montessorianamente

La gentilezza fa la differenza

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13 novembre, giornata mondiale della gentilezza.

Strano che per riflettere sulla bellezza, sulla necessità e sul calore che un semplice piccolo gesto gentile porta con sé abbiamo ormai bisogno di una giornata dedicata…

La gentilezza parte dai piccoli gesti, un sorriso, uno sguardo o una mano protesa; perché così rara?

Sventurata è la terra che ha bisogno di eroi
Bertold Brecht

Forse però riflettere aiuta e Bertold Brecht aveva indubbiamente ragione.

In realtà però sono quasi sempre quelle degli eroi le storie ad essere raccontate con più frequenza e maggior ardore…

E se è vero che la figura dell’eroe, solo e vincente contro tutti, è esaltante è anche vero che difficilmente ci sentiamo eroi.

Così finiamo per sentirci sempre più piccoli e a guardare gli eroi con gli occhi all’insù.

L’eroe non è la norma, è l’eccezione.

E nella norma invece cosa troviamo?

Se sappiamo guardarci intorno e soffermarci su ciò che accade, forse possiamo ancora ritrovare molti gesti gentili.

E un gesto gentile è capace di moltiplicarsi all’infinito.

Chi riceve un gesto gentile, ne percepisce tutto il benessere ed è più portato a fare un gesto gentile nei confronti di qualcun altro.

Molte sono le persone che con un semplice gesto gentile hanno fatto la differenza dando vita ad un contagio positivo in grado di invertire il senso di marcia …

Attività in classe

Parlare e sperimentare la gentilezza, ogni giorno, non solo il 13 Novembre.

Molti sono i giochi e infinite le proposte da fare.

Quella che presento, è la lettura di sette storie di gentilezza realmente accadute; storie di gentilezza fatte da persone comuni che hanno saputo contagiare e unire altre persone , dando vita a grandi cambiamenti.

Tra le storie presentate c’è quella del cuoco che abbandona il suo ristorante e apre una cucina sociale, quella del libraio che regala i libri ai bambini e quella dell’anziana signora che apre il suo giardino per dare rifugio agli animali abbandonati.

Storie per riflettere e rielaborare e fare, a nostra volta, la differenza.

Spunti didattici e non solo

Il seme della gentilezza. Ediz. a colori

Il venditore di felicità 

Il pacchetto rosso. Ediz. a colori

Il pacchetto rosso. Ediz. a colori


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Sviluppare sensibilità ecologica con gli esperimenti scientifici

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La Giornata degli Alberi è una ricorrenza speciale che celebra l’importanza degli alberi per il nostro pianeta e per la vita.

Celebrare una giornata non è mai l’obiettivo, ma solo l’occasione per accendere, tutti insieme, i fari su un unico grande tema: la sostenibilità e la sensibilità ecologica.

Gli alberi e le piante

Gli alberi offrono ossigeno, ombra, nutrimento e rifugio per molte specie; sostengono il suolo e regolano il clima. Riconoscerne il valore è il primo passo per sviluppare una connessione autentica con la natura e il Metodo Montessori ci guida a fare proprio questo e a mantenere la rotta: aiutare i bambini a conoscere la natura e a connettersi con essa con piena consapevolezza .

Parlare ai bambini dell’importanza degli alberi e del loro fondamentale ruolo per l’ecosistema, non basta.

Gli esperimenti scientifici rappresentano una via eccezionale per avvicinare i bambini al metodo scientifico e per promuovere la loro innata curiosità .

Attraverso l’osservazione, la sperimentazione e la riflessione, i bambini imparano non solo a comprendere i fenomeni, ma anche a porsi domande e cercare risposte in modo autonomo e logico.

Proporre esperimenti scientifici per celebrare la Giornata degli Alberi è sicuramente un modo per generare curiosità e stimolare a fare e ricercare.

Gli esperimenti che si possono proporre per la giornata degli alberi sono davvero tanti e permettono ai bambini di osservare in prima persona alcuni processi vitali delle piante: fotosintesi, capillarità, respirazione.

L’esperimento diventa una modalità straordinariamente efficace e coinvolgente per introdurre i bambini alla logica sperimentale: osservare, formulare ipotesi, sperimentare, osservare ciò che accade e trarre delle conclusioni.

L’ approccio sperimentale diventa l’occasione per gettare le basi del metodo scientifico.

Le risposte non sono mai preconfezionate, ma si costruiscono in modo personale attraverso quel virtuoso processo che nasce dalla curiosità e spinge verso la ricerca della risposta.

Il ruolo dell’adulto non è quello di rispondere alla curiosità o di sostituirsi al bambino nel suo processo di scoperta, ma quello di favorire, aiutare e accompagnare i bambini nel loro percorso predisponendo tutto quanto è necessario affinché possano sviluppare in modo autonomo la propria intelligenza.

Approfittiamo dunque anche dell’occasione della Giornata degli Alberi per proporre esperimenti scientifici e stimolare nei bambini l’amore per la scienza e il rispetto per la natura, rendendo la Giornata un’occasione educativa e di scoperta a tutto tondo.

Gli alberi sono esseri viventi straordinari, silenziosi ma vitali per la nostra vita e per l’intero ecosistema. Attraverso la loro capacità di purificare l’aria, assorbire l’anidride carbonica e fornire ossigeno, gli alberi rendono possibile la vita sulla Terra.

Esplorare il loro mondo e comprendere come funzionano è un modo per avvicinare i bambini alla natura, stimolando curiosità e rispetto verso il mondo che ci circonda.

Quello scaricabile è un semplice esperimento sulla capillarità che permette ai bambini di osservare come l’acqua si muove dalle radici fino alle foglie .

La scatola 

Nel bosco succede qualcosa di strano. Qualcuno o qualcosa ha lasciato una scatola con due fessure….

Un libro sul potere della gentilezza, dell’amore e dell’amicizia che fa schiudere

Migliori regali per i tuoi cari

In un seme. Manuale per piccoli collezionisti di meraviglie. 

I semi hanno infinite e sorprendenti forme. Sanno spostarsi e adattarsi all’ambiente. Sono l’emblema perfetto della vita…

L’albero. Guida pratica e poetica alla vita arborea.

Un albero è talmente tante cose che per spiegarlo questo libro ha avuto bisogno di quattro persone: una poetessa, due illustrataci e un biologo. Un albero, infatti, fa molte cose diverse e per questo può essere guardato da tanti occhi diversi.

L’uomo che piantava gli alberi. Ediz. illustrata

Durante una delle sue passeggiate in Provenza, Jean Giono ha incontrato un pastore solitario e tranquillo che trascorreva una vita lenta e tranquilla con le pecore e il cane. Nonostante la sua semplicità e la totale solitudine nella quale viveva, quest’uomo stava compiendo una grande azione, un’impresa che avrebbe cambiato la faccia della sua terra e la vita delle generazioni future. Una parabola sul rapporto uomo-natura.


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Donne e scienza: ispirazioni e scoperte

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Introduzione

Nel mondo della scienza, molte straordinarie donne hanno fatto scoperte fondamentali, contribuendo a trasformare la nostra comprensione del mondo.

Da Marie Curie a Rosalind Franklin, fino alle scienziate di oggi, le donne hanno dimostrato che la curiosità, la determinazione, l’impegno e la passione possono superare qualsiasi ostacolo e barriera e condurre a risultati incredibili.

Trasformare le aule in piccoli laboratori permette di onorare il loro stesso spirito di scoperta; dare vita ad attività che rendano la scienza visibile, che mantengano viva la curiosità e che stimolino il pensiero scientifico è sicuramente il primo passo per coltivare il desiderio di esplorare il mondo.

