Gentilezza Gentilezza è accoglienza, accettazione di differenza, apertura del nostro cuore, condivisione di un po’ d’amore. Gentilezza è rivoluzione, è sostenersi tra le persone, dividere tutto tendendo una mano ché solo così si arriva lontano. Gentilezza è una speranza, non ce n’è mai abbastanza: Sii gentile e poi vedrai che non te ne pentirai! Jolanda Restano
Gentilezza per sentirsi bene e far sentire bene.
Gentilezza nei gesti e nelle parole, negli sguardi e nei sorrisi.
Piccolissimi, piccoli, grandi o grandissimi.
Poco importa. La gentilezza resta ed emerge con tutta la sua forza.
Parole e gesti gentili hanno il potere di farci avvicinare, abbattendo muri e differenze, combattendo prepotenze, soprusi e violenze percepibili in tutte le loro infinite forme.
Gentilezza, ancora, per ascoltare, aiutare e collaborare.
Gentilezza per fare: comportamenti onesti, leali, fiduciosi.
Gentilezza per accogliere e per far nascere e crescere il rispetto per tutti e per tutto.
Educare alla gentilezza si può e si deve.
Attività in classe
Scrivere piccole lettere o biglietti da imbucare in una cassetta delle lettere posta in classe può essere un’occasione per riflettere su ciò che ognuno sente.
Molte sono le occasioni che la quotidianità dello stare insieme offre.
Occasioni preziose
La lettura delle lettere e dei biglietti, uno al giorno, diventa parte viva e cogente del percorso.
Una gentilezza fatta o mancata, un’ emozione non ascoltata, un desiderio, una speranza…
Anche il gioco risulta uno strumento prezioso per costruire un solido rapporto di fiducia tra i membri di un gruppo, generando legami positivi e collaborativi .
I giochi cooperativi, in particolare, si rivelano ottimi giochi sulla fiducia.
Filastrocche e poesie, letture di storie e favole, come sempre, offrono ulteriori spunti di riflessione, presentato situazioni nuove e diverse.
Una favola per parlare di gentilezza-La Fontaine