Didattica

Perché giocando si impara ; il Tangram

by

Per aiutare un bambino, dobbiamo fornirgli un ambiente 

che gli consenta di svilupparsi liberamente”

Maria Montessori

Maneggiando i tan per creare nuove figure, i bambini, in modo naturale, operano traslazioni, rotazioni e ribaltamenti ; acquiscono così in modo concreto ed estremamente naturale, importanti concetti geometrici e matematici.

Le figure non subiscono solo spostamenti spaziali, ma componendosi tra di loro danno origine ad altre figure anche in modo creativo ed estremamente personale.

Dopo aver lavorato con il materiale concreto alla scoperta delle aree delle figure piane, le attività con il Tangram permettono ai bambini di sviluppare ulteriormente la riflessione.

Maneggiare in modo creativo i sette tan permette di arrivare ad avere una visuale spaziale delle figure, semplici o composte, ancora prima di averle realizzate.

La figura da creare con il Tangram viene dapprima sperimentata e provata, generando quasi casualmente una figura che ricorda un oggetto conosciuto; mano a mano, però, le figure si disegnano direttamente a livello mentale e la realizzazione concreta ne è quasi una sorta di verifica.

Proporre attività di composizione e scomposizione di figure qualcosa che va ben oltre la semplice e rigida applicazione della formula.

Il gioco di associazione tra formule e figure è una sorta di gioco preparatorio che, nel momento riflessivo, invita a riflettere sulle figure con un rimando diretto alla figura concreta nel consapevole e pieno riconoscimenti di caratteristiche e proprietà.

La collaborazione tra mano e mente permette dunque una cognitivizzazione di quanto si va facendo con la mano.

Il legame tra mano e mente, punto imprescindibile della pedagogia montessoriana, è molto stretto: l’una tocca e l’altra riflette e genera concetti in un perfetto rapporto sinergico e nello stesso tempo armonico.

Il tangram- materiale scaricabile

Nella stessa ottica pedagogica, rientra a pieno titolo anche il gioco del Tangram, il cui utilizzo facilita la riflessione geometrica grazie alla piacevole esperienza concreta che la accompagna.

Il Tangram può essere introdotto attraverso la lettura della leggenda cinese che accompagna la storia delle sua origine e, successivamente, utilizzato concretamente per l’esplorazione geometrica e creativa, proprio come fa il ragazzo della leggenda.

Il tangram può anche essere facilmente realizzato dai bambini con cartoncino rigido e conservato per attività e giochi individuali.

Oltre alla leggenda, è possibile scaricare anche il modello per la realizzazione autonoma del Tangram.

Libretto delle attività pasquali per i più piccoli

Attività in classe

Il tangram: dalla presentazione della leggenda alla costruzione del gioco.

Il Tangram è un antico gioco cinese composto da sette pezzi chiamati “tans”, che possono essere combinati per formare una varietà infinita di figure.

Il Tangram ha origini affascinanti nella Cina del XIX secolo, ma ha viaggiato attraverso il tempo e lo spazio per diventare un gioco amato in tutto il mondo.

La parola “Tangram” deriva dall’espressione cinese “qi qiao ban,” che significa “la lavagna dei sette tans.”

Descrizione del Gioco: Il Tangram è composto da sette pezzi geometrici, chiamati tans, che possono essere combinati per creare forme diverse, tra cui animali, figure umane, lettere e molto altro. I tans sono un quadrato (1), un parallelogramma più grande (2), un parallelogramma più piccolo (3), e quattro triangoli di diverse dimensioni (4, 5, 6, 7).

Obiettivo del Gioco: L’obiettivo del Tangram è utilizzare tutti e sette i pezzi per ricreare una figura data senza sovrapposizioni. Ciò richiede pensiero spaziale, abilità geometriche e un pizzico di creatività.

Regole del Tangram:

  1. Tutti i sette pezzi devono essere utilizzati.
  2. I pezzi non possono sovrapporsi.
  3. I pezzi possono essere ruotati, o capovolti , ma devono rimanere all’interno del perimetro della figura data.

Il Tangram non è solo un gioco divertente, ma offre anche numerosi benefici educativi: aiuta a sviluppare le abilità spaziali, la risoluzione dei problemi, i concetti geometrici e la creatività.

Spunti editoriali e non solo

L’intelligenza delle mani 

La scoperta del bambino

Montessori Puzzle in Legno di 155 Forma Geometrica -Tangram

Coogam Tangram magnetici da viaggio (360 Patterns)

ZENZERO® – TANGRAM in legno

Namesakes® Tangram con in tessere in legno – 64 sfide con forme di animali e oggetti – Idea regalo per bambini e adulti

Fiabe Cinesi della Buonanotte: Libro per bambini e ragazzi -21 fiabe ricche di insegnamenti e di illustrazioni

Montessorianamente libri


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Oltre le parole

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Cerca di accettarti così come sei. Non cambiare per piacere agli altri. Chi ti ama accarezzerà le tue insicurezze. Chi vorrà starti accanto si accoccolerà alle pieghe della tua anima.
Sii te stessa sempre. Fatti un dono vero resta come sei.

Alda Merini

Quando le parole si intrecciano tra significato e sentimento accompagnandoci per mano verso una potente esperienza emotiva capace di aprire squarci spesso impensati, lì c’è poesia.

E con una sola poesia possiamo celebrare la giosità della nuova stagione, la magia dell’attesa, il sorriso difficile di una donna e la poesia stessa, proprio come possiamo fare oggi in questa giornata dedicata.

Lo sguardo dei bambini sul mondo è qualcosa di speciale; invitiamoli a scrivere poesie e a sentirsi liberi di esprimersi con un uso personale e creativo delle parole che non è mai improprio, ma solo poetico.