Il Metodo Montessori e l’apprendimento scientifico

L’esplorazione autonoma, l’attività concreta , i materiali, l’ambiente strutturato e la curiosità sono i punti imprescindibili del Metodo Montessori che accomuna tutte le fasce di età.

Predisporre materiali e strumenti per la conduzione di esperimenti secondo un approccio scientifico, permette ai bambini di comprendere le leggi della natura e il funzionamento del mondo e delle cose, non per trasmissione, ma per scoperta e meraviglia.

Donne e scoperte scientifiche: raccontare storie ispiratrici

Nel contesto scolastico, raccontare ai bambini le storie di scienziate come Marie Curie, Lise Meitner, Rita Levi-Montalcini, solo per citarne alcune, può essere una fonte di ispirazione.

Queste donne non solo hanno fatto importanti scoperte che hanno cambiato la storia, ma hanno anche dimostrato grande coraggio e perseveranza anche in contesti molto difficili e in un’epoca in cui le donne dovevano affrontare ostacoli significativi per affermarsi, e ancor più, in campo nel campo scientifico.

Le loro storie insegnano che con determinazione e passione è possibile non solo superare ogni difficoltà e raggiungere i propri sogni, ma anche e soprattutto contribuire al progresso e al benessere di qualcosa di ben più grande.

Raccontare di Marie Curie che ha aperto la strada alla fisica moderna o di Rita Levi-Montalcini che ha svelato i misteri della crescita cellulare, è un modo per ispirare anche i piccoli studenti a guardare oltre i limiti e a sognare in grande.

Nel farlo, si possono strutturare attività pratiche e laboratori che riproducono semplici esperimenti ispirati alle loro scoperte.

Vivere in prima persona l’emozione di sperimentare e di capire come funziona il mondo delle cose è qualcosa di straordinario che segna una traccia indelebile.

Ispirandosi a Marie Curie e alla scoperta del radio può essere data l’opportunità ai bambini di sperimentare l’esistenza di una luce invisibile in modo semplice e sicuro attraverso un semplice esperimento sulla fluorescenza.

Bastano poche cose e la meraviglia della scoperta è assicurata.

La gentilezza non ha confini

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La vera essenza dell’educazione consiste nel formare una persona a saper vivere.”

Montessori, M. (1967). The Montessori Method.

In un mondo sempre più connesso e sfuggente, la gentilezza si presenta come un linguaggio universale capace di superare ogni barriera culturale e linguistica riportando alla genuinità delle relazioni umane.

In un’epoca in cui la tecnologia può creare distanze, un semplice gesto di cortesia o una parola gentile può riavvicinare e restituire il valore e il sapore di una comunicazione autentica e significativa.

Il semplice gesto di dire “grazie” può avere un impatto straordinario sulle nostre relazioni quotidiane, dando vita ad un’atmosfera di rispetto, comprensione reciproca e disponibilità ad una maggiore attenzione alla cura, all’ascolto e alla gentilezza verso gli altri.

Grazie in Tutte le Lingue del Mondo è un materiale coinvolgente che permette ai bambini, attraverso il fascino che le bandiere sanno sempre suscitare, di scoprire come esprimere la loro gratitudine in diverse lingue e culture.

Attraverso l’uso di bandiere, cartellini informativi sui paesi e leggende di gentilezza, i bambini possono avere l’opportunità di esplorare la bellezza della diversità linguistica, fare ricerche geografiche, scoprire l’esistenza di una moltitudine di lingue e di alfabeti; ma anche andare alla ricerca di leggende tipiche di altri Paesi diversi che abbiano il solito comune denominatore: la gentilezza

Con attività creative, giochi di gruppo e laboratori, parlare di gentilezza diventa un modo per favorire lo spirito di collaborazione , l’ascolto e la cura reciproca.

Grazie in tutte le lingue del mondo, versione SHORT: 30 bandiere con 30 grazie in lingue diverse

Semi di gentilezza 10 carte per coltivare un mondo migliore

10 carte per riflettere sul tema della gentilezza

Domino dei gesti gentili; 10 tessere per leggere e per fare

Oltre le carte: apprendimento multisensoriale con frutta e nomenclature

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Le carte di nomenclatura sono uno strumento prezioso per accompagnare i bambini nel loro percorso di apprendimento.

Carte parlate, carte mute e cartigli.

L’immagine si fa parola e la parola si fa concetto.

Le carte della nomenclatura rappresentano una porta d’accesso sull’immensità del cosmo.

Le nomenclature creano un collegamento diretto tra l’oggetto reale e il suo nome e questa associazione favorisce la comprensione del concetto di simbolo: le parole scritte rappresentano oggetti e idee rappresentati e collegano visivamente le lettere e i suoni alla realtà conosciuta.

Questo processo rappresenta il primo passo verso una lettura consapevole.

L’importanza del contesto reale

L’apprendimento si fa autentico ed efficace quando è direttamente collegato alla realtà.

Permettere ai bambini di lavorare in autonomia con le carte della nomenclatura rappresenta uno strumento utile non solo per sviluppare il linguaggio, ma anche per sviluppare la capacità di osservazione focalizzandosi di volta in volta sui più piccoli dettagli.

Integrare la nomenclatura con l’oggetto concreto trasforma l’attività in un’esperienza multisensoriale completa seguendo uno dei principi fondamentali del metodo Montessori: imparare facendo.

Toccare, muovere, soppesare, annusare e assaggiare rendono l’apprendimento un’esperienza viva e completa e trasformano l’attività in un viaggio esplorativo multisensoriale dove ogni senso contribuisce a rafforzare la comprensione del concetto.

Ogni fase sensoriale – dal contatto fisico all’esplorazione gustativa – contribuisce a consolidare la conoscenza, rendendo la parola scritta più autentica e significativa.

Conclusione

Un’attività di nomenclatura multisensoriale offre un modo completo e coinvolgente per introdurre i bambini alla botanica e all’esplorazione del mondo naturale.

Quando vista, tatto, olfatto e gusto si uniscono all’apprendimento visivo e linguistico, i bambini sviluppano un rapporto più profondo e consapevole con ciò che stanno studiando.

Questo tipo di approccio non solo stimola il loro desiderio naturale di conoscere, ma li aiuta a creare legami significativi tra ciò che vedono sulle carte e il mondo reale che li circonda.

Scaricabile gratuitamente la nomenclatura della castagna con la carta di arricchimento.

Per un’alimentazione sana; un percorso di autonomia e consapevolezza

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L’alimentazione è uno degli aspetti fondamentali per lo sviluppo fisico e cognitivo dei bambini.

Offrire un ambiente ricco di esperienze in grado di promuovere l’indipendenza e la consapevolezza dei bambini, non può non comprendere un percorso di scoperta sui cibi e sulla corretta alimentazione.

Alimentazione come esperienza educativa

Nel Metodo Montessori, i bambini vengono invitati a partecipare attivamente alla preparazione dei pasti.

Il momento della preparazione si rivela un momento estremamente prezioso, non solo perché contribuisce allo sviluppo di competenze e abilità fondamentali- lo sviluppo della motricità fine, l’affinamento della memoria olfattiva e tattile e l’utilizzo consapevole di utensili e strumenti, ma anche a sensibilizzare i bambini verso l’origine dei cibi, alla loro categorizzazione, la scoperta dei cicli vitali e delle diverse capacità nutrizionali.

Preparare i cibi insieme ai bambini consente di trasformare una semplice attività in un’opportunità di scoperta ed esplorazione; molte sono le occasioni:

-creare curiosità

-sensibilizzare sull’origine del cibo e sulle sue caratteristiche

-sul ciclo vitale di piante e frutti

-esplorare concretamente le diverse categorie alimentari

-vivere un’esperienza multisensoriale

Coinvolgere i bambini nella preparazione dei cibi contribuisce anche a rendere consapevoli i bambini che il cibo è un dono della natura e frutto del lavoro dell’uomo e, in quanto tale, merita cura e rispetto e sulla via della cura e del rispetto, si apre anche la strada alla riflessione sulla salute del pianeta, sulla sostenibilità del cibo e sull’importanza delle scelte alimentari di tutti, sia per il proprio benessere che del pianeta terra.

