Ancora una filastrocca di Gianni Rodari per riflettere e pensare.
Pensare al passato, al presente e al futuro.
Pensare semplicemente per riconoscere che il futuro di pende da noi, da come lo disegniamo e con quale spirito lo affrontiamo.
Non ci sono indovini da interrogare se non noi stessi.
Fino in fondo.
Accanto alle certezze, allo scorrere dei giorni, dei mesi e delle feste, non esiste altro per augurarci un futuro migliore se non il positivo volere più intimo di ogni uomo…
L’anno Nuovo
Indovinami, indovino
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto, o metà e metà?
“Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo del lunedì
avrà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno”.
Gianni Rodari