Dopo le ripetute attività con la tavola gialla di M.Montessori, può essere proposta un’attività giocosa a tema natalizio per esercitarsi con i numeri decimali.
Il puzzle ( da scaricare e ritagliare) si compone di venti tessere, dieci con le operazioni e dieci con le soluzioni.
A fianco del puzzle carta e penna; eseguita ogni operazione della prima tessera si verifica il risultato ricercandolo tra la tessera da abbinare alla prima.
Il completamento del puzzle funge da autocontrollo.
Con il medesimo paesaggio si presenta una versione per il calcolo con le quattro operazioni senza numeri decimali.
Per un’esercitazione completa tra calcolo frazionario , problemi logici e numeri decimali ( dal riconoscimento, al riordino e al calcolo) è possibile acquistare il pack natalizio.
Le esercitazioni possono essere svolte singolarmente e per gruppi, ma anche facilmente suddivise seguendo l’impostazione per riquadri , in modo che possano essere sufficienti per l’attività di un’intera classe.
Ogni esercitazione comprende la tavola di controllo per l’autoverifca del lavoro svolto.
Dal quesito dei conigli alla ramificazione dell’albero
Tutti sappiamo che Leonardo Pisano detto Fibonacci (da filius Bonacci, figlio di Bonacci) è l’ideatore di una delle successioni numeriche più note in assoluto, conosciuta appunto come la successione di Fibonacci.
Sappiamo anche che la successione ha uno stretto legame con la sezione aurea rintracciabile nelle strutture ricorrenti e che rappresentano l’anello di congiunzione tra la natura e la matematica.
La ritroviamo infatti nella disposizione dei petali dei fiori e delle foglie su un ramo, nelle spirali delle conchiglie e delle pigne, nella forma di un cavolfiore o nella disposizione dei semi di girasole…
Ma la ritroviamo anche nelle proporzioni e nei rapporti tra le parti del nostro corpo: più si avvicinano alle proporzioni auree e più aumenta la bellezza e il senso di armonia.
Fibonacci illustrò nel suo libro “Liber abaci” la sequenza numerica individuata e lo fece con il famoso quesito delle coppie di conigli.
Per il piccolo Fibonacci, da sempre appassionato di matematica, il viaggio con il padre nell’attuale Algeria, segnò la svolta.
Lí studiò procedimenti aritmetici che si stavano diffondendo nelle varie regioni del mondo islamico.
E fu sempre grazie a Fibonacci e al suo “Liber abaci” del 1202 se per la prima volta in Europa, furono introdotte le nove cifre (da lui chiamate indiane) e il segno 0, che in latino è chiamato “zephirus”, zefiro, adattamento dell’arabo sifr, che significa appunto zero.
Per mostrare l’utilità e la semplicità del nuovo sistema illustrato, Fibonacci realizzò una tabella comparativa di numeri scritti nei due sistemi, romano e indiano che non poteva lasciare adito ad alcun dubbio.
Attività in classe
Le attività concrete per giocare con la successione di Fibonacci sono due:
-il quesito dei conigli
-l’albero di Fibonacci e la sua ramificazione.
Il quesito dei conigli
Si presenta il testo con il quesito dei conigli si presenta il materiale: i mazzetti con i conigli fertili, più grandi e verdi, e i mazzetti con i conigli non fertili, piccoli e rosa.
Al primo mese i conigli sono piccoli e non possono fare cuccioli, ma al secondo mese saranno cresciuti
Si fa presente che all’inizio la prima coppia è piccola e non può fare cuccioli ( 1)
Dopo un mese, i cuccioli saranno diventati fertili (1) e al secondo mese dunque la coppia di conigli farà la prima cucciolata 1+1=2
Nei mesi successivi le coppie adulte faranno altri cuccioli e le coppie nuove si svilupperanno per dare alla luce un’altra coppia di conigli al secondo mese di vita.
Disponendo le coppie di conigli secondo la regola, i bambini scoprono che ad ogni mese il numero delle coppie è la risultante della somma delle coppie di conigli dei due mesi precedenti.