L’Indipendenza Alimentare

Uno dei pilastri del Metodo Montessori è l’autonomia. Nel contesto dell’alimentazione, questo principio si riflette dare ai bambini l’opportunità di servire da soli le porzioni, scegliere tra cibi sani e assaporare i pasti senza fretta attivando in modo naturale un’esplorazione sensoriale.

un percorso così strutturato aiuta i bambini a sviluppare una connessione positiva con il cibo, a riconoscere i segnali di fame e sazietà e anche ad evitare l’eccesso alimentare.

In classe, è possibile organizzare attività dove i bambini possono imparare a tagliare frutta e verdura, preparare insalate o piccoli spuntini sani.

Queste attività non solo promuovono la motricità fine, ma contribuiscono a generare consapevolezza della necessità di fare scelte alimentari consapevoli.

Categorizzazione e Conoscenza del Cibo

Suddividere il cibo in categorie rendendo i bambini protagonisti del loro percorso di apprendimento attraverso un approccio concreto è sicuramente stimolante: le nomenclature possono favorire la scoperta autonoma delle categorie ( frutta, verdura, cereali, legumi e proteine, grassi sani) e stimolare la riflessione su una dieta equilibrata; tavoli espositivi e giochi da fare in gruppo possono invece favorire la rielaborazione del percorso sulle categorie alimentari e le loro proprietà a favore di una sana e consapevole alimentazione.

Tavolo espositivo: organizzare un tavolo con piatti contenenti alimenti di ciascun gruppo, frutta, verdura, cereali, legumi, proteine animali e grassi sani.

Accanto ad ogni piatto si possono preparare dei cartellini esplicativi per evidenziare l’importanza di ciascun gruppo alimentare per la salute e la sostenibilità ambientale.

Gioco interattivo: disegnare e colorare alimenti appartenenti a tutte le categorie alimentari, porre a terra dei cerchi di palestra a rappresentare gli insiemi di ogni categoria; invitare i bambini ad inserire i vari alimenti nell’insieme di appartenenza.

Sostenibilità e Rispetto per l’Ambiente

Un aspetto essenziale dell’approccio montessoriano è il rispetto per l’ambiente.

Nella pianificazione di una dieta sana, si può includere una riflessione su come le scelte alimentari influiscono sul pianeta. Ad esempio, spiegare ai bambini l’importanza di ridurre gli sprechi alimentari e scegliere cibi che rispettano la biodiversità e l’ambiente.

Educare i bambini a un’alimentazione sostenibile può passare attraverso attività concrete come la coltivazione di un piccolo orto a scuola, dove i bambini possono vedere da vicino il ciclo di vita di frutta e verdura, prendendo coscienza del legame tra natura e cibo.

Conclusioni

L’alimentazione in un percorso così strutturato, non è solo una questione di nutrizione, ma diventa un’esperienza olistica che educa alla consapevolezza, all’autonomia e al rispetto per la natura.

Offrire ai bambini l’opportunità di partecipare attivamente alla scelta e alla preparazione del cibo, sviluppa una comprensione profonda della salute e dell’equilibrio alimentare che li accompagnerà per tutta la vita.

Attraverso attività pratiche, come l’allestimento di un tavolo con categorie alimentari e la creazione di una piramide alimentare, possiamo trasmettere ai bambini l’importanza di un’alimentazione sana e sostenibile, in linea con i valori montessoriani di rispetto, indipendenza e connessione con l’ambiente.

Immagini da stampare per il gioco interattivo “Gli insiemi della salute” per sette categorie alimentari: frutta, verdura, cereali, legumi, latticini, proteine animali e grassi sani .

Con i disegni colorati e stampati è possibile realizzare il gioco così come appare in video.

Nomenclatura arricchita degli ortaggi : attraverso l’associazione delle carte e la lettura delle informazioni relative ai vari tipi di ortaggi, i bambini si avvieranno alla loro scoperta: li osserveranno con maggiore attenzione, ne coglieranno in modo autonomo differenze e caratteristiche e saranno in grado di suddividerli in gruppi e categorie.

Giochiamo e Impariamo l’Educazione Alimentare: Attività Creative, Giochi, Quiz, Schede da Colorare per Insegnare ai Bambini una Sana Alimentazione

Giochiamo a mangiare. Attività divertenti per insegnare ai bambini l’educazione alimentare

MangiaGioco. Quaderno di educazione alimentare per bambini da 6 a 10 anni

60 attività Montessori in cucina. Ediz. illustrata

Il mangiastorie. Fiabe e educazione alimentare nella scuola dell’infanzia e primaria

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Imparare a leggere giocando; il salvadanaio delle sillabe

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Avvicinare i bambini al sistema di decodifica e alla lettura delle prime sillabe e delle prime parole può trasformarsi in un’esperienza creativa e stimolante, specie quando si cerca di creare le condizioni perché il processo inizi in modo naturale e permetta l’esplorazione libera del linguaggio.
I materiali montessoriani per la lettoscrittura offrono esperienze multisensoriali; dalle lettere smerigliate alle nomenclature, dalla margherite delle sillabe ai giochi, molti giochi.

L’esperienza concreta e l’approccio ludico trasformano ogni attività in un processo interattivo che consente di mantenere viva l’attenzione e la curiosità.

Il “Salvadanaio delle Sillabe” è un gioco interattivo, semplice e facile da organizzare, ma dal potere di catturare l’interesse dei bambini.

Bastano poche cose, un salvadanaio e una scatola con le sillabe, il resto viene da sé…

Come si gioca?

  1. Lettura delle sillabe: ogni bambino pesca una tessera dalla scatola, legge ad alta voce la sillaba scritta e poi la inserisce nel salvadanaio.
  2. Arricchimento con parole e immagini: una volta inserita la sillaba, il bambino è invitato a cercare tra le tessere a disposizione una parole che inizi con la medesima sillaba e successivamente un disegno che la rappresenti.

Obiettivi Educativi

Questa attività risponde a diversi obiettivi didattici, che la rendono un ottimo strumento per l’apprendimento delle basi della lettura e della scrittura:

  • Riconoscimento delle sillabe: I bambini imparano a scomporre le parole nelle loro parti costitutive, iniziando dal riconoscimento delle singole sillabe.
  • Sviluppo fonologico: L’attività stimola l’associazione tra suono e simbolo scritto, elemento cruciale nel percorso di alfabetizzazione.
  • Arricchimento lessicale: Attraverso il collegamento di sillabe a parole, i bambini ampliano il loro vocabolario, esplorando nuove parole in modo spontaneo.
  • Consolidamento delle capacità motorie: La manipolazione delle tessere e l’atto di inserire le sillabe nel salvadanaio aiutano a migliorare la coordinazione occhio-mano e la motricità fine.

Un’attività che cresce con i bambini

Un altro vantaggio di questa attività è la sua versatilità.

Si può facilmente adattare ai diversi livelli di sviluppo dei bambini, introducendo sillabe più complesse o ampliare il gioco con nuove modalità di arricchimento. Ad esempio, si potrebbero includere piccole frasi da costruire a partire dalle sillabe estratte o invitarli a disegnare e scrivere la parola associata alla sillaba.

Il materiale stampabile comprende le sillabe composte da tutte le lettere dell’alfabeto escluse le lettere straniere.

Conclusione

“Il Salvadanaio delle Sillabe” rappresenta un modo stimolante per avvicinare i bambini al mondo della lettura e della scrittura, facendo leva su un approccio pratico e ludico. Un’attività semplice che può crescere e trasformarsi insieme ai bambini, offrendo loro un’esperienza educativa in grado di accompagnarli passo dopo passo nel mondo del linguaggio.


