Nel 1970, Gianni Rodari ricevette il premio Andersen.

Nell’occasione Rodari si fece autore di uno splendido messaggio che racchiude tutta la filosofia del suo pensiero in modo davvero magistrale

Si può parlare degli uomini anche parlando di gatti e si può parlare di cose serie e importanti anche raccontando fiabe allegre. Facciamo il caso del signor Isacco Newton. Ora una volta, se è vero quello che raccontano, stava seduto sotto un albero di mele e gli cadde una mela in testa. Un altro al suo posto, avrebbe detto quattro parole poco gentili e si sarebbe cercato un altro albero per stare all’ombra. Invece il signor Newton comincia a domandarsi: e perché quella mela è caduta all’ingiù? Come mai non è volata all’insù? Come mai non è caduta a destra o a sinistra, ma proprio in basso? Quale forza misteriosa l’attira in basso? Occorre una grande fantasia, una forte immaginazione per essere un vero scienziato, per immaginare cose che non esistono ancora e scoprirle, per immaginare un mondo migliore di quello in cui viviamo e mettersi a lavorare per costruirlo”.

E allora parole, parole e parole.

Parole per giocare, inventare e divertirsi.

Parole per immaginare quello che non c’ è.

Ma anche parole per riflettere sui grandi temi importanti in un modo diverso, senza patetismi o giri di parole; un modo schietto, semplice, naturale.

Un modo che sa arrivare con la stessa efficacia a grandi e piccini raccontano sì la realtà di tutti i giorni fatta di persone e di mestieri- pompieri, portinaie, stagnini, bidelli, ferrovieri, vigili urbani- ma anche di figure assolutamente fantastiche in uno scorrere infinito, dall’omino di neve al cappello senza testa, dal paese degli uomini di burro, all’omino della pioggia e a quello dei sogni …

Tutti lì, tutti insieme per dare parola a silenziose denunce e taciute ingiustizie non solo con sorridente umorismo, ma con uno sguardo capace di andare oltre e immaginare un mondo migliore…

La lettura de “La grammatica della fantasia” è sicuramente il punto di partenza per una scrittura fantastica, immaginifica e personale.

Allo stesso modo, irrinunciabile è la lettura delle Favole al telefono che scatena sorrisi proprio per quella straordinaria capacità di parlare di mondi fantastici riferendosi a quello reale…

Attività in classe

In questi giorni di Carnevale come rinunciare a parlare di libertà grazie alla storia di Pulcinella in fuga?