La gita era alle porte, l’eccitazione alta.

Programmi, idee e desideri affollavano le menti.

E perché all’interno della giornata non ricavarci uno spazio per un gelato tutti insieme?

E che sapore avrebbe avuto quel quel gelato se fosse stato comprato con i soldi guadagnati?

Sicuramente diverso; e gli occhi dei bambini e delle bambine lo testimoniavano.

É nata così l’idea di produrre la marmellata e di venderla nel cortile della scuola.

Abbiamo parlato di imprenditorialità, di spesa, ricavo, guadagno e perdita.

Abbiamo cercato un po’ di ricette e abbiamo scoperto che gli ingredienti necessari erano davvero pochi: frutta e zucchero .

Per la frutta non avevamo problemi: in classe ce n’ è sempre molta a disposizione; ed è quella biologica, buona e profumata, non consumata al momento della mensa.

Avevamo mele e arance.

Abbiamo cercato ricette più specifiche con la frutta che avevamo a disposizione: marmellata di mele, arance e cannella.

Dovevamo solo comprare lo zucchero e la cannella.

Due kg di zucchero e una confezione di cannella.

Spesa:

zucchero 2x 1,20

cannella 2,30

totale € 4,70

Ognuno ha provveduto a a portare a scuola dei barattoli e ci siamo messi all’opera.

Abbiamo diviso le mele prima in quarti e poi a piccoli pezzi e abbiamo spremuto le arance pesando gli ingredienti secondo la ricetta.

Abbiamo disposto tutto in una pentola e coperto con lo zucchero.

La cottura è stata lenta e il profumo e l’attesa hanno creato un’atmosfera decisamente magica.

A fine cottura la marmellata è stata travasata nei vasetti.

I vasetti erano tutti diversi; potevano costare tutti il solito prezzo?

A quanto venderli? In base a cosa decidere?

I bambini hanno fatto molte ipotesi, poi hanno deciso di pesare anche quelli.

Ho fatto notare però che a questo punto non avremmo solo pesato la marmellata, ma anche il vasetto di vetro e il tappo.

Peso lordo, peso netto e tara.

Tanti concetti nuovi e importanti con un’unica attività altamente coinvolgente.

Con pesi e bilancia tutti i bambini si sono messi all’opera e, secondo i pesi, hanno deciso i prezzi.

In concreto hanno stabilito il prezzo per quello grande e dimezzato per quelli grandi più o meno la metà e dimezzato ancora per quelli piccoli piccoli.

Non restava che preparare l’etichetta. ingredienti, luogo di preparazione, peso lordo.

Ogni vasetto è stato prezzato e decorato con un centrino colorato a copertura del tappo.

Il momento della vendita è stato davvero emozionante.

I bambini, turno, vendevano i barattoli e provvedevano a fare il resto se necessario.

A fine vendita abbiamo contato i soldi ricavati, abbiamo tolto i 4,70€ della spesa e diviso il guadagno.

…e il gelato ha avuto davvero un gusto tutto diverso!

Dall’esperienza diretta ai problemi