Dare tempo al tempo, e al tempo i suoi frutti

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Il bambino assorbe la cultura in modo naturale, imparando attraverso le esperienze vissute e l’osservazione di ciò che lo circonda. Ogni festa, ogni tradizione può essere un’occasione di crescita interiore e comprensione del mondo.
Maria Montessori, Il segreto dell’infanzia

In un periodo in cui il tempo sembra aver perso la sua identità, le sue caratteristiche e le sue connortazioni,

in un periodo in cui le stagioni non si distinguono più anche per i loro frutti ,

in un periodo in cui non c’è mai tempo per godersi il tempo,

forse è davvero necessario fermarsi.

E sicuramente non da soli, ma con i bambini.

Che siamo insegnanti, genitori, nonni, zii o amici, fermiamoci con loro e restituiamoli il tempo.

Restituiamo loro anche il modo per godere del tempo e, perché no, anche per annoiarsi.

Quante cose si possono pensare e immaginare quando siamo annoiati? E quanti profondi pensieri e riflessioni? Un’infinità…

Vivere in natura e osservarne i cambiamenti stagionali, le differenze di colore, i frutti, i fiori e le piante.

Camminare sull’erba fresca, sulla sabbia, sulla terra e nell’acqua; sulle foglie secche e sulle foglie bagnate.

Osservare, cercare, raccogliere, contare, raggruppare, tagliare, annusare, toccare , ascoltare e scoprire…

“L’educazione è un processo naturale effettuato dal bambino e non è acquisita attraverso l’ascolto di parole, ma attraverso le esperienze del bambino nell’ambiente…
Per cominciare offriamogli il mondo”

M.Montessori

Il melograno e la melagrana.

Portare in classe un ramo con foglie e frutti è qualcosa di speciale.

Quante cose si possono fare!

Osservare le foglie e classificarle secondo la forma e il margine.

Osservarne le sfumature e i colori.

E il frutto?

Toccarlo.

É pesante o leggero? Duro o morbido?

E poi tagliarlo…assaggiare i chicchi e definirne il sapore e le sensazioni.

Individuare e nominare tutte le sue parti ricercandone poi la nomenclatura scientifica.

E poi ancora cercare la melagrana nella storia, nel mito e nelle religioni.

Simboli e significati.

Un percorso tutto da scoprire.

Chicco dopo chicco…

Disegnare la melagrana

Su un tavolo il frutto, intero tagliato, in chicci. Su un altro L’inventario con la tavola dedicata alla melagrana.

Dall’osservazione diretta del frutto alla sua rielaborazione grafica alla scoperta di forme, contorni e sfumature da disegnare.

La colorazione con le matite acquarellabili offre la possibilità di sperimentare, colore su colore, la nascita di un colore tutto nuovo, caldo, luminoso e pieno.

Se la melagrana ci parla di abbondanza e continuità, la zucca, con la leggenda di Jack O’ Lantern, ci introduce al tema del passaggio tra la vita e la morte, della luce che guida nell’oscurità e del significato profondo delle scelte e delle conseguenze.

Proprio come i chicchi della melagrana, che racchiudono la promessa di nuova vita, la zucca di Jack O’ Lantern, con la sua fiamma interna, simboleggia la luce della coscienza che ci guida nelle scelte.

Nella pedagogia montessoriana, entrambe queste immagini – la melagrana e la zucca – possono essere i mezzi per incuriosire e stimolare e offrire opportunità per esplorare temi legati alla ciclicità della vita e alla riflessione sulle azioni individuali.

Una delle tante occasioni per partire dalla natura e da ciò che ci circonda per proporre attività che stimolino la comprensione e la creatività, portando i bambini a esplorare tradizioni antiche con uno sguardo riflessivo e consapevole.

Apprendere con le mani: un approccio concreto per l’educazione matematica

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La matematica deve essere appresa attraverso l’osservazione e la manipolazione di materiali concreti. Solo così il bambino può comprendere la realtà dei numeri.”

M. Montessori (1976), The Advanced Montessori Method, Volume I

Nell’apprendimento dei numeri, il passaggio dalla concretezza all’astrazione è un passaggio delicato ed essenziale che inizia con l’esplorazione attraverso materiali concreti.

L’esplorazione, per definizione, è un’esperienza multisensoriale in grado di attivare simultaneamente tutti i sensi: i bambini manipolano, toccano, osservano e riflettono, trasformando poco a poco le loro esperienze concrete in concetti astratti.

Operare con i numeri in modo concreto non solo rende l’apprendimento della matematica più accessibile e divertente, ma offre ai bambini una base solida su cui costruire abilità matematiche più avanzate.

La transizione dalla concretezza all’astrazione avviene naturalmente e senza sforzo, poiché i bambini sviluppano una comprensione profonda delle regole matematiche attraverso l’esperienza diretta e il loro fare.

In questo modo, l’apprendimento diventa un processo fluido e coinvolgente, capace di integrare emozioni e cognizione, e di preparare i bambini a sfide future più complesse in ambito matematico.

Il Tappeto del Cento è un’attività pensata per introdurre i bambini alla comprensione dei numeri da 1 a 100 in modo concreto e coinvolgente.

I bambini costruiscono il loro tappeto tessera dopo tessera.

La tavola di controllo funge da elemento accompagnatore.

L’attività consiste nel completare una griglia di 10×10 posizionando in sequenza le tessere numerate dall’1 al 100.

Sia durante la costruzione del tappeto che l’osservazione del tappeto completato, inducono i bambini ad importanti e autonome riflessioni fondamentali per lo sviluppo delle loro competenze matematiche:

  1. Sequenza numerica e conteggio: durante la disposizione delle tessere numerate da 1 a 100, si rinforza la loro capacità di riconoscere e memorizzare la sequenza dei numeri, sviluppando al contempo l’abilità nel conteggio in avanti e all’indietro.
  2. Concetto di quantità e valore posizionale: manipolando e posizionando i numeri, i bambini iniziano a comprendere il valore relativo dei numeri. Capiscono, ad esempio, che 10 è maggiore di 9 e che i numeri aumentano di uno alla volta. L’uso della griglia rafforza il concetto del valore posizionale: ogni riga rappresenta le unità da 1 a 10, e ogni colonna aggiunge progressivamente una decina,10, 20, 30…
  3. Sistemi decimali e pattern numerici: la disposizione sulla griglia di 10×10 aiuta i bambini a visualizzare il sistema decimale e i pattern numerici. Ad esempio, osservano che i numeri nelle colonne condividono le stesse unità, mentre quelli nelle righe condividono la stessa decina (10, 20, 30…). Questo rafforza la loro comprensione del sistema numerico base 10.
  4. Relazioni matematiche e operazioni: il tappeto del cento permette di osservare relazioni matematiche importanti come l’addizione e la sottrazione: spostandosi verso destra si aumenta sempre di 1; spostandosi verso sinistra si diminuisce di uno; spostandosi sulla colonna in alto si diminuisce di una decina e spostandosi in quella in basso si aumenta di una decina. Queste osservazioni li aiutano la visualizzazione delle operazioni matematiche in modo concreto.
  5. Simmetrie e modelli visivi: I bambini possono notare modelli e simmetrie all’interno della griglia, come la disposizione dei numeri pari e dispari, o i numeri multipli di 5 e 10 che formano linee verticali e orizzontali. Queste scoperte visive stimolano la loro capacità di osservazione e di categorizzazione dei numeri.
  6. Confronto tra numeri: Con il tappeto completo, i bambini possono facilmente confrontare numeri tra loro, identificando numeri più grandi o più piccoli, osservando differenze e somiglianze tra i numeri in diverse parti della griglia. Questo favorisce lo sviluppo di competenze di analisi e confronto numerico.
  7. Introduzione a concetti di moltiplicazione e divisione: Attraverso il conteggio per salti (ad esempio, 2, 4, 6… o 5, 10, 15…), il tappeto del cento offre un modo visivo e concreto per introdurre la moltiplicazione e la divisione. I bambini possono vedere chiaramente i risultati del conteggio per multipli, acquisendo così una comprensione iniziale delle operazioni.
  8. Progressione e continuità dei numeri: La costruzione del tappeto aiuta i bambini a comprendere la continuità e l’infinitezza della sequenza numerica. Anche se il tappeto arriva a 100, i bambini possono intuire che il conteggio continua oltre quel limite, espandendo la loro visione della matematica.

