Vale la pena che un bambino impari piangendo quello che può imparare ridendo? Se si mettessero insieme le lacrime versate nei cinque continenti per colpa dell’ortografia, si otterrebbe una cascata da sfruttare per la produzione dell’energia elettrica. Ma io trovo che sarebbe un’energia troppo costosa”.

Gianni Rodari

Il gioco dell’oca ortografico è solo uno dei tanti modi in cui i bambini, giocando, possono riflettere sulle principali regole ortografiche.

Possono giocare in due o in tre.

Carta, penna, dado e tavola di controllo.

In autonomia i piccoli giocatori scriveranno parola dopo parola gli oggetti rappresentati nelle caselle e ne verificheranno l’esattezza sulla tavola di controllo.

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