Ho sempre pensato che la lettura quotidiana in classe sia di fondamentale importanza non solo per le emozioni che suscita o per gli orizzonti che mostra, ma per lo speciale legame che crea tra alunno e insegnante.

Leggere non solo per emozionare e ampliare gli orizzonti, ma per far nascere dubbi e suscitare domande. Ma soprattutto, leggere per condividere; condividere stupore e meraviglia, tristezza e gioia estrema.

E una condivisione emotiva, continua e costante, lascia indubbiamente un segno, una traccia indelebile …

Stamani ho iniziato la lettura de “L’uomo che piantava gli alberi”.

J.Giono

Una lettura fresca, dolce nella narrazione e quasi silenziosa, come il personaggio narrato.

Un libro che è una parabola sul rapporto uomo-Natura; un libro poetico che canta la meraviglia degli alberi.

Elzéard Bouffier pianta ogni giorno 100 ghiande perfette selezionate a mano una ad una, per decine e decine di chilometri, per decine d’anni, e così facendo, con un piano chiaro e pulito degno di Dio, riporta la vita là dove c’era il nulla.

Perché la personalità di un uomo riveli qualità veramente eccezionali, bisogna avere la fortuna di poter osservare la sua azione nel coeso di lunghi anni. Se è priva di ogni egoismo, se l’idea che la dirige è di una generosità senza pari, se con assoluta certezza non ha mai ricercato alcuna ricompensa e per di più ha lasciato sul mondo tracce visibili, ci troviamo di fronte a una personalità indimenticabile

J.Giono

La lettura in classe, sin dalle prime righe si è caricata di attesa e di emozione.

Dopo la lettura, sulla scia dell’emozione, i bambini sono andati alla scoperta della realtà presentata da Giono, ognuno secondo i propri interessi e curiosità e, in modo libero e spontaneo, hanno scelto tra i materiali a disposizione quelli che ritenevano “giusti” per soddisfarli.

C’è stato chi ha scelto lo scaffale dei libri dedicati alla natura per consultare gli inventari dei fiori e raccogliere informazioni sulla lavanda; chi ha preferito andare verso lo scaffale della geografia e ricercare i luoghi raccontati sia nell’incastro dell’Europa che sull’atlante; c’è stato chi invece si è diretto verso il materiale di scienze per riprendere in mano le nomenclature dell’albero, del frutto, del fiore e del seme.

C’è stato anche chi ha preso la catena del 100 per visualizzare i dieci mucchietti di dieci ghiande ciascuno, proprio come il silenzioso pastore del libro e ha cominciato a contare ghiande, giorni e anni…

Qualcun altro ancora, con il libro in mano ha scelto lo scaffale dei linguaggi per descrivere a modo suo quell’incredibile personaggio: dizionario dei sinonimi, vocabolario, materiale per la descrizione e tanta tanta voglia di raccontare…

Avrei forse potuto suggerire io qualcosa di meglio?