Costruire la griglia per il tappeto su un cartoncino suddivisa in quadrati di 10×10.

Stampare le tessere per l’attività di costruzione del tappeto.

Learning Resources Tabelle delle centinaia cancellabili (set da 10)

Strumenti compensativi. Il quaderno di matematica. Numeri, misura, spazio e figure, dati e previsioni, relazioni e funzioni

Matematica in tasca. Le regole di Numeroni per la scuola primaria


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Per un autunno tutto da vedere, sentire, toccare- il calendario degli alberi

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I sensi, essendo gli esploratori del mondo, aprono la via alla conoscenza.
Maria Montessori, La mente del bambino: mente assorbente

Trasformare una passeggiata in natura in un’esperienza sensoriale significa permettere ai bambini di vivere la natura in modo più consapevole, coinvolgendo tutti i loro sensi per scoprire in modo autentico e autonomo le piccole grandi meraviglie del mondo che li circonda.

L‘autunno è una stagione magica che ci invita a rallentare e ad osservare il mondo intorno a noi.

Con i suoi colori, i suoi suoni e i suoi profumi, l’autunno offre un’opportunità unica per esplorare e scoprire attraverso i sensi; basta imparare a soffermarsi su ciò che ci circonda e osservare, ascoltare, odorare, toccare e assaggiare.

Passeggiata sensoriale

Durante la passeggiata, possiamo invitare i bambini a trasformarsi in esploratori e a guardarsi attentamente intorno per scoprire l’autunno.

I cinque sensi saranno il kit necessario per l’esplorazione.

Ogni tratto del percorso rappresenta un’opportunità per osservare, ascoltare, toccare e sentire, trasformando una semplice passeggiata in un’avventura educativa.


Vista: Invitiamo i bambini a guardarsi intorno e notare i cambiamenti nel paesaggio. Chiediamo di osservare i colori delle foglie, i diversi tipi di alberi e le ombre che si allungano. Che forme e sfumature si possono cogliere? Si può proporre di cercare foglie di colori e forme diverse, invitando a sperimentare le prime forme di categorizzazione; si può proporre la ricerca silenziosa degli animali che abitano il bosco, il parco o il giardino: scoiattoli? piccoli insetti? ragni? uccelli migratori?


Udito: Invitiamo al silenzio per favorire uno stato di ascolto. Solo nel silenzio si possono percepire anche i suoni più piccoli… Che suoni si riescono a sentire? Il vento che muove le foglie? il canto degli uccelli? lo scricchiolio delle foglie sotto i piedi?


Tatto: Diamo ai bambini la possibilità di toccare i vari elementi naturali e chiediamo loro di soffermarsi sulle percezioni: che sensazione danno le cortecce degli alberi o i rametti? e la superficie di una foglia secca e quella di una foglia ancora verde? La raccolta di piccoli elementi naturali come ghiande, cortecce o sassi, permette il confronto, anche successivo, delle diverse texture.


Olfatto: Invitiamo i bambini a chiudere gli occhi e inspirare profondamente.

Poniamo davanti ad ognuno una serie di ciotole con i vari elementi raccolti. Ad occhi chiusi, possono riconoscere l’odore della terra umida, delle foglie secche o del muschio? Se ci sono piante aromatiche, l’esperienza può arricchirsi di un percorso di scoperta/riconoscimento olfattivo per coglierne i profumi e individuarne le differenze.


Gusto: La passeggiata può concludersi con una piccola merenda a base di frutti autunnali: mele, noci, castagne, cachi e melagrane. Quali sapori associamo all’autunno?

Un’attività per consentire ai bambini di sviluppare la metodologia dell’osservazione.

Attraverso percorsi concreti in cui ognuno è protagonista del proprio sentire, i bambini imparano a esaminare con attenzione gli alberi e l’ambiente, concentrandosi in modo via via più specifico sui dettagli che caratterizzano i vari elementi naturali. Questa pratica rafforza la loro capacità di osservare il mondo naturale in modo sistematico, promuovendo un approccio scientifico e sviluppando una consapevolezza più profonda dei cicli della natura.

La scatola 

Nel bosco succede qualcosa di strano. Qualcuno o qualcosa ha lasciato una scatola con due fessure….

Un libro sul potere della gentilezza, dell’amore e dell’amicizia che fa schiudere

In un seme. Manuale per piccoli collezionisti di meraviglie. 

I semi hanno infinite e sorprendenti forme. Sanno spostarsi e adattarsi all’ambiente. Sono l’emblema perfetto della vita…

L’albero. Guida pratica e poetica alla vita arborea.

Un albero è talmente tante cose che per spiegarlo questo libro ha avuto bisogno di quattro persone: una poetessa, due illustrataci e un biologo. Un albero, infatti, fa molte cose diverse e per questo può essere guardato da tanti occhi diversi.

Sulle tracce del passato-per celebrare la festa dei nonni ricostruendo la storia

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ll tempo, nelle sue tre grandi dimensioni di passato, presente e futuro, costituisce un ciclo naturale che collega l’intera esperienza umana.

L’interconnessione con il mondo è alla base della pedagogia montessoriana, un’interconnessione che nasce dal concreto, un concreto fatto di esperienza, osservazione e sperimentazione.

I cicli naturali offrono una reale percezione dello scorrere del tempo fatto di continui passaggi che si ripetono con un ordine preciso: la stagionalità, i giorni, i mesi e gli anni, i cicli vitali di piante, fiori e animali, le metamorfosi e molto molto altro ancora…

Le passeggiate in natura offrono occasioni imperdibili per cogliere la ciclicità delle stagioni: la raccolta e l’osservazione di elementi naturali fin da piccolissimi rappresenta un’opportunità imperdibile per avvicinarsi in modo spontaneo al concetto di tempo.

Attraverso la raccolta di foglie in autunno, l’osservazione dei boccioli in primavera o il ciclo delle piogge, i bambini iniziano a interiorizzare i ritmi naturali che scandiscono il mondo attorno a loro.

Queste esperienze sensoriali non solo rafforzano la connessione con la natura, ma offrono anche una base concreta per esplorare concetti più complessi legati al tempo, come il cambiamento e la crescita. Nella pedagogia Montessori, questo tipo di apprendimento pratico, immerso nella realtà e nell’osservazione, permette ai bambini di sviluppare una consapevolezza profonda e rispettosa del tempo e dei suoi cicli, arricchendo così la loro comprensione del mondo e della propria storia personale.

Attività: le stagioni in quattro scatole

Possono essere realizzate vere e proprie scatole per la raccolta: primavera, estate, autunno e inverno.

Agli elementi raccolti si possono aggiungere foto o disegni di cose che non si possono raccogliere direttamente.

Ogni scatola un tesoro. Gli elementi contenuti possono essere messi a confronto:

-ci sono ancora o non ci sono più?

-sono uguali o diversi?

-ci sono elementi che si trovano in tutte le scatole, solo in due o tre o in una sola?