Estrapolata la regola, proseguiranno nel gioco e continueranno sul quaderno sommando sommando e sommando in un gioco che davvero non ha fine…
L’attività concreta sulla successione di Fibonacci conduce alla scoperta e favorisce l’interiorizzazione non solo della successione specifica , ma il concetto stesso di successione numerica.
L’albero di Fibonacci
Come per il quesito dei conigli, l’attività sulla successione è concreta,
Bastano degli stecchini da denti ( senza punta e visi a metà) per realizzare l’albero di Fibonacci secondo una ramificazione che ne segue la successione .
Ogni ramo nuovo si prolunga fino al livello successivo dove, una volta divenuto adulto, genera un ramo sempre nuovo.
I due video seguenti mostrano le attività con il materiale concreto.
Una storia in cui sono i bambini ad andare oltre e ad insegnare ai grandi.
I due bambini che abitano lungo le rive opposte del fiume sono i protagonisti di questa favola che all’insegna dell’amicizia e della gentilezza riescono a oltrepassare quella barriera di incomprensioni e gelosie che da sempre divideva le loro famiglie.
E sarà proprio la scoperta e la conoscenza di quell’amicizia pura e semplice che determinerà il cambiamento e la percezione di una nuova visione; grazie a loro gli adulti rivedono le loro posizioni e le loro diversità aprendo uno scenario completamente nuovo: la diversità non è un ostacolo , ma rappresenta una preziosa opportunità di conoscenza e crescita reciproca. Educare bambini e bambine alla pacifica convivenza e al reciproco rispetto, alla luce dei più recenti tristi fatti di cronaca, è oggi un compito da cui tutta la comunità educante non può esimersi per sviluppare un’apertura mentale che considera l’altro un mondo nuovo da conoscere e apprezzare nel pieno rispetto della sua individualità e della sua libertà.
Il gioco della tombola risale al 1734 e precisamente ad una disputa tra il re di Napoli e Sicilia, Carlo III di Borbone che voleva rendere pubblico il gioco del lotto fino a quel momento clandestino, e Padre Gregorio Maria Rocco che lo riteneva un gioco ingannevole e amorale.
Il re riuscì a rendere legale il gioco del lotto a patto che venisse sospeso durante le festività natalizie, per non distrarre i fedeli dalla preghiera.
Il gioco del lotto era però così amato dal popolo napoletano che, per non rinunciarci, lo adattaò ad a un gioco da tavolo dal carattere familiare.
Il gioco della tombola è dunque legato a doppia mandata al Natale e alle lunghe e fredde giornate di festa in cui, intere famiglie, riunite intorno al tavolo, giocavano condividendo allegramente il loro tempo.
La tombola
La tombola è un gioco estremamente semplice ce si perde lontano nel tempo e che sa affascinare oggi come ieri.
Della tombola esistono infinite varianti di cui molte dedicate ai bambini.
Quella qui proposta è dedicata alla lettura di parole legate ai simboli natalizi.
Una tombola da stampare e tutta da giocare, a casa o in classe.
Il libro, acquistabile su Amazon, conduce al Natale, lettera dopo lettera attraverso la presentazione di piccole storie e proposte di giochi e attività.
Un libro per leggere e per fare da regalare ai bambini più piccoli (3/7anni)
Tutto ciò che dà noia, che scoraggia, che interrompe, diventa un ostacolo che nessuna preparazione logica dell’insegnamento, può superare. È dunque lo studio delle condizioni necessarie allo svolgimento delle attività spontanee dell’individuo, è l’arte di lasciare spandere la gioia e l’entusiasmo nel lavoro che occorre prendere di mira.
Psicogeometria, M.Montessori
Il materiale montessoriano per lo studio della geometria è davvero tanto e accompagna i bambini nei diversi periodi sensitivi che caratterizzano la crescita: dal materiale degli incastri per una prima esplorazione e rappresentazione sensoriale delle forme geometriche, ai triangoli costruttori, agli incastri per lo studio del triangolo, del quadrato e del cerchio, al materiale delle frazioni e per le aree, all’analisi delle figure inscritte e circoscritte…
Mani e menti sempre all’opera.
