Il ritmo delle stagioni: l’inverno e l’arte dell’attesa

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Noi non possiamo formare osservatori parlando con i bambini,  ma solo dando loro il potere e i mezzi per osservare, e questi mezzi sono forniti dall’educazione dei sensi.

M.Montessori, Il segreto dell’infanzia, 1936

In un mondo che corre veloce, insegnare ai bambini ad aspettare, ad ascoltare e a prendersi il tempo per osservare diventa un’abilità preziosa; irrinunciabile.

L’inverno è una stagione che spesso passa inosservata ai nostri occhi ormai troppo abituati alla frenesia e alla ricerca di stimoli immediati. Eppure è proprio l’inverno ad offrire un’opportunità straordinaria: sperimentare il valore della pazienza, dell’osservazione e della preparazione silenziosa.

I bambini, se solo viene data loro la possibilità di farlo, sviluppano in modo naturale la capacità di connettersi con ciò che li circonda. La natura, con i suoi ritmi e i suoi cambiamenti, li affascina spontaneamente e li spinge, attraverso l’innata curiosità, a scoprire e osservare il mondo con occhi sempre più attenti e meravigliati.

Il ruolo dell’inverno nell’educazione Montessori

Nel metodo Montessori, il concetto di ciclicità naturale è strettamente legato all’apprendimento. Le stagioni scandiscono il tempo e offrono ai bambini un’esperienza concreta della trasformazione. L’inverno è il momento dell’attesa e della preparazione, e proprio per questo può essere utilizzato per sviluppare :

  • La consapevolezza del tempo: le piante non crescono immediatamente, la neve si scioglie lentamente, la luce ritorna poco a poco; il tempo ha un suo ritmo naturale e non e quel ritmo deve essere rispettato.
  • La pazienza e la cura: prendersi cura di un seme che germoglia, aspettare il ritorno degli animali dal letargo o osservare un paesaggio che cambia, insegna ai bambini che il tempo è prezioso e che ogni fase ha il suo significato.
  • L’osservazione e la scoperta: il paesaggio invernale, apparentemente spoglio, nasconde dettagli affascinanti che possono essere esplorati attraverso esperienze sensoriali e attività pratiche.

Attività per accompagnare i bambini alla scoperta dell’inverno, rendendolo un momento di crescita e consapevolezza.


1. Pianta e aspetta: il germoglio d’inverno

Obiettivo:

Sperimentare la pazienza osservando un seme che germoglia nel tempo.

Materiale necessario:

  • Un barattolo di vetro trasparente
  • Cotone idrofilo o carta assorbente
  • Semi di fagiolo, lenticchia o pisello
  • Acqua
  • Diario di osservazione (facoltativo)

Svolgimento:

  1. Invitare i bambini a bagnare leggermente il cotone e a disporlo sul fondo del barattolo.
  2. Posizionare i semi sopra il cotone, in modo che restino visibili attraverso il vetro.
  3. Collocare il barattolo in un luogo luminoso ma non direttamente esposto al sole.
  4. Ogni giorno, osservare e documentare i cambiamenti: il seme che si gonfia, la prima radice, il germoglio che si allunga. Si può disegnare il processo o scattare foto.
  5. Quando la piantina diventa abbastanza robusta, si può trapiantare in un vasetto con la terra, spiegando che dovrà aspettare la primavera per crescere all’aperto.

Messaggio educativo:

Un’attività per insegnare il valore della pazienza e della cura: il seme ha bisogno di tempo per crescere, proprio come loro. È anche un ottimo esercizio di responsabilità, poiché ogni giorno devono prendersi cura del loro piccolo germoglio.

2.Il sonno della natura: alla scoperta del letargo

Obiettivo:

Comprendere il ritmo naturale degli animali in inverno e il valore del riposo.

Materiale necessario:

  • Immagini o sagome di animali che vanno in letargo (orso, riccio, scoiattolo, pipistrello, rana, ecc.)
  • Fogli e colori per disegnare o ritagliare gli animali
  • Una coperta o un telo marrone/verde
  • Un angolo della stanza da trasformare in “tana”

Svolgimento:

  1. Cosa fanno gli animali in inverno? Quali animali dormono per lunghi periodi?
  2. Mostrare le immagini e raccontare qualche curiosità: sapevi che il cuore della rana può smettere di battere durante il letargo e riprendere in primavera? sapevi che…
  3. Il gioco: dividere la classe in due gruppi-quello degli animali che vanno in letargo e quello della primavera. Creare un angolo-tana e invitare i bambini del primo gruppo a entrare in letargo, immaginando di essere orsi o ricci che dormono silenziosi fino a primavera.
  4. Dopo qualche minuto, il gruppo dei bambini che impersona la primavera, risvegliano gli animali in letargo con i suoni primaverili: i cinguettii, il vento leggero, il ronzio delle api, il ticchettio di una pioggia sottile, il battito d’ali di farfalla…
  5. “Al risveglio”, si chiede ai bambini che sono andati in letargo, cosa hanno provato e se è stato facile stare fermi e “dormire”.
  6. Il disegno di un animale in letargo, la scrittura dei cambiamenti del loro corpo o la scrittura dell’esperienza, completano il gioco.

Messaggio educativo:

Un’attività per insegnare ai bambini che il riposo è essenziale per la crescita e il benessere, proprio come per gli animali in letargo. Quella del letargo è anche una metafora per invitare al rispetto dei tempi e dei ritmi di ognuno.

3.L’albero dell’inverno: arte e pazienza

Obiettivo:

Esprimere la ciclicità della natura attraverso un’attività artistica lenta e stratificata.

Materiale necessario:

  • Cartoncino nero o blu scuro
  • Tempere bianche e marroni
  • Pennelli o spugne
  • Sale fino
  • Colla vinilica
  • Rametti secchi raccolti in natura (facoltativo)

Svolgimento:

  1. Osservazione di un albero spoglio; notare la forma dei rami, il colore della corteccia, l’assenza di foglie.
  2. Dipingere sul cartoncino un tronco d’albero con i rami, usando il colore marrone.
  3. Aggiungere la neve: con una spugna o un pennello, tamponare la tempera bianca lungo i rami e sul terreno.
  4. Prima che la pittura si asciughi, cospargere leggermente con il sale: questo creerà un effetto di neve ghiacciata, dando un tocco magico al disegno.
  5. Una volta asciutto, incollare piccoli rametti veri sul cartoncino per un effetto tridimensionale.

Messaggio educativo:

Questa attività insegna ai bambini a osservare i dettagli della natura e a esprimere la pazienza anche attraverso l’arte.

Conclusione

L’inverno come opportunità di crescita interiore

Attraverso proposte didattiche ed esperienze dirette, i bambini imparano che l’inverno non è solo la stagione fredda che porta alla primavera, ma un periodo ricco di insegnamenti e di scoperte che invitano ad osservare, ad ascoltare e ad aspettare con fiducia, sviluppando al contempo un profondo senso di connessione con il mondo naturale.


Matematica concreta; un percorso per costruire numeri e fatti numerici

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Tutti nasciamo con una particolare sensibilità al numero; fondamentali per lo sviluppo sono le opportunità che l’ambiente offre per il potenziamento delle abilità numeriche.

Esperienze concrete, apprendimento per scoperta ed emozioni positive sono sempre la via maestra.

Mano e mente sono indissolubili; l’una struttura l’altra.

La mano prende, manipola, modifica, toglie, unisce.

La mente rielabora, concettualizza, categorizza.

L’esercizio delle mani scolpisce il cervello. 

Grazie alla manipolazione e al contatto con elementi concreti il pensiero si struttura, prende forma e potenzia le funzioni cerebrali che aiutano ad espandere lo sviluppo cognitivo.

Si rafforzano così gli apprendimenti, si facilita l’acquisizione del linguaggio, la categorizzazione matematica e la conoscenza del mondo.

Dalle aste numeriche alle perle colorate, le esperienze concrete con il numero sono infinite.

Affiancare, unire; togliere, sottrarre.