Alda Merini

Sorridi donna

Sorridi donna
sorridi sempre alla vita
anche se lei non ti sorride
Sorridi agli amori finiti
sorridi ai tuoi dolori
sorridi comunque.
Il tuo sorriso sarà
luce per il tuo cammino
faro per naviganti sperduti.
Il tuo sorriso sarà
un bacio di mamma,
un battito d’ali,
un raggio di sole per tutti.

Alda Merini

Sono nata il 21 a Primavera

Sono nata il 21 a primavera

ma non sapevo che nascere folle,

aprire le zolle

potesse scatenar tempesta.

Così Proserpina lieve

vede piovere sulle erbe,

sui grossi frumenti gentili

e piange sempre la sera.

Forse è la sua preghiera.

Alda Merini

Una proposta divertente per il Dantedì

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E se presentassimo Dante Alighieri in un modo un po’ diverso e divertente?

L’occasione si offre con un aneddoto rivisitato da Achille Campanile nel suo libro “Vite di uomini illustri”.

Dante, il poeta dalla memoria enciclopedica e prodigiosa; memoria che, già ai suoi tempi, gli valse non poca fama e, dalla fama, la leggenda.

La leggenda narra che Dante ogni sera soleva sedersi su un grande sasso poco distante dal duomo.

Si sedeva, si riposava, a volte scriveva, altre semplicemente rifletteva, ma sempre osservava…

E da osservare c’era davvero tanto.

I lavori per la costruzione della cattedrale erano in corso e tutt’intorno c’era un brulichio di gente al lavoro.

Una sera un passante riconobbe il sommo poeta seduto su un sasso e gli chiese quale fosse il suo cibo preferito.

Dante senza pensarci un attimo gli rispose che era l’uovo. I due si salutarono; l’uomo proseguì per la sua strada e Dante si immerse di nuovo nei suoi pensieri,

Il caso volle che esattamente un anno dopo il solito passante si ritrovasse in piazza Duomo e incontrasse di nuovo il sommo poeta seduto sul medesimo sasso.

A bruciapelo gli chiese: “Con cosa?”.

Con sua meraviglia Dante rispose “con il sale” proprio come se questa seconda domanda a distanza di un anno fosse seguita immediatamente alla prima.

Il sasso di Dante

La leggenda ha un aggancio “reale”; il sasso di Dante si trova proprio in Piazza delle Pallottole, sullo slargo alla destra dell’abside del Duomo di Firenze , un’ antica targa in marmo riporta: “sasso di Dante”.

Problemi danteschi: una serie di 13 problemi per il Dantedì:

-problemi danteschi con le date

-problemi danteschi con gli animali

-problemi danteschi infernali;Caronte

-problemi danteschi sulle cantiche

Dante e Giotto. La storia un po’ vera, un po’ romanzata, ma molto avventurosa di due amici geniali

Un’amicizia immaginata tra due straordinari personaggi del medesimo tempo: Dante e Giotto

La Divina commedia 

parafrasi coniugata con brani poetici, utili schede-personaggio, la segnalazione nel testo delle parole dantesche più originali e delle frasi celebri, ma soprattutto rende Dante fruibile e amabile anche ai ragazzi.

La Divina Commedia. Classicini. Ediz. illustrata

Un classico in versione tascabile, maneggevole e moderna, per avvicinare i giovani lettori alle storie imperdibili della letteratura mondiale. Una storia che parla di viaggio, scoperta, incontri, amore. Dante si perde in un’oscura foresta. Per uscirne, dovrà attraversare Inferno, Purgatorio e Paradiso.


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I numeri decimali; dalla tavola gialla all’attività autonoma

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L’educazione è un processo naturale che si svolge spontaneamente nell’individuo, e si acquisisce non ascoltando le parole degli altri, ma mediante l’esperienza del mondo circostante.
Maria Montessori

Con l’utilizzo della tavola gialla per la rappresentazione concreta dei numeri decimali i bambini raggiungono in modo estremamente naturale quella sicurezza operativa che li porta gradualmente, ognuno secondo i propri tempi, ad abbandonare il materiale concreto e a procedere in modo sicuro e autonomo nel calcolo con i numeri decimali.

Con la tavola si eseguono facilmente addizioni e sottrazioni posizionando le perle corrispondenti ad ogni cifra nella rispettive colonne secondo il diverso valore posizionale. La tavola gialla si presta anche ad eseguire in modo concreto moltiplicazioni per 10, 100 e 1000 sia con i numeri interi che con i numeri decimali.

Lo stesso materiale risulta estremamente indicato anche per presentare le equivalenze, operando in modo concreto tra multipli e sottomultipli.Basta sostituire il posto delle unità con le unità di misura che si vogliono considerare, metro, grammo e litro e il resto verrà da sé…Attività individuale in autonomiaLa tavola gialla può essere trovata in commercio o costruita con materiale facilmente reperibile.L’utilizzo della tavola è estremamente semplice come si può facilmente dedurre dal breve video realizzato.

Attività di calcolo con i numeri decimali: moltiplicare e dividere per 10, 100 e 1000.L’attività si svolge in assoluta autonomia grazie alle tavole di controllo che permettono l’autocorrezione dell’errore e la verifica del risultato.Attività stampabile e video di utilizzo

Ritagliare le tessere e ricomporre la linea dei numeri decimali crescente e decrescente.

L’attività si completa con la verifica sulla tavola di controllo

Spunti editoriali ed altro ancora

Montessori-Store Numero per le fratture decimale

Montessori-Store – Perline per damiera (20 unità ciascuno)

Frazioni e numeri decimali in pratica. Schede e attività per la disabilità intellettiva

Le frazioni. Quaderno amico. Dal problema alla regola


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Acqua, motore della storia

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Le prime comunità degli uomini vivevano nella savana africana.

Si nutrivano di ciò che raccoglievano o degli animali che cacciavano.

Quando l’uomo capì che le piante potevano essere coltivate e gli animali addomesticati, la sua vita cambiò e l’acqua diventò il vero motore del cambiamento.

