«Chi non l'ha visto con i propri occhi non sarà mai in grado di immaginarselo, e forse un giorno neanche noi riusciremo a capire come sia stato possibile vivere in queste condizioni» Helga Welsova

“Disegna ciò che vedi” è l’appello del padre di Helga alla risorsa immaginifica  del talento della propria figlia.

Ed Helga lo fa.

Helga disegna la dura realtà del ghetto di Terezín; disegna per vincere l’orrore e la paura. 

E scrive, scrive nel suo diario. Parole e immagini.

Graffi indelebili di memoria.

Il primo disegno, quello di un pupazzo di neve segna la fine della sua infanzia, da quel momento ritrae solo ciò che vede e che vive.

L’orrore della deportazione attraverso gli occhi di una bambina non è certo meno orribile, né velato…

Helga disegna da sola e, a differenza dei più noti disegni dei bambini di Terezin, ritrae con grande efficacia la tragica realtà del ghetto. 

I suoi disegni rappresentano ancora oggi una insostituibile testimonianza documentaria.

Helga Weissova nasce a Praga nel 1929, nello stesso anno di Anne Frank. 

Con i genitori, di origine ebraica, viene internata nel ghetto di Terezin poco dopo il suo dodicesimo compleanno. 

Rimane nel ghetto per quasi tre anni, poi viene deportata ad Auschwitz, Freiburg e Mauthausen dove viene liberata con la madre nel 1945. 

Dallo scaffale di classe:

Il diario di Helga Welsowa, Edizioni Einaudi

La stella di Andra e Tati-la Shoah per i ragazzi-film di animazione

La storia vera di Alessandra e Tatiana Bucci, due sorelle di 4 e 6 anni, che nel 1944 vennero deportate nel campo di concentramento di Auschwitz insieme alla madre, la nonna, la zia e il cuginetto. Le bambine si salvarono solo perché vennero erroneamente scambiate per gemelle…