A fianco delle tante attività con le perle e con i materiali, abbiamo aggiunto la scatola dei binomi affinché attraverso il ripetuto esercizio, le somme diventino fatti numerici e siano immediatamente reperibili senza necessità di conteggio e agile strumento per il calcolo mentale, ma molti altri sono i giochi e le attività possibili: percorsi a terra o in palestra per i binomi del 10, i conosciutissimi amici, e per i binomi fino al 10.

I percorso: i binomi del 10

Creare un percorso (o due percorsi paralleli) con 9 cerchi e nominarli da 1 a 9.

Dividere la classe in piccoli gruppi.

Ogni bambino, saltando su un numero, deve trovare il numero complementare per formare 10, raggiungerlo il prima possibile e dire alta alta voce il binomio trovato ( es. 4+6) ; riprende poi il suo posto in fondo alla fila e lascia il turno al compagno. Terminato il primo giro, si ricomincia entrando nel cerchio che riporta un numero diverso da quello scelto precedentemente.

II Percorso: i binomi 1-10: Costruire un percorso con numeri da 1 a 10, dividere la classe in gruppi e, se possibile, creare due percorsi paralleli. Ogni volta che un bambino salta su un numero, deve registrare su un foglio tutti i binomi che possono formarlo (esempio, se salta sul 7 registrerà 3+4, 5+2, 6+1…).

Il gioco può essere strutturato in modo libero, a tempo o come una sfida.

Conclusione

La matematica vissuta attraverso il gioco e la concretezza aiuta i bambini a costruire una base solida, rendendo più naturale il passaggio alla rappresentazione simbolica e astratta.

Quando i bambini manipolano i materiali, saltano su numeri o utilizzano colori per associare quantità, stanno costruendo una base visiva e motoria che permette loro di interiorizzare i concetti.

Questo approccio concreto ed esponenziale li aiuta a passare in modo naturale alla rappresentazione astratta dei numeri e delle operazioni in modo estremamente naturale.

A misura di mondo; Un viaggio affascinante attraverso la storia della misura; un libro che segue le tracce di un percorso lungo e straordinario: dalla coda di un camaleonte presa come unità di misura a Leonardo Da Vinci, passando per Egizi, Romani e Babilonesi per scoprire come l’uomo abbia da sempre cercato di dare un ordine alle dimensioni, ai pesi e al tempo. Leggende, curiosità, giochi e attività pratiche trasformano ogni pagina in un’esperienza per leggere, giocare e imparare. Un libro per tutti coloro che vogliono scoprire la misura con i propri occhi… e con le proprie mani!

L’arte della geometria: l’esagono arlecchino

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Lo studio della geometria non deve limitarsi alla teoria, ma deve condurre l’individuo a una conoscenza che gli permetta di vedere le forme del mondo con occhi nuovi.”
— Maria Montessori

Psicogeometria e Psicoaritmetica rappresentano un approccio rivoluzionario alla matematica e alla geometria, fondato sull’esperienza diretta e sul rigore scientifico. Attraverso incastri geometrici, costruzioni e traslazioni di figure, la mente si apre a nuovi scenari, ponendo le basi per intuizioni e ipotesi da sperimentare e verificare.

Le figure si combinano, si accostano, si sovrappongono e si specchiano, generando forme sempre nuove. È un gioco di esplorazione e scoperta che si trasforma in creazione decorativa. I bambini osservano come un cerchio di 10 cm di diametro possa essere inscritto in un quadrato della stessa misura, come un cerchio più piccolo entri perfettamente in un rettangolo, o come un semplice triangolo equilatero possa dare origine a una stella, che a sua volta cela un esagono più grande.

Le possibilità sono infinite e ogni esperienza concreta con il materiale offre nozioni intuitive, apprese direttamente attraverso l’osservazione e la manipolazione. Qui la definizione non precede la conoscenza, ma ne è il naturale risultato: il bambino scopre prima, definisce poi.

Maria Montessori sottolinea che questo percorso corrisponde a una tendenza naturale della mente: organizzare e affinare le conoscenze, portandole a livelli sempre più elevati. E il lavoro con il materiale non si esaurisce nella pura sperimentazione geometrica, ma si intreccia con la creatività e l’estetica.

Ogni bambino è chiamato a osservare dettagli, a cogliere combinazioni originali, a elaborare motivi geometrici unici. Riga, squadra, lapis e colori diventano strumenti di esplorazione, ma il percorso creativo può arricchirsi con acquerelli, inchiostri e pastelli, dando vita a composizioni decorative sempre più raffinate.

Sperimentazione, scoperta e creazione artistica personale si trasformano così in una memoria geometrica viva e significativa, che accompagna ogni bambino nel suo percorso di conoscenza.

I poligoni con più di cinque lati:

-sperimentazioni con il materiale concreto e scoperta empirica delle definizioni.

I bambini costruiscono poligoni incastrando tra di loro forme geometriche diverse e ne osservano le differenze.

Alcuni sono “regolari”, altri no.

Toccano i contorni delle figure alla scoperta di vertici e lati.

Dalla costruzione concreta con il materiale , passano al disegno e tracciano le diagonali.

Ogni diagonale un colore.

Durante l’attività scoprono in modo naturale che alcune diagonali sono ripetute e dimezzano così il numero totale ottenuto.

Fanno prove con poligoni diversi e dopo numerose sperimentazioni si presenta la formula per il calcolo del numero delle diagonali:

n・(n- 3) /2

Bambini e bambine, entusiasti, si sono messi al lavoro ed hanno scoperto che …applicando la formula il risultato era identico da quello ottenuto con il loro conteggio colorato.

Una vera gioia…

Come non aggiungere poi un tocco di creatività?

L’esagono suddiviso in tutte le sue diagonali nascondeva al suo interno altri numerosi poligoni; ognuno li ha colorati secondo la propria creatività ed è nato… l’esagono Arlecchino!

Fanno prove con poligoni diversi e dopo numerose sperimentazioni si presenta la formula per il calcolo del numero delle diagonali:

n・(n- 3) /2

Bambini e bambine, entusiasti, si sono messi al lavoro ed hanno scoperto che …applicando la formula il risultato era identico da quello ottenuto con il loro conteggio colorato.

Una vera gioia…

Come non aggiungere poi un tocco di creatività?

L’esagono suddiviso in tutte le sue diagonali nascondeva al suo interno altri numerosi poligoni; ognuno li ha colorati secondo la propria creatività ed è nato… l’esagono Arlecchino!

Problemi di un giorno di Carnevale; i problemi sono suddivisi uno ad uno; i bambini o i gruppi di bambini possono scambiarseli dopo la risoluzione, proprio come in un gioco…

A misura di mondo; Un viaggio tra storia e scoperte, esperimenti e giochi

Un viaggio affascinante attraverso la storia della misura; un libro che segue le tracce di un percorso lungo e straordinario: dalla coda di un camaleonte presa come unità di misura a Leonardo Da Vinci, passando per Egizi, Romani e Babilonesi per scoprire come l’uomo abbia da sempre cercato di dare un ordine alle dimensioni, ai pesi e al tempo. Leggende, curiosità, giochi e attività pratiche trasformano ogni pagina in un’esperienza per leggere, giocare e imparare. Un libro per tutti coloro che vogliono scoprire la misura con i propri occhi… e con le proprie mani!

Per la didattica: Un supporto pratico e versatile, utilizzabile in modo strutturato o flessibile. I simboli nell’indice aiutano a individuare rapidamente le attività.

L’umanità ha bisogno della scienza e la scienza ha bisogno delle donne

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Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nelle Scienze

L’umanità è fatta di uomini e donne e deve essere rappresentata da entrambi i sessi. Le capacità mentali di uomo e donna sono le stesse: uguali possibilità e differente approccio

Rita Levi Montalcini

“L’umanità è fatta di uomini e donne e deve essere rappresentata da entrambi i sessi.” Con queste parole, Rita Levi Montalcini sottolineava una verità fondamentale: il progresso scientifico non può essere appannaggio di un solo genere.