Ci voleva acqua per coltivare e ci voleva acqua per gli animali; difficile, lungo e faticoso raccoglierla con pelli o contenitori di vario tipo…

Così l’uomo, circa 10000 anni fa, cominciò a fare ipotesi, a studiare soluzioni, a sperimentare, a scoprire, a progettare: doveva trasportare l’acqua.

E certo non poteva essere il compito di un uomo solo; era necessario organizzarsi, mettere in gioco le idee di tutti, riflettere e pensare; era necessario dividersi i compiti.

Gli Egizi addomesticarono così le acque del Nilo e i Sumeri quelle del Tigri e dell’Eufrate; insieme riuscirono a “catturare” l’acqua durante i periodi di piena per conservarla quando mancava.

Insieme progettarono canalizzazioni e costruirono paratoie che si aprivano e chiudevano per far scorrere l’acqua da un campo all’altro; fecero sbarramenti, crearono pozzi e punti di raccolta; e infine crearono e costruirono acquedotti…

Costruire un acquedotto in classe è un’attività estremamente divertente sia con i bambini più piccoli, partendo magari da una passeggiata per l’osservazione di uno dei tanti antichi acquedotti che si trovano in numerose città, che per i più grandi che si cimentano con lo studio dei Romani e con le loro grandi progettazioni architettoniche.

materiale scaricabile

L’acqua e il suo ciclo naturale

Questo materiale fa parte di una serie di attività più completa progettata per condurre ad una scoperta autonoma del ciclo dell’acqua attraverso schede di lettura, nomenclature arricchite, attività pratiche di rielaborazione.

Laboratorio minimo con l’acqua

Un “laboratorio minimo” attrezzato con materiali semplici e di uso comune, i bambini allenano la loro innata capacità di ragionare investigando la realtà che li circonda in modo giocoso

Il mio pianeta. Acqua. Osserva, sperimenta, crea!

Da dove viene l’acqua? Come si formano le nuvole? E l’arcobaleno? Questo libro risponde alle curiosità dei bambini e li invita a provare semplici esperimenti sull’acqua che rendono l’apprendimento attivo e divertente.

C’era una volta una goccia. Ediz. a colori

Di rima in rima, tra mille sfumature di blu, il libro racconta la storia e il ciclo dell’acqua: da pioggia a grandine, da neve a nuvola, da fiume a lago, mare e di nuovo cielo. Ricco di spunti per disegnare l’acqua, è ideale per laboratori artistici.

La grammatica? Una favola!: Il paese delle parti del discorso Maria Montessori

Con Maria Montessori anche la grammatica acquista un sapore diverso. Inizia con una favola che si svolge in un paese fantastico: quello delle parti del discorso: lì i bambini incontrano un principe con i suoi aiutanti, un sole rosso che fa splendere tutte le cose ed una luna color arancio che lo fa risaltare ancor di più; incontrano anche strani segnali verdi che indicano direzioni e treni dai vagoni speciali in grado di connettere ogni cosa.


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Arte a scuola: educare allo stupore

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Bambine e bambini di ogni età sono sempre attratti dal disegno e dalle immagini, sia come fruitori che come produttori.

Matite, pennarelli, tempere, pastelli e acquerelli sono sempre una festa.

Disegnare è esprimere, è sondare il proprio sentire, è modificare il proprio modo di guardare.

É imparare ad osservare.

Ma ciò che spesso si sottovaluta è lo stupore che i bambini esprimono davanti ad un’opera d’arte.

Se solo li abituassimo a farlo, ci stupiremmo di quanto i bambini siano abili nell’osservarne i più piccoli particolari di un’opera, nel fare le loro ipotesi interpretative e nell’individuare e nominare le emozioni e le suggestioni che ne nascono.

Si tratta di una vera e propria alfabetizzazione artistica che non si limita alla sola parte produttiva, ma si apre anche a quella esplorativa e conoscitiva.

Favorire un’alfabetizzazione artistica completa vuol dire mettere bambine e bambini nella condizione di esprimersi anche attraverso l’intelligenza visuo-spaziale, ovviamente strettamente connessa alle arti visive.

Favorire occasioni di espressione attraverso l’attenzione a tutte le intelligenze multiple, vuol dire garantire a tutti la possibilità di esprimersi secondo la propria individualità e la propria particolare diversità.

Educare all’arte vuol dire anche educare a quella diversità di stile e di sentire che da sempre la caratterizzano:

Ma non solo, aprire le porte all’arte classica e contemporanea, permettere ai bambini di incontrare, attraverso le opere d’arte, classiche e contemporanee, non solo la storia e la cultura del proprio Paese, ma anche di quelli più lontani nel tempo e nello spazio.

L’arte diventa quindi un altro modo e un altro strumento per parlare di diversità storica e culturale attraverso un canale che non sia solo narrativo e verbale, ma che sia capace di abbracciare anche ciò che si vede e ciò che si sente.

Incontrare Picasso e Botero.

osservare e sperimentare.

Attraverso il susseguirsi delle carte relative ai due artisti , i bambini possono seguire un percorso di scoperta autonoma degli artisti e di ciò che maggiormente li caratterizza .

Le carte si prestano a rielaborazioni individuali sotto forma di narrazione per capitolati o di mappe.

Alle carte esplorative segue una carta con spunti operativi per mettersi all’opera secondo lo stile dell’artista scoperto.

Pablo Picasso in 10 carte (estratto: vita e spunti creativi)

Fernando Botero in 10 carte…più una ( estratto: stile e spunti creativi)

 

La storia dell’arte raccontata ai bambini

NATIONAL GEOGRAPHIC KIDS – Libro di Frida Kahlo per Bambini

NATIONAL GEOGRAPHIC KIDS – Vincent van Gogh: Edizione Illustrata a Colori 

L’arte spiegata ai bambini della scuola primaria 


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14/3 – 3/14 Pi Greco Day

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3,14159 26535 89793 23846 26433 83279 50288 41971 69399 37510 58209 74944 59230 78164 06286 20899 86280 34825 34211 7067…

Il 14 marzo è il Pi Greco Day.

