Nel 1970, Gianni Rodari ricevette il premio Andersen.
Nell’occasione Rodari si fece autore di uno splendido messaggio che racchiude tutta la filosofia del suo pensiero in modo davvero magistrale
E allora parole, parole e parole.
Parole per giocare, inventare e divertirsi.
Parole per immaginare quello che non c’ è.
Ma anche parole per riflettere sui grandi temi importanti in un modo diverso, senza patetismi o giri di parole; un modo schietto, semplice, naturale.
Un modo che sa arrivare con la stessa efficacia a grandi e piccini raccontano sì la realtà di tutti i giorni fatta di persone e di mestieri- pompieri, portinaie, stagnini, bidelli, ferrovieri, vigili urbani- ma anche di figure assolutamente fantastiche in uno scorrere infinito, dall’omino di neve al cappello senza testa, dal paese degli uomini di burro, all’omino della pioggia e a quello dei sogni …
Tutti lì, tutti insieme per dare parola a silenziose denunce e taciute ingiustizie non solo con sorridente umorismo, ma con uno sguardo capace di andare oltre e immaginare un mondo migliore…
La lettura de “La grammatica della fantasia” è sicuramente il punto di partenza per una scrittura fantastica, immaginifica e personale.
Allo stesso modo, irrinunciabile è la lettura delle Favole al telefono che scatena sorrisi proprio per quella straordinaria capacità di parlare di mondi fantastici riferendosi a quello reale…
Attività in classe
In questi giorni di Carnevale come rinunciare a parlare di libertà grazie alla storia di Pulcinella in fuga?
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