Materiale, nomenclatura , scoperta e rielaborazione, questi i passaggi essenziali che scandiscono il passaggio dalla concretezza all’astrazione.
Attività in classe
Anche per lo studio dei segmenti si seguono i soliti passaggi: presentazione dei materiali e della nomenclatura per lasciare spazio poi spazio alla curiosità esplorativa vera generatrice di conoscenza.
Iniziano così le personali sperimentazioni con il materiale concreto secondo i ritmi, i tempi e le diverse curiosità che porterà i bambini, uno ad uno, ad astrarre autonomamente i concetti geometrici fondamentali.
Supermercati, pubblicità, giochi, televisione…il Natale sembra davvero alle porte anche se ormai spogliato del suo significato originario.
I bambini ne sentono tutta l’attesa e in classe aleggia già nell’aria…
Attività in classe
La leggenda dell’albero di Natale (cl I/III)
La leggenda dell’albero di Natale può essere letta dall’insegnante o dagli stessi bambini.
Per i più piccoli è prevista un’attività di scrittura di parole e per i più grandi una serie di domande per la comprensione del testo.
Problemi del menù natalizio (cl.III/V)
per la risoluzione dei problemi sono richiesti il calcolo frazionario e le equivalenze; tutti i problemi hanno la tavola di controllo per l’autoverifica.
Presentare la grammatica attraverso giochi ed esperimenti; il piacere della scoperta fa tutto il resto…
Nella Psicogrammatica, documento rimasto inedito per decenni, M.Montessori presenta in modo compiuto la sua prospettiva glottodidattica.
M.Montessori individua un periodo sensitivo del linguaggio all’interno del quale il bambino piccolo, per semplice esposizione, attraverso la mente assorbente, fa proprio ciò che capta.
L’apprendimento consiste nel portare a livello di coscienza quanto recepito in modo naturale, mettendo ordine a parole e frasi, sempre in modo riconducibile all’esperienza diretta dei bambini.
Nei primi due anni della scuola primaria l’approccio alla riflessione linguistica avviene principalmente mediante esperienze senso-motorie e giocose: la differenza tra azioni diverse, quali ad esempio bagnare e asciugare, avviene in modo diretto con l’utilizzo di acqua e straccio o attraverso i “comandi”- apri la finestra; chiudi la finestra-; il piano dell’astrazione viene introdotto in un secondo momento attraverso il ricchissimo materiale proposto nelle scatole grammaticali secondo un processo inverso rispetto a quello iniziale e socializzante.
Quello delineato nella Psicogrammatica, è un percorso di riflessione e analisi che porta i bambini all’individuazione deinove simboliche rappresentano le nove parti del discorso operando, così come diceva M.Montessori un’analisi simbolica.
I simboli sono raggruppati in tre gruppi:
–famiglia del nome (sostantivi, articoli, aggettivi e pronomi)
La stella dell’analisi logica di M.Montessori si rivela uno strumento estremamente efficace per riflettere sulla funzione delle parole all’interno della frase .
Predicato e soggetto sono sulla stessa linea del complemento oggetto perchè direttamente collegati.
Intorno a loro la stella si arricchisce dei complementi indiretti.
La frase da analizzare viene riscritta in autonomia e ritagliata nei sintagmi che la compongono.
Partendo dal riconoscimento del predicato, con il supporto del materiale, mano a mano, tutti i sintagmi vengono collegati ai rispettivi complementi.
una guida operativa completa su come usare il metodo Montessori in classe. Coprono tutti gli aspetti dello sviluppo del bambino e sono validati dalla Fondazione Montessori Italia. Questo album è dedicato alle attività di lettura e grammatica per i primi anni della scuola primaria.