Eppure, per secoli, le donne hanno dovuto lottare per trovare il proprio spazio nel mondo della ricerca e della conoscenza.

Anche oggi, nonostante i progressi compiuti, le barriere culturali e sociali continuano a ostacolare l’accesso delle ragazze ai percorsi STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica).

L’11 febbraio celebriamo la Giornata Mondiale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza, istituita dall’ONU per ricordare quanto sia fondamentale promuovere la parità di genere nel mondo scientifico. Non si tratta solo di giustizia sociale, ma di garantire alla scienza la diversità di approcci, di intuizioni e di talenti che nascono dall’inclusione di tutte le menti brillanti, indipendentemente dal genere.

Scoprire la scienza attraverso il metodo Montessori

Maria Montessori, la prima donna italiana laureata in medicina, aveva intuito che la scienza non è solo una disciplina da studiare, ma un metodo di esplorazione del mondo.

L’educazione scientifica, secondo la sua visione, non si basa dunque sulla mera trasmissione di conoscenze o sulla memorizzazione, ma sull’osservazione, la sperimentazione e sulla scoperta attiva.

Proporre alle bambine e ai bambini un percorso scientifico basato sull’esperienza diretta e sulla manipolazione di materiali è la chiave per appassionarli alla conoscenza e abbattere gli stereotipi di genere.

L’inclusione di modelli femminili nella scienza è altrettanto cruciale: conoscere le storie di donne che hanno rivoluzionato il sapere, spesso sfidando convenzioni e pregiudizi, può essere fonte di ispirazione per le nuove generazioni.

Come possiamo, nella pratica, rendere la scienza un’avventura coinvolgente e inclusiva? Ecco alcune proposte:

  • Carte delle scienziate: creare un set di carte con biografie e scoperte di grandi scienziate per giocare e imparare.
  • Mappa concettuale delle scoperte: visualizzare connessioni tra scienziate, discipline e impatti delle loro ricerche.
  • Esperimenti scientifici ispirati alle scoperte di donne scienziate: osservare fenomeni e riprodurre esperimenti storici.
  • Quiz interattivi con autocorrezione: per testare la conoscenza e consolidare quanto appreso in modo giocoso.

Oltre a stimolare la curiosità scientifica, queste attività mirano a dare visibilità al ruolo fondamentale delle donne nella ricerca, affinando lo sguardo critico e la capacità di riconoscere e superare gli stereotipi.

Per una scienza davvero universale

Riconoscere e valorizzare il contributo delle donne nella scienza non è solo un atto di giustizia storica, ma un investimento per il futuro. Quando tutte le menti hanno pari opportunità di esprimersi, la conoscenza si arricchisce e il progresso accelera.

Celebrare la Giornata delle Donne e delle Ragazze nella Scienza significa dare spazio a nuove generazioni di scienziate, educare alla parità e costruire una cultura scientifica più inclusiva.

Perché la scienza ha bisogno di tutte e tutti.

Una versione breve delle donne nella scienza; tre donne, tre storie e tre aneddoti:

A misura di mondo; Un viaggio tra storia e scoperte, esperimenti e giochi

Un viaggio affascinante attraverso la storia della misura; un libro che segue le tracce di un percorso lungo e straordinario: dalla coda di un camaleonte presa come unità di misura a Leonardo Da Vinci, passando per Egizi, Romani e Babilonesi per scoprire come l’uomo abbia da sempre cercato di dare un ordine alle dimensioni, ai pesi e al tempo.

Leggende, curiosità, giochi e attività pratiche trasformano ogni pagina in un’esperienza per leggere, giocare e imparare. Un libro per tutti coloro che vogliono scoprire la misura con i propri occhi… e con le proprie mani!

Per la didattica

Un supporto pratico e versatile, utilizzabile in modo strutturato o flessibile. I simboli nell’indice aiutano a individuare rapidamente le attività.

Oltre la memoria: le tabelline

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Per insegnare bisogna emozionare. Molti però pensano ancora che se ti diverti non impari

Maria Montessori

La memorizzazione delle tabelline non è mai fine a se stessa, l’obiettivo sotteso è quello di far sì che i bambini comprendano il concetto di moltiplicazione in un processo che va dal materiale concreto all’astrazione per arrivare, in ultimo, alla memorizzazione.

I materiali montessoriani per l’apprendimento delle tabelline sono progettati per promuovere questo processo secondo i ritmi e i tempi di ciascuno.

I bambini procedono per esplorazioni successive e scoprendo in modo autonomo numerose relazioni matematiche.

Perle colorate, tavole del 100, tavole forate della moltiplicazione, il decanomio e i più svariati materiali ( sempre autocorrettivi) accompagnano i bambini nei loro personali percorsi di apprendimento rendendo ogni scoperta autentica e duratura.

la memorizzazione prende strada dopo la concettualizzazione, un po’ come la tappa finale di un percorso e allora ben vengano i giochi e le attività per facilitarla e renderla qualcosa di coinvolgente!

Attività in classe: Giocare con le Tabelline

💡 1. La Caccia al Numero
Distribuisci ai bambini delle carte con operazioni di moltiplicazione. Nascondi i risultati in classe sotto banchi, sedie e materiali.

I bambini devono risolvere l’operazione cercando il numero corretto. I cartellini possono essere scambiati per comporre la tabellina.

🎲 2. Domino delle Tabelline
Proporre ai bambini di costruire un super domino delle tabelline da sviluppare a terra.

La classe può essere suddivisa in gruppi: un gruppo scrive i cartellini con le operazioni ed uno quelli con i risultati.

A completamento delle costruzioni, i bambini possono giocare con i loro domino rinforzando e memorizzando le tabelline.

🎨 3. Arte e Matematica: Le Tabelline a Colori
Ogni bambino sceglie una tabellina e la rappresenta graficamente con disegni, schemi ripetuti o mandala numerici, creando un’opera d’arte matematica.

🔢 5. La Scala delle Tabelline
Con perle colorate, regoli ( concreti o di carta) i bambini dispongono fisicamente le sequenze delle tabelline, osservando schemi e relazioni numeriche emergere davanti ai loro occhi.

Conclusione

Attraverso attività concrete e interattive, i bambini sviluppano una consapevolezza più profonda della moltiplicazione, riconoscendo schemi, relazioni numeriche e collegamenti tra i concetti matematici.

Integrare materiali manipolativi, giochi e strategie visive aiuta non solo a consolidare le conoscenze, ma anche a rendere la matematica un’esperienza piacevole e motivante. Il vero obiettivo non è solo ricordare i risultati, ma acquisire sicurezza nel ragionamento matematico, competenza fondamentale per affrontare sfide sempre più complesse con curiosità e autonomia.


l domino non procedono mai per successione, ma richiedono uno sforzo riflessivo che lega richiesta e risultato, le due parti che compongono ogni tessera.

Ogni tessera è suddivisa in due parti, richiesta e risultato, cui si abbinano rispettivamente un altro risultato e un’altra richiesta appartenenti a tabelline lontane tra di loro.

I domino possono essere svolti da soli o in compagnia e verificati con la tavola pitagorica o con lo schema delle tabelline.

Presentazione video dell’attività


A misura di mondo; Un viaggio tra storia e scoperte, esperimenti e giochi

Un viaggio affascinante attraverso la storia della misura; un libro che segue le tracce di un percorso lungo e straordinario: dalla coda di un camaleonte presa come unità di misura a Leonardo Da Vinci, passando per Egizi, Romani e Babilonesi per scoprire come l’uomo abbia da sempre cercato di dare un ordine alle dimensioni, ai pesi e al tempo.

Leggende, curiosità, giochi e attività pratiche trasformano ogni pagina in un’esperienza per leggere, giocare e imparare. Un libro per tutti coloro che vogliono scoprire la misura con i propri occhi… e con le proprie mani!

Per la didattica

Un supporto pratico e versatile, utilizzabile in modo strutturato o flessibile. I simboli nell’indice aiutano a individuare rapidamente le attività.