Passato

Il rito del compleanno celebrato nelle classi Montessori, celebra il prezioso legame tra il passato e il presente. Durante il rito, non si festeggia unicamente il giorno della nascita, ma ripercorre l’intero percorso di crescita e sviluppo partendo dal momento della nascita; foto, oggetti e ricordi testimoniano il tempo passato e descrivono le storie personali dei bambini attraverso lo scorrere delle stagioni e degli anni.

Presente

Il presente è il momento in cui viviamo, un’opportunità per fare esperienza e apprendere.

È il tempo della crescita, il tempo in cui si costruiscono percorsi, si fanno scoperte, si creano legami, si rinforzano legami e si sviluppano i talenti. Vivere il presente significa imparare ad apprezzare ogni attimo e a rendersi conto di quanto siano speciali i momenti che trascorsi insieme.

Invitiamo i bambini a fermarsi, ad osservare e ad ascoltare; invitiamoli a godersi i momenti senza correre e sfuggire; invitiamoli a prendersi cura di quello che ci circonda, a notare e dare forza a tutte le piccole e belle cose che ci fanno stare bene e sorridere.

Futuro

Il futuro è un tempo tutto ancora da esplorare, è lo spazio delle curiosità da soddisfare, dei luoghi da scoprire e delle cose da sperimentare.

Incoraggiamo i bambini ad essere curiosi e ad esprimersi creativamente; incoraggiamoli a trovare soluzioni, a esplorare, a condividere, ascoltare e a collaborare per costruire percorsi autentici e significativi.

Il passare del tempo: i nonni

La festa dei nonni, in questo contesto, può andare ben oltre la semplice celebrazione e essere un anelo di congiunzione tra passato, presente e futuro.

È un’occasione per celebrare il flusso continuo della vita; per scoprire e riconoscere che le storie e i racconti del passato hanno il potere di intrecciarsi con quelli del presente dei bambini: ogni aneddoto condiviso, ogni fotografia, ogni oggetto del passato offerto dai nonni ai bambini, arricchisce la loro identità, offrendo spunti di riflessione creando legami profondi e significativi che attraversano il tempo.

Il Tempo raccontato dai nonni: oggetti, foto e parole

Per celebrare la Festa dei Nonni, si può proporre un’attività speciale per permettere ai bambini di scoprire il passato attraverso oggetti, fotografie e ricordi dei loro nonni o degli anziani vicini a loro.

Chiedere ai nonni di raccontare una storia attraverso qualcosa di concreto e tangibile, arricchito da un piccolo racconto, un aneddoto o una breve didascalia che ne descriva qualche aspetto.

Possono essere richiesti oggetti di vario genere; utensili, giochi o accessori, fotografie o vecchie pagine di giornali, racconti e ricordi scritti.

Gli oggetti raccolti diventano un mezzo per ricostruire la storia attraverso le tracce più recenti.

Un’attività per riscoprire e ricostruire il passato in modo concreto e coinvolgente.

Un biglietto da scaricare per ringraziare tutti i nonni del mondo

Nonni, raccontateci di voi: un diario per custodire ricordi, storie di vita, saggezza e tradizioni da tramandare alle nuove generazioni

FIABE PER ADDORMENTARE I NONNI

I Nonni: Custodi di Magia e Saggezza: Un Viaggio Illustrato che Insegna ai Bambini l’Amore, la Cura e il Rispetto per i Nonni e gli Anziani

Sulle tracce degli antenati. L’avventurosa storia dell’umanità 


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Educare alla pace: la visione cosmica di Maria Montessori

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Il bambino è la speranza del mondo. In lui risiede il futuro.
Maria Montessori, La mente assorbente

Educare alla pace, ma come?

Maria Montessori ha offerto una visione educativa olistica tanto da poter parlare di una vera e propria filosofia educativa.

La sua visione educativa si basa su un approccio “cosmico“, che riconosce una perfetta interconnessione tra l’uomo e la natura.

Perché cosmica?

Perché cosmo deriva dal greco kosmos, che significa ordine o, più precisamente, un tutto governato da ordine.

In termini pedagogici il Kosmos greco si traduce nella visione cosmica di Maria Montessori, che invita ad un modo diverso di osservare il mondo, non nelle sue singole parti, ma nella sua complessità.

In una tale visione, tutti gli esseri, organici e inorganici, appaiono immediatamente come strettamente interconnessi l’uno con l’altro in innumerevoli modi, e l’insieme delle interconnessioni dà vita ad un tutto armonioso.

Uomini, animali, piante e ogni elemento della Terra abita il piano cosmico, quell’incredibile piano dove niente avviene a caso e dove ogni elemento ha un ruolo e un compito da realizzare .

La vita umana dipende dal lavoro di tutti: la casa che abitiamo, il frutto che mangiamo, il vestito che indossiamo, il carbone che ci riscalda, il letto che ci accoglie, tutto dobbiamo ad altri uomini. […] Allora è chiara la funzione vitale, quando appare che ogni vita è un operaio del bene universale – e non un semplice goditore dell’ambiente, né un adoratore del proprio perfezionamento

M.Montessori, Che cos’è l’educazione cosmica

Quando parliamo di educazione cosmica, ci riferiamo ad una preparazione pratica, autentica ed effettiva che porta bambine e bambini alla comprensione del concetto di umanità fatto non dai singoli elementi, ma da un unico organismo.

Un’educazione improntata a tali principi, permette ai bambini di acquisire consapevolezza dei loro compiti e doveri globali essenziali per il funzionamento dell’intero sistema mondiale.

Educazione cosmica significa dunque educare e preparare i bambini ad assumersi responsabilità , anche nelle piccole azioni quotidiane per rafforzare i legami di interdipendenza e solidarietà che si costruiscono dapprima in classe e nella società via via più allargata poi.

Maria Montessori invita ad aprire lo sguardo e a guardare oltre, a scoprire connessioni e interconnessioni e a riconoscersi in una comune responsabilità educativa nel costruire la pace.

Una missione cosmica, dunque, che non si limita alla sola sfera politica nel prevenire guerre o gestire stati di tensione, ma che trova il suo centro propulsore proprio nell’educazione dei bambini e delle bambine.

L’educazione cosmica non è dunque una disciplina autonoma, né un insieme limitato di contenuti; piuttosto, è una visione ampia e integrata del sapere, che abbraccia tutti gli aspetti della realtà e permea l’intero approccio educativo, stimolando i bambini a esplorare il mondo come un tutto interconnesso.

Scienze, biologia, chimica, storia, geografia, arte e letteratura, ogni cosa ha un ruolo specifico nell’universo e contribuisce all’armonia globale.

Educazione cosmica è coltivare nei bambini una profonda consapevolezza del loro posto nell’universo e delle responsabilità che questo comporta. L’obiettivo è sviluppare in loro un senso di gratitudine, rispetto e responsabilità verso la natura, gli altri esseri viventi e le generazioni future, incoraggiando una mentalità ecologica, pacifica e globale.

In questo modo, l’educazione cosmica non solo forma menti curiose e riflessive, ma coltiva anche la consapevolezza che ogni persona, con il proprio contributo, partecipa al benessere collettivo e alla costruzione di una società più pacifica e sostenibile.

La Giornata Internazionale della Pace

Ogni anno, il 21 settembre, si celebra la Giornata Internazionale della Pace, un’opportunità per riflettere sull’importanza della pace e della tolleranza in un mondo da sempre segnato da conflitti.

La giornata ci ricorda che la pace non è solo l’assenza di guerra, ma uno stato attivo di armonia e cooperazione.

Una cura e un’attenzione verso tutto ciò che ci circonda.

Cinque leggende dal mondo sulla pace

Le cinque leggende provenienti dai diversi continenti offrono spunti di riflessione sui vari aspetti della pace: collaborazione, rispetto reciproco, armonia,  flessibilità, connessione con la natura.