Un libro per leggere e per fare aspettando Natale. Dalla a alla zeta ogni lettera richiama una parola e ogni parola richiama il Natale. Dalle lettere dell’alfabeto prendono forma le parole, dalle parole le storie e dalle storie i giochi, i disegni e i colori. Un libro tutto da leggere e giocare. Il libro è scritto in stampato maiuscolo, ma presenta l’alfabeto nei quattro caratteri principali e introduce alla scrittura in corsivo.
Con Maria Montessori anche la grammatica acquista un sapore diverso. Inizia con una favola che si svolge in un paese fantastico: quello delle parti del discorso dove i bambini incontreranno tutti i personaggi delle parti del discorso…
Per una grammatica concreta; ogni parte del discorso un simbolo: nomi, pronomi, verbi, aggettivi, avverbi, articoli, preposizioni, congiunzioni, interiezioni.
Quelle che il ragionier Bianchi, spesso in trasferta per lavoro, ogni sera raccontava alla figlia al telefono per la durata di un gettone.
Oggi il telefono a gettoni nessuno lo conosce più, ma il fascino di quelle storie, brevi e divertenti, educative ma mai pedanti, rimane sempre intatto.
Una morale che non cade mai dall’alto, ma che arriva dritta dove deve forse proprio perché sempre accompagnata dalla risata o dalla forza del paradosso.
Come non leggere, raccontare o ascoltare in questa giornata in cui tutti parlano di gentilezza, la favola de “Il paese senza punta?”
Strano che per riflettere sulla bellezza, sulla necessità e sul calore che un semplice piccolo gesto gentile porta con sé abbiamo ormai bisogno di una giornata dedicata…
La gentilezza parte dai piccoli gesti, un sorriso, uno sguardo o una mano protesa; perché così rara?
Sventurata è la terra che ha bisogno di eroi Bertold Brecht
Forse però riflettere aiuta e Bertold Brecht aveva indubbiamente ragione.
In realtà però sono quasi sempre quelle degli eroi le storie ad essere raccontate con più frequenza e maggior ardore…
E se è vero che la figura dell’eroe, solo e vincente contro tutti, è esaltante è anche vero che difficilmente ci sentiamo eroi.
Così finiamo per sentirci sempre più piccoli e a guardare gli eroi con gli occhi all’insù.
L’eroe non è la norma, è l’eccezione.
E nella norma invece cosa troviamo?
Se sappiamo guardarci intorno e soffermarci su ciò che accade, forse possiamo ancora ritrovare molti gesti gentili.
E un gesto gentile è capace di moltiplicarsi all’infinito.
Chi riceve un gesto gentile, ne percepisce tutto il benessere ed è più portato a fare un gesto gentile nei confronti di qualcun altro.
Molte sono le persone che con un semplice gesto gentile hanno fatto la differenza dando vita ad un contagio positivo in grado di invertire il senso di marcia …
Attività in classe
Parlare e sperimentare la gentilezza, ogni giorno, non solo il 13 Novembre.
Molti sono i giochi e infinite le proposte da fare.
Quella che presento, è la lettura di sette storie di gentilezza realmente accadute; storie di gentilezza fatte da persone comuni che hanno saputo contagiare e unire altre persone , dando vita a grandi cambiamenti.
Tra le storie presentate c’è quella del cuoco che abbandona il suo ristorante e apre una cucina sociale, quella del libraio che regala i libri ai bambini e quella dell’anziana signora che apre il suo giardino per dare rifugio agli animali abbandonati.
Storie per riflettere e rielaborare e fare, a nostra volta, la differenza.
Attraverso i materiali di sviluppo da lei stessa ideati, Maria Montessori ha tracciato la strada per condurre i bambini verso sempre nuove sperimentazioni ed esperienze.
Sperimentazioni ed esperienze che, attraverso la mano intelligente, sono in grado di strutturare in modo via via più dettagliato e preciso il pensiero cognitivo.
La torre rosa, la scala marrone, le barre rosse.