Il filo della memoria e la storia

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La memoria è il ponte che collega il passato al futuro
— Maria Montessori

C’è un filo invisibile che lega passato e futuro. A volte è sottile, quasi impercettibile, ma se lo si spezza, rischiamo di perdere la strada.

La memoria è quel filo: ci tiene uniti alle nostre radici, ci aiuta a comprendere chi siamo e ci permette di costruire un domani migliore.

Ricordare non significa restare fermi nel passato, ma imparare a leggerlo con occhi nuovi, per riconoscere gli errori e non ripeterli. 

Educare i bambini al valore del ricordo non significa solo ripercorrere eventi lontani, ma stimolare una riflessione profonda sulle radici, sui cambiamenti e sull’importanza di non dimenticare.

L’approccio Montessori attraverso la costante educazione al fare e la centralità riconosciuta all’esperienza diretta, permette ai bambini di avvicinarsi al passato in un modo nuovo: non solo “leggendolo” per comprenderne eventi e causalità, ma per trasformarlo in una risorsa autentica e utilizzabile per la costruzione di un futuro diverso.

Il Valore del Ricordo secondo Maria Montessori:

Maria Montessori ha sempre sottolineato l’importanza di legarci a quel tutto cosmico, di creare quei legami che ci fanno sentire parte di un tutto molto più grande di noi stessi; un’educazione dunque che non si limita al presente, ma che affonda le radici nel passato e si proietta verso il futuro:

“L’infanzia è la base su cui costruire il nostro futuro, ma non possiamo dimenticare che ogni passo in avanti si poggia su quanto già conosciamo e abbiamo vissuto.” 

La memoria, in questo senso, non è solo un ricordo, ma un processo attivo di apprendimento, di riflessione e di consapevolezza.

Educare i bambini al valore della memoria significa aiutarli a fare propri questi insegnamenti, a ripensare alle esperienze vissute, e a comprendere l’importanza di preservare le tracce del passato.

L’Importanza di Educare alla Memoria:

La memoria collettiva e storica è una delle chiavi per costruire una società più consapevole e responsabile. Quando i bambini comprendono l’importanza delle radici, della storia e delle esperienze che ci hanno preceduto, sono liberi di costruire una visione più profonda e critica del presente e, di conseguenza, progettare un futuro migliore. Imparare a ricordare significa anche imparare a rispettare e a prendere consapevolezza dei propri errori, delle proprie conquiste e dei propri cambiamenti.

In una società che guarda al futuro, non possiamo permetterci di dimenticare il passato.

Spunti per attività::

  1. “Il Passato che Costruisce il Futuro”:
    • Descrizione: Ogni bambino sceglie un evento storico significativo, lo esplora e ne scrive una breve storia. Poi, con l’aiuto di disegni e racconti, presenta il suo lavoro alla classe, stimolando la riflessione sul legame tra passato e futuro.
    • Obiettivo: Comprendere come ogni evento del passato, anche doloroso, possa insegnare qualcosa per il futuro.
  2. Laboratorio di Memoria Storica:
    • Descrizione: Usare fotografie, lettere, o testimonianze storiche (come quelle legate al Giorno del Ricordo) per far riflettere i bambini sul significato della memoria collettiva.
    • Obiettivo: Approfondire la comprensione della storia attraverso oggetti e testimonianze reali, rendendo il ricordo un’esperienza tangibile.
  3. Il Diario della Memoria:
    • Descrizione: Ogni bambino tiene un diario in cui scrivere riflessioni personali su eventi storici, legandoli alla propria vita quotidiana e ai cambiamenti che ha osservato nel mondo intorno a lui.
    • Obiettivo: Stimolare la riflessione personale e il rispetto per la memoria storica, creando un legame tra il passato, il presente e il futuro.
  4. Giochi di Memoria Storica:
    • Descrizione: Creare giochi interattivi che sfidano i bambini a collegare eventi storici con date, luoghi e persone, come ad esempio il gioco delle carte o il gioco del “passato e futuro”.
    • Obiettivo: Stimolare l’apprendimento attivo e l’interazione tra i bambini, rendendo l’apprendimento della storia divertente e coinvolgente.

10 Febbraio- Giorno del ricordo- Le foibe

Quattro pagine di diario scritte da Luca, un ragazzino immaginario che racconta la storia con i suoi occhi.

Ogni pagina del diario è datata per aiutare la ricostruzione storica.

Conclusione:

Ricordare il passato è un atto di consapevolezza e di crescita. L’educazione al ricordo, che porta con sé l’importanza delle radici e della memoria, è fondamentale per costruire un futuro più rispettoso, riflessivo e attento. Attraverso l’approccio Montessori, i bambini imparano a esplorare il passato in modo concreto, riflessivo e creativo, sviluppando una consapevolezza profonda che li guiderà nella costruzione di un mondo migliore

Giocare alla gentilezza: un percorso per creare benessere

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Le parole gentili sono brevi e facili da dire, ma la loro eco è infinita – Madre Teresa di Calcutta

Come prevenire il bullismo con un approccio educativo positivo

Nel contesto educativo attuale, prevenire il bullismo non significa solo riconoscere e contrastare episodi negativi, ma soprattutto promuovere un clima di rispetto e collaborazione.

La gentilezza, intesa come atteggiamento quotidiano, è una chiave fondamentale per costruire relazioni positive e prevenire la nascita di dinamiche escludenti.

L’approccio Montessori e la visione cosmica dell’educazione ci ricordano che il bambino non è un individuo isolato, ma parte di un ecosistema sociale più ampio.

Offrire esperienze concrete di cooperazione e cura reciproca permette di radicare nei bambini il senso di appartenenza e la consapevolezza che ogni parola e gesto possono costruire o distruggere.

La scuola, in questa prospettiva, diventa una palestra di relazioni: un luogo dove sperimentare il rispetto e la diversità, imparando attraverso l’esperienza diretta che il benessere collettivo nasce dall’attenzione reciproca.

Gentilezza e bullismo: due facce della stessa medaglia

Il bullismo è spesso descritto come un fenomeno di prevaricazione e sofferenza, ma nella sua essenza è l’opposto della gentilezza: mentre il bullismo mina l’autostima e la sicurezza, la gentilezza rafforza i legami e genera un senso di appartenenza.

Per questo, invece di concentrarci solo sulle dinamiche negative, possiamo lavorare sulla creazione di un ambiente in cui il bullismo fatichi a svilupparsi. I bambini imparano meglio attraverso il fare: giochi, narrazioni e attività esperienziali possono trasformare l’educazione alla gentilezza in un percorso coinvolgente e concreto.


Ecco una serie di attività strutturate per aiutare i bambini a interiorizzare il valore della gentilezza, sviluppare empatia e imparare a costruire relazioni positive.


1. Il potere delle parole

📌 Obiettivo: riflettere sull’impatto che le parole hanno sugli altri.

👉 Come si gioca:

  • I bambini pescano a turno una parola da un sacchetto.
  • Leggono la parola ad alta voce e la inseriscono nel contenitore “Parole che fanno stare bene” o in quello “Parole che fanno male”.
  • Discussione: come ci si sente quando si ricevono parole gentili? E quando si sentono parole dure?

💡 Riflessione finale: Le parole sono strumenti potenti. Quali parole vogliamo usare ogni giorno?


2. Il teatro delle emozioni

📌 Obiettivo: sperimentare empatia e imparare a gestire situazioni di esclusione e supporto.

👉 Come si gioca:

  • Divisi in gruppi, i bambini ricevono un cartellino con una situazione. Esempi: Un bambino è rimasto solo in cortile; Un compagno viene preso in giro; Una bambina viene esclusa dal gioco…
  • Ogni gruppo rappresenta la scena così come descritta. Il gruppo riflette sui comportamenti e sulle emozioni emerse e successivamente prova a modificarla inserendo un comportamento gentile.
  • Dopo ogni rappresentazione, si discute su cosa si è provato nei diversi momenti e nei diversi ruoli.

💡 Riflessione finale: Come possiamo trasformare le situazioni difficili con la gentilezza?