Perché?

Nella notazione anglosassone il mese di marzo, indicato con 3, precede il giorno, 14: si forma così il numero 3,14 il valore approssimato alla seconda cifra decimale, della famosa costante chiamata Pi greco.

Quella del pi greco è davvero una lunga storia che parte dai Babilonesi, passa per l’Egitto e la Grecia fino ad arrivare ai più moderni calcolatori che riescono a darci miliardi di cifre decimali sfruttando il metodo ideato da Archimede.

Una lunga storia che, oggi come ieri, è ricca di prospettive future e futuribili, a patto che ognuno di noi sia disposto a cercarle e a fare in modo che la matematica, Archimede, l’infinità dei numeri, la perfezione del cerchio e la certezza della sua costante entusiasmino i più piccoli e i più grandi…

14 marzo: una data speciale

Potremmo dire che il 14 marzo è una data davvero speciale: nello stesso giorno in cui oggi ricordiamo il pi greco day, esattamente 144 anni fa, il 14 marzo del 1879 nasceva Albert Einstein e solo 6 anni fa, il 14 marzo del 2018 moriva Stephen Hawking.

Quella che propongo nel video è un’attività concreta per scoprire la costante di Archimede e il rapporto tra diametro e circonferenza.

Ci vorranno davvero poche cose, ma quella della costante è sempre e comunque una scoperta in grado di stupire.

Materiale necessario:

Oggetti rotoli di cui tracciare il perimetro, la circonferenza

Forbici per ritagliare i cerchi ottenuti, spago e righello per misurare e confrontare.

Con pochi semplici passi i bambini scopriranno in modo autonomo la costante di Archimede e il rapporto che lega diametro e circonferenza indipendentemente dalla grandezza del cerchio.

Scopriranno che la misura della circonferenza del cerchio piccolo è 3 volte e un pezzettino rispetto al suo diametro e, con sorpresa, che anche quella cel cerchio più grande è sempre tre volte e un pezzettino rispetto al suo diametro!

Video realizzazione dell’esperienza

Spunti editoriali

Tutto insieme con il Pi Greco

Per scoprire fascino e l’utilità della matematica e la sua costante presenza nella vita quotidiana.

I magnifici dieci. L’avventura di un bambino nella matematica

Perché le cifre sono 10? Quanti conigli aveva Fibonacci? Perché è proibito dividere per zero? Davvero conchiglie e fiori seguono leggi matematiche? E Pitagora, come spartiva con gli amici le sue tavolette di cioccolata? Una avvincente narrazione intorno alla matematica, raccontata con le parole di un ragazzo, vicina alla realtà di tutti i giorni, per suscitare e stimolare la curiosità e la creatività 

Tutti in cerchio. La geometria diventa facile

Punti, angoli, figure geometriche e perimetri; la geometria si fa appassionante come il migliore dei romanzi.

La geometria del faraone

Antico Egitto: piramidi, confini degli orti, misure e calcoli…la geometria prende vita.

Una fiaba per raccontare la nascita della geometria, mostrandone i primi strumenti e i primi concetti.


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Pi greco day: Didone, la corda, la circonferenza e il cerchio

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by montessorianamente

Sperimentare la geometria e le caratteristiche delle figure isoperimetriche attraverso una didattica che procede per scoperte.

Un’attività concreta che parte da molto lontano; dall’astuzia e dalle incredibili capacità matematiche della bellissima principessa Didone alla fondazione di Cartagine.

La narrazione della leggenda di Didone e della fondazione di Cartagine ( disponibile anche in video) può essere da spunto per la verifica sperimentale : figure isoperimetriche e aree.

Si ritagliano quattro strisce di carta e si preparano perle colorate per i riempimenti.

Con le quattro strisce di carta si realizzano quattro figure isoperimetriche: un triangolo, un quadrato, un esagono e una circonferenza.

Si procede misurando empiricamente l’area del triangolo, riempiendone la superficie di perle colorate dello stesso colore.

Trasferendo le perle utilizzate per riempire la superficie del triangolo nel quadrato si scopre che non sono sufficienti. Si aggiungono così le perle necessarie a riempirlo, utilizzando, se possibile, perle di un colore diverso per dare maggiore evidenza alla scoperta.

Sempre per trasferimento si riempiranno e si aggiungeranno perle prima nell’esagono e poi nel cerchio.

Bambini e bambine scopriranno in modo naturale che figure isoperimetriche hanno aree diverse e che tra tutte le figure isoperimetriche, il cerchio è quello con l’area massima.

Realizzazione video dell’esperienza: Didone e la fondazione di Cartagine

Tutti insieme con il Pi Greco 

Per scoprire fascino e l’utilità della matematica e la sua costante presenza nella vita quotidiana.

Archimede e le sue macchine da guerra 

Archimede di Siracusa è stato un grande matematico e fisico dell’antica Grecia. Le sue leggi e i suoi teoremi sono ancora basilari per la scienza odierna. La sua genialità è nota da sempre per l’esclamamzione “Eureka!”. In questo libro Archimede ci racconta delle sue riflessioni, delle sue ricerche delle terribili macchine da guerra, realizzate suo malgrado

Fai spazio alla geometria. Pazzi per la matematica. Con adesivi 

Forme geometriche, figure e formule, attraverso una giochi, quiz e attività proposti secondo un grado di difficoltà progressiva

Pi greco giorno spirale 3,14 Pi greco numero matematica Maglietta

Maped 191690 – Compasso scolastico Kid’Z, per principianti

con punta di sicurezza e anello adattatore

Maria Montessori, la storia e l’eroe senza volto

by

La cosa più semplice e chiara è l’ origine delle cose: il bambino deve avere
l’ origine delle cose perché l’ origine e più chiara e più naturale per la sua mente.
Noi dobbiamo semplicemente trovare un materiale per rendere l’origine accessibile.

