La differenza non è una sottrazione. È un’aggiunta, è quello che rende possibile la meraviglia.”
— Rita Levi-Montalcini
C’è una matematica che si misura in centimetri, in righe e colonne.
E poi ce n’è un’altra, più sottile e preziosa, che si misura nei passi che si fanno per avvicinarsi.
Nei gesti che costruiscono relazione.
Nelle mani che imparano a contare per comprendere, non per dividere.
🌀 Oltre le regole
All’inizio dell’anno scolastico si parla spesso di regole: da definire, da condividere, da scrivere, da appendere…
Ma forse i comportamenti più autentici non nascono dalle regole, quanto dalla costruzione di qualcosa di più profondo.
Nascono dal sentirsi parte.
Dal sapere di essere visti, ascoltati, contati.
Un bambino che si sente riconosciuto non ha bisogno di regole per rispettare, perché riconosce a sua volta.
Un gruppo che costruisce insieme il senso dello stare insieme non ha bisogno di confini, perché ha già un centro comune.
Un bambino che si sente visto, nominato, riconosciuto per ciò che è,
non ha bisogno di regole per rispettare, perché ha sperimentato il rispetto su di sé.
Non segue per obbligo, ma per naturale risonanza interiore.
È attraverso l’esperienza vissuta che nasce la responsabilità autentica.
Un gruppo che costruisce insieme il senso dello stare insieme,
che si è misurato non in centimetri, ma in ascolto,
non ha bisogno di confini rigidi, perché ha già un centro condiviso: uno spazio interiore ed esterno in cui ognuno si sente parte, e quindi partecipa.
🔷 Matematica delle relazioni
Anche la matematica può abitare questo spazio.
Non come sistema che ordina dall’esterno,
ma come linguaggio che connette, svela legami, rivela strutture vive.
Quando contiamo non per separare ma per comprendere,
quando misuriamo non per uniformare ma per osservare,
quando costruiamo figure, insiemi, relazioni…stiamo offrendo strumenti per leggere il mondo in modo profondo, vero, umano.
È la matematica delle relazioni:
quella che insegna che ogni elemento ha senso se è in relazione con gli altri.
Che la bellezza di una figura non sta nella sua perfezione,
ma nella coerenza armonica tra le sue parti.
E che, proprio come nella vita, le differenze non disturbano l’insieme, ma lo rendono possibile.
🌈 Una piccola storia da cui partire

Per costruire tutto questo serve tempo, ascolto, bellezza.
Ma basta anche una storia, un gesto, una domanda giusta.
👉 Da qui nasce “Il Paese dei Puntini”, un racconto semplice ma pieno di possibilità:
Una storia di differenze, colori, forme. Di chi non trova posto, e di chi prova a costruirne uno nuovo.
Materiale gratuito da scaricare
Scopri una piccola anteprima del percorso Il Paese dei Puntini:
una storia delicata e simbolica per parlare di accoglienza, differenze e appartenenza… con la matematica.
Nel file troverai:
🔹 una versione breve della storia
🔹 domande di comprensione e riflessione
🔹 una proposta creativa per disegnare il proprio “puntino”
Perfetto per iniziare l’anno con ascolto, relazione e meraviglia.
🎒 Da portare in classe
- Leggete insieme il brano
- Chiedete: “Ti è mai capitato di non sentirti contato?”
- Lasciate che la storia apra parole, immagini, legami
- Scoprirete che da un puntino si può partire per creare mondi condivisi
Cominciare bene l’anno non significa solo organizzarsi.
Significa costruire uno spazio dove ciascuno può esistere interamente, sentirsi accolto e necessario.
E sì, la matematica può accompagnarci anche lì.
Non per contare separati, ma per costruire insieme.
🌿 Conclusione
Accogliere non è solo un gesto iniziale.
È un atteggiamento continuo, che si coltiva ogni giorno, nei piccoli gesti e nelle grandi scelte educative.
Insegnare a contare non significa solo insegnare numeri:
significa mostrare a ogni bambino che lui conta, che ha un posto, e che il suo essere unico contribuisce all’armonia del tutto.
Quando l’inclusione passa attraverso la matematica,
quando il racconto diventa spazio per riflettere,
quando le forme, i colori e i valori si incontrano…
nasce un’educazione che tocca davvero.
E allora sì, possiamo partire.
Non solo con registri e orari,
ma con un percorso che mette al centro ogni bambino,
che crea legami,
e che ci ricorda, ogni giorno, che
“contare tutti” è il primo gesto per costruire una comunità che educa.
Proposta per l’accoglienza
Il Paese dei Puntini”
L’inizio dell’anno scolastico è un tempo prezioso: uno spazio di incontro, scoperta e costruzione di legami. In questi primi giorni, non si tratta solo di “iniziare a fare scuola”, ma di creare un gruppo, stabilire relazioni, dare valore a ogni voce.
E se tutto questo potesse accadere anche attraverso la matematica?
“Il Paese dei Puntini” è molto più di una storia: è un piccolo mondo dove ogni differenza conta,
ogni forma ha un posto e ogni colore racconta un’emozione.
Un materiale nato per accompagnare le bambine e i bambini in un viaggio che intreccia accoglienza e inclusione, logica e creatività, competenze e narrazione.