3. Il filo della gentilezza

📌 Obiettivo: far emergere il legame tra gli alunni e la forza delle parole positive.

👉 Come si gioca:

  • Tutti seduti in cerchio. Il primo bambino tiene il gomitolo, dice una parola gentile a un compagno e gli passa il filo.
  • Si continua finché tutti non sono collegati da una grande rete.

💡 Riflessione finale: La gentilezza crea connessioni visibili e invisibili tra noi.


4. Il muro della gentilezza

📌 Obiettivo: costruire un impegno collettivo alla gentilezza.

👉 Come si gioca:

  • Ogni bambino scrive un gesto gentile su un cartoncino.
  • Si incollano tutti i cartoncini su un grande cartellone, formando un “Muro della Gentilezza”.

💡 Riflessione finale: La gentilezza è una costruzione collettiva. Come possiamo mantenerla forte?

Due giochi per sperimentare la gentilezza:

-Il potere delle parole

-La rete invisibile

-Problemi contestualizzati

-Compito di realtà per una matematica autentica: il questionario e l’indagine statistica


Conclusione: la gentilezza come antidoto al bullismo

Educare alla gentilezza significa costruire un ambiente in cui il bullismo ha meno spazio per svilupparsi. Attraverso il gioco, i bambini imparano che le parole e le azioni hanno un impatto sugli altri e che ognuno può contribuire al benessere collettivo.

Un’isola felice esiste solo se ci impegniamo ogni giorno a costruirla con gesti concreti: piccoli atti di gentilezza, attenzione e rispetto possono davvero fare la differenza.

Luce, cultura e tradizione: un viaggio di scoperta nel Capodanno cinese!

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“L’educazione è un processo naturale svolto dal bambino e non si acquisisce ascoltando parole, ma attraverso le esperienze nell’ambiente.”
— Maria Montessori

Introduzione

Il Capodanno Cinese è molto più di una semplice celebrazione: è un viaggio attraverso il tempo, la cultura e la tradizione di un popolo che da millenni osserva il ritmo della natura, segue il calendario lunare e dedica ogni anno a uno dei dodici animali dello zodiaco, simboli di caratteristiche uniche.

È una festa che parla di rinnovamento, luce e speranza e che invita i bambini a osservare il mondo nella sua interezza, esplorandone le connessioni profonde.

Una festa tra storia e simboli

La leggenda: Il Capodanno Cinese ha origini antichissime ed è legato a leggende e credenze popolari. Una delle storie più conosciute è quella della gara organizzata dall’Imperatore di Giada, che stabilì l’ordine degli animali nello zodiaco. Ogni creatura porta con sé qualità uniche che, secondo la tradizione, influenzano le persone nate nel loro anno.

Durante questa festività, il colore rosso, simbolo di fortuna, è ovunque: sulle porte delle case, nelle buste rosse con denaro regalate ai bambini, nei vestiti e nelle decorazioni e i fuochi d’artificio e i tamburi vengono usati per allontanare gli spiriti maligni e inaugurare un anno prospero e sereno.

La magia della Festa delle Lanterne

Il culmine del Capodanno avviene con la Festa delle Lanterne, che si celebra quindici giorni dopo il nuovo anno. In questa notte speciale, le strade si illuminano di lanterne colorate, alcune delle quali vengono fatte volare nel cielo o galleggiare sui corsi d’acqua, simbolo di speranza e luce per il nuovo anno! 

Le lanterne non sono solo decorative: in passato venivano utilizzate per trasmettere messaggi e raccontare storie attraverso enigmi scritti su di esse, un’attività che ancora oggi stimola la curiosità e il pensiero critico nei bambini.

1. Costruire la ruota dello zodiaco cinese

  • Obiettivo: scoprire il proprio animale zodiacale e riflettere sulle caratteristiche di ciascun segno.
  • Materiali: cartoncino, forbici, colla, immagini degli animali dello zodiaco, pennarelli.
  • Procedura: realizzare una ruota girevole con gli animali e gli anni corrispondenti, favorendo l’esplorazione autonoma del calendario cinese.

2. Creare una lanterna cinese con un focus geometrico

Obiettivo: Sviluppare motricità fine, creatività e conoscenza culturale.

Materiali:
✔️ Foglio di carta colorata (preferibilmente rosso o oro)
✔️ Forbici con punta arrotondata ✂️
✔️ Colla o nastro adesivo
✔️ Cucitrice (opzionale)
✔️ Pennarelli o adesivi per decorare

Passaggi:
1️⃣ Osservazione di immagini di lanterne cinesi e raccolta di informazioni sulla loro storia
2️⃣ Piegare il foglio a metà lungo l’asse di simmetria.
3️⃣ Tagliare delle strisce parallele alla piega, senza toccare il bordo.
4️⃣ Aprire il foglio e incollare i lati corti per creare un cilindro.
5️⃣ Aggiungere un manico realizzato con una striscia di carta.
6️⃣ Decorare con simboli cinesi, adesivi o disegni.
7️⃣ Illuminare, volendo può essere inserita all’interno una piccola luce a LED per creare un effetto magico.

✨ Estensione: scrivere desideri o pensieri felici su strisce di carta da attaccare alla lanterna!

3. Indovinelli delle lanterne

  • Obiettivo: potenziare il linguaggio e il pensiero logico attraverso la tradizione degli enigmi scritti sulle lanterne.
  • Procedura: proporre semplici indovinelli ai bambini e farli risolvere in gruppo, favorendo la collaborazione e il gioco educativo.

Conclusione: un viaggio oltre i confini

Attraverso la celebrazione del Capodanno Cinese, i bambini possono comprendere meglio l’interconnessione tra le culture e sviluppare una visione più ampia del mondo. Ogni tradizione è una finestra su una realtà affascinante, da esplorare con curiosità e meraviglia.

Gioca con lo zodiaco cinese: osserva disegna, cerca l’animale del tuo anno di nascita e scopri se le sue caratteristiche ti assomigliano!

La diversità che arricchisce

by

Aiutiamoli a fare da soli, lasciando che ogni bambino esprima la propria personalità.”
Maria Montessori, Il Metodo della Pedagogia Scientifica Applicato all’Educazione Infantile, 1912

La Giornata dei Calzini Spaiati è un momento colorato e divertente per riflettere sull’importanza dell’unicità e dell’accoglienza.

Un giorno speciale, certo, ma il suo messaggio non deve fermarsi lì: celebrare la diversità, riconoscere la bellezza dell’essere unici e costruire ponti di comprensione sono valori da vivere ogni giorno.

Questa giornata ci invita a fare un piccolo gesto simbolico, come indossare calzini spaiati, per ricordarci che essere diversi non solo è normale, ma anche essenziale per rendere il mondo più ricco e variegato.

Celebrare la diversità tutto l’anno
Ecco alcune idee da proporre a scuola o in famiglia per continuare a vivere il messaggio della Giornata dei Calzini Spaiati:

1. Caccia al tesoro delle differenze

Organizzate una caccia al tesoro in cui i bambini devono trovare oggetti o segni distintivi che li rendano unici come il colore preferito, un hobby, un tratto caratteriale…

ognuno raccoglie in un cerchio o in un’area che riporta il suo nome quel racconto concreto di sé.

Al termine, ogni bambino condividerà con il gruppo ciò che lo rende speciale.

2. Il puzzle dell’unicità

Create un grande puzzle dove ogni pezzo rappresenti un bambino del gruppo. Su ogni pezzo, ciascuno può disegnare o scrivere qualcosa che lo caratterizza. Alla fine, unite i pezzi per formare un’immagine che rappresenta la classe o il gruppo: un mosaico unico fatto di diversità.

3. Chi sono io? Il gioco delle qualità

Scrivete su foglietti anonimi qualità o caratteristiche che descrivono ciascun bambino, ad esempio :

Sa ascoltare bene; ama ascoltare storie, adora disegnare fiori, è molto creativo, è un conoscitore degli animali….