Maria Montessori

 Andare all’origine delle cose, raccontare il mondo semplicemente attraverso la narrazione degli eventi che, da soli, hanno il potere di condurre i bambini in modo spontaneo verso l’origine delle cose, liberandolo di fatto da un atteggiamento passivo e rendendolo costruttore attivo non solo del proprio percorso di apprendimento, ma anche del proprio pensiero e dei propri sogni.

In riferimento alla storia, quello scelto da Maria Montessori, non è un percorso fatto di eroi , ma un percorso fatto insieme da donne, uomini e bambini; l’eroe di ogni periodo storico non sono mai un solo uomo o una sola una donna, ma l’umanità stessa.

Il vero eroe è l’uomo comune, che rimane nascosto e senza volto: quell’uomo o quella donna in cui ognuno in ogni epoca si può facilmente ritrovare.

L’umanità è l’eroe senza volto perché fatto di milioni di volti:è lei l’autentica e vera protagonista della storia.

La storia delle conquiste umane è qualche cosa di reale, una testimonianza viva della grandezza dell’uomo; è facile portare i bambini a commuoversi all’idea che milioni di persone come loro lottano fisicamente e moralmente per risolvere i problemi della vita e che tutti danno il loro contributo, anche se può capitare che la soluzione sia trovata da un solo uomo.

Maria Montessori

L’esercito di terracotta e il primo imperatore cinese.

Un materiale per conoscere, scoprire e generare curiosità da soddisfare anche in percorsi creativi e individuale.

Quello che si propone è una materiale composito che attraverso la narrazione racconta del primo imperatore della Cina, della progettazione del suo mausoleo e dell’esercito di terracotta che avrebbe dovuto proteggere lui e il suo impero nell’aldilà; ma racconta anche della realizzazione delle statue e delle loro incredibili particolarità, del loro straordinario ritrovamento e molto altro ancora.

Il percorso si arricchisce anche di una laboratorio di scrittura creativa che può anche essere fatto a stazioni: quattro sono le consegne creative e quattro i gruppi.

Ogni gruppo ha una un compito di scrittura creativo da compiere.

A turno ogni compito compie l’intero viaggio di scrittura creativa.

Il prodotto finale comprenderà 16 racconti che ogni gruppo potrà leggere e condividere con i compagni.

La leggenda dell’esercito di terracotta con laboratorio di scrittura creativa

Giochiamo papà?

by

Giocare è una cosa seria

Bruno munari

Dagli antichi Egizi alla costruzione del gioco per la festa del papà

Le ricerche svolte in classe sugli Egizi hanno portato anche alla scoperta dei loro giochi più popolari.

Ne è nata l’idea di un laboratorio di costruzione del gioco con la realizzazione del tavoliere, delle pedine, dei bastoncini e del libretto delle regole.

Un po’ di storia

Il Senet nasce come gioco per pochi, d’élite: pare infatti che in origine (V-IV millennio a.C.), fosse un passatempo riservato ai soli faraoni

In molte tombe, anche tra le più famose, come quelle di  Tutankamon o Nefertar sono state ritrovate scacchiere e tavolieri, ma anche illustrazioni e indispensabili citazioni all’interno dei geroglifici per ricostruirne le modalità di gioco. 

La regina Nefertari gioca a Senet contro un avversario invisibile

Solo più tardi, intorno al 1500 a.C., una variante del gioco iniziò a diffondersi e a divenire popolarissima anche nel resto della popolazione, bambini compresi.

Senet letteralmente significa “passaggio” e non è difficile intuire perché alcuni studiosi abbiano potuto ipotizzare che nel complesso sistema di credenze egizie legate all’aldilà, si potesse ritenere che le sorti del defunto dopo la morte potessero essere legate anche al risultato di una partita di Senet, giocata contro un avversario invisibile.

SCOPO DEL GIOCO è portare in salvo nell’aldilà tutte le proprie pedine.

Elementi da costruire: tavoliere con 30 caselle, 10 pedine e 4 bastoncini

REGOLE: le pedine seguono un percorso bustrofedico, “a serpente” che parte dalla prima casella a sinistra e termina nell’ultima casella a destra.

Il gioco inizia con le pedine fuori dal tavoliere, il primo tiro con punteggio più alto stabilisce quale giocatore inizierà per primo il percorso.

Gli Egizi non usavano i dadi, ma dei bastoncini a due facce, una bianca e l’altra nera e, a seconda di come cadevano dopo il lancio, determinavano il punteggio:

1 bastoncino chiaro= 1 avanzamento e si ritira

2 bastoncini chiari = 2 avanzamenti

3 bastoncini chiari=3 avanzamenti

4 bastoncini chiari=4 avanzamenti e si può ritirare

4 bastoncini scuri= 5 avanzamenti e si ritira

Le pedine possono:

1) muoversi in una casella vuota avanzando;
2) muoversi in una casella vuota scavalcando le proprie pedine. Non c’è limite al numero di pedine proprie che si possono scavalcare;
3) si possono scavalcare anche le pedine avversarie, ma non più di due;
4) non si può terminare il movimento in uno spazio già occupato da una propria pedina;
5) si può terminare il movimento nello spazio occupato da una pedina avversaria se questa non è “protetta”, cioè non c’è un’altra pedina davanti a lei. In questo caso viene “attaccata” e “catturata” per mezzo di uno scambio di posto, collocandola nel punto da cui avevamo iniziato il nostro movimento;
6) Se un giocatore non può muovere avanti nessuna delle sue pedine, allora salta il turno.