Attraverso le storie simboliche e le attività didattiche proposte ( giochi di ruolo, scrittura creativa, scrittura riflessiva, arte ed altro ancora), i bambini possono esplorare il valore della pace, imparare a riflettere sugli eventi della quotidianità e imparare a costruirla.

1. Africa – La tartaruga e il baobab

2. Asia – La gru che porta armonia

3. Europa – Eirene, portatrice di pace

4. Oceania – Il corallo e la stella marina

5. America – Il vento e la montagna

Favole di pace. Ediz. ad alta leggibilità 

Tante piccole fiabe per ridere, sognare e pensare. Quattordici storie che insegnano a ripudiare la guerra e i conflitti e a privilegiare la pace, l’amicizia e la fantasia, immaginando modalità diverse per la costruzione di un mondo non violento.

Piccolo come la pace. Ediz. a colori

La pace inizia con un sorriso: parte dai piccoli gesti quotidiani, dalle mura di casa. La pace inizia in famiglia. Nelle cose semplici di tutti i giorni. Perché soltanto se c’è pace nel nostro cuore, possiamo coltivare la pace nel mondo. Un meraviglioso albo illustrato, che ci conduce per mano all’essenza della vita.

Il ponte dei bambini. Ediz. a colori 

Sulla sponda di un fiume abitano due famiglie di contadini, una sulla riva sinistra e l’altra sulla riva destra. Fra le famiglie non scorre buon sangue e spesso litigano fra di loro. Ma un giorno, quando le acque nel fiume si sono abbassate, i bambini non resistono alla tentazione e attraversano il fiume… 


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L’ambiente è maestro

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Il bambino si forma attraverso l’ambiente. Dobbiamo offrire al bambino un ambiente che lo aiuti a svilupparsi liberamente.

La mente del bambino. Mente assorbente, Maria Montessori

Relazionarsi attraverso esperienze concrete con il mondo che li circonda, permette ai bambini di costruire un percorso spontaneo e naturale che li porterà via via alla comprensione di concetti sempre più complessi.

Questo principio è alla base del metodo Montessori: il bambino è il solo protagonista del proprio percorso di crescita e procede per esplorazioni e scoperte costruendo in modo efficace ed autentico, e senza intermediazioni astratte o artificiali, i propri saperi.

Permettere ai bambini di fare esperienze dirette e concrete con quanto li circonda, in modo naturale e spontaneo, rappresenta il cuore dell’approccio educativo montessoriano.

Lo sviluppo e l’acquisizione di competenze e conoscenze avvengono solo attraverso l’interazione e l’esplorazione diretta del mondo fisico.

E per favorire le esplorazioni e le sperimentazioni l’ambiente si struttura per offrire, incuriosire e stimolare. Tutto è pensato per essere accessibile e alla portata dei bambini; tutto invita a toccare, a esplorare e a manipolare; oggetti e materiali guidano alla comprensione di concetti complessi, come quello del linguaggio, della matematica, della scienza e della botanica.

L’ambiente diventa dunque un maestro silenzioso, pronto a offrire infinite opportunità di apprendimento.

Maria Montessori sosteneva che gli oggetti hanno il potere di chiamare i bambini e che la loro “voce” è per loro irresistibile.

Ma l’esplorazione non si ferma certo ai materiali e ai muri delle aule: giardini, parchi, boschi, orti e fattorie diventano luoghi privilegiati per connettersi con il mondo esterno.

Ogni ambiente offre infinite possibilità e invita all’osservazione diretta: si sperimentano i cicli della vita, i cambiamenti delle stagioni e le dinamiche della natura; si entra in contatto in modo naturale con il mondo e si impara a conoscerlo sviluppando al contempo un pensiero critico e autonomo.

L’Esperienza Concreta e il Linguaggio

L’apprendimento del linguaggio non fa eccezione: anche in questo campo, Maria Montessori promuove un approccio concreto e multisensoriale.

Prima di affrontare la scrittura e la lettura, i bambini vengono introdotti ai suoni delle lettere in modo sensoriale e pratico. Essendo il linguaggio una funzione naturale e spontanea dell’essere umano, deve essere sviluppato attraverso l’osservazione e la manipolazione di simboli e oggetti reali.

Un esempio chiave è l’uso delle lettere smerigliate: i bambini possono toccare e tracciare la forma di ogni lettera con le dita, costruendo una connessione fisica e visiva con il simbolo e il suono corrispondente. Il tatto diventa uno strumento fondamentale per imprimere nella memoria la forma delle lettere, accompagnato dall’associazione sonora del fonema.

L’approccio montessoriano al linguaggio parte quindi da un’esperienza sensoriale diretta: i bambini non memorizzano passivamente i simboli, ma li esplorano, li toccano, li tracciano e li nominano, ascoltando e ripetendo i loro suoni ad alta voce.

Questo passaggio dal concreto all’astratto garantisce una comprensione profonda della relazione tra suono e simbolo ancora prima che la scrittura e la lettura vengano affrontate in un senso propriamente formale.

Il linguaggio poi si articola, si sviluppa e si perfeziona ulteriormente attraverso il coinvolgimento attivo dei bambini: lettere mobili e nomenclature li guidano gradualmente e in modo spontaneo alla costruzione, al riconoscimento e alla scoperta di parole che vengono scomposte e composte nei loro elementi di base in modo giocoso e concreto.

Esploratori di lettere e parole” è un’attività semplice e coinvolgente pensata per introdurre i bambini al linguaggio attraverso l’esplorazione di oggetti reali.

L’attività prevede l’uso di un cestino che contiene una selezione di oggetti concreti, uno per ogni lettera dell’alfabeto; una scatola con le lettere dell’alfabeto ed una busta con tutti i nomi degli oggetti .

A ciascun oggetto si associa dapprima la sua iniziale (la sola lettera dell’alfabeto) e successivamente un cartellino con il nome dell’oggetto, in cui le vocali e le consonanti sono evidenziate con colori diversi.

Il bambino pesca o sceglie dal cestino un oggetto, lo nomina e ne ascolta i suoni che compongono il suo nome; poi ricerca la lettera dell’alfabeto con cui quel nome inizia.

Associati oggetti e lettere dell’alfabeto, inizia la ricerca dei nomi che li identificano: dapprima riconoscendo la sola lettera iniziale e successivamente per lettura.

L’osservazione dei cartellini mette in risalto le combinazioni di consonanti e vocali evidenziate con colori differenti, blu e rosse.

Finalità dell’Attività:

  • Sviluppo del linguaggio: l’attività stimola il riconoscimento visivo e fonetico delle lettere, associando i simboli scritti a oggetti concreti che i bambini possono manipolare e riconoscere nella vita quotidiana.
  • Associazione tra suono e simbolo: i bambini imparano a distinguere vocali e consonanti attraverso il colore, comprendendo la loro diversa funzione nella composizione delle sillabe e successivamente delle parole.
  • Coinvolgimento multisensoriale: l’esplorazione tattile e visiva degli oggetti permette ai bambini di apprendere in modo naturale e partecipativo.

Conclusione

Il processo di apprendimento diventa più significativo quando il bambino può relazionarsi direttamente con ciò che lo circonda, integrando il pensiero astratto con l’esperienza concreta.

Proporre attività come quella dell’Esploratore di lettere e parole, offre una modalità efficace per introdurre anche i più piccoli all’universo delle lettere, attraverso un approccio tangibile e stimolante.

Contare con le perle: un viaggio sensoriale nel mondo della matematica

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…permettere al bambino di vedere il mondo con i propri occhi, di esplorare con le proprie mani e di apprendere con il proprio cuore
La mente assorbente, Maria Montessori

Le perle colorate sono uno degli strumenti più affascinanti e iconici del metodo Montessori, progettate per accompagnare i bambini alla comprensione dei concetti matematici attraverso l’esperienza concreta.