Con il loro ripetuto utilizzo i bambini operano fondamentali esperienze relative alle misure e ai pesi fino anche ad intuire la statica di piccole costruzioni.
Le aste numeriche; lunghe, colorate, sempre adorate dai bambini; metterle in scala, riconoscerne il numero e stabilire equivalenze concrete verificandone le lunghezze, un’attività irrinunciabile.
Esperienze concrete, autonomia e senso di autoefficacia.
I materiali chiamano e i bambini, liberamente, li scelgono sperimentandoli con viva curiosità.
Le lettere smerigliate, le nomenclature, le scatole grammaticali e quelle dei comandi.
Ogni materiale si presta all’utilizzo presentato dall’insegnanti e ad altri ancora personalmente individuati dai bambini.
La lettura sboccia in modo autonomo e la scrittura si perfeziona gradualmente attraverso le numerose attività scelte sempre liberamente.
Aritmetica e geometria vanno di pari passo e l’una definisce meglio l’altra.
Perle, triangoli costruttori, il triangolo diviso e i cerchi delle frazioni; il materiale della banca, i francobolli , le tavole forate e la tavola gialla…
Il sistema decimale con le sue gerarchie e i passaggi da una all’altra, così come il concetto di equivalenza si palesano in modo evidente davanti agli occhi dei bambini e passando dalle loro mani, strutturano idee e concetti.
Attività in classe
In aggiunta a tutti i materiali di sviluppo ho rielaborato e realizzato lo strumento ideato da Camillo di Bortolato per le equivalenze arricchendolo della classica nomenclatura tipica montessoriana.
Lo strumento permette di scoprire e conoscere attraverso una precisa serie di nomenclature le diverse scale di misura, corredate di marche, nomi e valori.
Utilizzo della nomenclatura
Si compone la scala di misura desiderata seguendo la tavola di controllo; lunghezza, massa o capacità.
Alle marche si associano le rispettive nomenclature e i valori numerici rispetto all’unità di riferimento.
Si individuano multipli e sottomultipli.
Utilizzo dello strumento
Con le tessere in legno si compone la scala di misura sull’apposito supporto.
Nello spazio in basso si associa il nome intero della marca, la sua nomenclatura.
Con le carte dei numeri, si compone il numero di cui si vuole trovare l’equivalenza posizionandolo sulla scala di misura.
Attraverso il semplice spostamento della finestra nella nuova posizione richiesta dall’equivalenza si ottiene il risultato.
Per aiutare un bambino, dobbiamo fornirgli un ambiente
che gli consenta di svilupparsi liberamente”
Maria Montessori
Dopo aver lavorato con il materiale concreto alla scoperta delle aree di rettangoli, triangoli, parallelogrammi e trapezi, i bambini cominciano a lavorare in modo autonomo con giochi e attività non solo per continuare la riflessione iniziata, ma anche per memorizzare le formule e prendere dimestichezza con le procedure.
A questo scopo possono essere proposte attività di associazione tra figure e formule che va oltre la presentazione di una scheda o il rimando ad un cartellone.
Il gioco delle aree e delle formule risponde proprio a questo scopo; prendere in mano un cartellino con una formula, leggerla ed associarla ad una di più figure date, significa riflettere nuovamente sulla figura, ritornare con la mente all’esperienza concreta, ricordare, rielaborare e, finalmente, associare.
La collaborazione tra mano e mente permette dunque una cognitivizzazione di quanto si va facendo con la mano. Il legame tra mano e mente, punto imprescindibile della pedagogia montessoriana, è molto stretto: l’una tocca e l’altra impara in un perfetto rapporto sinergico e nello stesso tempo armonico.
Nella stessa ottica pedagogica, rientra a pieno titolo anche il gioco del Tangram, il cui utilizzo facilita la riflessione geometrica grazie alla piacevole esperienza concreta che la accompagna.
Il Tangram può essere introdotto attraverso la lettura della leggenda cinese che accompagna la storia delle sua origine e successivamente utilizzato per esplorarne le figure e le forme che possono nascere dalle diverse combinazioni, proprio come fa il ragazzo della leggenda.