Porre tutti i biglietti in un barattolo e con i bambini in cerchio giocare a leggere e indovinare: chi è che…

Un gioco per aiutare a riconoscere e valorizzare i punti di forza e le peculiarità di ognuno.

Il messaggio che continua
La Giornata dei Calzini Spaiati è solo una delle tante occasioni per riflettere, pensare e parlare di valori importanti, ma la vera sfida è portare avanti questi valori in modo vivo ogni giorno.

Che sia attraverso un gioco, una riflessione condivisa o un piccolo gesto di gentilezza, possiamo sempre insegnare ai bambini, e ricordare a noi stessi, che la diversità è un dono.

Materiali scaricabili

Un bambino creativo è un bambino felice- Bruno Munari

by

Il Carnevale nell’Arte: Maschere, Colori e Creatività

Il Carnevale è un momento magico, dove creatività e tradizione si incontrano in un tripudio di colori e forme.

Ma può essere anche un’occasione straordinaria per avvicinare i bambini all’arte, ispirandosi a grandi maestri che, con il loro genio, hanno saputo immortalare la vitalità e il mistero di questa festa.

Attraverso il linguaggio universale dell’arte, il Carnevale diventa un laboratorio di idee, un’opportunità per imparare osservando, sperimentando e creando.

Lavorare con i bambini su temi artistici legati al Carnevale non solo stimola la loro immaginazione, ma li aiuta anche a sviluppare competenze trasversali come la capacità di osservazione, la manualità e l’espressione emotiva.

Ogni artista analizzato rappresenta una finestra su tecniche e stili diversi, offrendo spunti per attività didattiche coinvolgenti e originali.

1. Keith Haring e l’energia del movimento

Obiettivo educativo: Sperimentare la rappresentazione del movimento attraverso linee e colori.

Attività proposta: Disegnare figure stilizzate in movimento su grandi fogli con pennarelli colorati o vernici fluorescenti che

Keith Haring, con il suo stile immediato e dinamico, è perfetto per introdurre i bambini alla rappresentazione dell’energia del Carnevale. Ognuno può partecipare alla realizzazione di un grande cartellone unendo personaggi festosi e colorati, ispirandosi ai movimenti della danza e della musica, che caratterizzano questa celebrazione.

2. Pablo Picasso e le maschere cubiste

Obiettivo educativo: Esplorare la scomposizione delle forme e il concetto di astrazione.

Attività proposta: Creare maschere cubiste utilizzando cartoncini colorati, forbici e colla.

Le maschere sono simbolo del Carnevale e Picasso, con il suo approccio innovativo, offre una prospettiva unica. Invitare i bambini a realizzare maschere astratte, combinando forme geometriche e colori contrastanti, li aiuta a comprendere il potenziale espressivo dell’arte astratta.

3. Joan Miró e il sogno del colore

Obiettivo educativo: Stimolare la fantasia attraverso la creazione di forme astratte e simboliche.

Attività proposta: Realizzare un’opera astratta utilizzando pastelli a cera e acquerelli.

Miró, con il suo universo di simboli e colori, è una fonte inesauribile di ispirazione per rappresentare la fantasia del Carnevale. I bambini possono creare composizioni che evocano maschere e costumi, lasciandosi guidare dalla loro immaginazione.

4. René Magritte e le maschere del mistero

Obiettivo educativo: Riflettere sul concetto di identità e trasformazione.

Attività proposta: Creare maschere surreali utilizzando materiali riciclati e decorazioni naturali.

Magritte, con il suo mondo enigmatico, è ideale per esplorare il lato più misterioso del Carnevale. I partecipanti possono realizzare maschere che combinano elementi realistici e fantastici, stimolando una riflessione sul significato delle apparenze.

6. Salvador Dalí e il Carnevale onirico

Obiettivo educativo: Esplorare il confine tra sogno e realtà.

Attività proposta: Creare collage surreali utilizzando riviste, colori acrilici e glitter.

Dalí invita a rompere le regole della percezione tradizionale. I bambini possono creare opere che mescolano immagini di oggetti comuni con elementi fantastici, ispirandosi all’immaginario del Carnevale.

Una proposta educativa per la didattica dell’arte: realizzazione di un pannello collettivo ispirato a Keith Haring

La magia della fisica in classe: il campo elettromagnetico

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Dì loro di provare tutto da soli – è il modo migliore per imparare qualcosa.

Richad Feynman

La fisica non è un concetto astratto: è viva, dinamica e ci circonda ogni giorno.

Per i bambini, scoprire la fisica significa toccarla con mano, giocare e sperimentare per comprendere le forze che muovono il mondo.

Le calamite, con il loro fascino unico, sono uno strumento perfetto per introdurre i più piccoli alla scienza in modo concreto e divertente.

In questo articolo proponiamo un percorso semplice e coinvolgente per esplorare il fenomeno dell’attrazione magnetica, scoprire il campo magnetico e sperimentare la scienza con occhi curiosi.


Un viaggio alla scoperta del magnetismo

1. La leggenda della calamita

Ogni scoperta scientifica ha una storia. Perchè non iniziare con una leggenda sul magnete scritta da Tolstoj e rielaborata per l’occasione?

La leggenda narra di Magnes, un pastore greco che casualmente scoprì la magnetite con il suo bastone dalla punta di ferro.

La narrazione cattura l’attenzione e crea un legame emotivo con il tema della sperimentazione che seguirà.

Attività

Invitare i bambini a disegnare: la leggenda si presta anche ad una narrazione per immagini- Magnes e il suo bastone, le pecore e la pietra magica.


2. Esplorazione concreta: materiali magnetici e non magnetici

Mostrare ai bambini una calamita e una selezione di oggetti di materiale diversi: ferro, plastica, legno, ceramica, vetro, tessuto e acciaio. Invitali a fare ipotesi: “Secondo voi, quali oggetti verranno attratti dalla calamita?”

Attività: Lasciare che i bambini sperimentino liberamente e classifichino gli oggetti a seconda del materiale che li compone: legno ferro, plastica…

Possono essere creati degli insiemi tramite raggruppamenti.

Invitare i bambini a sperimentare avvicinando la calamita agli oggetti dei diversi gruppi e a dividerli successivamente in due gruppi: attratti e non attratti.


3. Il campo magnetico: la forza invisibile

Il magnetismo è affascinante perché rende visibile una forza invisibile.

“Vedere il campo magnetico”

Mostra il campo magnetico ai bambini utilizzando della limatura di ferro su un foglio di carta appoggiato sopra una calamita. Sarà magico vedere che, muovendo la calamita sotto il foglio, le linee magnetiche prendono forme sempre nuove e diverse!

Attività: Chiedi ai bambini di osservare, fare ipotesi e descrivere ciò che vedono: “Come si muove la limatura? Perché forma quelle linee? Cosa rende possibile questo fenomeno”


4. Giocare con i poli opposti

Introdurre i concetti di poli nord e sud.

Mostrare come i poli opposti si attraggano e quelli uguali si respingano. Usare calamite con colori diversi per evidenziare i poli.

Attività: Fai una gara di “spinte magnetiche”: i bambini devono far muovere una calamita usando solo la forza di respingimento di un’altra.


5. Caccia al tesoro magnetica

Organizza una caccia al tesoro scientifica: con calamita alla mano trovare oggetti magnetici e non magnetici all’interno della classe.

Attività: Dopo la caccia, chiedere ai bambini di classificare gli oggetti trovati .


Rielaborazione creativa

Dopo le attività, lasciare spazio alla creatività: quiz a risposta chiusa, disegni e racconti ispirati alle scoperte fatte.

Questo aiuta a consolidare le conoscenze in modo divertente e personalizzato.

Esempio di quiz:

  • Quali materiali vengono attratti dalla calamita?
  • Quanti poli ha una calamita?
  • Cosa non è attratto dalla calamita?

Conclusione

La fisica diventa un’avventura quando i bambini possono viverla, toccarla e comprenderla attraverso il gioco. Le calamite offrono un’opportunità unica di esplorare il mondo scientifico in modo semplice ma stimolante, trasformando ogni attività in una scoperta emozionante.


