferito andare verso lo scaffale della geografia e ricercare i luoghi raccontati sia nell’incastro dell’Europa che sull’atlante; c’è stato chi invece si è diretto verso il materiale di scienze per riprendere in mano le nomenclature dell’albero, del frutto, del fiore e del seme.

C’è stato anche chi ha preso la catena del 100 per visualizzare i dieci mucchietti di dieci ghiande ciascuno, proprio come il silenzioso pastore del libro e ha cominciato a contare ghiande, giorni e anni…

Qualcun altro ancora, con il libro in mano ha scelto lo scaffale dei linguaggi per descrivere a modo suo quell’incredibile personaggio: dizionario dei sinonimi, vocabolario, materiale per la descrizione e tanta tanta voglia di raccontare…

Avrei forse potuto suggerire io qualcosa di meglio?