Il tangram può anche essere facilmente realizzato dai bambini con cartoncino rigido e conservato per attività e giochi individuali.
Oltre alla leggenda, è possibile scaricare anche il modello per la realizzazione autonoma del Tangram.
Attività in classe
Il tangram: dalla presentazione della leggenda alla costruzione del gioco.
Il Tangram è un antico gioco cinese composto da sette pezzi chiamati “tans”, che possono essere combinati per formare una varietà infinita di figure.
Il Tangram ha origini affascinanti nella Cina del XIX secolo, ma ha viaggiato attraverso il tempo e lo spazio per diventare un gioco amato in tutto il mondo.
La parola “Tangram” deriva dall’espressione cinese “qi qiao ban,” che significa “la lavagna dei sette tans.”
Descrizione del Gioco: Il Tangram è composto da sette pezzi geometrici, chiamati tans, che possono essere combinati per creare forme diverse, tra cui animali, figure umane, lettere e molto altro. I tans sono un quadrato (1), un parallelogramma più grande (2), un parallelogramma più piccolo (3), e quattro triangoli di diverse dimensioni (4, 5, 6, 7).
Obiettivo del Gioco: L’obiettivo del Tangram è utilizzare tutti e sette i pezzi per ricreare una figura data senza sovrapposizioni. Ciò richiede pensiero spaziale, abilità geometriche e un pizzico di creatività.
Regole del Tangram:
Tutti i sette pezzi devono essere utilizzati.
I pezzi non possono sovrapporsi.
I pezzi possono essere ruotati, o capovolti , ma devono rimanere all’interno del perimetro della figura data.
Il Tangram non è solo un gioco divertente, ma offre anche numerosi benefici educativi: aiuta a sviluppare le abilità spaziali, la risoluzione dei problemi, i concetti geometrici e la creatività.
Tra i tanti materiali descritti e presentati da Maria Montessori in Psicoaritmetica e Psicogeomrtria, un posto di rilievo spetta anche al materiale giallo per lo studio delle aree che, come sempre, dà avvio ad un percorso all’insegna della meraviglia e della scoperta.
La scatola del materiale per le aree comprende quattro rettangoli che evidenziano il passaggio da quello non misurabile secondo la superficie, a quello suddiviso secondo un’unità di misura scelta: il quadrato.
L’area del rettangolo risulta così facilmente calcolabile attraverso il conteggio, ma anche come il risultato moltiplicazione della misura della distanza tra la base e l’altezza.
Partendo dal rettangolo, attraverso scomposizioni e ricomposizioni, i bambini scoprono in maniera semplice, naturale e concreta l’area del triangolo, del parallelogramma e del trapezio.
Il materiale è facilmente riproducibile con del cartoncino rigido che permetta una facile manipolazione da parte dei bambini.
Con Maria Montessori anche la grammatica acquista un sapore diverso.
Inizia con una favola che si svolge in un paese fantastico: quello delle parti del discorso: lì i bambini incontrano un principe con i suoi aiutanti, un sole rosso che fa splendere tutte le cose ed una luna color arancio che lo fa risaltare ancor di più; incontrano anche ponti verdi che indicano direzioni e treni dai vagoni speciali in grado di connettere ogni cosa.
Personaggi dalle forme geometriche e colori.
Ogni parola, una forma e un colore.
I giochi linguistici e le attività con le scatole grammaticali si alternano ad altre attività che rinforzano e rinnovano di volta in volta la riflessione sulle parti del discorso.
Attività in classe
Raccontare la favola delle parti del discorso di Maria Montessori, rappresenta un modo semplice, veloce e intuitivo per far entrare i bambini nel mondo della grammatica e per far scoprire loro scoprire tutte le parti del discorso.
La favola si svolge nel paese delle parti del discorso ed è governato da un principe.
Ogni personaggio rappresenta una parte del discorso ed è raffigurato da una forma che ne ricorda in qualche modo la funzione.