Il gioco completo: tavola, carta speciali e bastoncini

MOVIMENTI SPECIALI E USCITA DAL TAVOLIERE: alcune caselle, segnate dai geroglifici corrispondenti, permettono di compiere dei movimenti speciali:

Casella 15 : Casa della Rinascita; casella in cui le pedine non possono essere attaccate ed è anche il punto in cui deve tornare chi cade nella casella 27;

Casella 26: Casa della Vita; casella in cui le pedine non possono essere attaccate e per uscire è necessario un tiro preciso da 5.

Casella 27 : Casa delle Acque; le pedine che finiscono qui cadono nelle acque e rinascono nella Casella 15. Se questa è occupata, ritornano alla I casella.

Casella 28: Casa delle 3 Verità; le pedine le pedine non possono essere attaccate, per uscire è necessario un tiro preciso da 3.

Casella 29: Casa di Iside; le pedine non possono essere attaccate, per uscire è necessario un tiro preciso da 2.

Casella 30: Casa di Horus; le pedine non possono essere attaccate, per uscire è necessario un tiro preciso da 1.

Dato che le caselle 26, 28, 29, 30 non possono essere attaccate l’avversario non può prendere il loro posto e quindi deve passare il turno finché non si liberano.

Tavoliere pronto per la stampa per la costruzione del gioco

Egizi: 1

un viaggio nel tempo alla scoperta degli Egizi: vita quotidiana, religione, arte…

Le grandi civiltà del mondo antico 

Un grande volume illustrato per scoprire ed esplorare l’affascinante mondo delle antiche civiltà: Sumeri e Babilonesi, Egiziani, Greci, Etruschi, Romani, Maya, Aztechi e Inca, Cinesi, Anglosassoni e Vichinghi. Una panoramica sui grandi popoli che abitavano il nostro pianeta e dai quali discendiamo: cibo, indumenti, gioielli, abitazioni, mitologia, comunicazione, armi e guerra, leggi, strutture sociali, scrittura, educazione e molto altro.

La grande enciclopedia della storia

Viaggiare indietro nel tempo e prendere parte alla caccia al mammut, marciare insieme a un soldato romano e volare con i fratelli Wright sul primo aeroplano a motore. Scoprire come si svolgeva una tipica giornata medievale e il modo in cui l’invenzione della stampa ha cambiato il corso degli eventi. Esplorare i luoghi e gli avvenimenti del passato attraverso sorprendenti immagini ricostruite grazie a una computer grafica di ultima generazione.

Vita dei bambini nell’antico Egitto. Usi, costumi e stranezze nella terra dei faraoni 

Un libro per scoprire le differenze tra la vita dei bambini di oggi e quella dei loro coetanei nell’antichità.

L’antico Egitto. Viaggia, conosci, esplora. Ediz. a colori. Con puzzle 

Un piccolo libro per racconta l’antico Egitto, e un puzzle da 200 pezzi per ricercarne e ricostruirne tutti i dettagli.


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Vorrei che tu fossi una donna-Oriana Fallaci

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Lettera a un bambino mai nato Oriana Fallaci

Un libro dedicato da una donna a tutte le donne per tenere vivo un dialogo che non deve interrompersi mai.

Vorrei che tu fossi una donna.

Una donna e il suo bambino, quello che deve ancora nascere, quello che sogna, che immagina e che inventa.

Sarai un uomo o una donna?

Vorrei che tu fossi una donna. Vorrei che tu provassi un giorno ciò che provo io: non sono affatto d’accordo con la mia mamma la quale pensa che nascere donna sia una disgrazia. La mia mamma, quando è molto infelice, sospira: Ah, se fossi nata uomo! Lo so: il nostro è un mondo fabbricato dagli uomini per gli uomini, la loro dittatura è così antica che si estende perfino al linguaggio. Si dice uomo per dire uomo e donna, si dice bambino per dire bambino e bambina, si dice figlio per dire figlio e figlia, si dice omicidio per indicar l’assassinio di un uomo e di una donna. Nelle leggende che i maschi hanno inventato per spiegare la vita, la prima creatura non è una donna: è un uomo chiamato Adamo. Eva arriva dopo, per divertirlo e combinare guai.
Nei dipinti che adornano le loro chiese, Dio è un vecchio con la barba: mai una vecchia coi capelli bianchi. E tutti i loro eroi sono maschi: da quel Prometeo che scoprì il fuoco a quell’Icaro che tentò di volare, su fino a quel Gesù che dichiarano figlio del Padre e dello Spirito Santo: quasi che la donna da cui fu partorito fosse un’incubatrice o una balia. Eppure, o proprio per questo, essere donna è così affascinante. E un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non annoia mai.
Avrai tante cose da intraprendere se nascerai donna.

Vorrei che tu fossi una donna a fare tutta la differenza, ma se nascerai uomo io sarò contenta lo stesso e affiderò a te un compito importante: combattere a fianco di tutte le donne perché finalmente siano libere.

Oriana Fallaci

Attività in classe

In un percorso dedicato all’educazione civica leggere il brano scritto da Oriana Fallaci stimola la riflessione sulle differenze di genere.

Il materiale scaricabile presenta anche un percorso di riflessione individuale sul pensiero dell’autrice e sulla nostra società.

Lettera ad un bambino mai nato

Le più belle storie di donne coraggiose

Racconti di ragazze coraggiose dai miti greci. Storie di ragazze coraggiose

Storie della buonanotte per bambine ribelli 


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Le nomenclature e la fame di parole

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La sete di parole nei bambini è insaziabile e la possibilità di impararne inesauribile

Maria Montessori – La mente del bambino

Nella primissima infanzia Maria Montessori individua una fame di parole che contraddistingue indifferentemente tutti i bambini.

Questa fame di parole può essere definita come una particolare sensibilità verso le parole nuove .

Le parole “assorbite” nella prima infanzia sono davvero tantissime; attraverso le parole i bambini classificano il mondo che li circonda attraverso le corrispondenze tra ciò che si osserva e ciò che lo identifica.

