8 marzo; parlare di donne, oggi come ieri, proprio come fece lei…

Io non sono famosa grazie alla mia abilità o alla mia intelligenza, ma per il mio coraggio e la mia indifferenza nei confronti di tutto

Maria Montessori

Maria Montessori è stata la terza donna italiana a conseguire una laurea in medicina. 

La sua tesi, discussa il 10 luglio del 1896, era centrata sul suo “Contributo clinico allo studio delle allucinazioni a contenuto antagonistico”.

La scelta stessa dell’argomento denota da subito una personalità diversa, nuova; quella di una persona che vede oltre e che sa lottare per arrivarci.

Nella sua tesi, la giovanissima M. Montessori, cercava di definire in termini clinici le allucinazioni, aprendo una breccia su un mondo allora oscuro e nascosto: quello della malattia mentale.

Anche da uomo la sua impresa sarebbe stata titanica, ma lei era una donna e correva l’anno 1896.

Parlare di malattia mentale, del lato oscuro della medicina e farlo da donna era davvero qualcosa di inaudito o, quantomeno, di estremamente coraggioso in un contesto storico-sociale che vedeva proprio nella donna un’associazione stretta con la follia.

Nel XIX secolo, infatti si riteneva che i comportamenti folli si originassero nell’apparato riproduttivo femminile e precisamente nell’utero.

Il lavoro, l’impegno, le argomentazioni e il coraggio di Maria Montessori non passarono inosservate; Maria Montessori si laureò con un voto di 105/110 e si trovò catapultata inuma mondo dove non era più solo Maria Montessori, ma un nuovo modello di donna.

Il passaggio fu breve e l’impegno, quello che la contraddistingueva, sempre alto e costante.

Poco tempo dopo Maria partecipò su invito al Congresso sui Diritti delle Donne di Berlino in rappresentanza del suo Paese, l’Italia.

I suoi tre interventi furono incisivi e toccanti e affrontarono lucidamente i problemi delle donne:

il lavoro femminile, il diverso trattamento sul posto di lavoro tra uomini e donne e il diverso trattamento economico:

Parlo in nome di sei milioni di donne italiane che lavorano in fabbrica e nei campi per diciotto ore al giorno, ricevendo la metà dello stipendio riservato agli uomini per svolgere lo stesso lavoro, se non inferiore» 

Coraggio e determinazione erano indubbiamente i suoi caratteri distintivi ed è con coraggio e determinazione che M.Montessori denuncia la condizione femminile del tempo e la condizione educativa cui sono costretti i bambini.

Una denuncia, quella della Montessori, mai fine a se stessa, ma rigorosa e scientificamente supportata, sempre.

Una sensibilità non comune quella che la porta a sviluppare un più che vivo interesse per l’infanzia; un’infanzia violata, costretta, sminuita della sua spiritualità e ostaggio di un mondo rigorosamente adulto.

Il suo lavoro come assistente presso la clinica psichiatrica dell’Università di Roma la vede impegnata nel recupero dei bambini e bambine con problemi psichici e all’elaborazione sempre maggiormente definita del suo credo pedagogico che vede nell’educazione la chiave di volta per  uno sviluppo sano ed equilibrato.

La condizione di vita dei bambini all’interno dei manicomi è qualcosa che sicuramente smuove la parte più profonda del suo animo; animo di medico e di donna.

Una donna, Maria, dalla straordinaria sensibilità.

Visionaria?

Per molti; sicuramente per tutti coloro che rimanevano chiusi nei tanti castelli del pregiudizio, dello stereotipo, dll’indifferenza e dell’assurdità…

Una donna forte, leale, giusta. Una donna costantemente in cammino verso qualcosa che pochi ancora vedevano e che, forse, ancora oggi, molti non vedono…

Forse è per tutto questo o per ancora molto di più che, in occasione di un viaggio negli Stati Uniti nel 1913, il New York Tribune definì Maria Montessori come «la donna più interessante d’Europa». 

Attività in classe

Lettura dell’albo illustrato “Mimosa in fuga” e conversazione guidata sui temi che riguardano la condizione della donna nel mondo; ieri e oggi.

Spunti editoriali:

Montessori, perché no? di Grazia Honegger Fresco

Il volume offre scritti inediti di Maria Montessori, testimonianze di discepoli, amici, studiosi di fenomeni formativi, personaggi di cultura, resoconti di sue iniziative e realizzazioni nei vari luoghi in cui è trascorsa la sua esistenza, documentazioni di scuole montessoriane sparse nel mondo e frequentate da bimbi piccoli e adolescenti. Filo conduttore del libro sono le idee della pedagogista, scandite secondo l’ordine evolutivo dell’individuo, colte e lette nella loro vitalità, presentate nelle variazioni progettuali e istituzionali che hanno suscitato.

Maria Montessori, una storia attuale

Maria Montessori non fu certo una donna comune. Capace di destare le più entusiastiche adesioni e le critiche più malevole, fu oggetto al suo tempo di illazioni, maldicenze, pettegolezzi e, ancor oggi, il suo senso di libertà e le scomode novità del suo pensiero suscitano reazioni contrastanti. Si ripercorrono qui le tappe della sua vita: dagli anni della formazione, segnati dalla difficoltà di essere una delle prime donne medico in Italia, all’esperienza dolorosa della maternità nascosta; dalle lotte femministe, che fondano in lei un nuovo senso di giustizia sociale e una nuova consapevolezza del ruolo della donna, all’impegno a favore dei bambini svantaggiati fino al suo innovativo progetto pedagogico, basato sulla valorizzazione delle risorse e della libertà del bambino.

Mimosa in fuga

La mattina di un 8 marzo la piccola mimosa Mimì decide di scappare: perché è stanca di essere trattata come un regalo e vorrebbe invece essere un simbolo, il simbolo fondamentale della storia del femminismo e delle conquiste delle donne. E proprio in quella fredda mattina, un incontro inaspettato permetterà a Mimì di realizzare il proprio desiderio e di consegnare il suo messaggio più importante a una bambina.

Libere e sovrane, le donne che hanno fatto la costituzione

Un libro dedicato alle ventuno donne «libere e sovrane» che per prime nella storia d’Italia intervennero nelle decisioni politiche sul futuro del paese. Insieme, contribuirono con slancio ed energia a scrivere la nostra Costituzione e a renderla anche la Costituzione delle donne. A oltre settant’anni dall’anniversario del suffragio femminile, il contributo delle donne alla storia della nostra democrazia è ancora poco conosciuto, l’albo raccoglie le biografie delle ventuno Madri costituenti che, assieme ai più celebri «Padri», hanno scritto la Costituzione.