Inverno e letargo; il mondo degli animali che dormono

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L’inverno è una stagione magica, ma è anche un periodo di grandi sfide per la natura.

Per molti animali, affrontare il freddo significa trovare strategie speciali per risparmiare energia e sopravvivere. Tra queste, il letargo è una delle più affascinanti.

Portare in classe il tema del letargo è un’occasione perfetta per unire scienza, osservazione della natura e attività ludiche.

I bambini, curiosi esploratori per natura, possono immergersi in un percorso che li guidi alla scoperta dell’inverno, ai suoi cambiamenti e alle strategie e alle incredibili soluzioni adottate dagli animali per affrontare una stagione spesso difficile.

Perché parlare del letargo in classe?

Il tema del letargo offre ai bambini una prospettiva unica sul rapporto tra natura e stagioni. Li aiuta a sviluppare empatia verso gli animali, a comprendere i cambiamenti stagionali e a cogliere l’importanza dell’adattamento negli ecosistemi.

Un approccio concreto, pratico e creativo permette permette ai bambini di apprendere attraverso il fare in modo divertente e stimolante.

1. Creare una mappa degli habitat

  • Obiettivo: Rappresentare gli ambienti naturali dove vivono gli animali che vanno in letargo.
  • Attività: I bambini, divisi in gruppi, disegnano grandi mappe della foresta, degli stagni, delle montagne o delle caverne. Ogni mappa viene disegnata in due versioni: invernale ed estiva.
  • In ogni mappa i bambini collocano disegni o immagini degli animali che le abitano, ma in modi diversi nelle due stagioni: al caldo delle tane o in habitat particolari o in altre forme…
  • La discussione del perché gli animali adottino strategie “difensive” per sopravvivere al freddo può precedere l’attività od esserne parte integrante durante lo svolgimento.

2. Il ciclo dell’anno e il letargo

  • Obiettivo: Collegare le stagioni al comportamento degli animali.
  • Attività: Utilizzare un grande cartellone circolare per rappresentare il ciclo dell’anno.
  • Ogni stagione può essere decorata con colori e simboli specifici.
  • All’interno del ciclo stagionale, i bambini possono posizionare le immagini di animali in letargo in inverno o in piena attività durante la primavera o l’estate.

3. Osservazione e ricerca

  • Obiettivo: Stimolare il pensiero critico e la ricerca autonoma.
  • Attività: Fornire ai bambini domande guida, come “Perché alcuni animali vanno in letargo mentre altri no?” o “Cosa succede se un animale si sveglia durante il letargo?”.
  • I bambini possono cercare risposte ricercando sui libri o discutendo tra di loro.

-Un’analisi concreta e interattiva sull’inverno, il letargo, gli animali e le strategie di difesa per difendersi dal freddo; un materiale fatto con carte da leggere, associare e rielaborare, ma anche per costruire mappe concrete e raggruppare gli animali per le zone abitate.

-Problemi…di letargo: una serie di problemi per parlare di letargo attraverso situazioni problematiche

-Problemi per i più piccoli: per a offrire un primo approccio alla lettura e alla scrittura in corsivo. Grazie agli esercizi di completamento delle parole legate agli animali protagonisti, i bambini possono migliorare la comprensione del testo e sviluppare le loro abilità linguistiche, passo dopo passo, verso la soluzione del problema.


La scienza comincia dalla curiosità-Isaac Newton e la forza invisibile che muove il mondo

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La curiosità è una delle caratteristiche più sicure e più certe dell’intelligenza” 

La mente del bambino, 1949

Il Valore della Curiosità

La curiosità è il motore che alimenta ogni scoperta scientifica.

E il desiderio innato dei bambini di comprendere il mondo con i loro tanti perché, è il punto di partenza non solo per esplorare, ma per costruire conoscenze più profonde e durature.

La scienza, prima di essere quella che tutti conosciamo, è un viaggio alla scoperta del “perché” delle cose.

L’Importanza di stimolare la curiosità

Nella vita quotidiana e in ambito educativo, stimolare la curiosità significa accendere una scintilla che può trasformarsi in una passione duratura.

Un bambino curioso non si limita a memorizzare informazioni ma esplora, sperimenta, fa domande e cerca risposte.

Questo approccio attivo lo rende protagonista del proprio apprendimento e lo aiuta a sviluppare competenze fondamentali come il pensiero critico e la capacità di risolvere problemi.

Un apprendimento per scoperta

Promuovere un apprendimento basato sulla scoperta significa creare ambienti e attività che incoraggino l’osservazione, l’esperimento e la riflessione.

Non si tratta solo di trasmettere conoscenze ma, come diceva Maria Montessori, di fornire strumenti affinché i bambini possano esplorare il mondo e sviluppare il loro potenziale attraverso esperienze concrete e significative.

Raccontare l’aneddoto della mela di Isaac Newton e proporre semplici esperimenti scoprire la forza di gravità , è sicuramente qualcosa di affascinante che stimola e promuove un apprendimento per scoperta.

1.Suscitare curiosità

Proporre immagini e filmati di come l’uomo si muove in assenza di gravità; simpatici da vedere in classi i filmati di Samantha Cristoforetti

“Perché noi non voliamo via?” una domanda che invita i bambini a riflettere su come la forza di gravità agisce su di noi e sugli oggetti intorno a noi, e che introduce il concetto di gravità come forza che “tiene tutto al suo posto”.

2. Raccontare una Storia: L’Aneddoto di Newton

Raccontare di Isaac Newton e dell’episodio della mela, facendo notare come una domanda tanto semplice e apparentemente banale abbia portato ad una scoperta tanto rivoluzionaria.

3. Proporre Esperimenti Pratici

Esperimento 1: Lanciando oggetti
Materiale: oggetti di diversa forma e dimensione un palloncino, una pallina, un pezzo di cartone, una palla di gomma.

Procedura: Lancia ciascun oggetto in aria e osserva come ognuno di loro cade a terra. Più è alto lo spazio di caduta, più il fenomeno si rende visibile.

Osservazione: nella caduta gli oggetti seguono tutti la stessa traiettoria?

Fai dei paragoni: l’oggetto più pesante cade più velocemente di quello più leggero?

Spiegazione: Sebbene gli oggetti di pesi diversi sembrino cadere a velocità diverse (a causa della resistenza dell’aria), la gravità li attrae con la stessa forza in assenza di attrito. La differenza di velocità è dovuta alla forma dell’oggetto e alla sua resistenza all’aria.

Esperimento 2: La gravità e il nostro corpo
Materiale: Una bilancia e una tabella con la gravità dei pianeti.

  • Misura il peso di un bambino sulla Terra e calcola quanto peserebbe su altri pianeti.
  • Conclusione: Il peso cambia a seconda della gravità del pianeta, ma la massa rimane la stessa.

Esperimento 3: Il pendolo
Materiale: Uno spago e un peso (es. una chiave o una pietra).

  • Osserva il movimento oscillatorio del pendolo e discuti come la gravità lo influenzi.
  • Conclusione: La gravità è la forza che fa oscillare il pendolo.

Esperimento 4: La caduta e la resistenza dell’aria
Materiale: Una pallina e un foglio di carta.

  • Fai cadere gli oggetti separatamente e poi fissa il foglio alla pallina.
  • Conclusione: La resistenza dell’aria rallenta gli oggetti con una forma più ampia.

4. Riflettere sulle Differenze di Gravità nei Pianeti

Mostra una mappa che evidenzia come la gravità cambia nei pianeti del sistema solare. Poni domande stimolanti come: “Perché su Giove peseremmo di più?”, “Come cambierebbe la nostra vita su un pianeta con gravità molto bassa? e su uno con gravità molto alta”.

Stimolare i bambini a fare ipotesi e chiederne il perché.

5. Risolvere Problemi Semplici

Proponi esercizi che incoraggino i bambini a calcolare il peso su diversi pianeti o a confrontare la forza gravitazionale tra due corpi. Ad esempio: “Se pesi 40 kg sulla Terra, quanto peseresti su Marte?”….