Data l’ efficacia dimostrata dal loro utilizzo, le nomenclature sono state ampliate comprendendo le categorie più disparate.

Le nomenclature sono sempre organizzate per appaiamento in modo da rispondere proprio a quella particolare esigenza del bambino di mettere ordine e di dare nomi: immagine e parola.

Le nomenclature possono essere preparate per arricchire il lessico riguardo a ciò che ci circonda-animali, i giochi, fiori, ambienti, cose calde o cose fredde, animali che nuotano o che strisciano- e adatte anche ai bambini piccolissimi che, attraverso l’associazione di immagine e parola, si avviano in modo spontaneo alla lettoscrittura.

Le nomenclature si arricchiscono poi di classificazioni sempre più differenziate che portano all’acquisizione del linguaggio specifico e scientifico: pesci, anfibi, rettili, uccelli, mammiferi; parti delle piante, dei fiori e del suolo.

Le nomenclature possono essere preparate per la matematica e la geometria: frazioni, figure piane, solidi…; ma anche per le difficoltà e le particolarità ortografiche e per la grammatica: le parole con -cu, -cq, sci, che…o con i simboli grammaticali per il nome, l’articolo…

E più la capacità di lettura aumenta e più le nomenclature si arricchiscono di parti aggiuntive che specificano funzioni e caratteristiche di ciò che le parole identificano.

Le nomenclature sono vere e proprie carte, belle, colorate, attrattive.

Una nomenclatura è suddivisa in tre parti: la carta parlata con l’immagine e la parola; la carta muta, con la sola immagine e il cartiglio con la sola parola.

Usando le nomenclature, il bambino non solo impara i nomi delle cose, ma viene stimolato a elaborare connessioni mentali e anche se, all’inizio, le connessioni saranno semplici e talvolta inconsce, predispongono i bambini alla ricerca di ulteriori informazioni e arricchimenti.

Quello che può sembrare un gioco è in realtà una vera formazione che permette di organizzare la mente, creando categorie e operando classificazioni.

I favi, le api e il conteggio; miniserie

Il materiale, adatto ad una classe I/II,  presenta un’attività divertente pensata per contare, ma anche per leggere e scrivere.

Ci schede propongono 10 problemi per le addizioni entro il 20.

Il risultato, una volta individuato e verificato con il materiale a disposizione, può essere indicato a lato con una pinza e poi trascritto sul quaderno.

L’attività presenta anche una scheda da leggere per conoscere e scoprire le caratteristiche del favo.

Per una matematica inclusiva ed accessibile: Maria Montessori ed Emma Castelnuovo

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Alla scoperta dell’angolo

…perché la mente è meno democratica delle mani Emma Castelnuovo

La geometria è vedere con gli occhi della mente.

É vedere i mutamenti e le trasformazioni, è percezione di movimento, non di staticità.

Ma poiché, come amava dire Emma Castelnuovo, la mente è meno democratica delle mani, per dare la possibilità a tutti di fare scoperte è necessario utilizzare strumenti che permettano di vedere la dinamicità delle forme e le trasformazioni delle figure individuandone in modo intuitivo le regole e le proprietà sottese.

Emma Castelnuovo si è dedicata tutta vita alla didattica della matematica elaborando materiali e strategie per renderla visibile, democratica e accessibile; lo fece con materiali semplici e alla portata di tutti, ma estremamente efficaci per incuriosire, sperimentare e scoprire.

Emma Castelnuovo, esattamente come M. Montessori, parte dalla concretezza, dalla mano che opera, muove e sposta ripetutamente fino a che l’apprendimento non emerge con tutta la sua forza attiva, creativa e costruttiva.

Semplici spaghi, elastici e barrette di ferro, plastica o cartone offrono infatti infinite possibilità per sperimentare anche i concetti più difficili che, solo in un secondo momento, giungono al grado della concettualizzazione e dell’astrazione.

Per guidare i bambini alla scoperta dell’angolo ho realizzato una tavoletta usando chiodi e spaghi come soleva fare Emma Castelnuovo e utilizzato i materiali montessoriani per le frazioni.

Muovendo i due elastici si rendono evidenti lati, vertici e ampiezze.

Con il materiale delle frazioni si rendono evidenti i rapporti; un angolo giro, un angolo retto e un angolo piatto; un intero, 1/4, 1/2…

Materiale scaricabile

Visita lo SHOP per scoprire tutti i materiali disponibili

Visita la sezione di Montessorianamente Libri

Strumenti

Quadrilatero per L’Insegnamento della Scuola Angoli Geometria Kit Dimostratore in Aula Esplora Matematica Giochi di Giunzione Triangolare 

Per un apprendimento concreto e intuitivo alla scoperta di quadrilateri e triancgli e della giunzione triangolare

Goniometro da 360 gradi Toyvian con braccio girevole per studenti della scuola primaria Goniometri rotanti in plastica trasparente a cerchio pieno

Il braccio oscillante fornisce una guida a bordo diritto per disegnare gli angoli.

Fityle Kids Childhood Montessori Sviluppo

Cerchi di frazioni magnetici in schiuma morbida 

Spunti editoriali

Didattica della matematica

Emma Castelnuovo è stata una grande praticante riflessiva della didattica della matematica, molto nota a livello internazionale. Il libro “Didattica della matematica” è articolato in diversi capitoli che consentono di ricostruire la storia dell’educazione matematica e dei programmi di matematica

Psicogeometria. Dattiloscritto inedito

Il libro riporta in modo maturo e sintetico i punti salienti del Metodo Montessori e mostra come l’apprendimento della geometria sia un modo molto efficace di sviluppare le potenzialità della mente matematica; propone numerose attività concrete estremamente interessanti per l’analisi e lo studio geometria.


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Sono quello che voglio essere

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Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso , di razza, di lingua , di religione, di opinioni politiche , di condizioni personali e sociali.