Maria Montessori, osservando come i bambini imparassero meglio attraverso la manipolazione di oggetti concreti, introdusse le perle come un mezzo per rappresentare numeri e quantità.

Ogni serie di perle è colorata e raggruppata in bastoncini che rappresentano valori numerici specifici, creando una rappresentazione visiva immediata dei numeri.

Le perle non solo forniscono una base per il conteggio, ma introducono anche i bambini alla bellezza e all’ordine della matematica. I colori vivaci e le forme simmetriche delle perle catturano l’attenzione dei bambini e li invitano alla manipolazione e all’esplorazione autonoma rendendo la matematica accessibile e divertente.

Utilizzo delle perle

Inizialmente i bambini imparano a riconoscere il numero rappresentato da ciascuna barretta di perle contandole una ad una toccandole con le mani.

Gradualmente ogni colore viene associato alla rispettiva quantità senza la necessità di contare le perle.

Se chiediamo ad un bambino di mettere sul tavolo un 5 e un 3, prenderà immediatamente una barretta celeste ed una rosa.

Con le perle si fanno addizioni e sottrazioni sotto forma di lunghi serpenti colorati.

All’inizio le addizioni con il serpente non supereranno la decina, successivamente andranno ben oltre, raggiungendo numeri formati da più decine.

Una volta costruito il serpente colorato, i bambini cominciano a contare le perle e quando il serpente è cresciuto, si sa, deve cambiare pelle…così si invitano i bambini a trasformare il serpente colorato in una con la nuova pelle dorata; sommando le perle e raggiunta la decina, si sostituiscono le barrette delle unità con una barretta dorata, quella del dieci.

Continuando a contare, decina dopo decina, il serpente cambia pelle e diventa tutto d’oro o con una piccola coda colorata.

Con il serpente dell’addizione, sommare i numeri è qualcosa di concreto, autentico ed estremamente piacevole.

Strisce con addizioni rappresentate.

Utilizzo: prendere una striscia e riprodurre sul banco o sul tappeto l’addizione proposta scegliendo dalla scatola delle perle, concrete o stampabili, quelle del solito colore.

Contare le perle una ad una; se si arriva alla decina, sostituire le barrette colorate con quella della decina e proseguire a contare fino a calcolare la somma.

Materiali Necessari:

Perle colorate, preferibilmente in legno e abbastanza grandi in quantità sufficiente per rappresentare almeno 5 serie di numeri da 1 a 10. Tradizionalmente, i colori Montessori sono:

  • 1: Rosso
  • 2: Verde
  • 3: Rosa
  • 4: Giallo
  • 5: Azzurro
  • 6: Viola
  • 7: Bianco
  • 8: Marrone
  • 9: Blu
  • 10: Dorato ( per le decine)

Filo metallico resistente, ma abbastanza flessibile per infilare le perle.

Forbici e pinze per tagliare, modellare il filo metallico e chiuderlo alle estremità.

Istruzioni

 Infilare le perle:

Iniziare con il bastoncino del numero 1. Prendere una perla rossa e infilarla sul filo.

Piegare le due estremità del filo per bloccare la perla in posizione. Procedere con i bastoncini successivi fino al numero 9. Per le decine, utilizzare 10 perle dorate.

Un libro per ricominciare

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Il viaggio è sempre un buon inizio, una scoperta, un’avventura.
Il viaggio è sempre movimento anche quando si resta fermi a leggere un libro…

Beatrice Mașini

Il momento dell’incontro con gli alunni dopo la lunga pausa estiva porta sempre con sé un forte carica emotiva fatta non solo della gioia di rivedersi e ritrovarsi, ma anche dell’ansia verso tutto ciò che di nuovo ci aspetta.

Quello dell’inizio è un momento importante per insegnanti e alunni: è il rinnovo di una promessa di fiducia e di cura reciproca; è lo sguardo d’intesa di chi comincia insieme un nuovo viaggio nella certezza che sarà un viaggio buono e bello.

E come ogni viaggio è necessario equipaggiarsi e quale momento migliore per farlo se non quello che ci fa ritrovare uno accanto all’altro?

Ritrovarsi per ascoltarsi, per riconoscersi e conoscersi di nuovo, con quel qualcosa di più che il tempo sempre ci regala; ma ritrovarsi anche per immaginare nuove prospettive, per dare vita a nuove idee e nuovi legami…

Ritrovarsi leggendo un libro può essere un buon inizio per aggiungere un tocco di poesia alla magia che l’incontro porta con sé; leggere un libro per dare all’accoglienza quelle parole che spesso non riusciamo a trovare o quelle immagini che non riusciamo a suscitare perché un libro non è solo ciò che racconta, ma è ciò che risuona dentro ognuno di noi, grandi o piccoli che siamo.

Un libro ci accompagna sempre, in ogni viaggio.

Uno dei tanti libri per il momento dell’incontro è un libro che parla proprio del viaggio.

Un libro per scoprire il senso della partenza come momento di crescita e arricchimento, indipendentemente dalla strada percorsa o dalla destinazione.

“Il buon Viaggio”

di Beatrice Masini e Gianni De Conno edito da Carthusia

Vincitore del Premio Andersen 2018, Libro dell’anno; Premio speciale della Giuria.

Un libro che non parla di un viaggio, ma del viaggio inteso nel senso più ampio del termine.

Il viaggio come metafora di vita; un libro incredibilmente poetico che ci aiuta a riflettere su noi stessi e sui rapporti con gli altri, conosciuti o sconosciuti che siano; un libro, direi, del “qui ed ora” che emerge con tutta la sua forza quando capisci che ogni momento è il viaggio non solo l’arrivo…

Viaggiare è cambiamento per definizione, è incontro, novità, emozione; ma è anche distacco e attesa.

É partenza, non destinazione.

La meta non è sempre così certa o pianificata e spesso cambia proprio strada facendo.

Il viaggio però non si interrompe mai e i compagni di viaggio possono cambiare; possono essere tanti, pochi o pochissimi, ma l’importante è godere il momento e stare bene.

Il viaggio ci regala sempre qualcosa di nuovo e inaspettato: un tramonto, un fiore, una notte stellata, una silenziosa montagna o un mare impetuoso.

Un viaggio può presentare anche momenti di difficoltà e imprevisti, può richiederci scelte difficili, può risultare anche faticoso, ma rimane sempre una grande occasione per riflettere, ripianificare e cambiare rotta.

Possiamo sempre decidere di restare, di ripartire, di aggiungere tappe non calcolate, di godere di incontri che ci fanno cambiare strada e prospettiva.

“Uno ti dice Buon viaggio
quando ti vede pronto per andar via
e non sai dove vai
e nemmeno perché
ma crede che tu sappia tutto
e invece non sai niente
ma va bene così.
A volte non sai niente nemmeno alla fine,
perché non sai se quella è la fine
o se è solo una tappa.
Allora vuol dire che hai fatto davvero Buon viaggio,
perché sei già pronto per cominciarne un altro”.

Beatrici Masini

Viaggiare… può sembrare una cosa uguale per tutti, mentre in realtà è un’esperienza diversa per ognuno di noi, proprio come questo libro che sa parlare ad ognuno in un modo straordinariamente diverso.

Quanto durerà il viaggio?

Quante saranno le tappe?

Nessuno può saperlo in anticipo e non è nemmeno così necessario saperlo prima anzi, forse, non è dato saperlo nemmeno alla fine perché la fine di un viaggio può essere l’inizio per un altro…

Spunti editoriali

Il mondo ti aspetta. Ediz. a colori

Un barattolo di stelle. Ediz. a colori

Il meraviglioso viaggio di Nils Holgersson


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