Conclusione: La Scienza come Viaggio di Scoperta

Insegnare la scienza non è e non deve mai essere trasmettere nozioni, ma coltivare la curiosità e lo stupore per il mondo.

Attraverso domande, esperimenti e riflessioni, possiamo aiutare i bambini a vedere la scienza come un viaggio emozionante alla scoperta dei segreti dell’Universo, ricordando loro che ogni grande scoperta nasce sempre da una piccola domanda.

La curiosità è il primo passo verso la conoscenza, come ci ricorda Maria Montessori. Sempre.

Biografia di Isaac Newton, l’aneddoto della mela ,la forza di gravità.

Esperimenti sulla forza di gravità

La vita in un barattolo: la potenza della solidarietà

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Ci sono storie che non finiscono mai di ispirarci, storie che ci insegnano il valore della solidarietà, del coraggio e della speranza anche nei momenti più difficili.

Una di queste è la storia di Irena Sendler, una donna straordinaria che, durante la Seconda Guerra Mondiale, salvò migliaia di bambini ebrei dal ghetto di Varsavia.

Per proteggere la loro identità, Irena conservava i loro nomi scritti su piccoli foglietti, nascosti dentro barattoli di vetro e sepolti sotto terra.

Quei barattoli non contenevano solo nomi, ma il sogno di un futuro migliore per 2500 bambini, quelli che Irena con il suo coraggio riuscì a strappare dal ghetto.

La storia di Irena ci insegna che anche i gesti più semplici possono avere un impatto straordinario. Attraverso questa figura simbolica, possiamo trasmettere alle nuove generazioni valori importanti come la solidarietà, la memoria e il coraggio di agire per il bene degli altri.


Questa attività è pensata per la scuola primaria e ha l’obiettivo di aiutare i bambini a comprendere il valore della solidarietà, della memoria e dei piccoli gesti che fanno la differenza.

1. Racconto introduttivo
Leggi ai bambini la storia di Irena Sendler, presentandola in modo semplice e adatto alla loro età.

Spiega il significato dei barattoli e perché erano così importanti. Puoi accompagnare il racconto con immagini o illustrazioni.

2. Discussione guidata
Chiedi ai bambini:

  • Cosa significa per loro aiutare gli altri?
  • Hanno mai fatto un gesto di solidarietà, anche piccolo, per qualcuno?
  • Perché è importante ricordare le persone che fanno del bene?

3. Attività artistica: Il Barattolo della Memoria
Ogni bambino porterà un barattolo vuoto da casa.

  • Decorazione: Fornisci colori, adesivi e materiali creativi per personalizzare i barattoli.
  • Contenuto: Invitali a scrivere su piccoli foglietti gesti di gentilezza che hanno ricevuto o che vorrebbero fare per gli altri. I foglietti verranno piegati e inseriti nei barattoli.
  • Esposizione: Create insieme una “Scaffale della Memoria” in classe, dove i barattoli verranno esposti, simbolizzando la solidarietà condivisa.

4. Condivisione finale
Dai spazio ai bambini per raccontare cosa hanno scritto e perché. Questo momento aiuterà a rafforzare il senso di comunità e l’importanza dei piccoli gesti.

-La straordinaria storia di Irena Sendler

-Problemi, riflessioni e creatività: un percorso innovativo per trasformare i numeri in storie e le storie in lezioni di vita


L’albero della memoria. La Shoah raccontata ai bambini 

Il treno della felicità: La Shoah per i bambini (Nuova edizione)

Giornata della memoria; Ricordare per costruire


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Il coraggio delle idee; il debate

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Ci sono temi che non si possono affrontare semplicemente con una lezione, una lettura o un’attività…

Parlare di Shoah, di diritti civili, di guerre, di sostenibilità o di disuguaglianze sociali ed economiche richiede uno spazio di confronto, dove risulta possibile interrogarsi e confrontarsi per costruire insieme una comprensione più autentica e profonda di ciò che accade, di ciò che è accaduto e di ciò che potrà accadere .

Il debate è uno strumento potente per aprire spazi di riflessione condivisa, dove le idee prendono forma attraverso il confronto permettendo a bambini e ragazzi di comprendere il passato, analizzare il presente e immaginare un futuro possibile e migliore.

Nel debate, i ragazzi non si limitano a rispondere a domande, ma imparano a porleÈ giusto disobbedire a una legge ingiusta? Rosa Parks, Irena Sendler o Greta Thunberg come avrebbero risposto? E tu, cosa avresti fatto al loro posto?

Il debate acquisisce così , domanda dopo domanda, un valore ancora più profondo.

Non è solo un’occasione per apprendere, ma un’esperienza vissuta: un percorso che invita a indagare, ascoltare e collaborare; un percorso che stimola il pensiero critico, valorizza il confronto e incoraggia una comprensione più autentica e profonda delle grandi questioni del passato e del presente.

Tre storie per riflettere o per organizzare un debate: Irena Sedler, Rosa Parks e Greta Thumberg.

Come organizzare un debate

Anche senza materiali preconfezionati, è possibile trasformare la classe in un’arena di idee:

  1. Scegliere un tema stimolante e adatto all’età del gruppo: È giusto opporsi alle leggi ingiuste?; È giusto dire sempre la verità, anche se può far male?; Cosa significa essere un eroe? Bisogna essere coraggiosi o gentili?; È meglio seguire le regole o fare quello che pensiamo sia giusto?
  2. Dividere la classe. Un gruppo sostiene una tesi, l’altro quella opposta, mentre il resto della classe osserva, prende appunti e formula domande.
  3. Preparare il confronto. Gli studenti cercano esempi storici e contemporanei, rielaborano vissuti o elaborano argomentazioni e si preparano a controbattere. Non si tratta di vincere, ma di costruire un dialogo.
  4. Lasciare spazio al pubblico. Le domande degli osservatori possono ribaltare le posizioni, aprendo nuove prospettive.

Perché proporre un debate ?

Il debate permette di affrontare ogni tema con rispetto e profondità. Raccontare storie come quella di Irena Sendler, che salvò migliaia di bambini dal ghetto di Varsavia, o quella di Anna Frank, che scrisse parole di speranza mentre il mondo intorno a lei crollava, offre spunti concreti per riflettere sul coraggio e sulla responsabilità morale.

Ma la forza del debate non si ferma qui. Greta Thunberg, con il suo sciopero scolastico per il clima, o Rosa Parks, con il suo “no” sull’autobus, dimostrano che opporsi all’ingiustizia è una sfida più che attuale, che riguarda tutti noi.

Conclusione

Un debate non è solo un esercizio di retorica: è un’esperienza di crescita. Insegnare ai bambini e ai ragazzi a confrontarsi su temi complessi significa dar loro gli strumenti per diventare cittadini consapevoli, capaci di riflettere, ma anche di agire. E alla fine, forse, si accorgeranno che dietro ogni grande idea c’è sempre una piccola scintilla: il coraggio di fare la domanda giusta.


Giornata della memoria; Ricordare per costruire 

Immaginate un mondo in cui l’amicizia, la tolleranza e l’amore siano messi alla prova. Immaginate persone che, nonostante le difficoltà, abbiano mostrato una forza e un coraggio straordinari e affrontato sfide impossibili: Liliana Segre, Francesco Tirelli, Cristiano X re di Danimarca, Gino Bartali, Anne Frank, Primo levi ed Helga Weissova.
Ogni storia è il pezzo di un puzzle che, una volta completato, saprà parlare della gentilezza e della resilienza, dell’amore e della fratellanza, della forza e della speranza, ma soprattutto saprà dire quanto ognuno di noi, anche con un solo gesto, possa sempre fare la differenza.
Completa il libro una sezione con le parole della Shoah; per riflettere e capire.

Anna Frank: (Biografia per bambini, libri per bambini 10 anni, anne frank diario, donna storica, Olocausto)

Storie della buonanotte per bambine ribelli. 100 vite di donne straordinarie 






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