E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

art. 3 Costituzione italiana

L’articolo 3 della nostra Costituzione stabilisce uno dei compiti prioritari e principali della nostra Repubblica: rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona.

Un compito difficile fatto di costanti sfide giornaliere.

E parlare di dignità sociale e di ostacoli è uno degli argomenti da affrontare anche in occasione della Giornata Internazionale della donna, perché non sia solo un giorno come tanti anche se colorato di giallo, profumato di cioccolata e carico di slogan, ma un giorno da cui ripartire per iniziare un cammino diverso.

Posso essere quello che voglio solo se

-non ci sono ostacoli ad impedirlo

-si hanno avute le possibilità di crescere e formarsi secondo i propri talenti e le proprie inclinazioni

Dietro a “Posso essere quello che voglio essere” c’è un percorso di consapevolezza e di valorizzazione della ricchezza del capitale umano di un intero Paese che, oggi più che mai, sembra procedere claudicante verso un incerto domani.

Dietro a “Posso essere quello che voglio essere” c’è un percorso di strade parallele che garantiscono davvero le pari opportunità, la vera uguaglianza e una sana crescita per tutte e tutti in ogni contesto e in ogni luogo.

Dietro a “Posso essere quello che voglio essere” c’è una scuola che lotta e che educa, consapevole di possedere quell’unico e prezioso antidoto capace di annientare gli stereotipi strutturati e quelli nuovi e nascenti, quelli stereotipi che condizionano i rapporti sociali e impediscono la libera realizzazione dei sogni e della personalità di ognuno in campo familiare, scolastico e sociale.

Quando una donna, una ragazza o una bambina rinunciano a un sogno, a un’ambizione o anche solo a un interesse, per la scuola, la società e il Paese intero è una sconfitta; tutti hanno perso in ugual misura uno straordinario potenziale.

Forse il vero messaggio da dare alla bambine dovrebbe essere proprio un messaggio di coraggio e fiducia : non c’è niente che tu non possa fare. Solo l’impegno può fare la differenza.

Posso essere quello che voglio https://www.unicef.it/diritti-bambini-italia/pari-opportunita/

Una scheda di lettura, adatta ad un percorso di italiano o di educazione civica, sull’origine della festa Internazionale della donna e per riflettere sui cambiamenti storici, sociali e politici che l’hanno determinata, ma anche ricca di attività per riflettere sugli stereotipi di ieri e di oggi e iniziare a pensare ad un cammino diverso.

Una miniserie di problemi al profumo di mimosa che richiedono competenze diverse. La tavola di controllo permette la verifica autonoma dell’attività.

Perché la grammatica non è un libro…

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Presentare la grammatica attraverso giochi ed esperimenti; il piacere della scoperta fa tutto il resto…

 Nella Psicogrammaticadocumento rimasto inedito per decenni, M.Montessori presenta in modo compiuto la sua prospettiva glottodidattica.

M.Montessori individua un periodo sensitivo del linguaggio all’interno del quale il bambino piccolo, per semplice esposizione, attraverso la mente assorbente, ripete proprio ciò che percepisce dall’esterno..

L’apprendimento consiste dunque nel portare a livello di coscienza quanto recepito in modo spontaneo e naturale, dando ordine a parole e frasi, in modo riconducibile all’esperienza diretta dei bambini.

Nei primi due anni della scuola primaria l’approccio alla riflessione linguistica avviene principalmente mediante esperienze senso-motorie e giocose: la differenza tra azioni diverse, quali ad esempio bagnare e asciugare, avviene in modo diretto con l’utilizzo di acqua e straccio o attraverso i “comandi”- apri la finestra; chiudi la finestra-; il piano dell’astrazione viene introdotto in un secondo momento attraverso il ricchissimo materiale proposto nelle scatole grammaticali secondo un processo inverso rispetto a quello iniziale e socializzante. 

Quello delineato nella Psicogrammatica, è un percorso di riflessione e analisi che porta i bambini all’individuazione dei nove simboli che rappresentano le nove parti del discorso operando, così come diceva M.Montessori un’analisi simbolica.

I simboli sono raggruppati in tre gruppi:

famiglia del nome (sostantivi, articoli, aggettivi e pronomi)

famiglia del verbo (verbi e avverbi)

aiutanti (congiunzioni, preposizioni, interiezioni)

Analisi grammaticale con i simboli

La stella dell’analisi logica di M.Montessori si rivela uno strumento estremamente efficace per riflettere sulla funzione delle parole all’interno della frase .

Predicato e soggetto sono sulla stessa linea del complemento oggetto perchè direttamente collegati.

Intorno a loro la stella si arricchisce dei complementi indiretti.

La frase da analizzare viene riscritta in autonomia e ritagliata nei sintagmi che la compongono.

Partendo dal riconoscimento del predicato, con il supporto del materiale, mano a mano, tutti i sintagmi vengono collegati ai rispettivi complementi.

L’attività può poi proseguire con il supporto della striscia grammaticale e della stella dell’analisi logica.

presentazione video del materiale:

una guida operativa completa su come usare il metodo Montessori in classe. Coprono tutti gli aspetti dello sviluppo del bambino e sono validati dalla Fondazione Montessori Italia. Questo album è dedicato alle attività di lettura e grammatica per i primi anni della scuola primaria.

La grammatica? Una favola! Il paese delle parti del discorso Maria Montessori

Con Maria Montessori anche la grammatica acquista un sapore diverso. Inizia con una favola che si svolge in un paese fantastico: quello delle parti del discorso dove i bambini incontreranno tutti i personaggi delle parti del discorso…

GUMEI Montessori Language Toy Legno Grammatica Simboli Esercizi linguistici Giocattoli

Per una grammatica concreta; ogni parte del discorso un simbolo: nomi, pronomi, verbi, aggettivi, avverbi, articoli, preposizioni, congiunzioni, interiezioni.

Montessori Grammatica Simboli – I cuore Montessori Maglietta


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