Il triangolo, figura stabile per eccellenza, è il nome ( principe); il cerchio rosso, il sole, e il sole, per antonomasia, è movimento ed energia e rappresenta il verbo; i ponti rappresentano passaggi, attraversamenti e direzioni (preposizioni); e la luna rilucente enfatizza l’energia del verbo.
E poi ancora articoli, pronomi e interiezioni.
Ad ognuno la sua forma, il suo colore e la sua funzione.
Grazie alla favola inizia la riflessione sulla lingua che da implicita si fa esplicita e consapevole.
I modi proposti da Maria Montessori per riflettere sulla lingua sono tantissimi a partire dai primi giochi fatti insieme sul tappeto all’analisi delle frasi fatta con l’associazione del simbolo alla parola-funzione fino alle scatole grammaticali che introducono in forma approfondita le parti del discorso.
Alla prima scatola, dedicata al nome e all’articolo, ne seguono altre sette: la scatola dell’aggettivo, del verbo, della preposizione, dell’avverbio, del pronome, della congiunzione e dell’interiezione.
molti altri possono essere gli spunti e le idee per ampliare e variare le attività di riflessione linguistica, mantenendo intatta la struttura montessoriana.
Il domino della grammatica, ad esempio, è un’attività che può essere completata da soli o in compagnia e prevede l’associazione di parole ai simboli grammaticali precedentemente presentati.
Un libro che parte dalla narrazione della favola per condurre, passo dopo passo, attraverso giochi e attività, alla scoperta della grammatica. Un libro per leggere e per fare ricco di attività e spunti didattici.
L’autunno è ormai arrivato e i profumi e i colori che ci avvolgono si arricchiscono di sfumature e diverse intensità.
Le foglie cadono e scricchiolano sotto i piedi; l’aria si fa più frizzante e le giornate assolate lasciano spazio a giornate un po’ più buie, ma non per questo meno belle.
Gianni Rodari in una poesie dedicata all’autunno dopo aver indugiato con lo sguardo tutto intorno va oltre, indugia tra le pieghe dell’anima alla ricerca di ciò che non svanisce mai…
Vien l’autunno dalla montagna ed ha odor di castagna. Vien l’inverno dai ghiacciai e nel suo sacco non ha che guai. C’è ancora una lucertola sul muro, c’è ancora un geranio sul balcone. C’è ancora, ancora un po’ di primavera: ne resta sempre un poco tutt’inverno e a chi la sa trovare tanta gioia può dare. Gianni Rodari
Attività in classe
Tra le passeggiate, le raccolte e le osservazioni molte sono le attività che possono nascere dalla pluralità di stimoli che ne provengono.
Dalle nomenclature, alle leggende fino alle scherzose attività di Halloween.
Un albero è talmente tante cose che per spiegarlo questo libro ha avuto bisogno di quattro persone: una poetessa, due illustrataci e un biologo. Un albero, infatti, fa molte cose diverse e per questo può essere guardato da tanti occhi diversi.
Scoprire le differenze e le particolarità dei triangoli è una condizione necessaria per poterne fare una prima classificazione in modo autonomo.
Il percorso di scoperta e di classificazione dei triangoli è sicuramente possibile se fatto con materiale concreto studiato e organizzato per focalizzare l’attenzione e favorire la riflessione di volta in volta su aspetti e particolarità differenti.
L’utilizzo ripetuto del materiale concreto precede sempre la risoluzione dei problemi, ma può anche affiancarla laddove la concretezza possa indicarne la via con la ricercata certezza.
La serie dei triangoli colorati prevede la presentazione di nove problemi, ognuno contrassegnato da un colore diverso, riguardanti angoli e perimetri.
I problemi presentano difficoltà diverse: con o senza calcolo frazionario, con o senza equivalenze…
La tavola di controllo permette la verifica autonoma dell’attività svolta, ma anche un percorso guidato grazie anche alla soluzione ragionata che può essere seguita passo dopo passo.